Le emergenze storiche e esistenziali del tempo in cui viviamo ci pongono di fronte alla necessità di modificare i nostri stili di vita e di riflettere sui comportamenti che adottiamo. Le virtù cardinali in particolare consistono negli abiti morali che predispongono la persona a operare il bene, agendo in maniera responsabile. Prudenza, giustizia, fortezza e temperanza - a ciascuna delle quali è dedicato un capitolo di questo libro - costituiscono il "cardine" su cui ruota la porta per entrare in una vita morale pienamente vissuta, capace di preparare il terreno all'avvento di Dio nel nostro cuore e anche a renderci in grado di realizzare il Suo progetto.
L'attenzione rivolta da Guardini verso il vescovo di Ippona è motivata dal fatto che «Agostino ha stabilito un legame non solo dall'antichità al Medioevo, ma anche all'antichità all'epoca moderna. I pensatori e i maestri spirituali del Medioevo hanno attinto a piene mani dai suoi scritti, ma molti dei suoi interrogativi sono rimasti a loro estranei. A questi appartiene in primo luogo quello riguardante il modo con cui il singolo uomo si trova nell'esistenza. Quando Agostino lo pose, stavano crollando i sistemi di difesa e di sostegno che costituivano un cosmo attorno all'uomo antico e davano alla sua esistenza un'autocomprensione. [...] Ciò qualificò quest'uomo appena fattosi cristiano a sperimentare la realtà dell'esistenza personale e a vedere i problemi che ne derivavano in una maniera e con una acutezza tali che erano mancate all'antichità. Ugualmente però erano anche mancate al Medioevo». Solo nell'epoca moderna, con Pascal, riaffiora la temperie agostiniana, riemerge la potenza di un interrogare che trova nelle Confessioni «una delle manifestazioni più pure della moderna esperienza esistenziale». Postfazione di Massimo Borghesi
La "Storia" di Eliseo è un'opera poliedrica in cui convivono molteplici generi letterari. È la principale fonte storica per ricostruire gli eventi bellici del 451, che videro gli Armeni scendere in campo contro i Persiani per difendere la propria fede cristiana dalle imposizioni zoroastriane. È anche opera agiografica, che immortala il martirio di san Vardan e dei suoi compagni. È opera teologica, ricca di professioni di fede e formule cristologiche. È opera apologetica, che ci restituisce stralci delle controversie cristiane contro i zoroastriani. Ed è anche un'opera segnata da passaggi di intenso afflato lirico. Il volume fa parte dell'"Opera Omnia" di Eliseo. Accanto al capolavoro principale il volume contiene scritti minori, alcuni dei quali tradotti per la prima volta in una lingua occidentale, che appartengono all'esperienza monastica dell'autore, che rivestono un interesse notevole non solo per la disciplina canonica e la storia del monachesimo, ma anche per alcuni importanti passaggi teologici. Per la prima volta al mondo "La Storia di Vardan" e le altre opere di Eliseo sono riprodotte nel testo critico armeno con traduzione in una lingua moderna (nel nostro caso l'italiano) a fronte.
Le immagini dei carri armati russi, che hanno invaso l'Ucraìna e che travolgono persone e cose sono così drammatiche da attirare tutta la nostra attenzione. Ma nel conflitto russo ucraino ci sono altri aspetti che vanno considerati tra i quali spicca quello della dimensione religiosa, legata in particolare alla tradizione cristiana maggioritaria, cioè l'ortodossia, con la quale si identifica il 71% dei russi e il 78% degli ucraini. In questo volume l'autore, partendo dalla cooperazione pragmatica tra il Patriarca di Mosca Vladimir Michajlovic Gundjaev (Cirillo I) e il Presidente Vladimir Vladimirovic Putin, entrambi nati a San Pietroburgo, esplora e illustra il modo in cui il "fattore R" (il fattore religione), come lo definisce Paolo Naso nella Prefazione stia condizionando non solo la drammatica evoluzione del conflitto ma anche le dinamiche del panorama geopolitiche di questo frangente storico. Il volume contiene anche una ricca documentazione che testimonia la pluralità delle voci delle confessioni e chiese cristiane che si stanno elevando e che stanno tentando di superare il fragore della guerra.
Sempre più il rapporto tra scienza e fede-filosofia suscita domande soprattutto nei giovani che si affacciano alla vita e cercano risposte chiare. Per questo formare i formatori anche su queste tematiche risulta molto importante per aiutare una crescita equilibrata e un rapporto con il reale il più completo possibile e che non escluda a priori quelle dimensioni che sfuggono alla scienza, per la natura stessa della scienza, e che cadono nell'orizzonte del pensiero filosofico e religioso-teologico. Il volume mira proprio a questo: fornire uno strumento agile ed essenziale a insegnanti di religione, e non solo, e a catechisti per aiutarli nel loro prezioso lavoro di formazione.
Duemila anni di storia attraversata da calunnie, massacri, espulsioni, bolle pontificie discriminatorie e ripetuti tentativi di cancellare il popolo ebraico. Dai primi secoli contrassegnati dall'antigiudaismo religioso si passa alla strage di ebrei della Prima crociata nel cuore dell'Europa e al periodo buio dell'Inquisizione, passando per l'istituzione del ghetto fino ad arrivare alla nascita dell'antisemitismo razziale, culminato nella Shoah. E oggi? La Dichiarazione conciliare Nostra Aetate ha condannato "gli odi, le persecuzioni e tutte le manifestazioni dell'antisemitismo dirette contro gli ebrei in ogni tempo e da chiunque-. Dopo l'immane tragedia della Shoah sembrava che potessimo archiviare l'antisemitismo. Ma è stata un'illusione. Attacchi terroristici, aggressioni fisiche, minacce, vilipendio di cimiteri sono purtroppo gli esiti dell'azione di un mostro che pensavamo domato. C'è qualcosa di oscuro che affonda le sue radici nell'accusa di deicidio. L'antigiudaismo è ancora oggi la linfa che nutre l'antisemitismo e l'antisionismo, vale a dire l'odio che minaccia l'esistenza stessa degli ebrei e di Israele? Nelle pagine di questo libro si trovano le risposte a queste domande scomode.
