La biografia del Servo di Dio Abate Ildebrando Gregori (1894–1985) vede la luce in coincidenza con la celebrazione del sessantennio di vita (1950– 2010) della Congregazione Benedettina delle Suore Riparatrici del S.Volto di N.S.G.C., che il Servo di Dio, per averla fondata, chiamava anche la sua “creatura”.
I suoi insegnamenti e il carisma sono ancora vivi tra noi e tangibili nelle sue opere con la felice constatazione dell’accresciuto numero di devoti che pur non avendolo incontrato da vivo ne hanno conosciuto da altri la vita e le opere e sentono il fascino di una vita cristiana da rafforzare e spesso da ritrovare.
Questa nuova biografia interamente riveduta e ampliata, è corredata di Note che rinviano ai documenti disponibili, particolarmente agli scritti del Servo di Dio.
Destinatari
Un pubblico interessato a conoscere un’esemplare figura di vita cristiana.
Autore
Il Cardinale Fiorenzo Angelini (1916) è Presidente emerito del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari. Autore di oltre quattrocento pubblicazioni su argomenti di etica medica, di assistenza socio-sanitaria e religiosa tra le corsie degli ospedali, ha fondato innumerevoli opere sanitarie nei Paesi del Terzo Mondo ottenendo una lunga serie di alti riconoscimenti.
“L’amore di Dio può rinnovare la terra. Credo con una nuova fede, spero con una più forte speranza, voglio con una sincera carità, lavorare all’opera così giusta e necessaria della ‘Riconciliazione’ che Dio, nella Sua misericordia, ha riservato ai nostri tempi” . Il nuovo libretto della collana I SANTI OGGI, dove si narra la vita di Victorine Le Dieu de la Ruaudière (Maria Giuseppa di Gesù), fondatrice delle Suore del Patronato di S. Giuseppe, che dal 1984 hanno la nuova denominazione di Suore di Gesù Redentore.
L’autrice ripercorre, anche attraverso numerose testimonianze, l’avventura “pericolosa e spericolata” di Padre Paolino Beltrame Quattrocchi (figlio dei beati Luigi e Maria). Monaco benedettino e poi trappista, fu anche scout, partigiano, parroco, assistente sociale, imprenditore e “manager degli ultimi” e infine “segugio di Dio” sulle tracce della santità.
Dopo dieci anni dalla prima pubblicazione, la L.E.V. presenta una nuova edizione del volume Carissimo Dio Padre. Infatti ora che Nennolina è molto più nota in vari paesi del mondo è utile rieditare la biografia della piccola bambina romana degli anni '30, la cui causa di beatificazione sembrava ormai essersi arenata. Tra l'altro questa nuova edizione è stata arricchita con tutti gli scritti nella loro redazione originale.
Antonia Pozzi si sta profilando come un caso culturale che scuote e innesta dinamiche diverse. La donna però, che è questa poetessa, non è un “caso”, è persona in cui vive e traspare un immaginario, una figurazione spaziale, psicologica ed erotica, incipiente o strutturata, ma pur sempre esistenziale ed irripetibile.
I luoghi, i volti, gli amori, le sconfitte e le gioie, tutto brulica nella sensibilità intelligente di Antonia. Un mondo in vibrazione, un sensorio sempre attivo che interroga, soffre e si dona. Una vita vissuta dal di dentro con la poesia, quale catarsi dal dolore, mentre Antonia anela a “sgorgare per donarsi”.
Quale l’immaginario religioso di Antonia? Quale il suo vocabolario religioso? «Una scrollata di spalle»? Le difficoltà obbiettive del suo vivere saldatesi con una ipersensibilità inesausta la conducono a divenire un gheriglio essiccato nel suo guscio. Quale il significato del suo estremo troncare la vita? «All’altra riva ai prati del sole…». In una scoperta nuova: non “gettata” come afferma M. Heidegger, ma sorretta dalla mano di Dio?
Prefazione di Davide Rondoni
GLI AUTORI
CRISTIANA DOBNER, carmelitana, è nata a Trieste, laureata in Lettere e Filosofia e alla Scuola di Lingue Moderne, con studi teologici e biblici, e specializzazione all'estero. Traduttrice e collaboratrice di numerose riviste, testate e l'agenzia SIR. Vive nel monastero di S. Maria del Monte Carmelo a Concenedo di Barzio (Lecco). È autrice di numerosi volumi di spiritualità.
Omaggio dedicato all’ex vescovo di Novara Aldo Del Monte.Dopo la presentazione del successore,Mons.Renato Corti il libro presenta un testo di Carlo Maria Martini,un profilo biografico scritto da Dorino Tuniz,il racconto del rapporto fra Del Monte e Don Gnocchi,di Angelo Bazzari,l’operato come assistente ecclesiastico dell’Unione Donne Cattoliche Italiane, di Maria Teresa Bellenzier, la spiritualità, di Anna Maria Cànopi, la pastorale, di Germano Zaccheo compianto vescovo di Casale Monferrato, il rapporto con la città,di Walter Ruspi,gli ultimi anni,di Mariella Enoc, i vescovi italiani e la recezione del concilio, di Maurilio Guasco, la riforma catechistica, di Germano Zaccheo, un’intervista con monsignor Del Monte, di Luigi Guglielmoni, il presbitero educatore nella fede, di Lorenzo Chiarinelli e un excursus sulle sue lettere pastorali,di Silvio Barbaglia.
