Questi due volumi raccolgono le omelie e gli interventi del vescovo Franco Giulio Brambilla, tenuti durante il ministero episcopale a Novara. Quasi tutti i testi sono trascritti dall'orale e ne conservano il tono che restituisce l'immediata freschezza della parola predicata. Il filo rosso che ha guidato la predicazione e gli interventi teologico-pastorali è stata l'attenzione alla dimensione narrativa della Sacra Scrittura. La storia di Dio con il suo popolo si snoda in un racconto che custodisce il rapporto di Israele con il Dio dei Padri. Anche i Vangeli narrano la vicenda di coloro che hanno incontrato Gesù come la presenza decisiva della loro vita e lo hanno seguito. Per questo la narrazione evangelica è insieme racconto kerygmatico e catechesi ecclesiale. Il primo annuncia la presenza del Regno nella pienezza del tempo, il secondo ne fa risuonare l'appello nella vita dei discepoli. Il racconto ha infatti una funzione strategica nella formazione del Vangelo e della Sacra Scrittura in generale. Il Vangelo è un congegno scritto per cercare "dov'è" e "chi è" Gesù. Il "dov'è" fa riferimento alla sua storia singolare, il "chi è" confessa la sua identità personale. Il primo rinvia alla storia, il secondo alla fede. Il racconto è il ponte che fa varcare l'"orribile fossato" (G.E. Lessing) tra storia e fede, perché àncora l'universalità della fede alla singolarità della storia. Per questo la predicazione omiletica e le diverse forme del ministero della Parola (lectio, meditazione, didascalia, intervento teologico, riflessione pastorale) raccontano l'affascinante cammino da percorrere per incontrare Gesù e per diventare suoi discepoli.
Ampia e articolata riflessione di Papa Francesco sulla figura e la spiritualità del presbitero secondo quattro atteggiamenti di vicinanza che il prete deve assumere: vicinanza a Dio, vicinanza al vescovo, vicinanza al presbiterio e al popolo di Dio. Completano il volume la Lettera sulla sinodalità della Segreteria del Sinodo dei vescovi e della Congregazione per il clero, due commenti di Timothy Radcliffe e Luigi Maria Epicoco, e alcune schede per la formazione permanente del clero a cura di Ezio Falavegna.
Dalle parole della Sequenza di Pasqua e dal risuonare dell'esperienza evangelica di Maria di Magdala, nascono brevi riflessioni, raccolte in queste pagine, che ci aprono al senso della Pasqua, alla risurrezione di Gesù, e a quanto può significare ancora per la vita di ognuno. «Cristo, mia speranza, è risorto» è il grande annuncio che risolleva dalla notte della fede, è il sole che splende sulle speranze deluse, è l'inaudita risposta di Dio. Il libro si chiude con una preghiera: «Risorgi, Signore Gesù, tra le lacrime di chi non ha più speranza, tra le macerie di chi ha una vita da ricostruire...».
Il libro ripercorre l'esperienza semplice e al tempo stesso eccezionale di Aldina Balboni (1931-2016), fondatrice di Casa Santa Chiara: una donna di fede incrollabile e amore instancabile verso i più fragili. Attraverso la sua storia e i suoi scritti, scopriamo il cuore di una testimone cristiana che, con coraggio e dedizione, ha risposto ai bisogni dei più deboli, illuminando con speranza e carità un'epoca di profonde trasformazioni sociali ed ecclesiali.
Amio padre diceva: "Umbe' vuoi sapere quanto è buono il Signore? Quando predico guardo il tabernacolo e gli chiedo: sei contento? E lui risponde: continua così, continua, tu sei Gesù-Dolindo, io Dolindo-Gesù". Gli diceva anche: "Umbe', sono stato faccia a faccia con Gesù, proprio io, povero sciosciammocca (inutile cretino)". Dolindo Ruotolo - sacerdote e terziario francescano - è stato insieme a Padre Pio da Pietrelcina un dono di Dio per la Chiesa. Un amanuense dello Spirito Santo, con una Sapienza e uno spirito profetico infusi dall'alto, un taumaturgo di non minor potenza del confratello cappuccino, uno stigmatizzato di Cristo già nel nome, un figlio prediletto della Vergine Maria, un servo fedele che volle essere il nulla del nulla in Dio e il tutto di Dio negli uomini per la salvezza delle anime. Nulla gli fu più caro della Chiesa, non permetteva a nessuno di compatirlo diffamando la Madre Chiesa. Proclamava solennemente che Essa è la Madre dei Santi, che solo nell'obbedienza alla Chiesa Cattolica e al Santo Pontefice possono fiorire le piante del Paradiso e che la santità è un frutto che nasce dal dolore in unione con Gesù crocifisso.
