
Sebbene il concetto di espressione si sia affermato nel Settecento, l'area che esso dischiude traspare già nella concezione simbolica del Verbo del canto gregoriano e nella rappresentazione degli affetti dell'epoca di Monteverdi. La determinazione del contenuto dell'espressione (l'interiorità del compositore, l'esperienza vissuta, le idee sovratemporali, gli ineffabili moti dell'inconscio) scandisce le fasi della sua storia. In musica, il concetto di forma si riferisce prevalentemente a un fatto tecnico: l'organizzazione degli eventi sonori nel tempo. Dal Quattrocento all'epoca barocca il suo campo semantico si delinea con l'uso di concetti imparentati come quelli di ordine e regola. La sua storia culmina nell'Ottocento con l'affermarsi della "Formenlehre" come disciplina specifica. L'impiego del concetto di opera è direttamente collegato alla concezione moderna dell'arte. La convinzione che l'opera musicale sia una creazione unica e finita, prodotta da un soggetto determinato indipendentemente da finalità esterne e in vista di una fruizione contemplativa, ha cominciato a vacillare nel Novecento. La fase attuale si caratterizza nei termini di una rimodulazione del discorso.
"Storia dei concetti musicali" è un'opera in diversi volumi dedicata all'evoluzione semantica e ai contesti di impiego di concetti che stanno alla base dei discorsi sulla musica dall'antichità all'epoca contemporanea. Questo terzo volume, curato da Gianmario Borio, è dedicato ai concetti di melodia, stile, suono.
La presente pubblicazione è dedicata a Edgar Degas (Parigi 1834-1917). Aderì presto alla cerchia degli impressionisti, ma la sua idea di arte era lontanissima dall"'en plein air" di Monet e compagni: lo spettacolo della natura lo lasciava indifferente e preferiva di gran lunga il teatro, l'ippodromo, le scuole di ballo. Proprio alle ballerine (nella pittura come nella scultura) dedicò gran parte della sua ricerca, fino ai suoi ultimi anni, perseguendo un realismo ispirato alla vita, alla quotidianità, attento alla resa istantanea del movimento attraverso la luce e non disdegnando soggetti quasi banali.
Mentre nell'intero pianeta le opere d'arte sono ormai definitivamente riconosciute come beni di investimento, alla pari dei titoli e degli immobili, in Italia, per molti, il mercato dell'arte è ancora un oggetto misterioso. Una questione per super ricchi e addetti ai lavori? Con la crisi che ha abbattuto le sicurezze degli investimenti tradizionali e con l'avvento di internet non è più così. Claudio Borghi Aquilini intende dimostrare che oggi un quadro può essere meglio dell'oro e del mattone, e che è possibile fare acquisti soddisfacenti e redditizi anche solo con qualche migliaio di euro. Il settore è in forte crescita e registra un aumento costante degli appassionati: fiere, cataloghi online, aste televisive e sul web, forum specializzati, gallerie sono sempre più frequentati, e chi investe ha anche interessanti vantaggi fiscali. Basta saper scegliere. L'autore, oltre a inquadrare le particolarità e le regole del mercato, fornisce esempi e suggerimenti per orientarsi nell'acquisto e per cominciare una collezione. Prefazione di Francesco Micheli.
Neologismi come videoarte, computer arte, arte cibernetica, realtà virtuale, arte multimediale, digitale,interattiva - oggi preferibilmente accomunati nella definizione più ampia e duttile di arte elettronica - si sono diffusi da alcuni decenni nel linguaggio degli artisti, della critica e del pubblico. Come tutte le monografie della collana "Dossier d'art", una pubblicazione agile, ricca di belle riproduzioni a colori, completa di un utilissimo quadro cronologico e di una ricca bibliografia.