Don Giuseppe Bernardi era il parroco e don Mario Ghibaudo il viceparroco di Boves (Cuneo). Il 19 settembre 1943 entrambi i sacerdoti, mentre cercano di portare aiuto e conforto alla popolazione, vengono barbaramente trucidati dalle SS che seminano morte e distruzione nel paese.
Una santa moderna, madre di famiglia, colta, attenta ai poveri e alla carità. Col motto "Unico fine la gloria di Dio" si spese per gli altri donando generosamente sé stessa e le proprie sostanze. La vita di Maria Biffi Levati, donna benestante monzese (1835-1905), è una storia di santità vissuta nell'ordinario. Rimasta vedova prematuramente, la protagonista di questo libro ha maturato la convinzione che non valga la pena preoccuparsi troppo dei beni di questa terra, che finiscono, ma che sia più utile - e umano anche - cercare il Regno di Dio, fin da ora, secondo l'invito di Gesù dell'amore al Padre dei Cieli e al prossimo. Nonostante fosse già madre di tre figli suoi, Maria, dopo la morte del marito, ha dilatato la propria maternità dedicandosi all'accoglienza e al soccorso dei poveri e dei malati della sua città. Un'azione di carità che, per l'incontro con il sacerdote, oggi beato, Luigi Talamoni (che divenne sua guida spirituale per 27 anni, fino alla morte, e fu il suo primo biografo), ha generato un'opera: la congregazione delle suore Misericordine presenti ormai su tutto il territorio nazionale e all'estero (nel Canton Ticino e in Africa). Maria Biffi Levati - sottolinea lo storico Edoardo Bressan - ha vissuto con la dolcezza e il sorriso, così come la sua vita spirituale appare serena e concreta, nella consapevolezza che la vera devozione è inseparabile dalla carità.
Un’infanzia privilegiata in un piccolo centro della Brianza, il collegio dalle suore, l’Accademia di Brera e la scoperta della trasgressione, lavori da modella fatti per gioco. E poi l’incontro con un famoso cantante, un figlio, i viaggi, la fine del grande amore. Dopo anni vissuti con il motore su di giri, con tanto spirito di avventura e un po’ di incoscienza, Rosaria si trova a trent’anni per la prima volta senza direzione. Sola, con un figlio da crescere, è diventata estranea al suo paesino natale, e forse anche a se stessa. Alla ricerca di qualcosa che ancora non ha nome, entra come volontaria nella comunità di fratel Ettore Boschini, che da più di dieci anni ha creato una rete di soccorso per alleviare le sofferenze degli ultimi: tossicodipendenti, malati di Aids, persone con disturbi mentali, disperati senza un tetto né un’identità. Arrivata con l’intenzione di restare qualche giorno, Rosaria diventa il braccio destro del fondatore: le notti passate per le strade di Milano, le raccolte di fondi, le battaglie contro l’indifferenza della gente, le trasferte a Roma o in una Sarajevo dilaniata dalle bombe cementano tra lei e il burbero frate un rapporto complicato e vitale. E anni dopo, quando tutto sembra finito, Rosaria apre una busta e ci trova dentro il diario spirituale di Ettore, uno scrigno di riflessioni, preghiere, gioie e umanissime paure. Oggi, a distanza di diciassette anni da quel dono “troppo grande”, Rosaria racconta con stile fresco e coinvolgente l’avventura della sua vita e il percorso di fede e di testimonianza a fianco di fratel Ettore, il cui processo di beatificazione è stato avviato dalla Chiesa nel 2009, a soli cinque anni dalla morte. E intreccia alla sua storia le parole del diario, l’insegnamento attualissimo di un uomo che ha fatto della carità una ragione di vita.
Descrizione dell'opera
Ripercorrere in maniera così accurata, come lo studio dell’autrice consente ora di fare, il percorso spirituale del padre camaldolese Benedetto Calati (1914-2000) significa in primo luogo entrare nell’atmosfera del Novecento italiano e riscoprire l’incredibile travaglio spirituale che religiosi e laici, cattolici e non, hanno vissuto negli anni del pre e post concilio Vaticano II.
Il profilo biografico proposto dall’autrice accompagna poi a osservare la nascita e l’affermarsi di una teologia spirituale molto avvincente costruita da un uomo, un teologo, un monaco che, svincolatosi gradualmente dai propri maestri, decide di dar libero corso a sviluppi interiori sempre più incisivi, seguendo quale stella polare l’insegnamento di san Gregorio Magno. Viene così a delinearsi una teologia spirituale edificata su Scrittura, Padri e Liturgia, che sta all’origine dell’intera esperienza cristiana, ne accompagna il cammino e permette di raggiungerne il fine.
