"Io amo la scuola, l'ho amata da alunno, da studente e da insegnante. E poi da vescovo."
In diverse circostanza papa Francesco si è rivolto a insegnanti e studenti ricordando la prima maestra avuta a sei anni e gli incontri con la realtà scolastica a Buenos Aires, l'esperienza di don Lorenzo Milani, il prete di Barbiana e il proverbio africano secondo cui "per educare un figlio ci vuole un villaggio".
Occasione di apertura alla realtà, luogo di incontro e non parcheggio, tappa fondamentale nell'età della crescita come complemento alla famiglia, la scuola deve educare al vero, al bene e al bello. L'educazione, secondo il papa, non può essere neutra e non deve mai separare le tre lingue che vanno usate insieme: quella della mente, quella del cuore e quella delle mani. Perché a scuola si possono e si devono imparare contenuti e assumere valori.
Dopo Youcat, il Catechismo della Chiesa Cattolica spiegato ai giovani voluto da Benedetto XVI, arriva in Italia Docat, un nuovo progetto internazionale fortemente voluto da papa Francesco. Docat è un compendio della dottrina sociale della Chiesa, la guida per l’impegno sociale del cristiano pensata e realizzata per i giovani. Del libro papa Francesco scrive: «Si tratta di una sorta di manuale che con l’aiuto
del Vangelo ci aiuta a cambiare prima di tutto noi stessi, poi il nostro ambiente e alla fine il mondo intero». Il libro si sviluppa con una struttura a domande e risposte ed è arricchito da citazioni e sezioni antologiche, indici tematici, approfondimenti, illustrazioni e immagini a colori. I capitoli si concentrano sul ruolo dell’individuo nella Chiesa e nella società, sulle tematiche economiche e ambientali, sulla questione delle migrazioni e della povertà, sul ruolo della famiglia nella comunità, sul senso dell’impegno civile in favore della pace e della giustizia ecc. Il tema centrale è l’amore che può cambiare le vite di tutti noi.
Voi predicate speranza arricchisce ulteriormente la Collana della Libreria Editrice Vaticana – Le parole di Papa Francesco – e contiene i discorsi tenuti nel corso del viaggio apostolico in Polonia dal Santo Padre in occasione della trentunesima Giornata Mondiale della Gioventù (27-31 Luglio 2016). Gli interventi di Papa Francesco sono delle vere e proprie catechesi rivolte ai giovani e alla famiglia strutturate e pensate nel segno della Misericordia e nel ricordo di san Giovanni Paolo II, ideatore e promotore della GMG e guida del popolo polacco lungo il cammino verso la libertà. La raccolta è arricchita da un inserto fotografico del viaggio.
Papa Francesco invita le comunità monastiche a intessere un dialogo con la storia umana salvaguardando i valori fondamentali della vita contemplativa. Attraverso il silenzio, l'ascolto, il richiamo all'interiorità, essa può e deve costituire una sfida per la mentalità di oggi.
Dopo le precedenti lettere Rallegratevi, Scrutate e Contemplate continua con questa quarta Lettera - il percorso di riflessione sulla Vita consacrata, che si snoda sul fil rouge del libro del Cantico dei Cantici: "Portare lo sguardo nel profondo del nostro vivere, - si legge nell'introduzione chiedere ragione del nostro pellegrinare alla ricerca di Dio, interrogare la dimensione contemplativa dei nostri giorni, per riconoscere il mistero di grazia che ci sostanzia, ci appassiona, ci trasfigura". Il testo richiama ogni consacrata e ogni consacrato ad annunciare la Parola di Gesù ed evangelizzare le genti. Alla fine del testo sono inoltre presenti delle riflessioni del Santo Padre Francesco, tratte dai suoi Angelus ed udienze generali.
Francesco, in apertura del documento, ribadisce che le "comunità di oranti, attuando le esigenze del battesimo, costituiscono un'istanza di discernimento e convocazione a servizio di tutta la Chiesa". Seguono cinque parti: Stima, lode, e rendimento di grazie per la vita consacrata e la vita contemplativa femminile: excursus sulla storia della vita consacrata e consapevolezza che la Chiesa può contare su preghiera e offerta delle contemplative. Accompagnamento e guida della Chiesa: ripresa dei documenti ecclesiali che, a cinquant'anni dal Concilio, hanno segnato il cammino, tenendo conto delle mutate condizioni socio-culturali. Elementi essenziali della vita contemplativa: appassionata ricerca del volto di Dio, che si esprime nella preghiera personale e comunitaria, avendo come modello Maria. Temi oggetto di discernimento e di revisione dispositiva: formazione, preghiera, centralità della parola di Dio, sacramenti della riconciliazione e dell'eucaristia, vita fraterna in comunità, l'autonomia dei monasteri, le federazioni, la clausura, il lavoro, il silenzio, i mezzi di comunicazione, l'ascesi. La testimonianza delle monache: comunione con la Chiesa e partecipazione alla costruzione di un mondo più evangelico. Ultima parte del documento, la Conclusione dispositiva, costituita di 14 articoli che spaziano su vari argomenti.
