Il diritto canonico è spesso concepito come un insieme di norme ecclesiastiche volte a instaurare la necessaria disciplina ecclesiastica, ma che possono anche ridurre la libertà dei fedeli, imprigionare la vita ecclesiale in schemi organizzativi rigidi, opporsi al dinamismo pastorale e, infine, negare l'esercizio della misericordia. Lo studio del diritto canonico, di conseguenza, non sarebbe altro che un mero apprendimento mnemonico di norme. Allo stesso tempo, il periodo storico che stiamo vivendo mostra la necessità di disporre di mezzi per prevenire e porre rimedio ai vari scandali che affliggono la Chiesa. Nel migliore dei casi, insomma, il diritto canonico viene oggi comunemente considerato come un male necessario. Questo libro intende offrire una visione diversa del diritto nella Chiesa, dove la sua esistenza non è una mera conseguenza del peccato originale, e il suo studio non riguarda la legge ecclesiastica, bensì il giusto nella Chiesa. A partire da questo presupposto si concepisce lo studio del diritto canonico come la iusti atque iniusti scientia nella Chiesa. Questo testo non ha quindi la finalità di esporre le norme in vigore, ma vuole proporre i concetti e le nozioni giuridiche fondamentali che permettono di comprendere le esigenze primarie di giustizia esistenti nella vita della Chiesa. A tale scopo le realtà della Chiesa (persone, istituzioni, associazioni) vengono studiate dal punto di vista della giustizia. Lo scopo di quest'opera è quello di introdurre allo studio del diritto canonico mediante una riflessione sulla dimensione di giustizia insita nei rapporti intraecclesiali, senza pretendere di esaurire una parte determinata della scienza canonica. Il giusto nella Chiesa è oggi una nozione chiave che permette di rispettare le persone e i carismi, garantendo a ciascuno dei fedeli i propri diritti. Il libro contempla alcuni temi basilari come la natura del diritto nella Chiesa, la sua storia, i rapporti tra Chiesa e società civile, i principi giuridici costituzionali della Chiesa, i diritti e i doveri fondamentali dei fedeli, la dimensione giuridica del fenomeno associativo nella Chiesa, lo statuto giuridico dei ministri sacri, i profili giuridici della vita consacrata e il governo giusto nella Chiesa. Gli autori augurano che lo studio della dimensione di giustizia insita nella realtà ecclesiale giovi a conoscere meglio il mistero stesso del Popolo di Dio.
EDICIÓN ACTUALIZADA
con la revisión de la normativa penal del Libro VI del CIC promulgada por el Papa Francisco con la Constitución apostólica Pascite gregem Dei (23 de mayo de 2021) y los últimos cánones revisados con el motu proprio Competentias quasdam decernere (11 de febrero de 2022)
Edición bilingüe, traducida y comentada por los profesores de las Facultades de Derecho Canónico de la Universidad Pontificia de Salamanca.
Colaboradores de la 10ª ed.: Federico Aznar Gil, Francisco J. Campos Martínez, Myriam Cortés Diéguez, José María Díaz Moreno, Luis A. García Matamoro, Laura Magdalena Miguel, José San José Prisco.
El Código de Derecho Canónico es del todo necesario a la Iglesia. Por estar constituida a modo de cuerpo también social y visible, ella necesita normas para hacer visible su estructura jerárquica y orgánica, para ordenar correctamente el ejercicio de las funciones confiadas a ella divinamente, sobre todo de la potestad sagrada y de la administración de los sacramentos; para componer, según la justicia fundamentada en la caridad, las relaciones mutuas de los fi eles cristianos, tutelando y definiendo los derechos de cada uno; en fi n, para apoyar las iniciativas comunes que se asumen aun para vivir más perfectamente la vida cristiana, reforzarlas y promoverlas por medio de leyes canónicas.
La scelta della forma processuale con cui trattare la causa di nullità matrimoniale compete, nella fase introduttoria, al vicario giudiziale, che, valutando i presupposti processuali e considerando i diritti delle parti, deve scegliere tra la forma ordinaria, documentale o più breve. Il presente lavoro pone una panoramica sui presupposti delle tre forme processuali (parte statica) e sulle modalità di verifica degli stessi da parte del vicario giudiziale (parte dinamica) e intende offrire una precisa ermeneutica con lo scopo di chiarire il punto di partenza necessario e indispensabile per l'avvio di una determinata forma processuale. Si indaga, inoltre, sul decreto di determinazione della forma processuale e sulle forme di impugnazione dello stesso. La conseguente elaborazione del concetto di uso illegittimo della forma processuale risulta, quindi, utile allo sviluppo delle dinamiche di passaggio da una forma processuale all'altra, allorquando sussista, durante il processo, la cessazione o il rinvenimento dei presupposti. In conclusione, si analizza la relazione tra i presupposti processuali e il raggiungimento della certezza morale, per dimostrare come la scelta della forma processuale nella fase introduttoria della causa sia determinante per il pronunciamento di un giusto giudizio di nullità matrimoniale.