L'opera raccoglie i contributi che colleghi ed ex allievi hanno dedicato a Giovanni Garbini in due giornate tra la fine del 2019 e gli inizi del 2020, l'una all'Accademia Nazionale dei Lincei, la seconda all'Università «La Sapienza» di Roma. I diversi saggi ripercorrono i filoni di ricerca principali dell'eminente semitista e grande innovatore dello studio della Bibbia e dell'Israele antico, e fanno emergere la visione stimolante e spesso coraggiosa dello studioso e del maestro. A questa i ricordi personali aggiungono l'immagine di una personalità coinvolgente che coniugava la dedizione alla ricerca con doti umane particolarmente vive, doti imprescindibili di una figura indimenticabile.
Ai cristiani che si pongono il problema della guerra e della pace, Emmanuel Mounier indica alcuni compiti dai quali dipende la loro coerenza sia a livello individuale, sia sul piano del loro contributo alla convivenza civile: si tratta di compiti che impegnano i cristiani nella teoria e nella prassi, nel conoscere e nell'agire. Per un verso, l'imperativo è chiarire ciò che il cristiano chiama "pace" e, per l'altro, far emergere quali siano le vie per il suo raggiungimento. Prefazione di Stefano Ceccanti; Introduzione di Giancarlo Galeazzi.
Marie-Joseph Lagrange - domenicano francese, nato nel 1855 e morto nel 1938 - è oggi unanimemente considerato il padre dell'esegesi cattolica moderna. Le sue immense doti di rigoroso studioso destano sempre ammirazione. È universalmente riconosciuto il contributo che Lagrange ha apportato alla Chiesa e alla comprensione delle Scritture e della fede. Ma al cuore di tutto ciò, troviamo lo splendore discreto di un mistero che si è sviluppato in questa bella vita umana, spirituale, religiosa e intellettuale: il suo amore per Cristo, la sua generosità nel servirlo, la sua consacrazione fin dall'infanzia a Maria. Queste disposizioni interiori hanno fatto sì che questa bella vita umana fosse totalmente dedicata, dal legame dell'intelligenza, alla contemplazione della verità: "Consacrali nella tua verità. La tua parola è verità" (Gv 17,17). La vocazione di frate predicatore del padre Lagrange ci mostra una forma suprema che può assumere la via della consacrazione alla verità. Oggi è in atto il processo di beatificazione di Lagrange, ed è Servo di Dio.
L'idea dell'arte in comunione nella libertà trova origine nell'esperienza mistica di Chiara Lubich che la incoraggiò, durante la sua esistenza, quale fondatrice del Movimento dei Focolari. La sua visione è stata assunta da alcuni artisti con cui l'autore ha condiviso e condivide il percorso descritto in questo libro. Sulla base della storia artistica maturata è possibile articolare anche la proposta inedita di un'alleanza fra arte ed economia, come anello di congiunzione capace di umanizzare entrambe. È auspicabile questa complicità di comunione per un'estetica nuova, come dimostrano le «sintonie creative» di testi poetici, canzoni, dipinti... tra più autori. Prefazione Stefano Zamagni.
'L'Ascesa a Dio' di Alessandro Vettori fornisce un'attenta analisi del fenomeno della preghiera nella 'Commedia' di Dante. L'Autore considera la preghiera quale metaforico pellegrinaggio verso un luogo sacro, collegandola con l'ascesa del pellegrino alla visione della Trinità. Se la preghiera è movimento nel Purgatorio e nel Paradiso, la stasi eterna è la punizione delle anime blasfeme nell'Inferno. Nel poema, la rappresentazione fittizia dell'itinerario del pellegrino è speculare all'esperienza reale dell'esilio di Dante. E l'interazione tra uomo e Dio della preghiera offre al poeta la fuga necessaria dal travolgente senso di fallimento nella politica e nell'amore. Che sia supplichevole, liturgica, riconoscente, lodante o contemplativa, la preghiera esprime il desiderio del supplice di raggiungere uno stato spirituale superiore.
Da "Abito" a "Zwingli", le 588 voci di questo Dizionarietto illustrano i concetti, le figure e i documenti più importanti per il sapere teologico e il Magistero e forniscono il significato delle parole - anche delle meno comuni, il cui senso può essere difficile da ricostruire o da precisare - che si incontrano nei discorsi e nei testi delle autorità ecclesiastiche. Si sono tenute presenti le varie discipline interessate (Bibbia, Catechetica, Diritto canonico, Filosofia, Liturgia, Pastorale, Patristica, Storia, Teologia dogmatica, fondamentale e morale) per offrire uno strumento utile soprattutto alle persone che - per professione, interesse personale o motivi di studio - si accostano al linguaggio teologico. Una grande mappa delle parole che hanno formato la cultura religiosa dell'Occidente, nel dialogo-confronto con le altre fedi mondiali, innanzitutto ebraismo e islam.