Madre Speranza è certamente una figura molto complessa: per la lunghezza dell sua vita (quasi 90 anni) e per le numerose peripezie personali ed apostoliche che ha dovuto affrontare, sia in Spagna che in Italia, a Collevalenza. La Beatificazione però ci obbliga moralmente, per la gloria di Dio e per il bene della anime, a conoscere meglio la sua storia attraverso questo libro che ripercorre la sua vita e ripropone il messaggio si Gesù, amore misericordioso.
Le Perle di don Dolindo raccolgono un gran numero di brevi e folgoranti frasi del sacerdote e mistico napoletano. Sono perle attraversate da un unico «filo»: essere il nulla in Dio e portare Dio tra gli uomini.
Nel 1517 il monaco tedesco ex agostiniano Martin Lutero provocò la più grande e grave frattura della storia della Chiesa dando vita al protestantesimo o, meglio, a quella famiglia (rissosa) dei protestantesimi che prima ha spaccato l’unità europea e poi ha frammentato il mondo. Lutero la Chiamò “Riforma”, ma fu una vera rivoluzione che, contribuendo a plasmare il mondo moderno, ha introdotto modificazioni eretiche nella dottrina, nella prassi e nella liturgia; ha negato l’autorità del Pontefice romano e del Magistero tradizionale; ed ha avuto pesanti conseguenze anche sul piano politico, sociale ed economico. Nella rivoluzione di Lutero sono per molti versi riassunte ed emblematizzate tutte le eresie vecchie e nuove del cristianesimo. La sua incompatibilità con il cattolicesimo è totale e radicale.
Don Dolindo in tutti i suoi libri ha sempre parlato degli angeli, anzi sosteneva di essere ispirato a scrivere proprio da uno spirito celeste che diversi suoi biografi hanno identificato con san Raffaele. In un pieghevole distribuito dall’Apostolato Stampa scriveva: “Gli Angeli non ci sono stranieri: essi vivono con noi, stanno a custodia dell’anima nostra. È bello considerare come questi spiriti altissimi si degnano di vigilare le povere creature terrene per renderle glorificazione di Dio ovvero per supplirle quando gli sono infedeli. Nella notte, nel giorno, nella gioia, nel dolore, un Angelo mi accompagna continuamente per impedire che rimanga sterile una natura intelligente e libera e, dopo la Redenzione, per impedire che sia perduto il frutto dei dolori di Gesù”.
Note sull'autore
Marcello Stanzione (Salerno, 1963) è parroco dell’Abbazia di Santa Maria Nova a Campagna (SA). Nel 2002 ha rifondato l’Associazione Cattolica Milizia di San Michele Arcangelo per la diffusione della devozione cristiana agli angeli. Carmine Alvino (Avellino, 1978), avvocato, specializzato in bioetica e deontologia professionale, in diritto dell’internet e delle tecnologie informatiche. Da anni porta avanti uno studio intenso sui Sette Arcangeli, cui ha dedicato diverse pubblicazioni.
Maria Cristina Cella è una giovane sposa e mamma che alla terza gravidanza scopre di avere un tumore. Vuole curarsi ma, pur di non danneggiare il piccolo che porta in grembo, limita le sue cure a quelle strettamente necessarie. Il bambino nasce sano, ma il male ormai è diffuso in modo irrimediabile. Il 22 ottobre 1995, Maria Cristina raggiunge il cielo a ventisei anni, lasciando i suoi tre splendidi bambini e il marito, con cui fin da giovanissima ha costruito un rapporto di coppia che testimonia un amore «vero, saldo, puro e profondo», a imitazione di quell'Amore che Dio ha per loro e che «noi vogliamo imitare». Questo libro vuol farci conoscere la straordinarietà del mondo interiore di Cristina anche attraverso il suo Diario, che ha accompagnato la sua vita da quando aveva quattordici anni. Emerge una figura esemplare di adolescente, di fidanzata, di sposa e di madre, che ha fatto ruotare tutti gli avvenimenti quotidiani attorno all'Amore... e lo ha fatto fino in fondo!
«Quando io conobbi Maria avevo quindici anni, e tutto ciò che mi ricordavo di Dio era che "Dio è l'Essere perfettissimo", come avevo imparato al Catechismo». Così comincia il suo racconto l'autore di questo libro, che coniuga i suoi ricordi della frequentazione con Maria Bolognesi con una riflessione profonda e unica sul tema della mistica e di ciò che le esperienze mistiche hanno significato nella vita della Bolognesi stessa. Ne viene una narrazione affascinante, a svelare e circoscrivere il mistero di una donna che soffrì in anima (per le incomprensioni su ciò che le accadeva) e corpo (per le sofferenze fisiche che la portarono alla morte) e che pure seppe resistere in quell'infanzia spirituale che la rende ancora oggi un unicum nella storia della spiritualità, non solo italiana. Il libro di Raffaele Talmelli ha anche un altro pregio: quello di unire -- caso più unico che raro -- nel racconto di una storia spirituale il punto di vista teologico e quello psicologico (l'autore è, infatti, studioso di psicopatologia): siamo così accompagnati da uno sguardo acuto, credente e scientifico verso la comprensione di una figura di donna semplice, ma illuminata da una luce particolare, che la rende affascinante e che davvero necessita di una riscoperta che non lascerà il lettore insoddisfatto.
