Col suo genio di divulgatore, François Varillon ha saputo come nessun altro parlare al grande pubblico delle questioni teologiche e spirituali più sottili o difficili. Ha saputo come nessun altro rendere accessibili le nozioni facili o complesse della fede cristiana. Queste sette conferenze inedite che egli tenne a Béziers, fra il 1974 e il 1975, alla fine della sua vita, affrontano temi come il peccato originale, i miracoli, i sacramenti, la salvezza, l'eucaristia, il significato della morte, il tradizionalismo: temi di grande e sorprendente attualità, trattati con semplicità e chiarezza. Il dono pedagogico di padre Varillon e il suo raro talento di oratore riemergono in queste pagine con tutta la loro forza.
Sant'Agostino, eccezionale testimone e maestro di bellezza, ce ne tratteggia il triplice volto: quello della bellezza fisica, definita "estetica" appunto perché "percepita" dai sensi, a partire dagli occhi e dall'udito; quello della bellezza interiore, costituita dalle virtù, in particolare dalla giustizia, dalla sapienza, dall'amore, dalla verità, intercettata dalla mente; quello della bellezza escatologica, cioè della bellezza che caratterizza l'essere umano nel mondo dei risorti anche nel suo corpo, svelata dalla Parola di Dio. Ma ad Agostino sta a cuore segnalare il Mistero della Bellezza, personificazione e fonte della bellezza, in Dio Trinità, di cui le bellezze create sono una sorta di sacramento.
Tutta la creazione è un inno alla risurrezione del verbo che si è fatto carne. Il libro si muove tra due fuochi: da una parte la relazione singolare di gesù con l'abbà, la declinazione dell'alterità della sua coscienza filiale, la profondità della sua libertà; dall'altro la risurrezione di gesù come principio della speranza e del dono della fra(e)eternità, per la novità dei legami più forti della morte generati tra noi dalla parola fatta carne. Un'originale e promettente prospettiva cristologica che s'inscrive, in sintonia con le linee tracciate dalla veritatis gaudium, entro l'orizzonte dell'ontologia agapico-trinitaria dischiusa dalla rivelazione.
Il Credo può essere considerato il testamento spirituale di uno dei più grandi teologi del XX secolo. Hans Urs von Balthasar medita gli articoli di fede del Credo e in essi il mistero inesauribile del Dio uno e trino. La sua interpretazione testimonia di una limpida gioia della ricchezza e della bellezza del mistero trinitario. Scrive eloquentemente Balthasar «Ogni molteplicità proviene da qualcosa di semplice. Le molte membra dell'uomo, da un uovo fecondato. Le dodici enunciazioni del credo apostolico, anzitutto da queste tre domande particolari: Credi in Dio Padre, nel Figlio e nello Spirito santo? Ma anche queste tre formule sono espressione - ed e Gesù Cristo a fornircene la prova -, del fatto che l'unico Dio è, nella sua essenza, amore e donazione». I testi che qui ci vengono presentati, per la loro straordinaria densità e profondità, costituiscono una piccola «summa» della teologia di Balthasar.
Evangelii gaudium. I semi di un pontificato. Gioia e fraternità: nuovi "luoghi teologici" / Evangelii gaudium. The Seeds of a Pontificate. Joy and Fraternity: New "Theological Sources" Philippe Bordeyne - Waldecir Gonzaga, Joie et fraternité: semences et premiers fruits du pontificat de François / Joy and Fraternity: Seeds and First Fruits of Francis' Pontificate (in trad. italiana e spagnola) Prima sessione: 25 maggio - Rio de Janeiro Card. Orani João Tempesta, O.Cist., Saluto / Opening words Maria Clara Lucchetti Bingemer, Alegría y fraternidad: ejes de una santidad humanizadora / Joy and Fraternity: Axes of a Humanising Holiness Peter Casarella, Alegría y fraternidad, factores de renovación para una iglesia mundial / Joy and Fellowship, Factors of Renewal for a World Church Carlos Eduardo Ferré, La familia come sujeto social y político y su rol en espacio público. Una visión desde el pensamiento social de la iglesia / The Family as a Social and Political Subject and its Role in Public Space. A Wiew from the Social Thought of the Church Seconda sessione: 26 maggio - Roma Card. José Tolentino de Mendonça, Saluto / Opening words Gilfredo Marengo, Trasformazione missionaria della Chiesa: una rinnovata recezione del Vaticano II / Missionary Transformation of the Church: a Renewed Reception of Vatican II Isabella Guanzini, La gioia di credere: dire Dio nel "cambiamento d'epoca" / The Joy of Believing: Saying God in the "Change of Age" Vincenzo Rosito, La fraternità tra ecclesiologia politica e innovazione sociale / Fraternity between Political Ecclesiology and Social Innovation Indice annata 2023.
