Le idee, la storia, l’esperienza umana di Giordano Bruno come radice di un umanesimo che è ancora la principale risorsa creativa alle soglie del nuovo millennio. Enzo Mazzi, autore per i nostri tipi del fortunato volume Cristianesimo ribelle, ripercorre in questo agile testo la figura e l’insegnamento di uno dei più importanti maestri del libero pensiero. In un momento in cui il pensiero laico subisce l’offensiva di molti integralismi, è preziosa la rilettura che Enzo Mazzi, esponente di un cattolicesimo minoritario ma vivo e ascoltato, propone del grande eretico Giordano Bruno, che la Chiesa romana fece bruciare sul rogo, in piazza Campo de’ Fiori a Roma, il 17 gennaio del 1600. Oggi, mentre attraversiamo una crisi della modernità che non è meno acuta di quella del diciassettesimo secolo, l’insegnamento bruniano appare a Mazzi come una risorsa preziosa, come una insostituibile testimonianza di umanità e di libertà.
“La misericordia è la parola chiave per indicare l’agire di Dio verso di noi. Ed è sulla stessa lunghezza d’onda che si deve orientare l’amore misericordioso dei cristiani. Come ama il Padre così amano i figli.” Con queste parole Papa Francesco ha motivato la decisione di indire il giubileo straordinario della misericordia che si apre l’8 dicembre 2015. Non si tratta di una data casuale: l’8 dicembre, infatti, non solo si festeggia l’Immacolata Concezione di Maria, Mater Misericordiae, ma coincide con il 50° anniversario della chiusura del Concilio Vaticano II. Scrive Francesco nella bolla d’indizione del giubileo: “La Chiesa sente il bisogno di mantenere vivo quell’evento. Per lei iniziava un nuovo percorso della sua storia. I Padri radunati nel Concilio avevano percepito forte, come un vero soffio dello Spirito, l’esigenza di parlare di Dio agli uomini del loro tempo in un modo più comprensibile. Abbattute le muraglie che per troppo tempo avevano rinchiuso la Chiesa in una cittadella privilegiata, era giunto il tempo di annunciare il Vangelo in modo nuovo. Una nuova tappa dell’evangelizzazione di sempre”. “E questo, in fondo,” scrive padre Antonio Spadaro nell’introduzione “è anche il significato ultimo del giubileo della misericordia: una nuova tappa dell’evangelizzazione di sempre, che però impone un cambio di paradigma nel senso che non parte dalla deduzione da un livello astratto e ideale di insegnamenti, ma dal basso, dalla storia, dell’esperienza del popolo di Dio che è in cammino nella storia.» Una tappa in cui la Chiesa deve essere “strumento di misericordia” e aprire porte e braccia a tutti coloro che si rivolgono a Dio, senza escludere nessuno. Una sfida per il popolo cristiano a farsi testimone dell’amore del Padre che accarezza, consola e perdona per le strade di un mondo che rischia di smarrirne il volto.
Nel sistema complesso dei media di oggi, l'identità dei quotidiani italiani è gradualmente cambiata. I giornali non sono più la fonte delle notizie, ma l'occasione per il loro commento; hanno rinunciato al sogno di un'informazione neutra per presentare, invece, forme sempre più diversificate di sapere, racconti, passioni. Ma cosa rende un articolo credibile? E perché certi giornali sembrano più oggettivi di altri? Come succede di sentirsi partecipi delle emozioni degli eventi che leggiamo? Per la semiotica si tratta di effetti di senso, giochi di simulacri e costruzioni narrative, risultato di precise strategie discorsive che non restituiscono la realtà ma costruiscono impressioni di realtà. È di quelle strategie che questo libro si occupa.
Nell'estate del 1851, rimasto solo con il figlio di cinque anni, Hawthorne si ritrova di fronte a un infaticabile produttore di parole e di domande. Schivo, introverso, non è abituato alle piccole incombenze che accompagnano la vita di un bambino: vestirlo, nutrirlo, distrarlo sempre rispondendo alle sue incessanti domande. Il risultato è un modello, ironico e autoironico, del modo di intendersi di un padre e un figlio, un resoconto di un rapporto dove l'unico adulto che appare è Herman Melville che fa visita all'amico per parlare del possibile e dell'impossibile. Come osserva Paul Auster nel suo saggio introduttivo, Hawthorne è riuscito a compiere quel che ogni genitore sogna: far vivere il proprio figlio per sempre.
Un prezioso strumento di formazione al giusto riposo, pensato per i genitori, per i bambini che faticano ad addormentarsi nel lettino e per quelli che già lo fanno con... qualche difficoltà. Un kit composto da 4 gadget (un simpatico animale di legno, una morbida pallina antistress, una paperella di gomma che si illumina, un panno nanna), un libretto di filastrocche da leggere e un prontuario a uso delle mamme e dei papà attenti al benessere dei propri figli. Età di lettura: da 1 anno.
Il Giordani scrittore, giornalista, politico. Una vita appassionante, che rifugge dalle mezze misure, attraverso gli scritti e i discorsi. "Il tempo è arduo - registra nel suo diario Igino Giordani (1894-1980) mentre le sorti della seconda guerra mondiale volgono al peggio per l'Italia -: non lo si vive che eroicamente o vilmente: la mediocrità non è concessa". E così ha vissuto Giordani. Fuoco vivo. Una vita che rifugge dalle mezze misure, fatta di scelte anche rischiose, condotta sul filo del "sì, sì, no, no". Scrittore, giornalista, parlamentare, membro della Costituente. Giordani è un testimone importante della storia del XX secolo. Fra i primi collaboratori di Sturzo, vive la stagione del popolarismo cattolico, in Parlamento e dalla sede dei quotidiani e delle riviste politiche e culturali che ha diretto. Intensa figura spirituale, è cofondatore del Movimento dei Focolari. Tommaso Sorgi lo incontra a Montecitorio nel 1956. Sulla base della conoscenza personale, e attingendo all'enorme archivio di scritti di Giordani (libri, saggi, articoli, discorsi) e ai numerosi studi e testimonianze su di lui, ne ripercorre la biografia fino al 1946, due anni prima dell'incontro con Chiara Lubich, fondatrice dei Focolari.
Pregando insieme agli adolescenti abbiamo pensato a uno strumento che li aiutasse a fare propria la preghiera della liturgia delle Ore, che è la preghiera del popolo di Dio, la preghiera che anche noi laici vogliamo fare nostra, pregando al mattino e alla sera, per essere partecipi della liturgia della Chiesa.
Poniamo la nostra giornata nelle mani di Dio: dal mattino alla sera sentiremo la sua presenza e le sue benedizioni. Coed