
52 incontri ravvicinati, o meglio 52 ritratti in Primissimo Piano.
È possibile designare con una formula sintetica il carattere specifico della musica - in altri termini: che cos'è la musica? E che cos'è l'extramusicale? I quesiti di fondo legati alla definizione concettuale della musica, e al variare di questa concezione nella tradizione culturale dell'Occidente dall'antichità ai nostri giorni, vengono discussi qui in una trattazione che assume volta per volta la forma del contraddittorio o della riflessione monografica. Se l'antichità (da Pitagora in poi) associò la musica ai rapporti numerici in cui si manifestava l'armonia dell'universo, se S. Agostino parla di "scientia bene modulandi", la pratica musicale che emerge all'inizio dell'età moderna rimanda alla "teoria degli affetti" e alla sfera delle emozioni; tra razionalismo settecentesco e irrazionalismo romantico si arriva poi alla rivendicazione, da un lato, dell'"asemanticità" dell'espressione musicale, e dall'altro alla concezione della musica come "linguaggio" che dà forma a "pensieri musicali" (Webern).
A metà del XVI secolo il cardinale Ricci si avventurò in un'impresa impegnativa; volle far decorare con una magnifica serie di affreschi il palazzo di proprietà della sua famiglia, che fu poi dei Sacchetti, ubicato in Via Giulia, a Roma. Il salone fu realizzato da uno dei più famosi artisti di quei tempi e, per quasi tutte le altre sale, venne retribuito principalmente un giovane francese che si affermò poi come grande scultore a Parigi. Gli affreschi, però, rivelano molte mani diverse, e non possono quindi essere opera sua. Una studiosa di fama, la professoressa Nicole Dacos, si è resa conto che il francese dovette limitarsi a fornire gli schemi dei fregi e a eseguirne gli stucchi mentre le pitture furono affidate a diversi principianti venuti pure dall'estero per imparare l'arte italiana, e diventati più tardi quasi tutti celebri. Il palazzo si presenta a noi, oggi, come un tesoro ritrovato, prezioso esempio della pittura manierista. Il lavoro che ora presentiamo si caratterizza come un resoconto colto, e tuttavia vivo, di quella vicenda. In questo volume l'autrice esplora i diversi cicli pittorici, ne indaga l'ispirazione e il contesto artistico che li produsse, senza tralasciare la questione dell'attribuzione.
La bottega di Raffaello fu la più notevole e complessa impresa artistica di tutto il Cinquecento. Le Logge rappresentano uno degli esiti più alti del genio artistico e organizzativo di Raffaello, certamente il più fortunato per l'immensa eco, a Roma e nel mondo, dal Rinascimento sino al XX secolo, che questo luogo seppe creare. Ciò avvenne in due modi molto differenti che infatti ebbero diversissimi ma egualmente importanti sviluppi. Le cosiddette grottesche, anzitutto, divennero il paradigma imitatissimo dell'omaggio all'Antico: Raffaello era infatti partito dalle decorazioni trovate nelle "grotte" della Domus Aurea, allora di recente scoperta, reinventandole e creando un nuovo modello estetico che si sarebbe diffuso in tutte le ville signorili italiane e poi europee, sino alla replica esatta dell'Hermitage di San Pietroburgo e alla citazione del Campidoglio a Washington. Le Logge si trovano sul lato del Palazzo Apostolico di fronte al cortile di San Damaso e la Piazza di San Pietro: il richiamo all'Antico e alla sua grandezza non poteva trovare una collocazione più significativa. In secondo luogo, il soffitto delle Logge è composto da 15 vorticelle in cui gli artisti di Raffaello hanno magistralmente illustrato scene della Bibbia destinate a divenire modello, diffuso attraverso le incisioni, delle rappresentazioni bibliche offerte ai semplici, ai "poveri", cioè agli illetterati.
La bottega di Raffaello fu la più notevole e complessa impresa artistica di tutto il Cinquecento. Le Logge rappresentano uno degli esiti più alti del genio artistico e organizzativo di Raffaello, certamente il più fortunato per l'immensa eco, a Roma e nel mondo, dal Rinascimento sino al XX secolo, che questo luogo seppe creare. Ciò avvenne in due modi molto differenti che infatti ebbero diversissimi ma egualmente importanti sviluppi. Le cosiddette grottesche, anzitutto, divennero il paradigma imitatissimo dell'omaggio all'Antico: Raffaello era infatti partito dalle decorazioni trovate nelle "grotte" della Domus Aurea, allora di recente scoperta, reinventandole e creando un nuovo modello estetico che si sarebbe diffuso in tutte le ville signorili italiane e poi europee, sino alla replica esatta dell'Hermitage di San Pietroburgo e alla citazione del Campidoglio a Washington. Le Logge si trovano sul lato del Palazzo Apostolico di fronte al cortile di San Damaso e la Piazza di San Pietro: il richiamo all'Antico e alla sua grandezza non poteva trovare una collocazione più significativa. In secondo luogo, il soffitto delle Logge è composto da 15 vorticelle in cui gli artisti di Raffaello hanno magistralmente illustrato scene della Bibbia destinate a divenire modello, diffuso attraverso le incisioni, delle rappresentazioni bibliche offerte ai semplici, ai "poveri", cioè agli illetterati.
