Trasmettere alle generazioni future il pensiero e le opere del vescovo don Tonino Bello, padre dei poveri e profeta di pace: è lo scopo di questo testo. La selezione degli argomenti e dei testi di riferimento risponde ad una logica narrativa. L'autore, che ha conosciuto mons. Bello, ha scelto il genere del racconto per illustrare i temi generativi del pensiero di questo grande vescovo del sud, che ha saputo parlare all'Italia intera e non solo: la centralità di Cristo, la difesa della dignità dell'uomo, la scelta degli ultimi, la pace, la giustizia e la salvaguardia del creato. La parola di don Tonino ci giunge ancora fresca, attuale, esigente e provocante: il "vescovo fatto popolo" parla ancora, con parresia evangelica, agli uomini del terzo millennio.
Nunca mas! Mai più sequestri, assassinii, violenze, massacri, torture, desaparecidos! Nel Guatemala della seconda metà del Novecento, oppresso da feroci dittature militari, la voce del vescovo Juan Gerardi si è levata alta e forte a chiedere verità e giustizia per le migliaia di vittime della repressione e della violazione dei diritti umani. Divenuta scomoda per il potere politico, militare ed economico che dominava nel paese, è stata messa a tacere per sempre. Ma la testimonianza di questo vescovo martire, ancora poco noto in Italia, continua oggi a interpellarci e a indicarci la strada per un altro mondo possibile, dove finalmente, come afferma il testo biblico, “sia osservato il diritto e praticata la giustizia. Anselmo Palini nei suoi libri ha approfondito in particolare i temi della pace, dell'obiezione di coscienza, dei diritti umani e, più recentemente, le problematiche connesse con i totalitarismi e le dittature del XX secolo, ricercando in particolare le testimonianze di chi si è opposto a tali sistemi dittatoriali. Con Ave ha pubblicato:Testimoni della coscienza (2005); Voci di pace e di libertà (2007); Primo Mazzolari. in cammino sulle strade degli uomini (2012): Più forti delle armi. Dietrich Bonhoeffer, Edith Stein, Jerzy Popieluszko (2018); Primo Mazzolari. Un uomo libero {rist.
2019}; Oscar Romero. “Ho udito il grido del mio popolo” (rist. 2020); Pierluigi Murgioni.
“Dalla mia cella posso vedere i! mare” (rist. 2020): Marianella Garcia Villas (rist. 2020): Teresio Olivelli. Ribelle per amore (rist. 2020): Don Pierino Ferrari. “Vestito di terra, fasciato di cielo" (2020): Hélder Camara. “Il clamore dei poveri è la voce di Dio"(2020).
Un viaggio di scoperta da nord a sud che attraversa l'Italia raccontandone i volti e le storie di chi ogni giorno la abita. Parole ed immagini in una sintesi unica, in un racconto sinergico e appassionato. Quando soffia il vento del cambiamento alcuni costruiscono muri, altri mulini a vento. Venti di periferia racconta le storie di chi non ha mai smesso di credere che un altro mondo sia possibile.
La biografia, la testimonianza spirituale e i contenuti pastorali della breve ma significativa esistenza di Carlo Acutis, un Santo dei nostri giorni. Un libro ricco di fotografie inedite, impreziosito dai contributi della mamma Antonia Salzano, che riprende e amplia la Mostra itinerante sul giovane Beato, promossa dalla Fondazione OasiApp, in questi mesi esposta in numerose parti d'Italia.
In queste note biografiche vedrete una donna eccezionale, importantissima per la Chiesa, innamorata di Cristo, della Scrittura e dell'Eucaristia. Aveva chiara coscienza del fatto che la missione che Dio le aveva dato era appoggiarmi, difendermi e correggermi per il bene del Cammino Neocatecumenale. Rendo grazie a Dio per Carmen, che mi ha sempre detto la verità, costantemente. Era una donna profonda, autentica e libera nella sua relazione con tutti. Era molto intelligente. Amava Cristo e la Chiesa e il Papa al di sopra di tutto... Crediamo che Carmen è con il Signore, è già nella festa. Queste note biografiche non sono solo per i fratelli del Cammino, bensì per tutta la Chiesa, per far conoscere una donna straordinaria, che ha vissuto la fede in grado eroico. Carmen Hernández! (Dalla Prefazione di Kiko Argüello).
La beatificazione del giudice Rosario Livatino è un evento straordinario per la Chiesa e per tutta la società civile italiana. Questo libro, agile e profondo, ci fa comprendere come la testimonianza di Livatino può incidere sulla vita quotidiana di ognuno di noi. Da leggere, tutto d’un fiato.
Abelardo nasce nel 1079 nella Bretagna indipendente, destinato a divenire - grazie alla vivida intelligenza e alla vocazione per lo studio - una figura nodale del secolo successivo. È un'epoca di fermento intellettuale e letterario, in cui il "Maestro Palatino-, geniale ma altezzoso al limite dell'arroganza, non frena pensiero e ambizioni di fronte ad alcuna autorità. La vita di Abelardo è appassionante quanto la sua indomita riflessione. Egli transita dal successo parigino e dalla vita mondana alla rovina e alla scelta monastica; dall'essere ammirato come l'uomo dall'ingegno più sottile di quegli anni alla condanna per eresia, comminata anche in virtù dell'inimicizia di Bernardo di Chiaravalle. Il suo ricordo oggi si lega alla storia d'amore con Eloisa, ma molto più di questo insegna la figura di Abelardo, che questo libro intende osservare da ogni prospettiva.
