Parlare di Chiesa e sacramenti ci pone in continuità con le donne e gli uomini del IV secolo, con i quali abbiamo tanto in comune, pur nelle non piccole differenze. La Chiesa, di fatto non nominata a Nicea (325), è menzionata in forma estesa nel Credo più ampio (niceno-costantinopolitano) e si specifica nelle sue note (una, santa, cattolica e apostolica), lette all'interno della dinamica fra quello che siamo e la meta verso cui siamo in cammino. La Chiesa non è oggetto della fede nella stessa misura in cui lo è Dio, ma è l'ambito vitale in cui questa fede viene professata e celebrata. Il libro affronta anche un'altra parte dell'esperienza ecclesiale - quella celebrativa - e lo fa interrogando l'epoca di Nicea, e più in generale l'antichità, a partire dalla attuale prassi cattolica di un settenario sacramentale. Leggere il IV secolo dal punto di vista della esperienza celebrativa non solo strappa all'oblio elementi interessanti in sé, ma restituisce anche una diversa lettura del dibattito teologico. Di allora ma, in certo senso, di sempre.
La Sindone di Torino rappresenta da secoli un enigma storico, scientifico e spirituale. È un semplice lenzuolo funerario o una straordinaria reliquia che testimonia la passione di Cristo? In questo volume, Pierluigi Baima Bollone, medico legale e uno dei massimi esperti mondiali della Sindone, collega in maniera originale l'analisi accurata e rigorosa della figura storica di Gesù (alla luce delle più recenti scoperte scientifiche e archeologiche) e la sua corrispondenza con il Lenzuolo di Torino. Attraverso un esame meticoloso delle fonti documentali, delle pratiche funerarie giudaiche e delle trascorse indagini condotte sul Sacro Telo, l'autore propone una riflessione profonda su ciò che la Sindone può rivelarci oggi. La sua narrazione intreccia scienza, storia e fede, portando il lettore a interrogarsi sul mistero della risurrezione e sul valore del lenzuolo della sepoltura di Cristo nel contesto della cristianità e giungendo a proporre una ipotesi sconvolgente, ossia che «il miracolo della risurrezione potrebbe essere avvenuto all'interno della Sindone che ora è conservata a Torino».
Il primo vangelo, quello di Marco, termina con queste parole: Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato (Mc 16,15-16). Lo stesso comando è ripetuto da Matteo (Mt 28,19) e in modo diverso da Luca (Lc 24,47). Questo ambizioso programma andava incontro a numerose difficoltà. Anzitutto pochi ebrei accettavano l'idea che Gesù fosse il Messia aspettato e desiderato. Per molti di essi, divenuti seguaci di Gesù, l'apertura al mondo politeista (gentile) creava molte difficoltà, specialmente l'abolizione dell'osservanza della Legge mosaica. Per i pagani la fede in Cristo, Figlio di Dio, morto crocifisso come un criminale, era ancora più assurda. Paolo coglie in modo radicale la sua predicazione: noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani. Questa nuova religione che è stata contrastata in tanti modi, anche con la persecuzione cruenta, lentamente è diventata quella degli imperatori e della quasi totalità degli abitanti dell'impero romano. Come è stato possibile questo fenomeno? Queste pagine cercano di rispondere a questa domanda.
Come possiamo parlare di eternità quando sappiamo bene di appartenere al tempo, addirittura di essere tempo, un tempo finito e limitato? Che significato può assumere per noi espressione vita eterna V VVV quando è evidente che la nostra vita terrena è finita e indirizzata verso la morte? Fin dalle epoche più remote si cerca di immaginare l'eternità e si spera nell'immortalità. Religioni, filosofie, teologie, spiritualità si sono da sempre interrogate sulla destinazione ultima dell' essere umano: morte senza appello, oppure un'altra vita che ci attende?
