
Un'opera sulla scultura di Michelangelo scritta e diretta dal suo maggior studioso, Christoph Luitpold Frommel, con una campagna fotografica attuata in occasione del restauro della tomba di Giulio II in S. Pietro in Vincoli, grazie alla quale le statue sono state riprese nel loro insieme e nei dettagli più impressionanti, retro compreso. È una storia appassionante, non priva di ossessione, quella che impegna per quarant'anni Michelangelo, nel tentativo di portare a termine l'incredibile gruppo di statue e l'architettura della tomba del suo grande amico e duro committente papa Giulio II (che morirà molto prima della conclusione dell'opera). Il volume svolge più funzioni decisive: testimonia l'evoluzione stilistica dello scultore, il complesso rapporto con i collaboratori della sua bottega e con i suoi fornitori; dà infine nuova luce alla formazione neoplatonica di Michelangelo, a oggi forse troppo poco considerata, che ha dato carne al "Mosè" e all'opera intera. Come scrive Frommel "le sue fasi creative sono interrotte da lunghe pause non meno creative, benché in buona parte causate da mancati pagamenti da parte dei committenti - anni d'incubazione nei quali comincia a modificare il suo linguaggio, per rigettarsi poi con nuovo sfrenato dinamismo nel lavoro. Questa vita, che cade in uno dei periodi più turbolenti e innovativi dei tempi moderni, si rispecchia nella tomba".
Frida Kahlo sarebbe diventata l'artista visionaria che conosciamo senza i tormenti amorosi per Diego Rivera? Se non avesse incontrato Gerda Taro, Robert Capa avrebbe mai osato fare il reporter di guerra? Che performance produrrebbe Gilbert, senza George, il suo doppio? Talvolta le vite di due artisti si intrecciano e influenzano il loro percorso in modo determinante. E forse opere celeberrime, cambiamenti di rotta epocali, proclamazioni teoriche non sarebbero esistiti senza la condivisione amorosa. L'arte del Novecento è segnata da incontri fatali dalle conseguenze non ancora sufficientemente indagate, ed Elena Del Drago ne ripercorre i casi più affascinanti cercando nelle biografie di molti artisti. Tra allieve, modelle, amanti, rivali, compagni di lotta e di vita, ecco dunque ventuno racconti avvincenti che dimostrano come la creatività di coppia riesca a stimolare scambio e dialogo, oppure diventare scivolosa, generando competizione, esplicita o celata.
Ci sono registi che ci portano lontano, scrittori capaci di mostrarci il mondo attraverso una pagina soltanto e note destinate a segnare certi luoghi per sempre. Si può davvero viaggiare senza allontanarsi da casa? Sorvolare il Kenya con i protagonisti di "La mia Africa", ballare all'Avana sui ritmi cubani e risalire il Nilo in compagnia di Hercule Poirot. "Viaggiare in poltrona" è una selezione di 500 film, libri e musiche che vi condurranno dalle mete più vicine a quelle più remote. Per sognare ad occhi aperti e poi, magari, partire davvero. Attraversate il deserto guardando "Il paziente inglese", esplorate la giungla davanti a "La foresta di smeraldo" e lasciatevi guidare da Indiana Jones nell'antica città di Petra. Viaggiate al suono della musica pop e rock da Manchester alla California passando per Memphis e ballate ai ritmi del funk brasiliano e del tango argentino. Fate il giro del mondo leggendo avvincenti romanzi noir, racconti di avventurieri e storie d'amore Concedetevi una fuga nei castelli bavaresi di Ludwig con Visconti e scoprite i segreti dell'India grazie a "Bollywood". Allontanatevi dai sentieri più battuti ed esplorate, con un bel libro o un film avvincente, lo Yemen, la Mongolia, l'Iran, la Corea del Nord, le steppe dell'Asia centrale...
