La peculiarità del libro è data dalla concretezza del pensiero; l'obiettivo è quello di fornire gli strumenti utili per poter operare nei campi della comunicazione e del giornalismo. Grazie alla sua grandissima esperienza (maturata sul campo in oltre vent'anni di carriera) Igor Righetti fornisce in questo libro tutti gli strumenti necessari a chi si occupa o si vuole occupare di comunicazione o di giornalismo. Preso atto che le lezioni di stile lasciano il tempo che trovano, il volume si concentra sugli aspetti pratici, sui trucchi del mestiere, su quelle mille piccole cose che sono il pane quotidiano di chi lavora con la comunicazione (a tutti i livelli, dal giornalismo all'ufficio stampa, dall'autore al conduttore radiotelevisivo, dal marketing alle relazioni pubbliche, dal creativo fino all'organizzatore di eventi).
Si dice abitualmente che viviamo nella "civiltà delle immagini", esposti a un flusso di impressioni visive che ci sollecita incessantemente. Ma essere immersi in una dimensione non è la posizione migliore per rendersi conto né della nostra condizione né della natura dell'ambiente che ci avvolge. Sopraffatti dalle immagini, non sappiamo dire più che cosa sia davvero un'immagine, quali siano le sue funzioni e i suoi poteri. Sono dunque necessari strumenti che ci aiutino a interpretare la "cultura visuale" in cui viviamo, senza relegarci nella posizione di spettatori passivi. "Teorie dell'immagine" risponde a questa esigenza. Proseguendo e al contempo trasformando in profondità la tradizione delle indagini intorno all'immagine (arti visive, fotografia, cinema, televisione, nuovi media), dieci saggi degli esponenti più significativi di quel nuovo campo di studi conosciuto sotto i nomi di visual culture studies e Bildwissenschaft presentano al pubblico italiano le più interessanti linee di ricerca su quella che potremmo chiamare Viconosfera contemporanea.
Aggiornato e coerente con i più fecondi sviluppi della ricerca sui media, il manuale - pur particolarmente attento alla chiarezza espositiva - non rinuncia ad analizzare la complessità delle relazioni fra media e società, ricostruendo approfonditamente teorie, modelli, metodi di ricerca. Il volume si colloca all'interno delle tendenze più avanzate dei media and cultural studies, offrendo nel contempo uno sguardo aperto e plurale sulle diverse posizioni e sui differenti approcci alla sociologia dei mass media. Ne risulta un testo fondamentale per chi voglia acquisire i rudimenti della disciplina ma anche per chiunque desideri intraprendere percorsi di approfondimento. Sul sito www.carocci.it sono disponibili materiali per ulteriori letture.
Un fantasma si aggira per l’Italia: le comunicazioni di massa. Esse sono caratterizzate da un’anomalia difficilmente estirpabile, da un equivoco di fondo difficilmente risolvibile, ovvero l’errata convinzione che viviamo in uno straordinario periodo, dove le comunicazioni di massa sono dedicate al benessere della collettività quando, secondo l’Autore, andrebbero ad esclusivo privilegio di una ristretta categoria di persone.
C'era una volta la televisione... e sempre ci sarà. Quello che cambia è il modo di vederla. Siamo passati "da mamma Rai alla tv fai da te", da un consumo passivo a un uso interattivo, dall'idea di un televisore caminetto intorno al quale raccogliere tutta la famiglia a uno schermo in ogni stanza. Di più, alla tv sul computer, sul telefonino, a casa, in ufficio, in mobilità. Se una volta si manteneva solo con il canone e poi con la pubblicità, adesso si nutre e divora milioni di abbonamenti a pagamento. La pay tv, la pay per view, il video on demand raccolgono ormai un terzo di tutte le risorse del sistema radiotelevisivo. È una rivoluzione: che parte dalle tecnologie digitali, dalla convergenza fra tv, telefono e computer, per arrivare a sconvolgere le abitudini, il costume, l'economia degli individui. Non va dimenticato mai che dopo il sonno e il lavoro guardare la tv è ancora oggi in assoluto l'attività che ogni giorno occupa più tempo. Che cosa è e come si costruisce un palinsesto? Perché si parla di meticciato dei generi tv? Che cosa è "la stagione di garanzia" e chi se l'è inventata? Quanto pesa aggiudicarsi i diritti sportivi? Perché nella battaglia degli ascolti la fiction rende di più di un film? Che cosa è un mux? Serve ancora il servizio pubblico e se sì come dovrebbe cambiare la Rai? Siamo sicuri che le leggi che abbiamo siano all'altezza dei nuovi tempi? Perché il rapporto fra partiti e televisione continua a creare problemi?
