Questo libro è un vero capolavoro di spiritualità mariana ed è, perciò, veramente "un segreto che riempie di felicità" per coloro che lo conoscono e lo mettono in pratica.
Un segreto di felicità è un filotea mariana integrale che aiuterà il lettore a vivere il Cristianesimo con un serio impegno ascetico – calando la conoscenza nella pratica – per scoprire "Il segreto di Maria", ossia come diventare santi, uniti a Dio in Gesù Cristo tramite la consacrazione a Maria in qualità di suoi schiavi di amore.
L'Autore è padre Francesco Maria Avidano (1894-1971), dei Lazzaristi, la Congregazione religiosa di Sacerdoti fondata da San Vincenzo de'Paoli.
Il libro, concepito da padre Avidano nel 1924/27 e che ebbe l'Imprimatur anche nella IX edizione del 1961, dopo la chiusura del Concilio Vaticano II venne pian piano ritirato dalla circolazione perché non sufficientemente al passo con i tempi moderni; troppo mariano e dunque anti-ecumenico.
Le due colonne portanti su cui si basa questa filotea sono: il Trattato della vera devozione alla Vergine Maria scritto da San Louis Maria Grignion de Montfort (1673-1716) e la Medaglia Miracolosa portata nel 1830 dall'Immacolata Concezione a Santa Caterina Labouré (1806-1876), che ha accompagnato tutta la vita, la spiritualità, l'apostolato e l'insegnamento di padre Avidano e che impregna tutto il libro il quale, se messo in pratica, santifica l'anima, la unisce a Dio mediante Gesù e Maria.
Nel corso di Un segreto di felicità, si troveranno le preghiere più belle della spiritualità cristiana, la spiegazione della devozione eucaristica, l'illustrazione della natura del Santo Sacrificio della Messa; si arriva, quindi, al modo di far bene l'esame di coscienza per confessarsi correttamente e fruttuosamente. Si passa poi alla parte che riguarda le devozioni particolari e più comuni del Cristianesimo ossia alla SS. Trinità, allo Spirito Santo, a Gesù Bambino e ai Santi. Poi si trovano le devozioni mariane principali oltre alla schiavitù a Maria secondo la dottrina del Montfort, che è stata spiegata all'inizio del libro, con una particolare insistenza sulla devozione del Rosario unitamente a quella della Medaglia Miracolosa. Infine l'opera contiene l'Anno santificato, ovvero una parte dedicata a tutte le ricorrenze del cattolicesimo (calendario dei Santi e Liturgico) divise per giorno e mese.
L'opera, contenendo l’ordinario della Messa, è anche utilizzabile per seguire le celebrazioni secondo il vetus ordo. Per le sue misure è facilmente adoperabile fuori dalla propria abitazione.
Nacque nel 1647 da famiglia dell'alta borghesia. Nella sua vita claustrale di religiosa, rivestirono particolare importanza alcune apparizioni del Signore che le ispirarono la devozione al Cuore di Gesù, che si diffuse presto in tutta Europa. Morì nel 1690.
Parliamo di chiese, quelle affascinanti testimonianze della Tradizione cristiana. Il volume è concepito innanzitutto come un corso, che pretende di offrire una trattazione organica e interdisciplinare sulla natura degli edifici di culto cristiani. Questo è un libro di Teologia: gli edifici di culto sono studiati alla luce del Mistero di Dio rivelato in Cristo. Ma questo è anche un libro di Architettura. L'Architettura è il modo per mezzo del quale lo spazio liturgico si è "incarnato" nella Storia, diventando materia, forma, luce, arte, bellezza.
Che senso ha ricercare l'umiltà in un mondo in cui il desiderio di performance ci invade fin da bambini e l’ambiente di lavoro ci valuta in base ai risultati?
L'aggressività e la spregiudicatezza sono valori da perseguire e la modestia un difetto di fabbrica.
Non c’è dubbio: il nostro cuore aspira alla grandezza! Chi di noi desidera l'ultimo posto?
Dobbiamo però ammettere che tutto ciò genera ansia, solitudine, rivalità e perdita del senso dell'esistenza.
Attraverso un percorso ricco di esempi e testimonianze, l'autore ci aiuta a scoprire una verità tanto profonda quanto dimenticata: l'umiltà ci permette di ritrovare la pace e la strada dell'amore vero, elevandoci fino ai vertici della vera grandezza.
Sì, perché Dio, il più grande di tutti, è al contempo il più umile.
