Dopo il testo di inquadramento Convertire la catechesi, il volume dedicato alla Prima Evangelizzazione Aprirsi e i primi due sussidi che accompagnano il tempo del discepolato Meravigliarsi e Custodire, presentiamo l'ultimo strumento per il terzo anno di discepolato, Seguire, pensato per catechisti che si dedicano ai ragazzi di circa 10 anni e ai loro genitori.In questa ultima tappa che prevede la celebrazione dei sacramenti della Confermazione e dell'Eucarestia, il discepolo è chiamato ad essere colui che segue il Maestro. Che cosa significa questo per ragazzi di questa età? Certamente non ci riferiamo ad una decisione chiara, netta, ponderata con quella lucidità che è tipica di età successive (giovani e adulti). Si tratta, invece, di offrire ai nostri ragazzi esperienze che favoriscano in loro un iniziale discernimento che faccia loro sperimentare la vita cristiana come appetibile e desiderabile già per la loro età. Tutto questo si traduce, catechisticamente e pedagogicamente parlando, in una proposta di esperienze che favoriscono il contatto con esperienze di tipo comunitario e di dono gratuito che cercano di esprimere l'essenza della vita cristiana. Seguire, allora, non è la proposta per coloro che hanno tutto chiaro, ma è l'offerta che una comunità fa ai propri ragazzi e ai loro genitori, consapevole che vale la pena, ancora oggi, comunicare il tesoro prezioso incontrato e vissuto. Non si tratta, allora, di proporre un traguardo, ma uno stile e una dimensione permanente da parte di una comunità che è consapevole di ciò che vive e desidera condividerlo con le nuove generazioni, seppur in mezzo a tante fatiche o sfide che conosciamo bene. Seguire non è in vista di un traguardo, ma della condivisione di una bellezza che per primi, i catechisti e la comunità, hanno incontrato e sperimentano. Il cuore è proprio qui: recuperare la consapevolezza della bellezza che abbiamo la possibilità di vivere come comunità cristiane, senza attendere di essere perfette o arrivate. Ecco, perché, non finiremo mai di ripetere - come abbiamo fatto dall'inizio della nostra proposta - che più che essere preoccupati di trasmettere molte nozioni, dovremmo avere a cuore domande del tipo Perché sono cristiano? Qual è la qualità della mia/nostra fede? Perché è bello essere di Cristo? Qual è il valore per me/noi di questa esperienza?
Le sfide di oggi chiedono di aprire nuovi percorsi di ricerca, domandando uno speciale contributo a livello di progetti e di dialogo reciproco tra teologia e bioetica. Nel testo non si affrontano i problemi base della bioetica, ma si indaga il necessario ampliamento di orizzonti, a volte anche provocatorio, per offrire nuovi e più adeguati strumenti ermeneutici per la valutazione dei problemi bioetici e, al tempo stesso, per la loro correlazione al sapere teologico. Nel testo si approfondiscono gli aspetti teologici più specificamente correlati ai nuovi ambiti bioetici come l'intelligenza artificiale o le biotecnologie ripensando, in rapporto a essi, la teologia della creazione, della corporeità, dell'evoluzione, l'scatologia, l'antropologia teologica, ecc.
L'Italia ha attraversato, nel corso dei secoli, fasi alterne di splendore e decadenza come pochi altri paesi al mondo. Dopo i successi economici e sociali del secondo dopoguerra, oggi sembra intrappolata in una stagnazione che dura da decenni. Com'è stato possibile un simile declino? Le risposte vanno cercate nel sistema politico e istituzionale, nel ruolo delle élite e nelle decisioni - o nelle omissioni - che hanno influenzato in profondità le traiettorie dello sviluppo. In questo libro, in una nuova edizione aggiornata e ampliata, Emanuele Felice offre una lettura critica delle dinamiche che hanno segnato la storia italiana, con un intero capitolo dedicato agli anni berlusconiani, snodo centrale per capire l'evoluzione recente. Una lettura per chiunque voglia comprendere le radici dei successi e dei fallimenti italiani e voglia interrogarsi sulle prospettive future.