Nel presente volume, che ospita le riflessioni illuminanti di un biblista di una teologa, questa antica domanda è assunta in tutta la la sua radicalità e trova, alla luce della speranza cristiana, una rinnovata e promettente riformulazione: forse che l'eternità non si affaccia già qui e ora infilata in qualche misura nella vita presente, come anticipazione di ciò che potrà manifestarsi pienamente oltre l'esistenza terrena?
In questo libro viene esplorata l'idea di deep incarnation, "incarnazione profonda", ossia "incarnazione radicale". Si tratta di una recente sensibilità teologica interessata a riscoprire la portata inclusiva e salvifica del mistero dell'incarnazione per l'intera creazione. Denis Edwards, in dialogo con i più recenti studiosi del tema (Niels Gregersen, Elizabeth Johnson, Celia Deane-Drummond e molti altri) e con la tradizione patristica classica, affronta di petto questa domanda: «Qual è la relazione tra la natura nella sua vastità - cioè l'universo delle galassie e delle stelle, il mondo delle montagne e dei mari, ma anche delle creature viventi come i batteri, le piante, gli animali - e la vita, la morte e la risurrezione di Gesù Cristo?». Frutto di un pensiero fresco e innovativo, questo saggio - scritto splendidamente da Edwards, teologo appassionato e visionario, riconosciuto a livello internazionale nel campo del dialogo tra scienza e fede - ci incoraggi a considerare che, alla fine, c'è speranza per la risurrezione di tutte quante le creature. È un lavoro destinato a segnare con un'impronta duratura la teologia cristiana a venire. Con Edwards rinasce la speranza dal cuore della tradizione cattolica. In questa teologia dell'unione trasfigurante di Cristo con tutta la materia si trovano il conforto per una biosfera sofferente e la promessa inimmaginabile della liberazione di tutte le creature e del cosmo, trasformati dall'abbraccio amorevole di Dio.
Questo studio si propone di offrire una lettura approfondita della figura di Ester, protagonista dell'omonimo libro biblico, non solo come personaggio storico e letterario, ma come una figura simbolica, capace di incarnare diversi valori come il coraggio e la determinazione, la fede, l'intelligenza e la saggezza, in particolare l'audacia di una donna che è stata capace di cambiare il destino di un intero popolo. Il testo, dunque, esplora il modo in cui Ester, attraverso le sue azioni e le sue scelte, diventa un'eroina che porta alla liberazione del popolo ebraico e, allo stesso tempo, un esempio di virtù per il lettore di ogni epoca.
Intorno alla questione del genere si è aperto un enorme divario che tende a separare genitori e figli, nipoti e nonni. Difficilmente ci si capisce, difficilmente ci si ascolta. Nelle famiglie è motivo di litigio, i ragazzi non si sentono accolti e i genitori provano frustrazione davanti a idee spesso molto diverse dalle loro. Il libro propone un modo nuovo di guardarsi e dialogare per vie che sembravano impercorribili. Comprendere la questione del genere a partire dal Cristianesimo può aiutarci a costruire ponti. L'autrice racconta lo stupore, spesso frainteso, che può rappresentare per i giovani la proposta della Chiesa intorno a questi temi; e anche quale cammino intraprendere per capire meglio le nuove generazioni.
L'amicizia tra Dio e l'uomo è una storia di salvezza, ma troppo spesso, negli ultimi tempi, questa verità è stata offuscata, quando non direttamente rinnegata, in un mondo che pensa di potersi salvare da solo. Perfino la predicazione evita l'argomento, preferendo soffermarsi su altri aspetti della fede e proponendo un gesù quasi troppo umano, di cui non si coglie più l'essenza divina, centrale nell'avvenimento cristiano. Incarnazione, Croce e Risurrezione, invece, ci mostrano quale sia il valore unico e definitivo della redenzione e mediazione del figlio di Dio fatto uomo per noi. La lettura di queste pagine guida a conoscere, scoprire o riscoprire il fondamento più importante della nostra piena felicità: Cristo unico perfetto salvatore.