La città moderna: in continua trasformazione, priva di centro, crea un nuovo modo di vedere. Baudelaire è tra i primi a coglierne il senso. Nel corso del Novecento e oltre, pittori, registi, scrittori e filosofi cercano i mezzi adeguati a dire una realtà che mette in crisi i modi di rappresentazione tradizionali. Vincenzo Trione ripercorre una storia complessa e in perenne divenire, facendo dialogare teorie e opere: architettura e cinema, pittura e urbanistica. Parte da alcuni luoghi-simbolo (Parigi, Vienna, New York, Roma, Napoli...); e li analizza per il ruolo che hanno avuto nel riconfigurare lo sguardo degli artisti. Pone a confronto i classici delle avanguardie storiche e i videoclip, i concettuali e i writers. Da de Chirico a Warhol, da Boccioni a Ruttmann, da Ejzenstejn a Dario Argento, da Schwitters e Cornell ai film apocalittici hollywoodiani, rintraccia analogie impensate e illuminanti. Con un'idea di fondo: mettere in luce come le metafore, le invenzioni e le scommesse dell'arte siano indispensabili per trovare una strada nel caos della "città che sale". Trione mostra come la metropoli emerga nelle opere astratte di Mondrian, Rothko e Fontana. E come il cinema, da Antonioni a Wenders, sia spesso un'arte astratta. Si delinea così l'archeologia di un futuro possibile: una cartografia che conduce da spazi reali e riconoscibili a spazi immaginari, fantastici.
Il tesoro di San Gennaro è senza dubbio una delle meraviglie di Napoli, forse una delle più importanti raccolte di questo genere al mondo sia per la preziosità delle gemme, sia per la raffinatezza delle lavorazioni che per il valore storico dei pezzi. Una esposizione di oggetti preziosi, così ricca e completa come in questa mostra, mette a disposizione del visitatore un panorama ricchissimo di opere che non sempre sono normalmente visibili. Lo scopo di questa esposizione è di mostrare assieme alle meraviglie del Tesoro le meraviglie dei monumenti del centro di Napoli ed in questa ottica la mostra si snoda in varie sedi: il Museo del Tesoro (cuore della mostra che espone le opere più preziose e delicate), la Real Cappella del Tesoro, il Museo Diocesano, il Complesso Monumentale dei Gerolamini, l'Archivio Storico del Banco di Napoli, in un percorso che permette al visitatore di percorrere strade ricche di storia e di conoscere un nucleo fondamentale dei monumenti del centro storico di Napoli. Questa mostra è un'occasione per una riscoperta che comprende non solo i monumenti ma anche le strade e la vita della città che, unica al mondo, conserva un centro storico ricco di vita popolare.
L'autore Giampiero Pizzol, in questo monologo teatrale, presenta la vita dei discepoli attraverso gli occhi e i conti dell'esattore delle tasse Matteo, ragioniere di Dio, chiamato a diventare Apostolo.
A partire dagli anni Sessanta le due band più famose del pianeta hanno dato vita a uno scontro epico che non smette ancora oggi di appassionare. Quanto fossero realmente in competizione, quanta rivalità sia stata creata ad arte dalla macchina discografica per far soldi, quanto i cliché corrispondessero al vero, lo sapremo se leggeremo "Beatles vs Stones", una vera miniera di rivelazioni.
L'opera d'arte riflette in sé una somma di fattori: la personalità dell'artista, le richieste del committente, il peso della tradizione, il riflesso della cultura contemporanea. A volte i colori possono incarnare un particolare significato, diverso da epoca a epoca e da luogo a luogo (per esempio in Occidente il colore del lutto è il nero, mentre in Cina è il bianco), e perfino i gesti non hanno una lettura univoca: ciò che da noi esprime dileggio, può risultare incomprensibile ad altri popoli. Ricostruire il contesto cronologico e territoriale di un'opera d'arte, e apprezzarne appieno il significato, può dunque voler dire decifrare codici divenuti per noi incomprensibili. Compito dello storico dell'arte è attivare tutti i canali conoscitivi - documentari, storico-filologici, iconologici, di analisi del contesto e della committenza, di storia del gusto e della fortuna critica per approssimarsi il più possibile all'interpretazione autentica dell'opera. Questo libro, che si avvale di una sezione iconografica, si propone di far acquisire al lettore uno sguardo critico e metodologicamente aggiornato sulla storia dell'arte, collocando le opere sullo sfondo di questioni più ampie, quali il ruolo sociale dell'artista nelle diverse epoche - misurato anche sulla base del valore attribuito all'opera in termini di prezzo - o il significato e i limiti delle cosiddette "etichette storico-critiche", come Gotico, Manierismo, Barocco o Rococò.
