La teologia morale cattolica si è basata, per tradizione, su un approccio che ha accentuato di molto il ruolo dell'etica normativa e ha poi associato la responsabilità morale all'osservanza oppure alla disubbidienza alle norme morali. Joseph A. Selling si propone di ampliare le basi e di espandere gli orizzonti della teologia morale, senza tuttavia rigettarne o rimpiazzarne quei tratti che per noi sono abituali. Ridefinire l'etica teologica offre allora un metodo alternativo a quello tradizionale: senza disprezzare nessuna delle valide intuizioni dell'etica normativa, ricontestualizza e riorienta la disciplina. La aiuta a considerare la motivazione e l'intenzione umana prima di indagare le opzioni comportamentali mirate alla realizzazione del fine. L'analisi di Selling trova una solida base nell'insegnamento del Vaticano II, per cui la «persona umana considerata integralmente e adeguatamente» fornisce il criterio fondamentale per affrontare i temi etici nel mondo contemporaneo. La sua prospettiva si rivolge alla questione cruciale della descrizione dei fini o degli obiettivi della vita etica, fornendo un approccio nuovo al concetto di virtù. Selling conclude con suggerimenti su come combinare l'etica normativa con questo metodo alternativo in teologia morale, che prende avvio con l'effettivo orientamento etico della persona umana verso una vita virtuosa. Esegeti esperti, studenti di teologia e persone colte - dunque anche non solo specialisti di morale - trarranno grande frutto dalla lettura di questa lucida opera di Selling. Una combinazione insolita di argomentazioni bibliche, storiche e sistematiche rende questo libro indispensabile.
A partire dall'appello a un'autentica conversione del cuore nello spirito di servizio che avvicini tutti alla Verità intera, questo testo propone un rinnovato sguardo sulla dottrina sociale della Chiesa e al magistero sociale di Papa Francesco alla luce di una piena coscienza della fraternità universale e di uno sviluppo integrale della persona, tenendo conto dell'imprescindibile legame evangelico tra giustizia, carità e misericordia. La misericordia deve formare dal di dentro ogni esigenza etica che, grazie alla carità, diventa scelta concreta e fattiva sempre andando incontro all'altro. Il principio del bene comune, della destinazione universale dei beni, il principio della sussidiarietà e della partecipazione, il principio della solidarietà vertono a quel fine di carità che li innerva, guardando l'uomo e gli uomini nel loro recondito desiderio di costruire la vita della polis e ritrovarsi a costruire la fraternità tra le genti. Ripartendo dai fondamentali posti dal Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa, attualizzati e richiamati negli ultimi anni con persuasione evangelica e vigore profetico da Papa Francesco, l'Autore offre un nitido sguardo teologico, etico e politico sulle grandi sfide culturali e sociali del nostro tempo.
Come può l'uomo conoscere Dio, e come effettivamente lo conosce? Uno studio approfondito su alcune risposte del secolo secondo ad una questione basilare per ogni riflessione teologica. Medioplatonismo e gnosticismo valentiniano sono indagati nelle loro architetture ontologiche e nelle proposte gnoseologiche come termini di paragone per mettere in rilievo la gnoseologia teologica di Ireneo di Lione. Da questo saggio emerge sotto nuova luce la feconda sistematica teologico-fondamentale del neo-proclamato "Dottore della Chiesa".
"Siamo di fronte alla sfida di dispiegare oggi la potenzialità di senso della parola «Dio» e di declinare in forme pubblicamente accessibili quella tradizione in cui tale parola trova il suo significato. Ma quale spazio trova Dio nell'agorà pubblica? La domanda non è scontata se si pensa come nel passato la parola ecclesiale è stata proposta in forme integriste e irrispettose delle posizioni altrui. Di qui la necessità di una teologia che si connoti essenzialmente come ecumenica capace di dialogo con una pluralità religiosa diffusa e pervasiva, e di conseguenza capace anche di articolarsi di fronte al pensiero laico. Riflettere su una teologia dal carattere pubblico vuol dire, dunque, interrogarsi su come essa possa prendere la parola in ambienti altri in maniera significativa, non arrogante, incisiva, ma nello stesso tempo all'altezza della complessità inedita della società post-secolare."
Dal grido di dolore proviene l'istanza di un nuovo modo di pensare come la cifra di ciò che nel più profondo piega la carne e lo spirito dell'uomo e muto geme in tutti gli esistenti che popolano la terra. I tre saggi contenuti in questo volume danno voce: all'arte come sentinella che, nel buio della notte, avvista l'appressarsi della luce; alla drammatica invocazione di giustizia, pace e fraternità che sale come "grido dei poveri e della terra"; alla storia di Dio con gli uomini e col creato, che conosce nel grido dell'ora nona del Figlio dell'uomo sulla croce la parola non-parola che pro-voca l'avvento d'un nuovo giorno del vivere e del pensare.