Se c'è un ambito che è oggetto di dibattiti e controversie nella Chiesa è la liturgia. C'è chi si schiera, a seconda della sensibilità, per "la Messa di sempre" e chi a favore della riforma del Vaticano II. Papa Francesco, lungi dal fare della liturgia un pomo della discordia, non perde occasione per mostrare quanto essa sia importante per la fede e l'unità. Proprio questo è lo spirito con cui scrive Chauvet. Pur prendendo atto dei cambiamenti nel rapporto della società contemporanea con il sacro, il rito e il celebrare, egli riprende passo dopo passo la struttura della liturgia eucaristica per spiegarne il senso profondo e la coerenza. Consapevole del fatto che in molti avvertono l'esistenza di un problema - la liturgia non attrae più i nostri contemporanei -, l'autorevole studioso indica la strada per uscire dall'impasse. L'obiettivo di Chauvet è semplice: tornare ai fondamenti. La liturgia, come la Chiesa, non esiste per se stessa, ma per alimentare la vita di fede. La liturgica, come la Chiesa, non esiste per se stessa, ma per alimentare la vita di fede. Chauvet non si dedica al "solito" libro sulla messa, ma si concentra sui "fondamentali": punta alla logica di funzionamento, ai criteri di fondo.
Sulla scia del Concilio Vaticano II e del magistero dei Pontefi ci che l'hanno preceduto, Papa Francesco, costatando che il laicato costituisce l'immensa maggioranza del Popolo di Dio, invita a superare ogni forma di clericalismo che umilia la dignità dei battezzati e a riconoscere la chiamata dei laici per l'evangelizzazione e l'edifi cazione della Chiesa nel mondo contemporaneo. I ministeri ecclesiali, come risposta al dono dello Spirito Santo che rende bella la Sposa di Cristo nella varietà dei doni e delle funzioni, possono contribuire a questa riscoperta del laicato nella sua duplice funzione, nella Chiesa e nel mondo. Di fronte alla diminuzione di ministri ordinati, i laici possono costituirsi come animatori della pastorale e, al tempo stesso, come legame vivente tra il vescovo e le comunità, affi ancandosi ai presbiteri e ai diaconi nel loro insostituibile ministero. La storia della Chiesa ci dice che in tante parti i laici hanno alimentato e trasmesso la fede, anche laddove non vi erano ministri ordinati. Questa strada può essere intrapresa pure dalla Chiesa di oggi, non più come supplenza ma come manifestazione della pluriformità ministeriale del Popolo di Dio. I giovani, nel Sinodo a loro dedicato, hanno espresso il desiderio di essere protagonisti della vita della Chiesa, ponendosi al suo servizio. Il cammino della Chiesa è nelle mani di Dio, a noi spetta lasciarci condurre da quelle mani che accompagnano e custodiscono il suo Popolo.
In vari momenti della storia, l'ostia consacrata si è trasformata visibilmente in carne e il vino in sangue, offrendo una testimonianza tangibile della promessa di Gesù. Questi miracoli eucaristici rafforzano la nostra fede e ricordano che l'Eucaristia non è solo un simbolo, ma una realtà viva e operante. Queste pagine ne percorrono la storia e la diffusione capillare, soffermandosi sulla figura di Carlo Acutis.
Il Giubileo secondo i Padri ci conduce per mano in un viaggio attraverso i secoli, esplorando le profonde riflessioni teologiche dei Padri della Chiesa, da Clemente Romano a Beda il Venerabile, passando per iscrizioni funerarie e il viaggio di una giovane donna. Attraverso una lettura selezionata di alcuni passi, l'autore ci mostra come concetti fondamentali quali la speranza, la preghiera per i defunti o il viaggio a Roma siano stati elaborati nei primi secoli del cristianesimo, influenzando profondamente la celebrazione giubilare come la conosciamo oggi.