«La devozione, senza la rivoluzione, non basta». Don Oreste Benzi lo ha ribadito nel suo ultimo intervento pubblico il 19 ottobre 2007, pochi giorni prima di morire. Ma è un'idea che ha caratterizzato tutta la vita di questo straordinario sacerdote, che con le sue azioni e intuizioni ha scosso le coscienze e coinvolto generazioni di giovani, anticipando molti temi che caratterizzano il dibattito attuale e lo stesso pontificato di papa Francesco. Gli autori del libro ci restituiscono tutta la carica profetica di questo rivoluzionario di Dio, riportando alla luce le interviste che gli hanno fatto in tanti anni di collaborazione nella rivista "Sempre" fondata e diretta dallo stesso don Benzi. Emergono aneddoti della storia personale ma anche le sue posizioni scomode sulla Chiesa, su emergenze sociali come droga, prostituzione, carcere, aborto, e la sua visione di una società completamente nuova, che lui stesso ha contribuito a sviluppare. Un incontro estremamente attuale che si apre con un inedito: una lunga intervista pubblica in cui don Oreste si racconta ai giovani e li esorta: «Ribellatevi, non potete fare la pace con il male!».
Il volume si propone di approfondire un aspetto specifico della biografia di Armida Barelli e del ruolo da lei ricoperto nella Chiesa cattolica e nella società italiana nella prima metà del Novecento. L’attenzione si concentra sul contributo dato, con la Gioventù femminile, alla formazione sociale e politica delle donne; contributo che non risulta affatto marginale rispetto a quello spirituale ed ecclesiale: al contrario, costituisce il suo naturale approdo, attraverso la sensibilità culturale che caratterizza l’impegno organizzativo della Barelli. Emerge così non tanto il profilo di una Barelli “politica”, quanto l’importanza dell’azione formativa integrale, tipica dell’Ac, anche per la nascita e lo sviluppo di una coscienza civile.
Nella Polonia d'influsso sovietico degli anni Ottanta del secolo scorso ci furono un centinaio di omicidi politici compiuti quasi sempre da "autori sconosciuti". Tra le vittime c'erano anche i sacerdoti. Il libro racconta la vita e l'assassinio di uno di loro: don Jerzy (Giorgio) Popieluszko, rapito ed assassinato esattamente 40 anni fa: il 19 ottobre 1984. La Chiesa ha riconosciuto il suo martirio e l'ha beatificato il 6 giugno 2010. Il volume è composto da tre elementi: le interviste di Wlodzimierz Redzioch con i familiari e amici di don Jerzy, i testi di Grzegorz Górny che raccontano lo scenario storico della vita del sacerdote martire e il servizio fotografico con il materiale d'archivio e le foto di Janusz Rosikon.
Amio padre diceva: "Umbe' vuoi sapere quanto è buono il Signore? Quando predico guardo il tabernacolo e gli chiedo: sei contento? E lui risponde: continua così, continua, tu sei Gesù-Dolindo, io Dolindo-Gesù". Gli diceva anche: "Umbe', sono stato faccia a faccia con Gesù, proprio io, povero sciosciammocca (inutile cretino)". Dolindo Ruotolo - sacerdote e terziario francescano - è stato insieme a Padre Pio da Pietrelcina un dono di Dio per la Chiesa. Un amanuense dello Spirito Santo, con una Sapienza e uno spirito profetico infusi dall'alto, un taumaturgo di non minor potenza del confratello cappuccino, uno stigmatizzato di Cristo già nel nome, un figlio prediletto della Vergine Maria, un servo fedele che volle essere il nulla del nulla in Dio e il tutto di Dio negli uomini per la salvezza delle anime. Nulla gli fu più caro della Chiesa, non permetteva a nessuno di compatirlo diffamando la Madre Chiesa. Proclamava solennemente che Essa è la Madre dei Santi, che solo nell'obbedienza alla Chiesa Cattolica e al Santo Pontefice possono fiorire le piante del Paradiso e che la santità è un frutto che nasce dal dolore in unione con Gesù crocifisso.
Pier Giorgio Frassati (Torino 1901-1925) è uno dei testimoni della fede più amati dai giovani. Conosciuto ormai in tutto il mondo, continua ad accompagnare verso Dio persone di ogni lingua, latitudine, età, condizione di vita. Uno dei motivi è senz'altro l'intensità impressionante della sua vita, centrata sulla presenza di Gesù nella quotidianità ed espressa incessantemente nell'amore verso il prossimo. Questo libro ha lo scopo di far conoscere la straordinaria messe di ricordi della sua carità. Riporta le testimonianze dirette di chi lo ha conosciuto, e rivela molto delle sue giornate, della sua vera vita: quella vita "altra" di cui lo stesso Frassati non faceva mai menzione. Sono pagine preziose e intense, essenziali per intuire chi fu davvero Pier Giorgio.