Un missionario gesuita, raffinato studioso della civiltà cinese e divulgatore della cultura occidentale: questo fu Matteo Ricci, nato a Macerata e morto a Pechino nel 1610, costruttore di ponti tra mondi lontani, protagonista di una fortunata opera di apostolato e di evangelizzazione. Ma, per giungere a un tale obiettivo, per arrivare persino alla corte dell'imperatore cinese, Matteo Ricci dovette dimostrare sincero rispetto per la cultura locale, adattando il Vangelo alla sensibilità, al pensiero, al vocabolario e alla tradizione del popolo che, lentamente, iniziò a convertire. Ed ecco la domanda che vibra lungo tutta la sua eccezionale avventura: quel gesuita, pur di portare il Vangelo ai cinesi, lo arrangiò al punto da tradirlo? Matteo Ricci fu un eccezionale missionario o un grande traditore del messaggio cristiano?
Armida Barelli, fondatrice di quello straordinario fenomeno ecclesiale e civile che fu la Gioventù Femminile di Azione Cattolica, ebbe un impatto determinante sulle giovani della prima metà del Novecento. In questo volume ampio spazio è dato alle sue riflessioni, ai suoi scritti, alla sua attività nella Chiesa e nel mondo del suo tempo. La sua vita era anche un esempio: «Se lei ha fatto così, perché non posso farlo anch'io?», poteva dirsi ogni ragazza della grande città o del più sperduto paesino d'Italia. Le sue indicazioni erano alla portata di tutte, semplici ma profonde. Anche il linguaggio, comprensibile dalle dotte e dalle analfabete, la rendeva testimone credibile di un ideale che superava gli stretti confini della civiltà contadina che ancora imperava in Italia. E si videro miracoli. Il messaggio era avere la consapevolezza di una chiamata di Dio a far fruttificare i tanti o pochi doni elargiti a ciascuna, dentro un'esperienza di fede autentica, rendendosi conto che in ciascuno vive la Trinità e che nel contatto con Dio, fatto non solo di formule di pietà, ma di amicizia profonda, si potevano vivere le gioie e le sofferenze che la vita portava con sé. In questa relazione con Dio si potevano anche cogliere le occasioni del nuovo che si intravedeva: l'assunzione di responsabilità familiari, lavorative e sociali, e poi politiche, con cui le ragazze erano chiamate a confrontarsi. Senza cedere alle mode, anzi andando contro corrente, le ragazze stavano scrivendo una storia nuova.
In queste note biografiche vedrete una donna eccezionale, importantissima per la Chiesa, innamorata di Cristo, della Scrittura e dell'Eucaristia. Aveva chiara coscienza del fatto che la missione che Dio le aveva dato era appoggiarmi, difendermi e correggermi per il bene del Cammino Neocatecumenale. Rendo grazie a Dio per Carmen, che mi ha sempre detto la verità, costantemente. Era una donna profonda, autentica e libera nella sua relazione con tutti. Era molto intelligente. Amava Cristo e la Chiesa e il Papa al di sopra di tutto... Crediamo che Carmen è con il Signore, è già nella festa. Queste note biografiche non sono solo per i fratelli del Cammino, bensì per tutta la Chiesa, per far conoscere una donna straordinaria, che ha vissuto la fede in grado eroico. Carmen Hernández! (Dalla Prefazione di Kiko Argüello).
Che cosa ci fa una sessantottina a Medjugorje, Altötting e in altri santuari mariani? Perché una donna moderna e progressista si sente spinta a cercare qualcosa (o Qualcuno) in luoghi che per il suo ambiente appaiono arretrati e persino kitsch? Quello di Gabriele Kuby è un coinvolgente viaggio esteriore e interiore che prende le mosse da una profonda crisi e ha aperto una via di speranza per tanti lettori. Lasciandosi accompagnare da persone molto lontane da lei, dialogando e persino discutendo con Dio, l'autrice ha ritrovato sé stessa riconoscendosi alla fine creatura amata. E in questo itinerario esistenziale, a tratti sofferto, ha trovato una guida insostituibile in Maria di Nazaret, la donna che più radicalmente di ogni altro essere umano ha accolto la chiamata del Creatore. La Madre che più amorevolmente di tutte è pronta a soccorrere chi si affida al suo aiuto.
Nel 1972 don Giuseppe Dossetti si trasferisce in Terra Santa, con i fratelli e alcune sorelle della sua comunità, poiché sente che per la spiritualità della Famiglia è essenziale il contatto con la Terra della Rivelazione e delle grandi tradizioni monoteistiche. Da Gerico, dove risiederà, scrive alle sorelle rimaste in Italia. Il volume raccoglie le lettere dei primi anni e in esse scorrono le vicende esteriori di un popolo senza pace (vivrà il dramma della guerra del Kippur del 1973), e quelle interiori di una vita sempre più concentrata sulla Parola di Dio e sull'Eucaristia, celebrata periodicamente a Gerusalemme nella Chiesa del S. Sepolcro. Ma le lettere saranno anche il mezzo per continuare a esercitare la paternità spirituale nei confronti di tutta la comunità. La guida alla lettura dell'introduzione al volume è di Tommaso Bernacchia, superiore della comunità dal 2014 al 2018.