Le Vitae Fratum, scritte intorno al 1260 da fra Geraldo di Frachet, vogliono imitare le famose Vitae Patrum, cioè i racconti edificanti dei primi monaci, i cosiddetti padri del deserto, il più famoso dei quali fu sant'Antonio Abate. Le Vitae Fratum, infatti, raccolgono più di 400 episodi edificanti, storici e no, relativi alla vita conventuale e civile dell'epoca, raccontati dagli stessi protagonisti: i Frati domenicani del XIII secolo. La maggior parte di questi racconti sono molto utili a conoscere la vita di san Domenico, sant'Alberto Magno e san Tommaso d'Aquino. Introduzione, Traduzione e Note di Pietro Lippini.
«Il libro che avete tra le mani è scritto con la carne e con il sangue. Trasuda l'esperienza di un prete innamorato di Cristo, che oggi il Signore ha chiamato all'episcopato e che non ha perduto la capacità di stupirsi e di commuoversi. Parla di storie vissute, di preti fragili e umani e non di "santini" con il volto angelico. Soprattutto parla a loro, ai preti: perché pur dentro cadute e fallimenti non perdano il coraggio di ritornare sempre alla sorgente e la gioia di abbracciare nuovamente il Vangelo. E perché il Signore, come scriveva l'amato e rimpianto vescovo Tonino Bello, gonfi sempre il cuore dei suoi preti di passione, riempia di amicizie discrete la loro solitudine, li conforti con la gratitudine della gente e con l'olio della comunione fraterna, li ristori da ogni stanchezza. E, soprattutto, li liberi da ogni paura» (dalla Prefazione di don Francesco Cosentino).
Nell'amore verso Dio e i fratelli trovano compimento la legge e i profeti, la storia della salvezza, il cammino d'Israele alla ricerca della sua liberazione e del suo Dio. In queste due direzioni raggiunge piena realizzazione anche la nostra vita, che è anch'essa storia di salvezza, parabola di chi cerca se stesso e la sua strada, e pure il nome e il volto di Dio.
Il Simposio "Per una teologia fondamentale del sacerdozio", tenutosi in Vaticano dal 17 al 19 febbraio 2022, ha inaugurato una nuova fase di riflessione teologica e pastorale nel contesto degli interrogativi contemporanei riguardanti il ministero dei presbiteri e il sacerdozio dei battezzati. In questo volume sono presenti gli Atti del Simposio con contributi dipapa Francesco; card. Marc Ouellet; p. Serge-Thomas Bonino; p. Robert Vorholt; card. Lazarus You Heung-sik; p. Jean-Robert Armogathe; p. Dominic Legge; p. Gabriel Richi Alberti; prof. Philippe Capelle-Dumont; card. Arthur Roche; prof. Piero Coda; card. Kurt Koch; card. Giuseppe Versaldi; p. Benoît-Dominique de la Soujeole; sr. Alexandra Diriart; p. ÉdouardAdé; prof.ssa Martha Olavarrieta de Gómez Serrano; sr. Alessandra Smerilli; prof.ssa Michelina Tenace; card. Pietro Parolin; card. José Tolentino de Mendonça; card. Gianfranco Ghirlanda; p. Emilio J. Justo; fr. Paolo Martinelli; card. Kevin J. Farrell; p. Gaspar HernándezPeludo; Chiara Amirante; card. Louis Antonio Tagle.
Lo scandalo degli abusi sessuali nella Chiesa ha portato alla luce anche situazioni di prevaricazione spirituale nelle comunità religiose e monastiche. La nascita di nuove realtà e il desiderio di ritornare a una forma di vita più autentica all'interno di ordini antichi hanno talvolta suscitato comportamenti inaccettabili da parte di superiori o fondatori. Le cause si possono ricondurre a squilibri psicologici personali o a scarse capacità di governo della vita comune. In conseguenza di ciò, donne e uomini che si sono donati a Dio con tutto lo slancio della loro giovinezza hanno trascorso molti anni prima di prendere coscienza del condizionamento loro imposto e trovare il modo di liberarsene, il più delle volte abbandonando la comunità. Per molti di loro, il cammino di ricostruzione personale, psicologica e spirituale è stato, o è ancora, lungo e doloroso. Radicato nella tradizione della vita monastica e in una solida teologia della vita religiosa, Dom Dysmas de Lassus propone elementi per misurare i pericoli di certe pratiche spirituali o di governo delle comunità. Egli elabora una proposta innovativa, basata sui grandi equilibri che permettono una crescita personale e comunitaria lontana dalla manipolazione e rispettosa delle persone e della tradizione.
Ad un certo punto il mondo si è fermato: il coronavirus ha colpito la nostra vita in tutto il mondo, come una sosta o una pausa generalizzata nel bel mezzo di un'esistenza frenetica. Le città, di fatto, sono diventate i nostri monasteri secondo una modalità che non avevamo mai immaginato né previsto per tutti noi che siamo stati costretti al confinamento forzato. È stato in questo modo totalmente inaspettato che molti, per un momento, sono diventati monaci e monache, separati e separate gli uni e le altre.
A corredo del volume "Per una teologia fondamentale del sacerdozio. Atti del Simposio promosso dal Centre de Recherche et d'Anthropologie des Vocations" è stato predisposto un volume di approfondimento con contributi di singoli specialisti su determinati autori come Agostino, Crisostomo, Bonaventura, Newman, Santa Teresa di Gesù Bambino e il loro contributo ad una matura teologia sacerdotale. In questo volume sono contenuti i contributi di sr. Linda Pocher; p. Jacques Servais; p. RenaudSilly; p. Romano Penna; AgnèsBastit-Kalinowska; pr. Manfred Lochbrunner; p. Allan Fitzgerald; p. Matthieu Bernard; p. David Gilbert; p. Christian Barone; p. Vincent Siret; p. Keith Beaumont; Baiba Brudère; Dr. Lawrence Cross; mgr. Borys Gudziak; Simona Zetea; Stefania De Vito e Katharina Fuchs; Maeve Louise Heaney.
