Lo specifico della teologia morale presuppone per il cristiano un modello di comportamento da seguire che non sia dettato soltanto dalla legge morale naturale, comprensibile anche da una ragione non illuminata dalla grazia e dalla fede, ma è Cristo stesso, icona ed epifania di Dio, che completando la rivelazione mostra all’uomo come vivere il suo “essere immagine somiglianza di Dio”. Il proprium dell’etica cristiana è l’imitazione di Cristo, per cui la conoscenza dei suoi insegnamenti è indispensabile per ricavare le proposizioni normative da seguire. Il presente lavoro si rivolge a tutti coloro che intendono avvicinarsi e approfondire le tematiche fondamentali della morale cristiana, con un linguaggio accessibile e pastorale.
La Carta describe el carisma recibido por Josemaría Escrivá sobre la llamada de los fieles laicos a la santidad en medio del mundo y al compromiso evangelizador en favor de toda la Iglesia.
Recogemos en este libro un escrito de san Josemaría que describe, en sus rasgos fundamentales, el carisma recibido el 2 de octubre de 1928 sobre la llamada de los fieles laicos a la santidad en medio del mundo y al compromiso evangelizador en favor de toda la Iglesia. Ha sido ya publicado con el nº 1 en el libro Cartas (I), editado por Rialp en 2020 (Nota de Luis Cano).
En esta Carta, Josemaría Escrivá destaca algunos temas como la santidad y el apostolado como marco de la vida ordinaria, o la humildad como fundamento de todo progreso espiritual.
Elaborato in occasione del IV centenario della morte, il presente volume focalizza l'attenzione sulla memoria e sull'eredità culturale di Francesco di Sales, vescovo, direttore spirituale, consigliere politico, promotore di ordini religiosi e animatore di esperienze di fede vissuto fra XVI e XVII secolo a cavallo tra ducato sabaudo e la Francia. La sua poliedrica personalità è infatti riuscita ad imporsi come modello ispiratore ben oltre i limiti cronologici e geografici della vicenda personale, proiettandosi sul lungo periodo nell'intero mondo cattolico; l'ascendente esercitato sull'esperienza religiosa di don Bosco a metà dell'Ottocento è solo uno degli esiti più evidenti.
Un libro-indagine sui più inquietanti misteri della nostra storia recente: dal caso Sindona a Calvi o Mattei, da Mauro De Mauro alla Banda della Uno Bianca, dal caso Castellari alla strage di Gioia Tauro, Carlo Lucarelli ripercorre come in un romanzo noir eventi che hanno tenuto l'Italia con il fiato sospeso. Assieme al testo, stesura arricchita rispetto alla sceneggiatura originale della trasmissione "Blu notte - Misteri italiani", sono intergrati nella narrazione documenti e interviste.
La vocación de todos los hombres es ser hijos de Dios en el Hijo, relación que alcanzamos mediante una alianza nueva y eterna. Para la mayoría de las personas, esa vocación universal se concreta en el matrimonio, camino y anticipo de ese éxtasis, de ese darse y encontrarse, de esa unidad en la multiplicidad que es la vida misma de la Trinidad, y que es lo que anhelamos sin saberlo. Para otros, su vocación al celibato supone saltarse el matrimonio terrenal, y vivir, aquí y ahora, el matrimonio celestial. Decimos que Dios no tiene pasiones en sentido pasivo, y tenemos razón. No es movido, dirigido o condicionado por pasiones, como nosotros. No se puede enamorar por la misma razón que el mar no se puede mojar o un volcán no se puede calentar; porque Él mismo es amor. Pero ese volcán de amor —el amor que mueve el sol y las estrellas, el amor que se hizo hombre, el amor que murió por nosotros— es más apasionado y real que nuestros amores temporales; es el único capaz de llenar el corazón de una persona casada, a través del amor de su cónyuge; es el único capaz de llenar el corazón de un célibe. Partiendo de dos concepciones poco exploradas de presencia y libertad, el autor analiza la relación entre el matrimonio y el celibato (en especial el celibato de los laicos), así como el discernimiento para elegir entre un camino y otro (en realidad, entre cualquier camino vocacional). Las conclusiones sorprenderán al lector, algo lógico tratándose de una seducción misteriosa.
Este libro reúne textos «de intención teológica. Sin embargo, no provienen de una enseñanza orgánica que se relacione con algún punto central del dogma o de su historia, ni de una investigación prolongada sobre un tema en particular; tampoco he pensado poder escribir sin irreverencia, en singular, esta noble palabra teología. Y, ya se trate de la historia de la exégesis, de la teología política, de la vida espiritual o de las religiones comparadas, todo fue ocasional, tanto en el sentido banal de que tenía que acoger una petición con vistas a un congreso o un trabajo colectivo, como también —aquí está el verdadero sentido— porque una situación dada, cuyo problema podía ser serio, parecía invitarme a intervenir en algún debate.
