Nella tradizione biblica, il sogno è da sempre un evento spirituale di straordinaria importanza: spazio di rivelazione, incontro, chiamata.
Fin dall'antichità è stato considerato uno strumento di mediazione divina - a volte accolto con fiducia, altre con diffidenza capace però di orientare destini e scelte, suscitare conversione, ispirare vocazioni. Da sant'Agostino a san Francesco, fino a don Bosco, il sogno ha accompagnato il cammino spirituale di numerosi santi e mistici, attraversando i secoli sino ai giorni nostri.
In questo libro, con un linguaggio accessibile a tutti, padre Antonio Gentili riscopre il sogno come esperienza spirituale e psicoanalitica: una via di integrazione del Sé, un dialogo tra conscio e inconscio, un ricettacolo di Grazia, invitandoci a considerarlo come un luogo dove entrare in relazione con la presenza la "parola" di Dio.
Che cosa accade dopo la morte? Molti pensano che il cristianesimo annunci un’anima che "sale" in paradiso. N.T. Wright, tra i più autorevoli teologi contemporanei e definito da "Newsweek" «il massimo esperto mondiale del Nuovo Testamento», mostra invece che la speranza cristiana è ben più sorprendente: la risurrezione dei morti e il cielo che scende sulla terra. Una visione che non solo cambia il modo di intendere il futuro, ma trasforma il presente: il nostro modo di vivere, di credere e di testimoniare l’evangelo nel mondo. Dopo Semplicemente cristiano, N.T. Wright ci accompagna in un viaggio appassionante attraverso Bibbia, teologia e vita quotidiana, per riscoprire la speranza che sta al cuore della fede: concreta, liberante, rivoluzionaria. «Che cosa stiamo aspettando? E che cosa intendiamo fare nel frattempo in relazione a tale attesa? Queste sono le due domande che danno forma a questo libro. Prima di tutto, esso tratta della speranza ultima per il futuro offerta dall’evangelo: la speranza, cioè, di «salvezza», «risurrezione», «vita eterna». In secondo luogo, si occupa della scoperta della speranza nel mondo presente: dei modi concreti in cui la speranza può prendere vita per comunità e individui che potrebbero esserne privi. E riguarda anche i modi in cui abbracciare la prima può e deve generare e sostenere la seconda. La maggior parte delle persone - cristiani inclusi - non sa quale sia la speranza cristiana ultima, non si aspetta che i cristiani abbiano granché da dire sulla speranza nel mondo presente e non immagina neanche che i due elementi siano in relazione. Da qui il titolo di questo libro: la speranza arriva come una sorpresa, su molti livelli allo stesso tempo». (N.T. Wright)
«Quanto guadagna davvero un cappellano?», chiede il piccolo Willi Grün. «Cento marchi», risponde il padre. «Non mi basta!». Ciò che nessuno avrebbe potuto immaginare a quel tempo è che il ragazzo ambizioso che nel monastero di Münsterschwarzach aveva preso il nome di Anselm sarebbe diventato un giorno il benedettino più famoso, l’autore di libri religiosi di maggior successo e una vera star dei media. Con best-seller, corsi, conferenze e podcast raggiunge milioni di persone che apparentemente non hanno più nulla a che fare con Dio e la Chiesa. Da dove viene? Che cosa lo ha plasmato e ispirato? Che cosa è importante per lui? La straordinaria biografia di un semplice monaco, e le risposte che padre Anselm dà quando gli viene chiesto del senso della vita.
L'udito e la vista sono i due sensi più importanti dell'essere umano, Oggi rischiamo il loro ottundimento, perché siamo circondati senza sosta da rumori, immagini e informazioni che si rovesciano su di noi come una pioggia battente. C'è chi in casa tiene il televisore acceso tutto il giorno. C'è chi anche quando va a correre al parco o a passeggiare in centro ha le cuffie sulle orecchie e ascolta musica. Così, però, non sentiamo quello che avviene introno a noi. Qualcosa di simile avviene con l'atto di vedere. Prendendo lo spunto da alcuni episodi biblici, dalla Regola di san Benedetto, da illuminanti intuizioni filosofiche, Grün dimostra come l'ascolto e la visione - due pilastri della nostra vita di ogni giorno - si ripercuotano sulla nostra interiorità. Sono vie a una vita ricca e intensa. Ci aiutano a giudicare e ad agire in maniera diversa, più consapevole e più attenta: con le orecchie del cuore e gli occhi del cuore. Ci aprono al mistero di Dio: ci portano a sentire l'Inudibile e a vedere l'Invisibile. Senza clamori, dall'ascoltare e dal guardare passa dunque l'azione di Dio verso di noi - e passa la risposta che noi diamo a lui!
Scomparso a 99 anni, Luigi Bettazzi ne avrebbe compiuti 100 il 26 novembre. EDB lo ricorda pubblicando la sua ultima fatica: «Da tempo mi colpisce il discorso su Dio. E non solo quello tradizionale, trasmessomi dal catechismo e dalla teologia, ma quello in uso oggi, iniziato con "la morte di Dio" e continuato andando "oltre Dio"». Con queste riflessioni il vescovo emerito di Ivrea ha anticipato il suo incontro con la Persona che da sempre lo ha cercato e accompagnato rendendosi presente nella sua preghiera e nel suo impegno cristiano e umano.