Il libro si propone di dotare ogni cristiano di una chiave interpretativa, culturale e direttiva riguardo alle problematiche presenti all'interno del contesto sociale odierno. Il linguaggio scorrevole e non prettamente tecnico aiuta il lettore a meglio comprendere l'utilità e la necessità della Dottrina sociale per la vita della Chiesa. Il testo è indirizzato nello stesso tempo a tutti coloro che, pur non cattolici, si ispirano ai principi e ai valori cristiani, e a tutti offre l'opportunità di conoscere il pensiero teologico e magisteriale della Chiesa riguardo la vita in società. Nella prima parte del libro, l'Autore effettua una ricostruzione degli avvenimenti appartenuti alla storia dell'Europa e della Chiesa che hanno condotto alla nascita della Dottrina sociale e ne considera gli sviluppi dal pontificato di Leone XIII sino a quello di papa Francesco. La seconda parte del libro presenta l'ossatura della Dottrina sociale della Chiesa, presentando i vari Principi che la compongono, i quali, se tenuti presenti e attuati, possono essere un chiaro indirizzo pastorale da praticare per la propria vita personale e all'interno della società, un prezioso aiuto per vivere la propria vocazione cristiana nel mondo. Presentazione Giampaolo Crepaldi.
L'argomento scelto per questo studio è vasto, per l'estensione temporale in cui è destinato a svolgersi, e articolato per le inevitabili connessioni che esso mantiene con le diverse esperienze coinvolte nella sua rappresentazione e che l'autore riassume nel concetto di "Pensiero". Si trattava di definire una realtà, il "Pensiero", percepita come qualcosa di ormai separato dalla mente che lo elabora. Il pensiero si esprime attraverso la parola che diviene la voce del vero. La parola è rivelazione del pensiero che viene ordinato, vivificato, articolato dalla parola. Il libro segue il lungo corso del pensiero umano, comunicato e rappresentato dalla parola, e ci introduce in un mondo vastissimo e affascinante, che come un fiume scorre dalla sorgente fino al mare.
Per molto tempo, nella cultura teologica italiana, la dimensione liturgica, spirituale e mistica dell'esperienza protestante è stata lasciata sullo sfondo, se non del tutto trascurata, determinando in molti la convinzione di un'assenza di tali dimensioni nel vissuto evangelico. Questo saggio sopperisce a tale vuoto, mettendo in luce il patrimonio spirituale dei protestanti, espresso particolarmente nella tradizione luterana e riformata. Partendo dai principi fondamentali teologici, il testo ripercorre le riforme liturgiche di Lutero e Calvino, e apre un'ampia finestra sul profondo rinnovamento degli ultimi decenni. La ripresa dello spirito vitale dei riformatori rende oggi la celebrazione liturgica, centrata sulla Parola e la Santa Cena, espressione di una spiritualità protestante fortemente dinamica, che sta allargando il ventaglio delle sue manifestazioni sia personali che comunitarie. Lo dimostrano la riscoperta del canto e della musica, della ritualità e della gestualità, del culto familiare e della confessione privata, il ricorso alla preghiera, al silenzio e alla contemplazione personale, l'esperienza monacale, gli Esercizi e ritiri spirituali, la Liturgia delle Ore. Anche la valorizzazione del corpo e delle emozioni, in ambito liturgico e in incontri comunitari, evidenziano lo sforzo di coniugare in modo innovativo interiorizzazione e manifestazioni esterne, recuperando fortemente anche il senso della festa.
