
Nel volontario esilio in campagna, nel possedimento di Boldino, Puskin scrisse le "piccole tragedie" di cui fa parte anche questo poemetto drammatico qui riletto da Erri De Luca, che afferma: "Puskin scrive la piccola tragedia in versi 'L'ospite di pietra' contro se stesso... Scrive di don Juan contro se stesso. Non ne fa un fuggiasco, un clandestino, sì, a ribelle all'esilio del re".
CLIL Il fascicolo CLIL Storia dell'arte è disponibile in versione studente e docente.
E' uno strumento utile, come suggerisce l'acronimo Content and Language Integrated Learning, per un apprendimento integrato di lingua e contenuto grazie a un approccio laboratoriale e condiviso, attraverso un uso attivo della lingua straniera.
E' suddiviso in due sezioni: le Lezioni (argomenti della disciplina in lingua inglese) e le Esercitazioni (materiali dal carattere interattivo per mettere in campo varie tipologie di abilità).
Le esercitazioni sono disponibili sia nella versione studente, sia in quella docente, con le soluzioni di tutte le prove, test di verifica e ulteriori proposte di attività.
Vittorio Sgarbi compie una incursione nei concetti del bene e della bellezza, traendo spunto dalla grande tradizione dell'Occidente cristiano in materia di sanità e malattia. La cristianità dell'assistenza nasce proprio dall'esigenza, dal dovere morale di curare il malato come farebbe Dio. Ma sembra talora che Dio non possa stendere la sua mano, ed è allora che l'assistenza interviene ricreando le condizioni di possibilità di quel miracolo che Dio non può fare. Per quanto riguarda l'architettura, l'autore afferma che l'idea dell'architetto è un'idea filosofica, al servizio di una funzione. L'architettura non può esistere se non in rapporto alle esigenze reali dell'esistenza umana.
Nell'oscurità più totale si accende una lampadina. Alla sua debole luce vediamo un ragazzo, Paul, che si esercita a fare giochi di prestigio. La lampadina, infatti, gli si è materializzata sulla punta delle dita ed è alimentata da chissà quale energia magica. Non è attaccata al muro nè collegata a una presa o a qualche filo. Presto comincerà a galleggiare misteriosamente nell aria...
Caravaggio appare costantemente impegnato a liberare le cose dallo "spazio" cui sembra destinato il loro esistere quotidiano; e lo fa a favore dell'esplicitazione di una sorta di "ritmo" originario. Quello di cui le cose medesime mostrano di essere, ai suoi occhi, gelose custodi. Perciò abbiamo cercato di mostrare come il Merisi dipinga; ritrovandosi sempre e comunque mosso all'atto pittorico da un furore essenzialmente musicale; e quindi dalla volontà di riconsegnare le cose tutte al fondo abissale, nero e indecifrabile, che, solo, è in grado di ricordarci quel che, nelle cose medesime, pulsa ingovernabile, senza aver comunque nulla a che fare con i "significati" alla luce dei quali siamo soliti recepirle.
Fin dai primi secoli la Chiesa ha creato mezzi e configurato costumanze al fine di esprimere la propria missione. Ha perciò favorito le arti per nobilitare tanto il vissuto ecclesiale quanto quello civile. Un immenso patrimonio storico e artistico si è così originato fondandosi sulla matrice spirituale e divenendo segno delle aspirazioni religiose dei singoli e delle collettività, così da costituire un bene ecclesiale di primaria importanza. Per Mons. Carlo Chenis, Segretario della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa e autore del volume, "il patrimonio cristiano non rappresenta la memoria di una civiltà scomparsa, ma l'insegna di una civiltà persistente: è dunque strumento vivo e necessario, non reperto, ormai muto, sclerotizzato, immobile". I testi di Mons. Mauro Piacenza, Presidente della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa, e di Mauro Del Corso, Presidente della Federazione Italiana Amici dei Musei, introducono il saggio di Carlo Chenis: I beni culturali della Chiesa. L'anti-museo per il meta-vissuto dove, con efficace sintesi, sono affrontati i temi dell'attuale peculiarità dei beni culturali, il loro contesto cristiano, la loro unità ecclesiale; la nobilitazione culturale del vissuto quotidiano; la formazione estetica attraverso il patrimonio artistico; il valore umanistico del turismo culturale.
Il canto è un ministero liturgico: questo opuscolo - con uno stile talvolta ironico o provocatorio - vuole essere un invito a lodare degnamente Dio attraverso il canto, nella liturgia della Chiesa. Spesso si rischia di dimenticare le cose essenziali di questo servizio: la preparazione tecnica è certamente importante ed indispensabile, ma ricordando sempre che l'attenzione principale spetta sempre e solo al Signore. Questa sorta di vademecum - che cerca di mettere insieme ricerche e considerazioni maturate dall'autore nel corso degli anni - desidera quindi esaltare l'importanza del canto liturgico aiutando, sacerdoti e musicisti, a viverlo con responsabilità, gioia e bellezza.
Alcuni anni fa il coro di una parrocchia di Forlì eseguì questi canti mariani ed io ne feci un commento storico e semantico. Oggi, nel riproporne il testo vorrei ravvivare la fiamma d'amore per Maria e l'interesse per questi canti, ormai classici, ma purtroppo accantonati, perché possano tornare nel repertorio sia pure accanto a quelli moderni.
Il nostro pellegrinaggio nella fede attraverso l'arte, non termina qui: si prolunga nel pellegrinaggio della vita.
Non smarriremo il cammino verso il Regno dei Cieli, se seguiremo la Via della Bellezza.
Nella seconda edizione italiana del Rito delle esequie una novità rilevante è la corposa appendice musicale. Sono qui presentati tutti gli accompagnamenti d'organo per le melodie allegate al rituale, curate dall'Ufficio Liturgico Nazionale della CEI. Come disposto nella premessa al nuovo Rito delle esequie, in questa celebrazione il canto riveste particolare importanza: può aiutare ad esprimere il dolore di fronte alla morte, la speranza che anima la vita del cristiano, la consolazione della fede". Le melodie scelte sono approntate con l'obiettivo di servire il rito sia attingendo al Repertorio Nazionale sia componendo semplici brani che rispettassero rigorosamente la forma e la funzione di ogni testo intonato e che risultassero eseguibili da ogni tipo di assemblea. "