Pubblicato per la prima volta nel 1984 e rivisto per i cinquant'anni della fondazione dei Rolling Stones questo è un libro-guida, un libro-culto non meno delle gesta dei suoi protagonisti. Stanley Booth agita fantasmi, strappa silenzi, si lascia coinvolgere e guadagna distanza critica, e così facendo evoca un'epoca rapida come un'alba tropicale, risveglia l'epica della gioventù, della ribellione, dell'anticonformismo, chiede all'ideale vinile di queste "vere avventure" il suono che è arrivato sino a ora intatto. Ma Booth ci racconta anche di qualcosa che intatto non è, che si è anzi rotto subito nella stagione in cui tutto sembrava chiedere ed essere futuro. Non è un caso che questo libro fa perno intorno a due anni crucialissimi, il 1968 e il 1969, che si concludono con la morte di Brian Jones in una piscina e il tragico concerto di Altamont Speedway in California dove gli Hell's Angels, chiamati a svolgere il servizio di sicurezza, finirono con lo scatenare l'inferno. Attraverso il taglio prospettico di quei due anni, Stanley Booth riesce a raccontare la vera storia dei Rolling Stones e a catturare lo spirito dei Sessanta, lasciandocene toccare con mano l'eccesso, la violenza e l'idealismo. Dice Booth: "Volevo scrivere un libro in cui i lettori potessero muoversi agilmente e sapere com'era vivere a Londra nel 1968 o in America nel 1969. Volevo trattare persone famose e non famose allo stesso modo - altrimenti avrei scritto pubblicità". E così ha fatto. Introduzione di Greil Markus.
"Non vi è cosa più vana del domandarsi chi siano quegli esseri che Edward Hopper mette in scena, o cosa accade tra loro e cosa sta per accadere occorre piuttosto rivivere con lui la sensazione che nessuno può comprendere nessuno, e osservare che se ha fissato sulla tela una situazione e non un'altra, è solo perché ha creduto di riconoscere nell'uno o nell'altro dei suoi protagonisti lo stesso senso di solitudine e di isolamento che egli prova, e insieme un'aspirazione, un brusco turbamento dell'anima che spesso non lo dubitiamo - angosciano lui stesso". (Y. Bonnefoy)
Tutte le cose che si dicono di Maria, si dicono perché lei è la mamma di Gesù, il quale è sempre e Dio e Uomo. Simultaneamente quindi, le si dicono e di Dio e dell'Uomo, cioè, come indica il titolo di questo libretto: MARIAeD"IO", ma anche MARIA eD ogni IO, Ogni Uno, che siamo anche Tu ed Io, e che servono proprio a noi per vivere bene sia la Fede che la Vita. Ecco, ciò che sentirai detto, mentre leggerai di Maria e delle cose che la riguardano, serviranno proprio a questo: far vivere a te, a me e a tutti insieme meglio, la Fede e la Vita, sia quelle di Dio che le nostre, e proprio ad immagine di quelle di Maria.
La monografia, catalogo dell'antologica romana (Complesso del Vittoriano, 11 marzo - 19 giugno 2005), documenta l'attività pittorica e grafica di Munch dai suoi esordi naturalistici ai viaggi europei, dall'esperienza simbolista fino alle opere che preludono alla nascita della moderna pittura espressionista - attraverso oltre cento capolavori comprendenti una sessantina di olii, una cinquantina di acquaforti, litografie, xilografie oltre a un piccolo nucleo di fotografie provenienti dai più noti musei internazionali; opere che parlano di un'arte che affonda le sue radici nel romanticismo nordico ma che assorbe anche le suggestioni dei drammi di Ibsen e Strindberg, dell'esistenzialismo di Kierkegaard, della psicanalisi di Sigmund Freud.
Dalla rinascenza carolingia alle grandi creazioni pre-romaniche e romaniche, dalle cattedrali gotiche al Quattrocento fiorentino. Le diverse opere - da quelle più note a quelle spesso ignorate - sono documentate da un ricco apparato illustrativo e analizzate sia sotto il profilo tecnico costruttivo sia in relazione ai contesti di cultura urbana.