Qual è lo stato di salute del Vangelo oggi? E quali possibilità hanno i nostri contemporanei, in ogni latitudine del globo, di incontrare Gesù? A queste domande cerca di rispondere il presente volume, nato dal contributo di tre autori che rappresentano tre mondi differenti: l'Oriente cristiano, l'Occidente secolarizzato e il Sud del mondo. Dimitrios Keramidas, teologo ortodosso greco, ripercorre la storia dei rapporti tra Chiesa e Stato e mira a una testimonianza comune dei cristiani per il bene dell'unità cristiana e della proclamazione del Vangelo. Jens-Martin Kruse, pastore luterano tedesco, parla senza illusioni della decrescita delle Chiese in Europa, ma rileva una sete e una ricerca di spiritualità che le sollecitano a evolvere verso una nuova comunicazione del Vangelo. Andrew Giménez Recepción, presbitero cattolico e missiologo filippino, sottolinea come la missione oggi si rivolga a ogni persona in tutte le situazioni di vita, sia nel mondo come "casa globale di Dio-, sia nel metaverso. Le prospettive qui delineate guardano con fiducia a un avvenire in cui il mondo globale si configura sempre più come villaggio, come comunità di vita.
Questo libro è un sussidio per avviare gli studenti e il pubblico in generale alla comprensione della teologia morale, della sua natura, della sua metodologia, della sua storia e dei suoi problemi, in modo di poter successivamente approfondire le diverse questioni specifiche a partire da un contesto scientifico ben strutturato. L'opera è strutturata in tre parti. Inizia dalle Fonti della teologia morale (Prima Parte, a cura di Arturo Bellocq), in cui si spiega quale esperienza morale e quale tipo di vita buona propone la Bibbia, per poi vedere come questa esperienza proposta dalla Rivelazione sia stata compresa dai Padri della Chiesa, testimoni privilegiati della Tradizione. Il periodo patristico, sebbene rientri già nella storia della teologia morale, costituisce una parte molto speciale e, in un certo senso, normativa per la teologia. Segue lo studio dei diversi periodi della storia della teologia morale, divisa in due parti: la prima comprende il Medioevo e la Modernità fino al secolo XIX (Seconda Parte, a cura di Francisco Insa), ed è quella su cui c'è più accordo, nel senso che gli studiosi contemporanei di solito ne fanno una lettura e una valutazione ampiamente condivisa. La seconda include la storia e i dibattiti più recenti della teologia morale, dalla critica della cosiddetta manualistica alla vigilia del Concilio Vaticano II fino ai nostri giorni (Terza Parte, ancora a cura di Arturo Bellocq); si tratta di un periodo storico le cui interpretazioni sono molto contrastanti. Scopo dell'opera è quello di fornire gli elementi principali che permettono di orientarsi in questi dibattiti, ovviamente senza nascondere la preferenza degli autori per l'una o l'altra posizione. In maniera trasversale, ma soprattutto nella Terza Parte, emergono le caratteristiche della natura e del metodo della teologia morale, come risultato dell'analisi critica della storia e dei dibattiti recenti.
Da sempre le comunità ecclesiali si sono radunate a livello provinciale e regionale per coordinare l'annuncio del vangelo e la pastorale. Solo nella seconda metà del Novecento, si è capito il loro ruolo in quanto soggetto ecclesiale e normativo. Questa serie di interventi affrontano lo studio giuridico, teologico e pastorale di questi organismi.
Questo libro risponde a cinquanta interrogativi sui temi della fede cristiana. Domande che forse non abbiamo mai avuto il coraggio di porre, temendo di fare brutta figura... Per esempio: In che cosa crede un cattolico? L'Inferno esiste o è un'invenzione per metterci paura? Quanto guadagnano i preti? Chi erano gli evangelisti? La risurrezione dei corpi vuol dire che anche nell'aldilà saremo troppo grassi o troppo magri? Il sacerdote durante la Messa beve vino vero? Cos'è un dogma? Cosa significa "Immacolata Concezione"? È un viaggio, realizzato con linguaggio semplice e immediato, alla riscoperta di un patrimonio che spesso diamo per scontato o, peggio, sentiamo lontano. Conoscerlo meglio può aiutarci a recuperare le meraviglie, di pensiero e umanità, che rischiamo di ignorare. Solo perché, magari, non osiamo condividere le nostre curiosità.