Questo volume dedicato al tema giuridico dell'indagine previa vuole essere un contributo per la formazione permanente degli operatori pastorali e, nello specifico, di coloro che collaborano con i Servizi per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili e i Centri di ascolto. La piaga degli abusi non può essere trattata solo con strumenti repressivi, ma richiede uno sforzo continuo per un cambio culturale da ricercare e costruire quotidianamente. «Se in passato l'omissione ha potuto diventare una forma di risposta, oggi vogliamo che la solidarietà, intesa nel suo significato più profondo ed esigente, diventi il nostro modo di fare la storia presente e futura, in un ambito dove i conflitti, le tensioni e specialmente le vittime di ogni tipo di abuso possano trovare una mano tesa che le protegga e le riscatti dal loro dolore». PAPA FRANCESCO Lettera al Popolo di Dio, 20 agosto 2018
L’araldica rappresentò un fenomeno della storia europea, iniziato nel secolo XI, quale mezzo di identificazione dei cavalieri nei combattimenti tramite i colori e le figure disegnate sugli scudi; gli stemmi furono spesso utilizzati nei sigilli per autenticare documenti e le comunicazioni epistolari. I sigilli, impiegati prima della nascita dell’araldica, furono resi più elaborati aggiungendo alle figure emblemi araldici o segni di dignità ecclesiale. Il clero adottò le insegne per individuare, dalle ornamentazioni esterne allo scudo, l’ufficio, la dignità, la carica e la posizione gerarchica ricoperta dall’ecclesiastico.
Poiché tutta la società del tempo (fin dal secolo XIII) era interessata all’araldica, la Chiesa dovette trovare nell’ambito della legge canonica una sistemazione giuridica degli emblemi del clero, degli ordini religiosi e delle sue istituzioni. Questo volume rende conto delle modalità con le quali la Chiesa, nei secoli, regolamentò il diritto a vestire le insegne pontificali e a indossare particolari copricapi in analogia all’araldica secolare che impiegava elmi, corone e cappelli quali simboli di nobiltà.
Il volume XVI della collana "Annales", dal titolo Le dinamiche processuali nella fase istruttoria del giudizio canonico raccoglie gli atti del 53° Congresso dell'Associazione Canonistica Italiana (ASCAI), che si è tenuto ad Ascoli-Piceno dal 4 al 7 settembre 2023. In esso, i giuristi tanto dell'ambito canonico come di quello civile, si sono interrogati sulle dinamiche processuali nella fase istruttoria del giudizio canonico, principalmente nel processo matrimoniale e nei processi e procedimenti penali, consapevoli che i giudici sono - e devono essere - cooperatores veritatis "servitori della verità", e senza una istruttoria seria e profonda questa loro missione si renderebbe veramente ardua, quando non impossibile. Il Congresso annuale è l'attività principale dell'ASCAI che, da sempre, è impegnata a promuovere il dialogo e l'approfondimento scientifico nel campo del diritto canonico
Il volume offre un panorama — con una esposizione agile e sintetica dal taglio prettamente didattico — di alcuni temi “classici” della disciplina di valenza più spiccatamente “giuridica”, imprescindibili per uno studio che risponda agli obiettivi formativi delineati per il Diritto ecclesiastico soprattutto nei Corsi di Giurisprudenza delle Università italiane.
In funzione del conseguimento di tali obiettivi e dei relativi risultati di apprendimento, è opportuno privilegiare, su ogni pretesa di trattazione esaustiva dei vari argomenti — specie alla luce dei nuovi nessi che oggi si vanno individuando tra il diritto e le espressioni sempre più plurali e innovative della religiosità — la proposta di un percorso di riflessione su alcune tematiche fondamentali, che possa soprattutto guidare all’acquisizione delle conoscenze di base e del corretto metodo di analisi per eventuali ulteriori approfondimenti.
Si è dato così uno spazio di qualche rilievo alla tematica delle fonti; attorno alla « laicità dello Stato » si è riunito l’esame di vari temi solitamente oggetto di un esame disgiunto; nell’ultimo capitolo hanno trovato collocazione i temi del diritto ecclesiastico strettamente connessi al diritto internazionale — sia quelli “classici”, sia quelli legati allo sviluppo della tutela nella dimensione ultranazionale della libertà religiosa — con il preciso intento di consentire allo studente di cogliere, in tutta la sua reale portata, l’evoluzione dei problemi di incidenza di quella dimensione sul volto “interno” della disciplina.
