Scritto tra il 1163 e il 1174, Il libro delle opere divine è la più importante opera profetica che Ildegarda di Bingen ha messo per iscritto. La badessa, affrontando la storia dell’uomo e del mondo da un punto di vista spirituale, ontologico e storico, raccoglie in un disegno complesso, ma unitario, tutto il suo sapere e la sua esperienza. La prima parte del testo esplora le relazioni fisiche e spirituali tra il cosmo e la persona umana: è qui che prende vita la celebre immagine dell’Uomo universale a cavallo delle sfere cosmiche. La seconda parte esamina invece le ricompense per la virtù e le punizioni per il vizio, tracciando una geografia del purgatorio, delle bocche dell’inferno e della strada verso la città celeste.
I cinque capitoli del libro, dedicati ai cinque sensi, sono caratterizzati dal termine porta: gli occhi sono la porta della luce, gli orecchi la porta della voce, l’olfatto dell’odore, il gusto del sapore e, infine, il tatto la porta del contatto. L’immagine della porta, ripresa dall’Itinerario della mente in Dio, mostra con efficacia la funzione principale dei sensi: importare ciò che sta fuori, ed esportare ciò che vive dentro. Così la creatura umana si rivela come capace di un dialogo permanente svolto attraverso le cinque lingue parlate dai cinque sensi.
Poliglotta fin dalla nascita, la persona parla la lingua dei colori, dei suoni, degli odori, dei gusti, dei contatti e ogni linguaggio costituisce una vera e propria scienza.
A partire dall’esplorazione del senso fisico, ogni capitolo prosegue evidenziando i legami delle cinque porte con la psiche, le emozioni, i sentimenti dell’essere umano, fino a delineare l’esperienza spirituale che ciascun senso ricava dal contatto con Dio.
Pare difficile crederlo, e persino dirlo, ma la realtà dei documenti e della loro storia effettiva autorizza ad affermare che ancora oggi, a più di 125 anni dalla sua morte, e addirittura nonostante la solennità recente di un documento pontificio interamente dedicatole, la vera e molteplice fisionomia vissuta di Teresa di Lisieux e della sua dottrina è ancora quasi nascosta alla comprensione dei non specialisti, sovrastata da un'immagine costruitale addosso, quella della Santa bambina, e perciò esemplare maestra per tutti della cosiddetta infanzia spirituale. Questo agile libretto, opera di due studiosi che si sono impegnati per ricostruire un'immagine corretta di Teresa di Lisieux e del suo pensiero, offre alcune tracce fondamentali dell'insegnamento spirituale che costituisce la vera lezione del "dottore" Teresa ai figli e alle figlie della Chiesa di oggi.
Il libro di p. Alberto Carrara dopo In cammino con San Luca. Esercizi spirituali ignaziani sulla preghiera e la misericordia. Gli Esercizi spirituali sono la possibilità di capire nel profondo quale visione abbiamo di "Dio" o "dio" e del mondo e quali conseguenze tale cosmo-visione susciti nella nostra quotidianità. Questo volume è dedicato all'esperienza degli Esercizi ignaziani col Vangelo di San Matteo, per ordinare il cuore e purificare lo sguardo. Il tema del "cammino" è visto attraverso due domande bibliche: "Dove sei?" e "Qual è il tuo nome?" e secondo un approccio insieme filosofico, teologico e spirituale. Dio rivolge queste domande non perché non ne conosca la risposta, ma per coinvolgerci nel dinamismo: entra in te stesso, conosciti per conoscere Colui che ti ha creato... C'è una grande tematica che unifica l'intero Vangelo di Matteo: la logica del Padre.
Con un linguaggio semplice, diretto, capace di parlare a tutti, Anselm Grün - monaco benedettino tedesco conosciuto in tutto il mondo e autore di libri di spiritualità di grande successo - offre preziosi suggerimenti su come esprimere la fede attraverso riti personali, familiari, comunitari. «La fede è qualcosa di estremamente personale. Ognuno ha la propria! Ma essa ha anche bisogno di comunità, di connessioni, altrimenti finisce per... evaporare» scrive l'autore, che suggerisce una serie di indicazioni pratiche per trasformare i luoghi familiari e lo scorrere del tempo in occasioni di spiritualità. Uno strumento destinato non solo ai credenti, ma a tutti coloro che sono in ricerca, che stanno percorrendo un proprio cammino spirituale o che vorrebbero farlo.
