Contenuto
I consacrati oggi stanno vivendo giorni di grazia e insieme di grande prova, nei quali non è dato loro di leggere con chiarezza il presente e quindi di proiettarsi nel futuro. In tale frangente, hanno soprattutto il compito di ritrovare fascino per guadagnare in credibilità. «Mi hai sedotto, Signore, e io mi sono lasciato sedurre» (Ger 20,7; cf. VC 19). La vita consacrata è una vita «afferrata» da Cristo, «toccata» dalla sua mano, «raggiunta» dalla sua voce, «sorretta» dalla sua grazia (cf. VC 40), possibile solo come esperienza di seduzione. Un testo per tutti, consacrati, laici e presbiteri, perché mostra come sia avvincente la riflessione sulla vita consacrata. Interventi di: Paola Bignardi, Amedeo Cencini, Sabina Fadel, Francesco Lambiasi, Ugo Sartorio.
Destinatari
Per tutti, consacrati, laici e presbiteri.
Autore
Maria Marcellina Pedico delle suore Serve di Maria Riparatrici insegna alla Facoltà Teologica Marianum (Roma), è membro dell’Associazione Mariologica interdisciplinare italiana, fa parte del Consiglio direttivo della PAMI, dirige la rivista «Consacrazione e Servizio» dell’Unione Superiore Maggiori d’Italia (USMI). Tra i suoi scritti ricordiamo: La Vergine Maria nella pietà popolare (1993), In lode di Maria splendore di bellezza (2005). Ha curato la pubblicazione degli Atti del 17° Colloquio internazionale di mariologia (2005) dal titolo Lo sguardo di Maria nel mondo contemporaneo (2005) e del volume Dio seduce ancora. Identità e attualità della vita consacrata. Figure – Parole – Testimonianze. Prefazione di Francesco Lambiasi (2011).
John Reed era un giornalista americano non particolarmente noto. Tuttavia la sorte gli concesse di trovarsi a Pietroburgo, di assistere in prima persona ai momenti decisivi della Rivoluzione d'Ottobre e di conoscerne i protagonisti. Un libro che racconta l'entusiasmo per quella che doveva essere l'inizio della palingenesi del genere umano. Introduzione di Rossana Rossanda.
“La distizione tra différence e différance non è la stessa che separa l’oralità dalla scrittura. Nella différance non si tratta solo del tempo,
ma anche dello spazio. È un movimento in cui la distinzione dello spazio e del tempo non era ancora avvenuto: la spaziatura, divenire-spazio del tempo e divenire-tempo dello spazio, differenziazione, processo di produzione di differenze ed esperienza dell’alterità assoluta”.
Jacques Derrida
Prendendo le mosse dal concetto di iterabilità, collegandolo alle moderne tecnologie e alle questioni etiche che ci impongono, in quest’intervista del 2001, Derrida attraversa molti nodi problematici della sua filosofia – la traccia, il resto, la rimanenza, il supplemento, il fallogocentrismo e la sua necessaria decostruzione, la distinzione tra différence e différance e quella tra oralità e scritturala – e della sua biografia – il controverso rapporto con la sua ebraicità, la “difesa” di De Man e il “caso” che ne è seguito, le sue posizioni riguardo al “nazismo” di Heidegger – producendo un intreccio molto interessante tra vita e pensiero, filosofia e biografia, che troverà nella letteratura un suo grande punto di forza e una felice sintesi.
Jacques Derrida (El-Biar 1930 – Parigi 2004) è considerato tra i massimi filosofi contemporanei, padre della decostruzione. Ha diretto dal 1983 l’École de Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi. Tra le sue molteplici opere, ricordiamo Della Grammatologia, Introduzione all’origine della geometri di Husserl e, per le edizioni Mimesis, Il tempo degli addi, «Il faut bien manger» o il calcolo del soggetto e Marx & Sons.
Samantha Maruzzella laureata in Estetica con una tesi sull’alterità e il desiderio mimetico nell’opera di Jacques Derrida e René Girard. Si occupa prevalentemente di filosofia contemporanea, con particolare attenzione alla decostruzione e alla fenomenologia. Ha pubblicato un saggio sul nesso economia e sacrificio (Lithos 2008) e ha curato la traduzione di «Il faut bien manger» o il calcolo del soggetto (Mimesis 2009).
Le tue cattive abitudini sono diventate un ostacolo e ti impediscono di guarire e rinnovare la tua energia? Hai provato a cambiare il tuo comportamento ma ricadi sempre negli stessi errori? Senti di aver bisogno dell'aiuto degli angeli? Il nuovo prezioso messaggio di Isabelle Von Fallois è quel che ci vuole per superare le barriere mentali che ti bloccano, una guida amorevole per assorbire tutto il calore e la forza dell'energia angelica. Sapevi che ti occorrono 28 giorni per modificare i tuoi automatismi e rinnovare le sinapsi capaci di farti conseguire i risultati che desideri? Isabelle Von Fallois ha elaborato il suo percorso di guarigione angelica su questa importante scoperta della neuroscienza, e per ciascun giorno del tuo percorso ha preparato un messaggio angelico a tuo sostegno. Con Il potere di guarigione degli Angeli puoi finalmente purificare la tua vita, aumentare la frequenza vibratoria angelica e manifestare una forza vitale completamente nuova.
Quando papà Raimundo scelse il nome del suo primogenito dalla "Repubblica" di Platone, già immaginava per lui un futuro importante. Da filosofo, da medico, o da rivoluzionario. E in effetti Sócrates Brasileiro è stato un po' tutto questo, ma è passato alla storia come uno degli interpreti più originali dell'arte del "futebol": per le sue caratteristiche fisiche e tecniche, e per quel modo di concepire il calcio più come un divertimento che una professione, "un microcosmo nel macrocosmo della società". Non a caso, proprio attraverso il calcio il "Doutor" è stato l'artefice di un'esperienza unica nel mondo dello sport: l'ideazione di un laboratorio politico capace di contaminare un paese - il Brasile degli anni Ottanta - vessato da due decenni di dittatura militare. Un'ode all'autogestione chiamata Democrazia corinthiana. Lorenzo Iervolino ha ricostruito la voce di Sócrates, "un uomo dal cuore grande come una sala da ballo", visitando le città in cui è cresciuto e si è affermato, parlando con i suoi familiari, gli ex compagni di squadra e gli amici di una vita. Senza trascurare l'amara esperienza italiana, ripercorsa attraverso le testimonianze di coloro che a Firenze lo hanno amato ma anche criticato.
"Vorrei comprendere molte cose, tue e mie. Molte cose che mi è caro capire, anche per rendermi ragione di certi stati d'animo nei tuoi confronti; di questo perdurare della tua memoria, e di queste preferenze verso di te che ormai superano di molto la generazione che ti ha conosciuto; preferenze di tutto il mondo che ti è stato contemporaneo, e che ora si sono mutate in struggente nostalgia, e passione, e rimpianto della tua presenza e di quei tempi. Capire cose tanto piccole quanto sbalorditive. E così semplici, così naturali!"