L’auspicio finale è che gli studenti possano trarre dal testo lo stimolo per accostarsi con interesse allo studio del Diritto ecclesiastico italiano o, se si preferisce, del Diritto italiano delle credenze di religione.
Il ricorso gerarchico è un'impugnazione mite, modesta; non gli appartengono tutte le formalità e le opposizioni di un processo giudiziale; è fondato sulla fiducia che il Superiore, di fronte alle ragioni addotte, può riconsiderare la decisione già presa. Solo dopo aver esperito il ricorso gerarchico si apre la via al processo giudiziale, al contenzioso amministrativo presso il Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica. Lo scopo del testo è innanzitutto pratico: illustrare come nella Chiesa il ricorso gerarchico si propone, come si evolve nel procedimento e come si conclude con la decisione del Superiore. La trentennale esperienza dell'Autore presso la Segnatura Apostolica ha mostrato quanta distanza si crei in molti canonisti tra il richiamo ai principi supremi del diritto canonico e la mancata conoscenza delle più elementari procedure per agire nell'ordinamento della Chiesa. Il testo conserva il carattere di appunti per le lezioni che l'Autore tiene da anni alla Facoltà di Diritto Canonico della Pontificia Università Gregoriana.
Nel corso di due millenni la chiesa cattolica ha fatto del diritto canonico uno dei punti di forza per attuare la sua missione religiosa, per incidere sul tessuto sociale e per regolare i rapporti con il potere politico. Questo nuovo manuale traccia la storia del diritto canonico dalle origini ad oggi, secondo diversi piani di analisi: dalle fonti normative alla storia delle istituzioni, dai modelli di Chiesa alle correnti di contestazione o di riforma religiosa, dalla cultura giuridica al più vasto quadro della storia delle società.
Negli ultimi anni un'attenzione anche mediatica senza precedenti si è concentrata sulla giustizia vaticana, trovatasi alle prese con un caso dalle dimensioni altrettanto inedite per il minuscolo stato d'Oltretevere. Oltre all'identità dei suoi imputati, a catalizzare un simile interesse hanno contribuito altresì criticità macroscopiche nella gestione del processo, su cui commentatori ed esperti non hanno potuto fare a meno di interrogarsi. Quali gli effetti dei rescritti pontifici che hanno investito la vicenda processuale? Quale il rapporto tra diritto vaticano e diritto canonico? Quale l'impatto della sentenza nell'ordinamento italiano, ma anche sul piano europeo e internazionale? A tali quesiti la presente «analisi critica» mira a fornire risposte.
Con il presente Compendio di diritto amministrativo canonico gli autori hanno cercato innanzitutto di offrire agli studenti del corso di licenza in diritto canonico uno strumento di studio per la preparazione dell'esame. Hanno tuttavia pensato in modo particolare anche a quanti, nelle diverse curie ecclesiastiche, devono quotidianamente far uso del diritto amministrativo, affinché possano trovare in queste pagine un sussidio di accesso immediato. Il Compendio si propone di spiegare in maniera sistematica e rigorosa, ma allo stesso tempo sintetica, gli elementi fondamentali del sistema amministrativo vigente nella Chiesa. Gli autori si sono esplicitamente preoccupati di mostrare le basi genuinamente canoniche del sistema: la loro congruenza con i principi di giustizia implicati nel mistero della Chiesa che costituiscono la chiave per una corretta interpretazione e applicazione delle norme e degli strumenti tecnici previsti dal legislatore Nella prima parte vengono studiati il concetto di Amministrazione ecclesiastica e il principio di legalità, in quanto mezzo che concretizza giuridicamente la dimensione di servizio della potestà ecclesiastica di governo. La seconda parte prende in considerazione le diverse manifestazioni dell'attività giuridica dell'Amministrazione ecclesiastica, soffermandosi specialmente sulla disciplina giuridica degli atti amministrativi. La terza parte, infine, si occupa del sistema dei ricorsi di fronte agli atti amministrativi. In tutte le questioni trattate, si è cercato di tenere presente anche la prassi della Curia romana come riferimento più adeguato per colmare le eventuali lacune delle norme vigenti. Nonostante l'impiego di un taglio pratico nella trattazione delle diverse questioni, si è reso necessario spiegare alcuni principi teorici come anche utilizzare determinati concetti tecnici. Per tale ragione, al termine dell'esposizione è stato aggiunto un Glossario contenente il significato di quasi trecento termini impiegati nel Compendio.