L'uomo è creatura di Dio dotata di libertà e ragione. Eppure, con un atto volontario, libero e consapevole, può aderire al progetto di morte e distruzione del Maligno, che di Dio, dell'umanità e dell'intera creazione è acerrimo e instancabile nemico. L'adesione diabolica è una sfida perduta in partenza, perché la potenza divina, nell'amore e nella giustizia, non conosce limiti e governa la storia da prima che il mondo e l'uomo fossero. Eppure, chi aderisce al diavolo e al mistero di iniquità si illude di ottenere potere e vantaggi proprio da colui che è stato sconfitto da Cristo, il Verbo incarnato, con il suo annuncio di salvezza, il suo sacrificio e la risurrezione dai morti. L'adesione alle tenebre non è perciò solamente un patto scellerato, ma rappresenta una prospettiva esistenziale senza sbocchi, che col tempo si radica nel cuore e nell'anima della persona, soffocandone la libertà, privandola della dignità, fino al punto di soggiogarla e possederla. Chi si associa e coopera col demonio partecipa infatti al disegno tanto spietato quanto vano con il quale il «padre della menzogna», «omicida fin da principio» (Gv 8,44), cerca di distruggere l'uomo, in quanto creatura che è a immagine e somiglianza del Dio della vita. Questo libro apre squarci su una realtà spirituale complessa, presentandone i contenuti e le dinamiche, sia alla luce del dato biblico e teologico, sia in una prospettiva antropologica ed esistenziale che emerge anche dalla testimonianza degli esorcisti.
Che senso può avere nel XXI secolo un'apologia della fede? Nella prima parte del libro, Paolo Ricca si propone di affrontare e discutere le maggiori obiezioni che nella modernità sono state e continuano a essere mosse alla fede in Dio e alla sua stessa esistenza. Passa poi a esporre, in maniera succinta, non già l'intero Credo cristiano, bensì i tratti più caratteristici dell'idea cristiana di Dio, così come emergono dalle pagine della Bibbia: l'autore infatti, non ha, «sul tema "Dio", altra sapienza da offrire che quella che proviene dalla storia di Israele, di Gesù e degli apostoli». Infine, non teme di esprimere le sue personali convinzioni in merito, in dialogo costante con la cultura contemporanea e con le religioni mondiali. «A proposito dell'esistenza di Dio, è interessante osservare che la Bibbia non spende una parola per dimostrarla. Quasi come se la cosa non la interessasse. In effetti non è l'esistenza di Dio che interessa alla Bibbia, ma la sua opera, la sua storia con e per Israele, con e per l'umanità. La pura esistenza di Dio non è un tema della Bibbia. [...] Un Dio la cui essenza sarebbe l'esistenza, nella Bibbia non c'è, perché non c'è nella realtà. Dio, potremmo dire, non si accontenta di esserci, non è per questo che c'è, non esiste per esistere, ma per amare, per parlare, per creare e ricreare, per chiamare e stabilire alleanze» (Paolo Ricca).
Ultima opera di Ulrich, Virginitas foecunda ripercorre tutti i principali temi del filosofo in forma meditativa. Nato come scritto occasionale per gli auguri natalizi per gli amici, questo commento teologico e filosofico della scena del Natale nei suoi intimi legami con l'evento della Croce, ha preso successivamente una forma più distesa e di ampio respiro. La luce dell'Incarnazione redentiva di Dio nell'umanità di Gesù getta ancora una volta luce sui drammi del nostro tempo, sulle sempre nuove edizioni dello scontro fra le astrazioni di Satana e la carne di Cristo, fra l'abissale vanità delle ricchezze del mondo e l'invano dell'umile amore di Dio che rende l'uomo partecipe della sua pienezza.
Lungo il fiume della vita, dove ogni coppia si esprime e si realizza, particolare attenzione riveste nel counseling l'esperienza sessuale, intesa come danza dei cuori. Operando sempre nella sua inscindibile totalità di conoscenze, abilità e convinzioni etiche, il counselor che sa armonizzare la competenza sessuologica e la prospettiva etica, più precisamente sul terreno comune e armonioso costituito dalla positiva visione cristiana della sessualità e dalla Gestalt Therapy, offrirà un aiuto decisivo per riportare la perla preziosa della sessualità alla sua luce naturale, per farla nuovamente brillare della sua lucente bellezza.
La Chiesa è chiamata dal Risorto a proclamare a tutte le genti il vangelo della salvezza, e ad accogliere in sé quanti credono alla sua predicazione. Con un approccio interdisciplinare, il volume intende offrire un contributo significativo alla riflessione sulla comunità cristiana e sulla sua vocazione universale di salvezza, in vista dell'inserimento degli uomini in Cristo, facendoli così divenire con lui una sola vita e un solo corpo.
Quali vie nuove oggi la teologia è chiamata a intraprendere, per non chiudersi in una compiaciuta speculazione autoreferenziale? Si tratta del tema che ha messo a fuoco l'XI Forum Internazionale della Pontificia Accademia di Teologia, tenutosi il 27 e 28 gennaio 2022 presso la Pontificia Università Lateranense, dal titolo: Nuovi itinerari in teologia, di cui il presente fascicolo costituisce la pubblicazione degli Atti.
Quando diciamo Tu a Dio non decliniamo un pronome che implica il riferimento a soggettività diverse soltanto per grado. Dio è Abyssus insondabile perché infinita perfezione nell'attualità del suo essere Verità necessaria. L'uomo è Abyssus in senso contrario, poiché raggiunge tanto meglio la sua autenticità quanto più sperimenta il suo essere contingente. Ma ciò non è ragione di disperazione malinconica né ribelle: la distanza dell'uomo nei confronti di Dio non é anche la distanza di Dio nei confronti dell'uomo.