Anche in un mondo logorroico fatto di slogan, il silenzio resta una via privilegiata per la preghiera. Senza ascolto, infatti, non esiste fede, ma per ascoltare bisogna tacere. Senza silenzio non si cresce. Il lettore è accompagnato dall'invito di Gesù nel Vangelo di Matteo: «Pregando, non sprecate parole». L'autore propone alcune indicazioni concrete ma profonde per imparare a vivere il silenzio, atteggiamento specifico del discepolo, come preghiera. Solo resi sapienti dallo Spirito possiamo fare scelte evangeliche. Il libro si chiude con un utile «decalogo dell'orante».
L'orazione mentale è una forma di preghiera che si è sviluppata in epoca moderna. In essa si esercita l'attenzione e la riflessione dell'intelligenza su un mistero della fede o su un episodio della vita di Gesù. Tramite i sensi spirituali l'orante si applica nella meditazione per trarre spunti di conversione e di discernimento. L'orazione mentale ha lo scopo di avvicinare sempre di più lo stile di Cristo (pensieri, memoria, volontà e affetti) all'esistenza quotidiana del credente. È utile per le persone che desiderano consolidarsi nel cammino di fede o che attraversano un periodo di discernimento in vista di una scelta importante. Il libro si conclude con il decalogo dell'orante.
Pregare è rivolgere a Dio se stessi, anima e corpo, abbandonandosi al suo amore. Se Cristo ha donato il suo corpo, anche noi possiamo offrire carne e sangue per amarlo. Il modo più semplice di farlo è coinvolgere il corpo nella preghiera. Occorre però esercitarsi per riuscire a fare un passaggio importante e significativo: dal pregare con il corpo a far pregare il corpo. Nel nostro modo di pregare, quello più diffuso e abituale, ci sono due atteggiamenti in particolare che abbiamo necessità di interiorizzare: stare in ginocchio e alzare le mani al cielo per impetrare la discesa dello Spirito. Il libro si conclude con il decalogo dell'orante.
Vieni Spirito Santo. I doni e i frutti dello Spirito Santo nella vita del cristiano.
Il volume - supervisionato dal Vicepostulatore della causa di Canonizzazione della Beata Speranza di Gesù, padre Massimo Tofani, fam - traccia, in modo agile e coinvolgente, un ritratto a tutto tondo della beata Madre Speranza: ripercorre la sua vita, le sue esperienze mistiche per concentrarsi infine sulla sua Opera: il Santuario dell'Amore Misericordioso. «La vita di Madre Speranza è stata una continua unione con il "Buon Gesù". Unita a lui ha dato vita a due Congregazioni Religiose, alla costruzione di collegi per l'educazione della gioventù più povera, case per la cura dei malati e infine l'opera più grande: il Santuario dell'Amore Misericordioso» (padre Massimo Tofani, fam, dalla Prefazione). A noi e al nostro tempo, spesso preda della disperazione, la beata Madre Speranza di Gesù insegna a vedere luce dentro ogni tenebra. Ci ricorda che siamo figli amati; ci fa presente il vero volto di Dio che è Amore Misericordioso.
Raccolta di riflessioni per i momenti di sofferenza e quelli di gioia. Le lacrime di felicità o di gioia, le lacrime orgogliose di un genitore, le lacrime di cordoglio, di delusione, di sconfitta... Cos'hanno in comune? Si piange per la perdita di qualcuno o di qualcosa che amavamo, ma si piange anche perchè ci si sente inadeguati, perchè si è combattuto invano un battaglia, perchè si provano gratitudine immensa ed orgoglio, perchè si è frustati, impauriti o arrabbiati. E, di fronte alla sofferenza, poi, le lacrime si moltiplicano.