«Vi darò pastori secondo il Mio cuore, che vi guideranno con scienza e intelligenza» (Ger 3,15). Questa promessa divina si è compiuta con la venuta di Cristo, il Buon Pastore, e continua a realizzarsi oggi nella Chiesa attraverso il sacerdozio ministeriale. Per essere pastori a immagine di Cristo, i presbiteri hanno bisogno di una formazione integrale che li «renda capaci di provare quella stessa compassione, generosità, amore per tutti, specialmente per i poveri, e slancio per la causa del Regno, che caratterizzarono il ministero pubblico del Figlio di Dio, e che possono essere sintetizzati nella carità pastorale» (Ratio Fundamentalis Institutionis Sacerdotalis, 8-XII-2016, n. 119).
Nel mese di febbraio 2024, il Centro di Formazione Sacerdotale della Pontificia Università della Santa Croce (Roma) ha organizzato la VIII Settimana di Studio per Formatori di Seminari, sul tema Pastori secondo il Cuore di Cristo. La dimensione pastorale della formazione sacerdotale. Una cinquantina di sacerdoti provenienti da una ventina di paesi si sono riuniti nella Città Eterna per ascoltare le relazioni di diversi esperti, riflettere e condividere esperienze su questo argomento.
Il presente volume raccoglie le conferenze che si sono tenute nel corso della Settimana di Studio, e vuole essere uno strumento utile a quanti hanno l’incarico della direzione di seminari e altre strutture formative, affinché possano aiutare i candidati al sacerdozio a conformarsi al Cuore di Cristo, a beneficio della comunità che sarà loro affidata.
Francisco Insa (Siviglia, 1975) è professore di Teologia Spirituale e Segretario del Centro di Formazione Sacerdotale presso la Pontificia Università della Santa Croce. Prima della sua ordinazione ha lavorato come medico psichiatra. Oltre a diversi incarichi pastorali, tra cui la formazione di presbiteri e candidati al sacerdozio, il suo ambito di ricerca è indirizzato alla teologia della direzione spirituale, la spiritualità sacerdotale e la psicologia applicata alla formazione cristiana.
Un percorso di riflessione e approfondimento per il nuovo anno pastorale con riflessioni per la condivisione e la crescita delle fraternità presbiterali. Percorsi di ascolto, approfondimento, confronto e studio personale tra presbiteri.
Una meditazione qualificata e argomentata sul sacerdozio alla luce delle trasformazioni in atto nella società di oggi. L'autore, teologo e pastore, analizza il rito dell'ordinazione presbiterale mettendo in luce gli aspetti essenziali della missione del prete nel mondo contemporaneo, mostrando la sintonia profonda dell'insegnamento di papa Benedetto XVI e di papa Francesco nell'individuare la relazione personale con Dio come il punto qualificante di ogni vocazione sacerdotale.
Spesso Papa Francesco ha proposto ai cristiani e all’umanità intera una “rivoluzione di tenerezza”. Con questa espressione, il Santo Padre incoraggia a raggiungere le periferie del mondo, avvicinandole a Cristo “per attrazione”: l’attrazione dell’amore vissuto in modo sacrificato, universale, trasparente e allegro. Da queste parole ben si comprende l’importanza di sapere amare davvero, in modo maturo, vivendo, in particolar modo fra i futuri sacerdoti della Chiesa, la castità cristiana, «segno della limpidezza nelle relazioni e nel dono di sé» come dice la recente Ratio sulla formazione sacerdotale (n. 21).
A febbraio 2018, il Centro di Formazione Sacerdotale della Pontificia Università della Santa Croce ha organizzato la V Settimana di Studio per Formatori di Seminari, con il titolo Insegnare ed imparare ad amare. L’affettività umana e la castità cristiana. Questo incontro, a cui hanno preso parte sacerdoti venuti da 17 paesi, è stato l’occasione per una riflessione interdisciplinare (teologica, filosofica, pastorale e psicologica) sui diversi aspetti della formazione dell’affettività nei candidati al sacerdozio. Dalle relazioni e dal dialogo tra i partecipanti sono emerse delle linee guida utili per presentare questa virtù in modo più gioioso, integrativo, significativo, paterno e apostolicamente efficace ai candidati al sacerdozio, e più in generale, anche ai giovani che cercano aiuto per vivere una vita cristiana.
Il presente volume raccoglie alcune delle relazioni tenute durante la Settimana di Studio. Vuole essere uno strumento destinato ai diversi protagonisti della direzione dei seminari, perché possano aiutare i canditati ad amare Dio e gli altri con un cuore sempre più puro. Così, dalla propria esperienza, i sacerdoti potranno insegnare alle persone che ricorreranno alla loro guida spirituale a crescere in questo amore.
Francisco Javier Insa Gómez (Siviglia, 1975) è Professore Incaricato di Bioetica e Segretario del Centro di Formazione Sacerdotale presso la Pontificia Università della Santa Croce. Medico psichiatra (2004), ha lavorato vari anni in ospedale e ambulatorio, e ha pubblicato diversi articoli nel campo della salute mentale. Dopo gli studi di licenza e dottorato in Teologia Morale è stato ordinato sacerdote (2011), incardinato nella Prelatura dell’Opus Dei. Da allora ha sviluppato diversi incarichi pastorali, tra cui la formazione di candidati al sacerdozio, e ha sviluppato la propria ricerca accademica soprattutto negli ambiti della bioetica e della psicologia applicata alla formazione cristiana