Le persone consacrate, che per la stessa consacrazione "seguono il Signore in maniera speciale, in modo profetico", sono chiamate a scoprire i segni della presenza di Dio nella vita quotidiana, a diventare interlocutori sapienti che sanno riconoscere le domande che Dio e l'umanità ci pongono. La grande sfida per ogni consacrato e ogni consacrata è la capacità di continuare a cercare Dio "con gli occhi della fede, in un mondo che ne ignora la presenza", riproponendo all'uomo e alla donna di oggi la vita casta, povera e obbediente di Gesù come segno credibile e affidabile e divenendo, in questo modo, "esegesi vivente della Parola di Dio".
L'intera Dottrina Sociale della Chiesa può, più o meno adeguatamente, essere interpretata, da un lato, come un grande movimento in difesa della persona e un baluardo contro le pretese dello Stato assoluto, dall'altro, come una tensione verso il bene comune e un'invocazione alla realizzazione di una giustizia sociale il cui attore principale (se non spesso unico) sembra essere indicato proprio nel medesimo Stato. Questo testo vuole presentare i principi fondamentali su cui poggia l'insegnamento sociale della Chiesa senza, tuttavia, nascondere limiti e contraddizioni in cui spesso incorre il magistero ecclesiastico. Con onestà intellettuale, il credente fa, perciò, bene a ricordare le parole di Wilhelm Ropke: "Un economismo sordo alle esigenze morali è nefasto, ma non è meno nefasto un moralismo ignorante in fatto di economia".
Il Presidente emerito del Pontificio Consiglio della Famiglia offre in queste pagine una lettura dell'esortazione apostolica di papa Francesco ricca di spunti di riflessione e di vita pratica. Un compendio denso di consigli per aiutare gli sposi a vivere nella stessa fedeltà d'amore di Dio; e per aiutare i sacerdoti e gli operatori della pastorale famigliare ad accompagnare gli sposi, anche divorziati, con uno sguardo di misericordia attento alle Verità di vita che Gesù ha esposto nel suo Vangelo.
Questo saggio è lo sviluppo di un precedente volume, rivisto ed ampliato, intitolato "Riappropriarsi della democrazia". Con riferimento all'attualità si sottolinea l'importanza di reagire all'individualismo libertario imperante che smantella lo Stato di diritto ed erode, con il bene comune inclusivo di tutti, la solidarietà, la destinazione universale dei beni e l'ecologia integrale. Occorre proporre ed educare ad un più autentico concetto di libertà. La libertà non è solo spezzare le proprie catene, ma anche vivere in modo da accrescere la libertà altrui. Essendosi riscontrato un crescente interesse per l'insegnamento morale e sociale dei pontefici, anche per quanto riguarda la riabilitazione della politica, si è pensato di far cosa utile allegando all'Antologia di brani, tratti dai molteplici pronunciamenti di san Giovanni Paolo II, di Benedetto XVI e di Francesco.
Il Concilio Vaticano II rappresenta indubbiamente il più grande avvenimento della storia contemporanea celebrato dalla Chiesa Cattolica. Protagonisti dell'Assise furono non solo i due pontefici, Giovanni XXIII e Paolo VI, che rispettivamente ne annunciarono la convocazione e ne portarono a conclusione i lavori, ma soprattutto gli oltre tremila padri che in qualche modo offrirono il loro contributo alla buona riuscita dell'evento. Nel presente libro l'autore ha ripercorso i principali momenti e le varie fasi di quella indimenticabile stagione a partire dalla elezione di papa Roncalli fino al discorso di chiusura di Paolo VI dell'8 dicembre 1965.
Breve riflessione sulla questione migranti da parte di uno degli uomini di Chiesa più importanti al mondo. Ogni persona costretta a lasciare la propria terra interpella la nostra umanità e la nostra capacità di essere solidali.
«Ho conosciuto da vicino il dolore dei profughi. È enorme, incommensurabile. Non possiamo abbandonarli al loro destino. Sono persone, non numeri»