La critica ad alcuni aspetti della tradizione cristiana e la via di rinnovamento espresse da p. Calati conducono il lettore a comprendere come egli pensasse che non si può essere autentici uomini di Dio senza essere simultaneamente anche amici degli uomini.
Sommario
Prefazione (I. Gargano). 1. Padre Benedetto Calati: profilo biografico. 2. Un lettore critico della tradizione. 3. Nuclei genetici del pensiero di p. Calati. 4. Spiritualità e historia salutis: prospettive di lettura. 5. La proposta «spirituale» di padre Benedetto Calati. 6. Percorsi di vita. 7. Una vita unificata. Conclusione: la teologia spirituale di Benedetto Calati. Bibliografia.
Note sull'autrice
Grazia Paris, religiosa delle Suore di Santa Dorotea di Cemmo, dal 1994 è direttrice del Centro di spiritualità “Mater Ecclesiae” in Roma. Dopo gli studi classici alla Cattolica di Milano, ha insegnato a lungo materie letterarie nella scuola ed è stata vicepreside del liceo “Madre Annunciata Cecchetti” a Milano; ha conseguito la licenza e la laurea in teologia della vita consacrata al Claretianum, dove ha tenuto corsi sulla vita consacrata. Collabora sistematicamente a iniziative di formazione nel settore della spiritualità.
Presentazione
Nato nel 1931 a Buenos Aires, figlio di un emigrato dalla Galizia spagnola e di una madre india, l'argentino Adolfo Perez Esquivel per tutta la vita è stato un «combattente» della nonviolenza, un testimone della giustizia che ha pagato la coerenza delle idee con il carcere duro e con le torture.
Lì, nella cella stretta e buia detta "tubo", ha visto - scritto col sangue - "Dios no mata", «Dio non uccide», il cuore della sua fede disarmata. Esquivel non ha mai smesso di schierarsi con gli oppressi e i diseredati, "los de abajo", i tanti senza voce e senza volto del Sud del mondo. La sua vita, sofferta e avventurosa come un romanzo, è stata contrassegnata dagli incontri con profeti della nonviolenza come Lanza Del Vasto e Jean Goss e dalla vicinanza alla teologia della liberazione. Il suo impegno infaticabile è stato riconosciuto dal premio Nobel per la pace, nel 1980.
Nell'introduzione a questa prima biografia completa di Esquivel pubblicata in Italia, lo scrittore suo connazionale Mempo Giardinelli lo accosta a Thomas Merton, Gandhi e sant'Agostino: "Anche lui è un guerriero dello spirito, pacifista inflessibile e lottatore contro ogni ingiustizia e violenza, forse i mali più persistenti di questo tempo inquietante che ci tocca di vivere".
«È noto come la posizione speculativa di Antony Flew sia stata rigorosamente atea […]. Colpisce perciò la sua scandalosa apostasia. Nel libro There is a God - qui accuratamente tradotto - abiura il suo ateismo in forza di una scoperta talmente evidente e forse per questo tanto negata: avere fede nella ragione […]. Il creato ed il suo significato non possono reggersi sul vuoto, sul caso o tanto meno sul niente» (LUCA VOLONTÈ - Presidente Gruppo Popolari-Cristiano Democratici Consiglio di Europa).
«La clamorosa abiura dell’ateismo da parte di uno dei suoi esponenti più famosi, Antony Flew, ha suscitato scalpore all’interno della comunità scienti fica poiché a far cambiare idea al filosofo inglese non è stata un’improvvisa illuminazione religiosa o una nuova argomentazione teoretica, ma le sempre più convincenti prove empiriche che sembrano dimostrare, per l’estrema complessità dell’universo e dei modi in cui si è formata la vita, il coinvolgimento di un’intelligenza superiore» (GUGLIELMO PIOMBINI - Opinionista).
«Per il Flew prima maniera, l’uomo autenticamente “ragionevole” non può affatto accettare l’esistenza di un Essere Supremo, men che meno l’idea di un Dio Creatore come lo è il Dio rivelato nella Bibbia. Autorevole e influente, lo “scandalo” che le posizioni del filosofo hanno generato è stato notevole. Tutto cominciò quando Flew cercò di confutare la plausibilità dei miracoli difesa in pubblico da C. S. Lewis (1898-1963). Oggi invece Flew si arrende e s’inchina, e afferma che la scienza - la scienza vera - spazza come pula al vento le superstizioni e le ubbie neodarwiniste» (MARCO RESPINTI - Autore di Processo a Darwin, 2007).
«Flew si conferma un interprete importante della cultura filosofica contemporanea. Dopo decenni di ateismo militante, vissuto nelle aule e nelle accademie più prestigiose, si arrende all’evidenza e ricomincia a credere e pensare partendo dal Creatore. Il libro Dio esiste è una straordinaria testimonianza della vitalità e della coerenza del teismo, oltre che della sua onestà intellettuale» (GIUSEPPE RIZZA - Docente - Università di Trento).