Creativi, immersi nella rapida evoluzione tecnologica, ambiziosi verso il futuro: ma sapranno crescere determinati anche nella scelta del bene? E la comunità cristiana saprà ancora aiutare in modo efficace i bambini e i ragazzi di oggi a maturare un profilo etico adeguato ai tempi?Questo volume armonizza diversi contributi di specialisti in chiave interdisciplinare sul tema dell'educazione morale nei percorsi di iniziazione cristiana. La proposta di itinerari catechetici per la formazione etica, pensati da presbiteri, catechisti ed educatori, traduce in passi possibili le prospettive delineate nella riflessione pedagogica e teologico-morale, al fine di aiutare i bambini e i ragazzi «a sviluppare quei principi interiori stabili che possono muovere a compiere spontaneamente il bene» (Amoris laetitia, 267).
Non è semplice parlare di perdono e di pace. Facilmente si viene accusati di fuggire dalla realtà per nascondersi in un buonismo disincarnato incapace di risolvere le tensioni che attraversano la vita dell'uomo.Gesù di Nazaret e Francesco di Assisi, due "buonisti impenitenti", ci ricordano invece il valore irrinunciabile del per-dono quale unica possibilità, in certi momenti, per poter ritrovare la via alla pace. Le loro parole costituiscono un aiuto importante per smascherare quel meccanismo spietato che, per il desiderio di potere e dominio, toglie dignità alla vita umana privandola del cuore.Non è un caso che nel Cantico di frate sole il "perdono" sia posto dal santo di Assisi come l'elemento costitutivo della bellezza che deve risplendere sul volto dell'uomo, affinché anch'egli, insieme alle altre creature, sia motivo di lode a Dio. Ed è proprio questa bellezza, risplendente nel volto di Gesù e ammirata da Francesco, che il presente volume vuole raccontare al lettore.
Nella visita apostolica in Belgio (26-29 settembre 2024) papa Francesco ha pronunciato parole che non sono passate inosservate, affermando che in Occidente «siamo passati da un cristianesimo sistemato in una cornice sociale ospitale a uno "di minoranza"». Che cosa significa esattamente?Non si tratta solo di una questione numerica, bensì di un processo di 'esculturazione', in cui la fede conta sempre meno nella vita pubblica, nel dibattito sociale e nella formazione della cultura. Un fenomeno ormai conosciuto e studiato da tempo, non solo il risultato di cambiamenti esterni, ma che coinvolge anche le dinamiche interne alla Chiesa stessa.Il testo, con particolare attenzione alla situazione italiana, affronta di petto la questione cercando di chiarirne i termini.
Ugo Giramondi era un bambino come tutti gli altri fino al giorno della morte del suo adorato nonno "Chiodo", stroncato da un infarto sotto i suoi occhi nel magazzino della grande ferramenta di famiglia. Da quel giorno Ugo perde la facoltà di parlare in modo fluente: la sua mente è più che mai viva, ma lui si esprime verbalmente con estrema parsimonia. Il suo silenzio enigmatico e un po' "beota", che molti considereranno un handicap, gli consente tuttavia di sviluppare un'acutezza dei sensi che sarà la sua arma segreta, quella di chi sa auscultare dettagli che gli altri trascurano. Anziché fare di lui un ragazzo chiuso negli spazi familiari, il silenzio rende Ugo fin dagli anni del liceo il punto di riferimento di un gruppo di amici affiatati e destinati a rimanere legati per sempre. Ma il ticchettio della vita è destinato a spezzarsi dolorosamente una seconda volta il giorno in cui Ugo viene trovato, privo di sensi, sulla scena di un crimine spaventoso, che lo priva di ciò che ha di più caro eppure che avrebbe ottime ragioni per aver commesso. Nel suo esordio come romanziere, Oscar Farinetti sceglie di scavare dentro il cuore dell'amicizia, dell'ambizione, dell'amore. Scandito in tre tempi - la giovinezza, il processo, il carcere - "La regola del silenzio" si legge come un thriller ma è anche una grande storia sul coraggio e la tenacia necessari per dare vita a una grande impresa. Al centro della scena un protagonista straordinario che, guidato dalla saggezza dei grandi scrittori di ogni tempo, trasforma la nostalgia di un passato che non può tornare in nuova energia per dare vita a un tempo tutto nuovo.