Questo studio, quasi un esercizio ludico, ha coinvolto molti docenti che hanno aiutato l'autore nella sua ricerca. Alcuni atei, ma non per questo in disaccordo sui passaggi proposti dal libro. La speranza è che la proposta entusiasmi ed incuriosisca. L'autore parte dai cristalli di Masaru Emoto, tramite la termodinamica, per giungere a sant'Agostino, alla teologia della venuta all'esistenza e alla teologia del bene e del male. Dagli studi di Ilya Prigogine sui sistemi dissipativi si giunge alle espressioni contenute nei Vangeli sulla vita attuale e sulla vita che verrà. Il pensiero profondo dell'uomo, il Kairòs opera come in un sistema dissipativo, che può essere seguito con le leggi della termodinamica delle trasformazioni. Ciò spiegherebbe come l'uomo vivrà. È questo il messaggio di Gesù. Inoltre, si afferma che la dinamica sociale della carità è assimilabile ai catalizzatori. Gesù stesso utilizza il metodo sperimentale. Egli ci anticipa sempre, anche alla luce della meccanica quantistica, prevedendo forse l'entanglement per le opere di bene, le uniche trasferibili, in quanto informazione, struttura ordinata e non disinformazione, interruzione di struttura di bene.
1. Chiesa e teologia in Africa
1.1 Teologia e chiesa in Africa oggi (pag. 31)
Stan Chu Ilo
1.2 La vulnerabilità del cattolicesimo africano al pentecostalismo (pag. 53)
Paul Gifford
1.3 La situazione del disincanto in Occidente (pag. 66)
William Cavanaugh
1.4 Alcune prospettive sulla teologia africana womanist.
L’esempio del Circolo delle teologhe africane impegnate (pag. 79)
Esther Mombo
2. Questioni inerenti la teologia africana e la chiesa in Africa
2.1 Maria piange per le sue figlie, vittime del traffico di esseri umani.
Le politiche di prevenzione in Nigeria (pag. 89)
Nkechi Lilian Iwuoha
2.2 Gli abusi commessi da membri del clero in Costa d’Avorio.
Osservazioni emerse nel corso del ministero svolto sul campo (pag. 101)
Solange Sia
2.3 Aprire le tradizioni: da evento a processo.
Prolegomeni all’inculturazione del rito del matrimonio presso gli Igbo (pag. 111)
Lawrence Nchekwube Nwankwo
3. Teologia e memoria nel cristianesimo africano
3.1 Reimmaginare il futuro della chiesa in Africa (pag. 122)
Simon Mary Aihiokhai
3.2 Immaginare le responsabilità cristiane nella costruzione di una chiesa vitale in Ruanda (pag. 133)
Marcel Uwineza
3.3 I martiri della fraternità del Burundi. Una testimonianza africana per il mondo (pag. 147)
Jodi Mikalachki
Forum teologico:
Recenti sviluppi nella chiesa africana e in teologia
1. Costruire una cultura della sinodalità per l’Africa e a partire dall’Africa (pag. 163)
Nora Kofognotera Nonterah
2. Camminare insieme per una chiesa vitale in Africa e nel mondo (pag. 175)
Leonida Katunge
3. L’eresia del patriarca (pag. 182)
Michael L. Budde
Questa raccolta sintetizza l'insegnamento di Nouwen sulla preghiera. Viene ripercorsa l'intera produzione di colui che a ragione e stato definito la guida spirituale piu ispirata del nostro tempo". " il passaggio dall'isolamento alla solitudine, la consolazione del sentirsi amati, il desiderio che dio nutre per noi, la dinamica liberante del perdono, il ruolo della comunita credente, la morte e la vita eterna... - queste insieme a molti altri punti salienti della sua riflessione - vengono toccati uno ad uno, e vengono appunto messi in relazione con la necessita di una preghiera autentica e perfino incessante. La preghiera, infatti, e per nouwen il ponte tra la vita inconscia e la vita cosciente. La preghiera collega la mente al cuore, la volonta alle passioni, il cervello al ventre. La preghiera e`lo strumento divino della mia interezza, della mia unita e della mia pace." una antologia illu minante, costruita con sensibilita e intelligenza, che offre al lettore italiano - fra altri gia noti - 53 brani assolutamente inediti, per un cammino spirituale che sa davvero valorizzare la sapienza delle cose piu`comuni. "
In questo volume, frutto di un lavoro di ricerca dottorale, la riscoperta dell'azione per la teologia liturgico sacramentale viene motivata e approfondita con un'indagine ad ampio respiro. Lo studio a tutto campo di Sebastiano Bertin onora e completa l'auspicio di Guardini e getta ulteriori semi per proseguire sulla stessa strada. Si tratta appunto di portare l'individuo e le assemblee a compiere l'azione con padronanza e stile, sulla scia della migliore tradizione ecclesiale e secondo il genio e le attitudini degli uomini e delle culture de nostro tempo, e altresì a riconoscere nell'azione il luogo dell'appuntamento tra la povertà dell'uomo e l'infinita abbondanza della grazia di Dio. Dalla Presentazione di Loris Della Pietra
Geremia è profeta in tempo di crisi. Vive in un periodo storico più difficile del nostro, ma molte analogie ci accomunano alla sua stagione. Anche se rischia di essere considerato esclusivamente profeta di sventura, uomo triste e cupo, tanto che il suo nome ha dato origine alle cosiddette "geremiadi", è invece profeta che semina speranza laddove la storia, e il peccato del popolo, sembrano non lasciare altro che rovine. Ci ricorda che, se si vuole avere l'audacia di edificare e costruire qualcosa di nuovo, occorre avere altrettanto coraggio nell'estirpare e demolire, distruggere e rimuovere. Il suo rotolo ci costringe al discernimento: cosa sradicare e abbattere, per poter piantare ed edificare.