L'analisi documentata delle principali ricerche artistiche internazionali che emerse nella seconda metà degli anni Sessanta, sviluppatesi nel decennio successivo e ancor oggi dominanti nel mercato e nel libero dibattito culturale. Di ognuna di queste tendenze e dei loro principali protagonisti da Robert Rauschenberg a Jasper Johns, da Sol LeWitt a Frank Stella, da Pino Pascali a Giulio Paolini - si parla in modo specifico dopo una ricognizione storica sulla situazione artistica negli anni Sessanta nei principali paesi (Stati Uniti, Germania, Francia, Gran Bretagna, Italia).
Il 6 giugno 1962 i Beatles eseguono per la prima volta Love me do negli studi di Abbey Road. George Martin, responsabile dell'etichetta Parlophone, ha organizzato il provino e, dopo qualche settimana, propone al gruppo di firmare un contratto discografico. Da questo brano ormai mitico all'ultimo singolo inglese, Let it be, uscito nel marzo del 1970, poco prima dello scioglimento del gruppo, i Beatles registrano 13 album componendo oltre 200 canzoni. Grazie alle testimonianze di persone a loro vicine e di collaboratori dell'epoca, quest'opera fa luce sul processo creativo dei Fab Four. Tecniche di studio di registrazione, strumenti, innovazioni: tutto viene passato al vaglio per ripercorrere lo straordinario itinerario artistico di John, Paul, George e Ringo. Prefazione di Patti Smith.
La straordinaria capacità di Michelangelo Merisi da Caravaggio di esprimere il dramma dell'uomo attraverso la pittura riflette, come in pochi altri casi nella storia dell'arte, la sua esistenza reale, una vita fatta "di lampi nella più buia delle notti". Nato nel 1571 nella cittadina lombarda di Caravaggio, visse in seguito tra Milano, Roma e Napoli, lavorando per cardinali e potenti signori dell'epoca, che si contendevano i migliori artisti per le proprie casate. Appena uscito dalle grandi chiese e dai lussuosi palazzi, si ubriacava nelle bettole, andava a prostitute, incappava in risse di strada, durante una delle quali si macchiò di omicidio. Per sfuggire all'arresto scappò a Napoli e quindi a Malta. Lì, dopo essere entrato nell'ordine dei cavalieri di San Giovanni per evitare la condanna a morte che pendeva su di lui, fu incarcerato per aver aggredito un cavaliere di rango superiore, ma riuscì a evadere. Morì pochi anni dopo mentre tornava a Roma a chiedere al papa la grazia per i suoi crimini. Aveva trentotto anni. Per ricostruire la storia di questo artista unico, Andrew Graham-Dixon ha lavorato oltre un decennio, con le metodologie di un vero detective e avvalendosi di documenti scoperti di recente.
Il Novecento è stato per la musica un secolo di vertiginosa creatività nel quale si sono succeduti molteplici stili, tendenze e sensibilità. Molti sono i compositori che ne hanno più volte ridisegnato i confini sonori: da Debussy e Stravinskij a Schònberg e Webern, da Cage e Stockhausen a Nono e Boulez, da Bartók a Xenakis e Ligeti, da Sostakovic a Pàrt, da Ives a Glass; per giungere fino alle prospettive aperte dai compositori nostri contemporanei, che sempre più dialogano non solo con la tradizione ma anche con le diversissime musiche del presente. Leggere queste pagine ci permette di ascoltare il suono infinito che attraversa il secolo guidati da uno dei pochi critici musicali contemporanei in grado di dare un senso complessivo a questa gigantesca e variegata partitura di esperienze musicali, nella quale forma, melodie, timbri, ritmi e silenzi si sono costantemente trasformati tra analogie e differenze. L'ultima parte del volume individua e analizza un canone di cento opere rappresentative, utile per avvicinare una musica che troppo spesso viene considerata difficile e che invece non di rado colpisce per la sua immediatezza e potenza creativa.