La bimillenaria tradizione monastica e contemplativa cristiana, in modo visibile, paradigmatico e convincente, testimonia anche oggi «... che il primato di Dio è per l'esistenza nella umana pienezza di significato e di gioia, perché l'uomo è fatto per Dio ed è inquieto finché in lui non trova pace» (San Giovanni Paolo II). Agevolare la scoperta, o riscoperta, di questa fondamentale finalità della vita consacrata nella Chiesa è lo scopo principale della presente raccolta di scritti. Si tratta in fondo di una sorta di guida per districarsi con una certa sicurezza nella lettura di insiemi di norme canoniche capaci di aprire "strade nuove" a tutta la spiritualità cristiana.
Questo libro ha uno stile esperienziale. Non ha capitoli ma temi sparsi, ciascuno con il suo soggetto. Non vuole essere annoverato tra i libri esegetici, commentari e riflessioni su alcuni testi biblici. Il tema principale non sono le Scritture ebraico-cristiane in quanto oggetto di studio, ma l'esperienza, la vita di queste parole scritte e tramandate da secoli. Più che di una ordinata distribuzione di temi biblici, le sue pagine sono come un tessuto. Per ogni tema l'autrice lascia uno spazio in bianco, per ricordare al lettore che le pagine vanno lette lentamente e che le proposte, i pensieri si aspettano silenzio, perché ognuno possa aggiungere i propri pensieri. Alla fine una breve non-conclusione consegna al lettore un libro aperto, invitando a "restare in piedi" per respirare dalle Scritture ancora la vita e il Mistero che la abita.
L'arte nasce sacra in tutte le civiltà perché nasce come risposta alla morte. È sempre la trasfigurazione della ferita più intima, quella dello scoprirsi umano cioè mortale; ed è proprio quando dice l'uomo che dice Dio. Il cristianesimo ha fatto dell'arte una preghiera consegnata allo sguardo, condivisa attraverso le generazioni. Per capirla bisogna lasciarsi sedurre dalla sua grammatica, sintonizzarsi sul suo orizzonte di senso. Allora diventa un incontro con sé stessi e con il mistero. Situando l'arte sacra cristiana nel suo contesto originario e dandone alcune chiavi di lettura, queste pagine accompagnano i cercatori di Dio a scoprire e a vedere la Bella Novella. Sussidio da valorizzare anche per il Giubileo degli artisti (16-18 febbraio 2025).
I Salmi e le Lettere di san Paolo sono la fonte a cui si alimenta il pensiero dei Padri sulla speranza. Per il Primo Testamento la speranza è essenzialmente fiducia nel Dio di Israele: è da lì che tutto discende, è in nome della fiducia in Dio che ognuno può sperare. Nel Nuovo Testamento, la speranza ha un nome e un volto: è Gesù, compimento di tutte le promesse. Il libro, raccogliendo alcuni brani dei Padri della Chiesa di varie epoche, apre uno scorcio sulla speranza e sul suo senso proprio nella fede cristiana. È diviso in quattro sezioni: speranza come fiducia in Dio; Gesù, nostra speranza; speranza della vita futura; speranza, pazienza, gioia. Estratto dal libro "La speranza nei Padri", a cura di G. Visonà, in Letture Cristiane del primo millennio.
La Passione iniziò con una festa: Gesù e i suoi discepoli si ritrovarono a cenare, a condividere un momento speciale di amicizia. A volte dimentichiamo che le nostre eucaristie, memoria viva dell'Ultima Cena, sono un'occasione di incontro, per celebrare insieme la vita, per festeggiare il fatto che non siamo soli. Le celebrazioni sono soste nel cammino e le viviamo in diversi modi. Festeggiare è godere il presente, ma ci permette anche di fissare le circostanze speciali. L'essenziale è trasformare questi tempi di verità in spazi di impegno reciproco. Il libro si struttura in tre parti: la contemplazione immaginativa di un brano biblico, una riflessione spirituale che attualizza il messaggio, una preghiera. Estratto dal libro "La Passione".
Nel brano evangelico della lavanda dei piedi c'è Gesù, chino per lavare i piedi ai suoi discepoli. E c'è Pietro, incapace di comprendere. La logica del servizio è difficile, in entrambe le direzioni: servire e lasciarsi servire. Però l'aspetto più radicale e sorprendente della scena è la maniera in cui Gesù vincola servizio e potere. È la concretizzazione di un'idea: il potere si esercita attraverso l'amore che serve. Ci sono molte fonti di potere nella società; come sarebbe bello un mondo in cui si utilizzasse il potere per il bene dell'altro! Il libro si struttura in tre parti: la contemplazione immaginativa del brano, una riflessione spirituale che attualizza il messaggio, una preghiera. Estratto dal libro "La Passione".