Lupo e Milo sono due grandi amici, passano molto tempo insieme e si divertono giocando. Un giorno, però, il loro boomerang colpisce il vaso della mamma di Milo. E ora che si fa? Di chi è la colpa? Che guaio! è una piccola storia in cui si affrontano le dinamiche di relazione, con la scoperta del senso di responsabilità e di collaborazione. Fa parte di una serie di quattro albi scritti e illustrati da Maria Gianola, che esplorano con delicatezza e un pizzico di umorismo il mondo dell'amicizia. I due piccoli protagonisti vivono ogni volta delle semplici avventure ispirate alla quotidianità dei bambini nel momento in cui iniziano a confrontarsi l'uno con l'altro, imparando a gestire situazioni ed emozioni. Testo in stampatello Maiuscolo ad alta leggibilità. Illustrato a colori. Età di lettura: 3+.
Elisa adora l'autunno e quest'anno, mentre saluta i suoi amici animali che migrano o vanno in letargo, ha un'idea: mettere da parte, per tutti loro, quelle foglie di mille forme e colori che si staccano dai rami. A forza di raccoglierle, le vengono in mente tanti modi creativi per usarle come nessuno ha mai fatto prima. Diventano foglie speciali, disegnate, incorniciate, imbellettate: tutti le vogliono! Vanno a ruba!Un albo illustrato per raccontare ai bambini la bellezza della stagione autunnale, uno scrigno di tesori che si apre tra le pagine: i suoi colori caldi, i cambiamenti nel cielo e le trasformazioni della terra, i doni della natura splendidi come gioielli. Uso di font ad alta leggibilità. Illustrato a colori. Età di lettura: 4+.
Irene frequenta la terza media e vive con la madre a Milano. Il padre non lo ha mai conosciuto, così come altri parenti. Sono sempre state solo loro due. Il loro è un rapporto fatto di affetto e di complicità, ma anche di qualche piccola ombra: perché c'è sempre un velo di malinconia negli occhi della madre? Perché quella sua esagerata riservatezza? Irene decide di frugare in casa di nascosto per cercare una risposta alle sue domande. Ma l'unica cosa che trova è un vecchio quaderno, scritto in una lingua che non conosce. Una storia che viaggia tra presente e passato, per ricordare una guerra quasi dimenticata, lunga e sanguinosa, avvenuta nei territori della ex Jugoslavia agli inizi degli anni '90, il cui simbolo è l'assedio della città di Sarajevo. E per rammentare che la guerra - ogni guerra - è sempre una sconfitta per l'umanità. Testo con font ad alta leggibilità. Età di lettura: 11+.
Iruk è un ragazzino così timido da non riuscire neanche a parlare, e il suo unico amico è un cagnolino salvato dall'annegamento. Un giorno conosce un coetaneo, Bastir, che lavora al palazzo del re come scriba. È lui a rivelargli il motivo per cui il re sta costruendo la grande torre: è una sfida per arrivare fino al cielo. Il cielo punirà l'arroganza del sovrano facendo crollare la torre e distruggendo con essa anche l'intera città di Babilonia. Il popolo, che parlava un'unica lingua imposta dal re, ritorna improvvisamente a esprimersi usando gli idiomi originali. Nessuno riesce più a capirsi; ma Iruk e Bastir non si arrendono. Un racconto che rievoca la costruzione e distruzione della leggendaria torre di Babele, nello scenario dell'antica Mesopotamia, terra fra il Tigri e l'Eufrate, culla di civiltà. Una storia che parla di pace e di amicizia, di orgoglio e di potere. Ma anche del potere straordinario delle parole, dette e scritte, strumento di comunicazione e di memoria tra gli uomini. Font ad alta leggibilità. Età di lettura: 8+.