Quale idea avevano i discepoli di Gesù? Gli atti, i gesti, i miracoli che Gesù ha compiuto, che senso avevano per i seguaci di quel Maestro? I vangeli non sono libri nè di saggezza né di morale, ma essenzialmente racconti della vita e della morte di Gesù. Tuttavia questi libri, scritti da cristiani, sono affidabili? Raccontano davvero le azioni di Gesù, la sua vera storia? Pagina dopo pagina l'autore dimostra che la "religione" dei discepoli non li ha aiutati a comprendere il messaggio di Gesù e nemmeno la sua persona. Forse è proprio a partire dai nostri fraintendimenti che, come i discepoli, anche noi oggi abbiamo l'occasione di convertire la nostra comprensione di Dio, non a partire dalle nostre idee religiose ma dalla narrazione dell'umanità di Gesù.
Il primo fra i maestri del Ratzinger teologo è senza dubbio il pensatore italo-tedesco Romano Guardini, a cui torna spesso in quasi tutti i suoi scritti. Sono qui pubblicati - e introdotti da Silvano Zucal, curatore dell'Opera Omnia di Guardini - i due testi a lui interamente dedicati. Quella di Guardini è sempre stata per Ratzinger una voce ancora attuale che va resa nuovamente udibile: senza alcuna esitazione scommetteva che la diversità che lo caratterizza, per il diverso destino epocale in cui Guardini ha vissuto, avesse in sé quella "forza dell'incontro" che può ricondurci davanti a noi e in noi stessi.
All'interno della monumentale Kirchliche Dogmatik, interamente fondata sull'evento della rivelazione di Dio in Gesù Cristo, Karl Barth discute il problema del tempo. Ritrattando quanto affermato nel commentario alla lettera ai Romani di san Paolo del 1922, il teologo vi afferma che Dio si rivela nella temporalità. La rivelazione non è un evento puntuale, come in precedenza suggeriva la metafora della retta tangente il cerchio, ma un vero e proprio tempo, dotato di un passato (il tempo dell'attesa) e di un futuro (il tempo del ricordo). La rivelazione è l'eterno presente di Cristo, già presente nella sua sospensione veterotestamentaria e ancor presente nel suo ricordo apostolico. Di più, il tempo della rivelazione è il tempo che Dio dona all'uomo; il tempo compiuto, che assume in sé e rigenera il tempo decaduto dell'uomo. Ne segue che il nostro tempo malato, corrotto ed esposto al nulla è stato guarito e superato dal tempo che Dio ci ha donato in Cristo. Ciò spiega anche lo scandalo della rivelazione per gli uomini, che non vogliono rinunciare al proprio tempo.
La grande storia delle apparizioni della Madonna a Medjugorje narrata da un testimone d'eccezione: Padre Livio. «La nostra generazione ha avuto la grazia di essere contemporanea della più straordinaria manifestazione mariana della storia, il cui esito è ancora lontano dall'essersi concluso. In tutto questo tempo un numero eccezionale di pellegrini, in particolare di sacerdoti, si è recato a Medjugorje, rispondendo a una chiamata personale, come ha rivelato la Madonna. Andando in pellegrinaggio a Medjugorje, avviene quasi sempre una metamorfosi interiore, grazie alla quale la presenza della Madonna diviene una certezza, mentre nel cuore si fa forte il desiderio di rinnovamento spirituale e di una vita cristiana nella luce della santità. In questi tempi di apparizioni, che sono le ultime di Maria sulla terra, si è delineato con chiarezza il piano di satana che, seminando menzogna, odio ed empietà, tenta di distruggere in un solo colpo l'opera divina della creazione e della redenzione, appropriandosi delle anime che Dio ha creato a sua immagine e somiglianza. La Madonna è qui per sventare questo progetto infame chiamando alla conversione, alla preghiera e alla fede. Questo libro, il cui titolo riprende una affermazione di Giovanni Paolo II, vuole essere di aiuto a tutti coloro che desiderano approfondire la lunga storia di queste apparizioni, che sono iniziate il 24 giugno 1981 e che dureranno fin oltre il tempo dei segreti» (Padre Livio).
La questione del male interroga costantemente il pensiero filosofico e religioso e sollecita a sciogliere l'enigma: come è possibile che un Dio buono e potente ci lasci soffrire?