Youtube, facebook, dvd, cellulari, blog, providers sono solo alcuni dei termini che compongono l'universo in continua, rapidissima espansione delle nuove tecnologie. Come riuscire a districarsi in questa oscura selva della società contemporanea? Soprattutto per i meno giovani può essere difficile stare al passo con i tempi. Conoscere però tutte le implicazioni di questo fenomeno è fondamentale, in particolare per quanti - genitori, nonni, insegnanti, educatori - operano nel delicato mondo della formazione. Per aiutare i più piccoli ad un uso responsabile e critico del "giocattolo" tecnologico. La sfida è quella di educare/educarci da un uso "individuale" dei nuovi media ad un uso "personale" che ne rispetti cioè la "persona". Frutto di competenza e anni di divulgazione sull'argomento, il presente volume vuole essere uno strumento utile per entrare "in confidenza" con i nuovi media, scoprendone le immense potenzialità, assieme ai limiti più evidenti. IN PIÙ: in appendice i codici di autoregolamentazione TV, pubblicità e Internet, e un mini glossario.
Il sogno di una società dell'informazione uguale per tutti si sta infrangendo contro l'evidenza: Internet riproduce meccanismi di esclusione propri del passato e li ripropone nel presente con forza del tutto nuova. Il modello della rete pervade la società, dà forma alle relazioni umane, è alla base di ogni tipo di attività economica, politica, associativa o religiosa. Chi non ha i mezzi per accedervi è fuori da tutto, intrappolato al fondo della piramide sociale.
Non sempre, nei manuali di sociologia dei media, nell'esporre teorie e risultati delle ricerche si pone esplicita attenzione al metodo e alle tecniche d'indagine che le hanno prodotte. In questo volume, invece, teorie e risultati sono considerati nel loro stretto legame con le strategie di ricerca. Nella prima parte si prendono in esame i principali ambiti e filoni d'indagine: la ricerca sul pubblico, sul consumo mediale, sulla fruizione dei testi mediali e sugli effetti dei media a breve e a lungo termine; la ricerca sulle aziende dei media, in particolare sulle organizzazioni giornalistiche e sul processo di produzione delle notizie; la ricerca sull'offerta dei media tradizionali e dei nuovi media digitali. La seconda parte affronta i problemi metodologici della ricerca sui media, tanto quantitativa (inchiesta, analisi del contenuto e disegni sperimentali), quanto qualitativa (etnografia dei media e grounded theory).
Il linguaggio multimediale è uno degli ambiti più stimolanti e studiati dalle scienze della comunicazione negli ultimi anni. In questo volume l'autore - fra i maggiori esperti italiani del linguaggio filmico e televisivo - ha scelto di concentrarsi sugli effetti psicovisivi e psicoacustici che l'audiovisivo induce nello spettatore e, di conseguenza, sull'universo estetico ed estesico, emotivamente composito, al quale essi danno vita. Innanzitutto, egli riflette sugli effetti visivi e acustici sollecitati dalla fruizione del testo filmico o televisivo; poi, sulla dimensione narrativa prodotta contemporaneamente dall'immagine e dal suono; ancora, sulla prospettiva della comunicaione insita nei testi audiovisivi, intesa come complesso di atti, capaci di produrre situazioni di illocuzione e di perlocuzione; sugli effetti psichici ed estetici sullo spettatore; sulla dimensione estesica, antecedente a ogni presa di coscienza contenutistica o estetica dei testi audiovisivi. A fare da riferimento, per dare concretezza all'analisi, tre film: "Caterina va in città" di Paolo Virzì (2003), "Notturno bus" di Davide Marengo (2007), "Il flauto magico" di Kenneth Branagh (2007), e un mediometraggio girato dall'autore stesso per la televisione nel 1969, il cui argomento è la storia della musica dal Medioevo ai giorni nostri.
Questo libro, come una guida rapida di semplice lettura, trattando un tema di forte attualità come il messaggio pubblicitario, diviene un pretesto per parlare dei problemi dell’educazione dei bambini di oggi.
Vi è mai capitato di entrare in una agenzia di viaggi per prenotare una vacanza poco costosa al mare e di uscirne avendone prenotata una dispendiosa in Giamaica, per un "colpo basso" del venditore? O, di aver risposto a un intervistatore, sulle vostre abitudini di lettura e, cosa che non avreste mai voluto, ritrovarvi acquirenti di un abbonamento a una compagnia telefonica? Molti sono i modi e le tecniche per persuadere, utilizzati in tutti i campi, perché tutti hanno qualcosa da offrire e da ottenere. A fini nobili e meno nobili. Questo volume fa il punto su quanto si sa delle strategie persuasive nella pubblicità, nella politica, nei media e nelle relazioni interpersonali.
Tecnologie come internet, il cellulare e la tv digitale non si limitano ad arredare il mondo in cui siamo ma esprimono e danno corpo al mondo che siamo. Non ci offrono, cioè, solo la possibilità di svolgere in modo più efficiente le nostre tradizionali attività su scala globale, ma ridefiniscono i territori e gli spazi di interazione simbolica in cui si producono le nostre pratiche, il nostro modo di dare senso al mondo, la nostra stessa soggettività. Piattaforme di integrazione o di conflitto fra vecchi e nuovi comportamenti culturali e comunicativi, fra vecchie e nuove identità, fra tradizione ed innovazione, i media digitali delineano un nuovo e più versatile volto del mondo che siamo. Il libro contiene un saggio di Mihaela Gavrila.