Dalla Domus Aurea, la mitica residenza imperiale di Nerone, ai sontuosi palazzi del Rinascimento e dell'età barocca, fino alle ville settecentesche con i loro preziosi affreschi, il libro ci apre letteralmente le porte di alcuni grandi capolavori dell'arte e dell'architettura italiana. In un percorso coinvolgente, il lettore si inoltrerà così in luoghi insoliti, spesso chiusi al pubblico e difficili da visitare, come Palazzo Labia a Venezia, Villa La Malcontenta a Mira, Palazzo Corsini a Firenze, Villa Albani a Roma, Palazzo Beneventano a Siracusa, di cui potrà carpire i segreti riportandone impressioni uniche.
La piazza custodisce l'anima di ogni località, grande o piccola che sia. Punto d'arrivo e di partenza offre la chiave di lettura per comprendere intere civiltà: la piazza siamo noi. Sin dalla loro nascita, le piazze hanno rappresentato l'habitat più congeniale per l'umanità occidentale. Ripercorrendone la storia, dal foro romano, dove convivono il sacro e il profano, alla piazza d'armi medievale, asserragliata in difesa del borgo fortificato, al «sagrato» cristiano, dove si sviluppa la narrazione della religione, scopriamo che ogni angolo d'Italia offre una tipologia di piazza che è contenitore e contenuto di un'epoca, uno spazio apparentemente «vuoto», ma pieno di senso per ogni comunità. L'itinerario illustra, nel loro susseguirsi storico, peculiarità e curiosità delle piazze d'Italia, dalle più celebri alle meno note, senza trascurare le più contemporanee.
Immorale, assassino, folle. Geniale, profetico, rivoluzionario. Chi era davvero Caravaggio? Sono ancora molti i misteri che circondano la figura sfuggente e controversa di Michelangelo Merisi. Lo storico dell'arte Costantino D'Orazio fa luce sulle ombre che circondano l'artista rileggendone i capolavori con stile immediato e accattivante. Un viaggio nel tempo per rivivere le atmosfere dell'epoca e scoprire i seducenti e ingannevoli giochi di prestigio che il pittore usa per nascondere significati più profondi all'interno delle sue opere. Caravaggio non dipinge per soldi, passione o necessità: l'obiettivo che indirizza ogni sua scelta è la conquista dell'immortalità. E per diventare immortali non basta saper dipingere bene. Per capire veramente Caravaggio occorre abbandonare la via dell'interpretazione canonica e guardare i suoi capolavori con occhi nuovi, per non lasciarsi sfuggire i molti indizi e misteri che ha disseminato nelle sue tele. Aggiornato alle scoperte più recenti sull'artista, "Caravaggio segreto" è un saggio alla scoperta del più irriverente pittore italiano. Chi ama il Merisi e vuole saperne di più potrà entrare in contatto ravvicinato con il suo mondo. Chi, invece, pensa già di conoscerlo bene sarà coinvolto in un percorso iniziatico per apprezzare in modo nuovo le sue opere: come se le vedesse per la prima volta.
"Non basta essere competenti storici dell'arte per descrivere i luoghi in cui Paolo Sorrentino ha ambientato le splendide scene del suo film 'La Grande Bellezza'. Bisogna conoscere la città in profondità e aver esplorato alcuni tra i suoi angoli più segreti e privati, che spesso non appaiono neanche sui libri." Costantino D'Orazio ha investigato per anni la sua città, ne ha scandagliato i luoghi magici e sconosciuti, ne ha scrutato l'anima invisibile ai turisti. Non poteva, dunque, rimanere insensibile all'atto d'amore che il regista dell'opera premiata con l'Oscar ha dedicato alla Città Eterna. Con questo libro, ci conduce per mano alla scoperta dei luoghi del film, con passione e precisione documentaria. Dal Gianicolo delle prime scene, alle splendide terrazze che ospitano le feste e le indolenti conversazioni dei protagonisti, dal giardino di Villa Medici, in cui si svolge la passeggiata notturna di Jep e Ramona, fino all'EUR, dove Sorrentino ha genialmente "inventato" un negozio di lusso in quello che non è null'altro che l'atrio del Salone delle Fontane. Ricco di curiosità, ricostruisce gli spazi "impossibili" ricreati dal regista (come casa Gambardella, il cui giardino dista, nella realtà, centinaia di metri dal terrazzo...). Una lettura per chi vuole vedere Roma con occhi diversi e per tutti coloro che hanno amato il film. Un invito ad assaporare fino in fondo la Grande Bellezza della città più bella del mondo.