Hay lectores cuya atrevida curiosidad ama también las comodidades: quieren que se reúnan los fragmentos. Algunos no han cesado hasta que he consentido en su deseo. La complicidad de un atrevido editor hizo el resto. Así que aquí están algunos de estos fragmentos. Abarcan cincuenta años […], tal vez ayuden a recordar momentos de nuestra historia religiosa de la que tantos acontecimientos trascendentales, tantos derrumbes, tantas novedades o tantas transformaciones masivas ahora corren el riesgo de volverse incomprensibles o de caer en el olvido» (Henri de Lubac, Prefacio).
Henri de Lubac (Cambrai 1896 París 1991), jesuita francés, fue uno de los teólogos más relevantes del siglo xx, cuyo pensamiento teológico tuvo gran influencia en el desarrollo del Concilio Vaticano II, sobre todo por su participación en la Comisión Teológica que preparó dicho concilio. Fue, desde 1929, profesor de Teología fundamental y de Historia de las religiones en la Facultad de Teología Católica de LyonFourvière, además de miembro de la Comisión Teológica Internacional y consejero del Secretariado para los no Cristianos. En 1982 fue creado cardenal por Juan Pablo II. De su amplia bibliografía editada en castellano destacan, entre otras obras, Por los caminos de Dios, Budismo y cris-tianismo, Meditación sobre la Iglesia, El drama del humanismo ateo y El misterio de lo sobrenatural. La BAC, junto con la Fundación Maior, ha publicado La Escritura en la Tradición.
Título original: Théologies d'occasion. Traducción de Juan Carlos Mateos. Estudio preliminar de Samuel Sueiro, CMF
Libro publicado en coedición con la Fundación Maior
Il volume, presentato in un'edizione aggiornata agli ultimi eventi - la crisi pandemica, le nuove forme di rappresentanza e il ritorno della guerra in Europa -, propone una sintesi originale e accurata di ottant'anni di storia italiana alla luce delle continue interazioni fra quadro interno e contesto internazionale. Un itinerario composito e plurale, attraversato da snodi e momenti, opportunità e rischi: dal declino della parabola fascista alla guerra fredda, dalla costruzione europea alla scelta atlantica, dai movimenti sociali alle sfide globali del nostro tempo, dal crollo dei partiti alle tensioni che scuotono la democrazia in Occidente. L'autore definisce il ritratto di una comunità nazionale democratica e partecipativa, una Repubblica perennemente in bilico tra continuità e rottura, tradizione e innovazione.
Partecipazione e democrazia sono strettamente connesse. Il XXI secolo ha prodotto sfide esiziali per le democrazie rappresentative: migrazioni di massa, grande recessione, pandemia, crisi dell'ordine internazionale (con l'invasione russa dell'Ucraina e il nuovo conflitto in Medio Oriente), populismo, surriscaldamento climatico, digitalizzazione. Il libro muove da tale scenario di crisi multiple e di incertezza radicale per fare luce sulla capacità delle donne e degli uomini di influenzare e ripensare il proprio futuro. Ciò richiede di ridefinire continuamente cosa facciamo (prendere parte), cosa pensiamo (sentirsi parte) e chi siamo (essere parte). Tali aspetti, con i loro cambiamenti, vengono analizzati seguendone le vicende in alcune specifiche arene partecipative: elettorale, associativa o della pressione, partigiana, della protesta, della comunicazione anche sui social. Il libro chiude mettendo in evidenza le innovazioni e le sfide che contraddistinguono tali ambiti. Ne consegue una visione della partecipazione non solo convenzionale, ma post-rappresentativa, plurale, diffusa, comunitaria e che fa propria l'idea che, ieri come oggi, essa comporta sempre, in forme frammiste, un agire su, con e per gli altri.
Cosa ci insegna la storia di Giulietta, la figlia di Manzoni curata con le sanguisughe? E quella del «macellaio» che operò la regina Vittoria per un ascesso all'ascella? È ancora valido il paradosso di Veronesi? E perché Steve Jobs ha aspettato ad operarsi dopo aver scoperto per caso di avere un tumore? Sono solo alcune delle storie ordinarie e straordinarie raccontate in questo libro per spiegare la complessità del progresso in medicina, i giganteschi passi avanti nella scienza ma anche i drammatici passi indietro nella vita reale di medici, infermieri, esami e farmaci. È la contraddizione del mondo in cui viviamo dove si fanno trapianti impensabili fino a poco tempo fa ma è sempre meglio non ammalarsi a Natale, o di lunedì. Dove lo studio del DNA schiude infinite possibilità ma non si fanno dormire a sufficienza i pazienti. Dove il tempo medio dedicato da un dottore al suo ammalato è di soli otto minuti e la vita umana vale meno di quella di un'automobile. Il realismo della conoscenza che il Direttore dell'Istituto Mario Negri infonde a piene mani in queste pagine, insieme all'erudizione e agli aggiornamenti più affascinanti sulle ricerche più recenti, è la cura migliore per guarire dalle illusioni e aprire gli occhi sul passato e il presente della nostra salute, del sistema sanitario, dei robot che ci curano, dei capisala stressati, delle cure palliative, delle trasfusioni e di molto altro che riguarda tutti noi molto da vicino.