Il libro è una sorta di atlante storico e spirituale dei pellegrinaggi, che si apre con l'apoteosi del primo Anno Santo per giungere al lento e inesorabile declino fino alla rinascita, per certi versi inattesa, che si è avuta negli ultimi decenni. Le vie che portano a Roma si sono nuovamente affollate di viandanti e pellegrini diversi da quelli di un tempo, non solo nei costumi e nei rituali, ma anche nel modo di mettersi in cammino e nelle aspettative, ma pur sempre mossi dalla stessa esigenza di dare un senso alla propria vita e di dare alimento al proprio spirito. In un carosello di aneddoti, di racconti e di miracoli, l'autore racconta l'epopea del pellegrinaggio, disegnando un policromo affresco che spesso travalica gli stretti argini della saggistica per esondare nel mondo più colorito e profondo della letteratura e della poesia. Un appello a recuperare, sull'onda del Giubileo, quell'autentico sentimento religioso, che è il fondamento di ogni spiritualità.
Jean Daniélou (1905-1974) è stato uno dei più influenti teologi del secolo, la cui opera ha ha lasciato un'impronta indelebile nella teologia contemporanea. Il suo lavoro attraversa la grande tradizione dei Padri della Chiesa, integrando teologi, letterati e filosofi sia cristiani che non Opere come "Le signe du temple", "La Trinité et le mystère de l'existence" e "Essai sur le mystère de l'histoire" sono espressioni luminose della sua dottrina radicata profondamente nel Vangelo e arricchita da una straordinari: chiarezza espositiva e bellezza stilistica.
Questa raccolta bibliografica offre un tributo alla figura di Daniélou e suo magistero teologico, presentando una panoramica completa della sua vasta produzione. Attraverso le sue pubblicazioni, articoli scientifici conferenze interventi pastorali, Daniélou ha saputo dialogare con correnti filosofiche e culturali del suo tempo, dimostrando una profonda comprensione delle realtà umane e divine. La sua capacità di coniugare trascendenza e incarnazione, accademia pastorale, è testimoniata suoi numerosi scritti che continuano a ispirare e illuminare il pensiero cristiano contemporaneo.
Jean Daniélou ha dedicato la sua vita a evangelizzare la cultura, con l'obiettivo di trasmettere il messaggio cristiano a un pubblico sempre più vasto. La presente opera raccoglie il frutto delle sue riflessioni e ricerche offrendo un indispensabile strumento di studio per chiunque desideri approfondire la comprensione del cristianesimo e la sua inculturazione nelle diverse epoche storiche.
Nel 1990 Carlo Maria Martini pubblica la lettera pastorale Effatà, cui fece seguito, nel 1991, Il lembo del mantello, in cui ricorda che «notizia» non è merce, è comunità, deve renderci fratelli, non nemici. Con Effatà, il Cardinale propone una sorta di teologia della comunicazione prendendo spunto dall'autocomunicazione di Dio all'uomo. In Il lembo del mantello, a partire da un indovinato e vivace dialogo con il televisore, Martini traccia i criteri di una comunicazione che sia rispettosa della realtà e dell'uomo e che, proprio per questo, è in grado di diventare "lembo del mantello-, ovvero strumento di educazione e di crescita. Rileggere oggi questi testi, a dieci anni dalla scomparsa di Martini e a più di trenta dalla loro pubblicazione, ci consente di coglierne l'attualità e la lungimiranza, la profondità e la voglia di capire il mondo che ci circonda, di chiederci cosa significhi comunicare e fare informazione e di quale posizione la chiesa voglia assumere in tale contesto. "Gesù - scrive Martini - ci rende dunque attenti al valore unico e irripetibile di ogni persona e noi, affascinati dai media, dai grandi e intricati network, non dobbiamo mai dimenticare questo valore evangelico fondamentale: la relazione tra le persone. ancora oggi, dopo una pandemia e con una guerra tra le notizie del giorno, dobbiamo guardare al mondo come a una possibilità di relazioni". Ferruccio De Bortoli