La Bibbia non fornisce una risposta univoca. Bisogna invece portare fondo l'interrogazione che ogni credente solleva a Dio, fino tentare di scoprire se si possa rintracciare l'origine del male in Dio stesso, inteso come un fondamento oscuro, come una tremenda potenza del sacro, che la luce della sua libertà divina dissolve, scegliendo per sempre il bene. Sulla scorta del pensiero di Schelling e Pareyson, è legittimo fondare una teologia cristiana della cura per Dio: Dio desidera condividere con noi la sua gioia di vivere e lotta contro il male. Noi ci sentiamo donati a noi stessi e siamo chiamati: rispondere alla promessa di liberazione dal negativo, una promessa che le Scritture ci invitano a decifrare negli eventi di pienezza che ci sorprendono e affascinano.
Sono qui raccolte le ventisette lettere che Pietro Rossano scrisse al "rabbino di Asti" Paolo De Benedetti nell'arco di un ventennio (1968-1988). Traspare l'esperienza di un'amicizia autentica tra due intellettuali di alto calibro, che condividono impressioni, letture e pareri. Si trovano tracce del contesto storico e delle vicende culturali di quegli anni, specialmente di ambito editoriale: De Benedetti ha lavorato in Bompiani, Garzanti e Morcelliana, mentre Rossano è stato direttore editoriale di una collana di Utet e poi di un'altra di Rusconi. è proprio come direttore editoriale e curatore di libri che lo ricorda De Benedetti, in una testimonianza riproposta nel libro. Ma è la sapienza la cifra più sintetica per parlare di questo rapporto: quella della Bibbia, da entrambi studiata e amata, del giudaismo, della filologia che dice cura e passione per la Parola e le parole, del dialogo, unica strada per incontrare se stessi e la pace.
Il Dio rivelato da Gesù Cristo è molto diverso da quella specie di idolo che ogni essere umano è tentato di fabbricarsi. Ha dell'inaudito, e le parabole sono una porta d'accesso privilegiata per cogliere l'originalità del messaggio evangelico riguardo a tutto ciò che si può immaginare di Dio. Queste storie narrate da Gesù non si rivolgono solo a dei credenti "praticanti"; esse possono ancora raggiungere e toccare uomini e donne che, pur trovandosi sulla soglia o alla periferia della chiesa, restano aperti al dono di un Dio sempre sorprendente. L'autore lo mostra rileggendo otto parabole a partire da uno sguardo diverso, che aiuta ad allargare gli orizzonti della nostra fede e della nostra umanità.
Il volumetto è un'antologia di pensieri bonhoefferiani, raccolti da tutte le sue opere, alcuni dei quali vengono qui tradotti per la prima volta. L'insieme dei testi - articolato in quattro sezioni - si propone di essere aiuto alla meditazione, di portare alla luce, attraverso la meditazione sulla fedeltà di Dio al mondo, il grado della nostra fedeltà e di favorirne la realizzazione per mezzo di decisioni positive. Meditazioni ad occhi aperti: la realtà non viene mai dimenticata, ma costantemente assunta e affermata. Testi scelti a cura di Otto Dudzus e Ulrich KabitzIntroduzione di Rosino Gibellini (1995 2° nuova edizione in occasione del 50° anniversario della morte di Dietrich Bonhoeffer, 2004 4°) L'insieme dei testi si propone di portare alla luce, attraverso la meditazione sulla fedeltà di Dio al mondo, il grado della nostra fedeltà e di favorirne la realizzazione per mezzo di decisioni positive.
Lo scopo di questo libro è offrire ai fedeli delle informazioni pastorali, con supporto teologico, utili per lottare consapevolmente contro le insidie del male. Nel contesto dell'imminente persecuzione anticristiana, i veri cristiani devono conoscere i segni del tempo per poter adottare adeguate strategie a difesa della sana dottrina cristiana e cattolica e per salvare quante più anime possibili. E contro l'anticristo un aiuto potente viene da Maria e da san Michele, l'angelo degli ultimi tempi.
Il confronto con il pensiero filosofico non è un lusso per la teologia, ma una questione di fedeltà al principio cristologico della fede, che convoca l'umano non come spettatore dell'iniziativa di Dio, ma come attore condeterminante. L'idea direttrice dei saggi che compongono questo fascicolo, pensato come omaggio al Prof. Angelo Bertuletti, consiste nel superamento della concezione separata del Principio, perché il «mistero dell'Unico» è segnato a livello essenziale dalla relazione.
Di quanti personaggi abbiamo perso la memoria! Di lei, no. Gesù l'ha difesa non solo dagli occhi spenti di chi la criticava, l'ha difesa anche dall'oblio della morte, dalla cancellazione della morte: è come se risorgesse ogni volta che leggiamo il vangelo. Risuscita. Per tutto il migrare dei secoli niente continua a raccontare così intensamente il vangelo, niente di più trasparente del suo gesto. Pubblichiamo qui l'adattamento dell'incontro tenuto il 5 maggio 2013 a Montericco di Albinea (RE), presso l'hospice Madonna dell'uliveto.