Il Messale delle domeniche e feste 2026 è pensato per aiutare a partecipare attivamente alla liturgia, grazie alle accurate introduzioni alle singole feste. Contiene tutti i testi liturgici del nuovo Messale e del Lezionario delle domeniche e feste, dal primo gennaio fino all'ultima domenica di dicembre 2026. Le letture e il Vangelo sono introdotti da brevi spiegazioni per chi vuole preparare o continuare a casa la riflessione sulla Parola. Le introduzioni alle celebrazioni, le preghiere dei fedeli e i commenti alle letture e al Vangelo sono curati da Mirko Montaguti.
La pace non è argomento da poltrona o da piscina. È questione di fango e sangue, di passione e lotta. Non è qualcosa che riguarda gli altri, ci coinvolge direttamente e chiede a noi il prezzo. Ogni guerra è conseguenza di egoismi, ingiustizie, prevaricazioni, avidità. Così il cammino di pace inizia da una conversione personale e comunitaria che porta a perdonare per essere perdonati, a compiere opere di equità e di misericordia, a spartire fraternamente i beni della terra, a partecipare insieme alle conquiste dell'intelletto umano. La parola di Dio, incarnata da donne e uomini di pace di tutti i tempi, ci mostra che giustizia, condivisione e cura sono le basi per costruire pace.
Serve un minuto o poco più per leggere ciascuno dei brevi dialoghi tra un saggio e i suoi discepoli, scritti dall'autore. In poche battute egli concentra una densità di saggezza capace di interpellare i lettori, spesso spiazzandoli.Con stile arguto ne vuole risvegliare l'interiorità raccogliendo la saggezza delle diverse religioni e tradizioni spirituali (cristiana, ebraica, musulmana, induista, shintoista...), rappresentate di volta in volta dal maestro che parla.Un testo illuminante, frutto della frequentazione dell'autore delle prassi spirituali di Oriente e Occidente e della sua esperienza con vari gruppi di meditazione. Prefazione di mons. Luigi Sartori
Una stoffa ricamata con un intreccio di parole. Opera d'artista, di cesello. Il Padre nostro è l'unica preghiera firmata da Cristo. La inventò, tutta nuova, dopo che gli amici fecero pressione: «Signore, insegnaci a pregare» (Lc 11,1). Afferrò al volo sette parole quotidiane -- nome, regno, volontà, pane, debiti, tentazione, male -- e le organizzò, come covoni di grano, attorno alla parola padre. Detta proprio così, a voce alta, con un imbarazzo inusitato: e, con le parole di Primo Mazzolari, nacque «questa affettuosa conversazione tra i figlioli e il Padre che è dappertutto». Nessun'altra preghiera, nei secoli, riuscirà più convincente del Pater, quasi una sorta di riconoscimento di coloro che seguono Cristo. Il contrario di mio è la lettura, dissacrante e profonda, di questa antichissima preghiera: un'operazione di smontaggio e rimontaggio, alla riscoperta di una bellezza erosa dall'abitudine. Come sfondo e compagnia, un acquerello di sfumature randagie raccolte nei Vangeli. Perché, dopo aver pregato il Pater, il contrario di mio non sarà più tuo.
Signora del silenzio e della croce, Signora dell'amore e dell'offerta, Signora della parola accolta e della parola restituita. Signora della pace e della speranza, Signora di tutti quelli che partono, perché sei la Signora del cammino e della Pasqua. Anche noi abbiamo condiviso il pane dell'amicizia e dell'unione fraterna. Ci sentiamo forti e felici. La nostra tristezza sarà mutata in gioia, e la nostra gioia sarà piena, e nessuno ce la potrà rapire. Insegnaci, o Madre, la gratitudine e il gaudio di tutti i distacchi. Insegnaci a dire sempre sì, con tutta l'anima. Soccorri la fragilità del nostro cuore e pronunzialo tu stessa per noi. (card. Eduardo Pironio)
Come parlare dello Spirito Santo senza imprigionarlo nelle nostre povere parole e nelle nostre definizioni troppo sistematiche? Gesù ha detto di lui: «Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va». Dello Spirito dunque il cristiano può fare esperienza ma, se tenta di parlarne, le parole vengono meno. Tuttavia è necessario conoscerlo e riconoscerlo in ciascuno di noi, nella Chiesa, nell'umanità, nella storia, perché è lui lo Spirito creatore, lo Spirito di profezia che conduce al discernimento della parola di Dio nella parola umana, lo Spirito di resurrezione che sempre sprigiona energie capaci di vincere il potere della morte. Acquisire lo Spirito Santo è un dono che si può invocare, e Gesù ci ha promesso che saremo sempre esauditi; è un dono che possiamo domandare ed esercitare per un'autentica vita spirituale. Queste pagine vogliono essere una traccia per imparare a invocare questo dono, «l'acquisizione dello Spirito»!