Non è facile continuare a vivere in terre che sembrano affette da un costante desiderio di fuga, in paesi che soffrono di una emorragia di abitanti (specie le forze più giovani), dove non si trovano quasi più negozi e dove da tempo scuole, ambulatori medici, poste e altri servizi essenziali hanno chiuso i battenti. Da tali restrizioni è angustiata una insospettabile fetta d'Italia: non solo quella povera - di mezzi e d'infrastrutture - del Centro o del Sud, ma anche quella ricca del Nord. In questo quadro complesso, come si pone la comunità ecclesiale, una delle poche realtà presenti ancora in modo capillare sul territorio nazionale? Un gruppo di vescovi ha rivolto un appello al governo centrale e agli amministratori locali, mettendo a fuoco il persistente e grave ritardo nello sviluppo delle cosiddette "aree interne". E ha poi avviato un confronto intraecclesiale per enucleare una pastorale specifica per questi luoghi di "desertificazione", abbozzandone le linee portanti, soprattutto in termini di ministerialità plurale. Ecco allora che qui prendono la parola tre teologi di vaglia, diventati vescovi - Crociata, Repole, Brambilla -, per offrire un contributo di qualità alla riflessione di tutti.
I fiori, seppure in modi diversi, sono sempre stati presenti nei luoghi di culto e questo libro propone anzitutto un excursus storico che dalle civiltà antiche porta alla Chiesa delle origini fino alla Chiesa postconciliare. Si parla poi di "arredo floreale e luoghi della celebrazione" (altare, ambone, fonte battesimale, custodia eucaristica) e di "arredo floreale e tempi della celebrazione", facendo riferimento ai tempi forti di Avvento-Natale e Quaresima-Pasqua. Il libro è arricchito dalla normativa ecclesiastica sull'uso dei fiori nella liturgia e da appendici sul significato simbolico di fiori, frutti e piante, dei colori, dei numeri e delle forme geometriche, che possono aiutare nella composizione dei bouquet floreali per le chiese.
Il libro è costituito da numerosi e brevi capitoli che commentano ciascuno alcuni versetti del Vangelo di Giovanni, in successione. L'autore fornisce un commento spirituale, sapienziale e attualizzante, con stile giornalistico, lasciando trapelare squarci di autobiografia. Prefazioni del cardinale Marcello Semeraro e di Piergiorgio Odifreddi.
Come arriva una persona a valutare ciò che è bene e ciò che è male? Cosa la motiva a perseguire ciò che ha riconosciuto come bene anche in assenza di un «controllore» e quando ciò comporta una rinuncia? Nel volume si argomenta come non sia possibile indagare gli aspetti psicologici che intervengono nelle questioni sollevate da questi interrogativi senza tener conto che essi coinvolgono la prospettiva filosofica e antropologica da cui ci si muove nell'abbordarli. Nella visione cristiana, l'uomo è miscuglio di polvere e soffio: incessante spinta al superamento di sé nella ricerca di un approdo per il desiderio di infinito che si scopre dentro e, al contempo, costantemente alle prese con il suo limite e la sua precarietà.
Questo libro nasce da un viaggio e da una scoperta che ho fatto dopo cinquant'anni di ascolti attenti perplessi: l'immagine di Fabrizio (e anche quella del suo Cristo) continuava ad apparire e scomparire come un'Isola Misteriosa e Leggendaria. Non so se sono riuscito a vederla davvero, ma quello che avete fra la mani è il diario di questa lunga avventura. E di un'affascinante, strenua scommessa, fatta per rispondere all'eterna domanda: Voi chi dite che io sia?
I seguaci di Gesù sono veri, sono come noi, noi siamo come loro, affascinati dal Figlio dell'Uomo, orgogliosi di far parte della sua squadra, emozionati dai suoi miracoli, ma anche limitati dall'incredulità, spiazzati dalle sue richieste, delusi e spezzati dal dolore, arrabbiati quando scoprono che essere suoi seguaci non li risparmia dall'umiliazione, non i mette al riparo dalla perdita.
Anche noi, come loro, siamo stati scelti.
Noi apparteniamo a lui
Al mattino, come alla sera; in casa, come in chiesa; nei tempi prefissati come in quelli improvvisati, questo libro vuole aiutare tutti a santificare i tempi e i luoghi delle nostre giornate.
Il libro propone:
le preghiere della Chiesa gli inni biblici
una selezione dei Salmi preghiere e riflessioni di teologi e pensatori cristiani, scrittori e ricercatori di Dio.
Il profeta è una figura ben definita nelle sue capacità e nel suo ruolo sociale in molte civiltà antiche e permane nel suo significato attraverso le religioni. In senso traslato il linguaggio ordinario, e con un senso positivo, lo riferisce a chi solleva lo sguardo oltre il presente ed è capace di vedere ciò che i più non colgono. Questo è sintomo del possibile valore permanente di questa figura, non nel senso più noto di prevedere e predire il futuro, ma di coscienza vigile e critica di una comunità, partecipe della sua storia anche se non in una posizione di potere. Attraverso una ricognizione della figura del profeta nelle civiltà antiche, con lo sguardo soprattutto al contesto ebraico, e una riflessione sul possibile significato attuale di questa figura, ispirata da interpretazioni filosofiche del Novecento, soprattutto Martin Buber, questo volume vuole mettere a fuoco il valore che la figura del profeta ha all'incrocio di religione e politica. Figura non riconducibile all'una o all'altra sfera, ma che, in quanto voce che parla in nome di Dio, si costituisce misura di entrambe. E modello di una presenza pubblica che sollecita la propria comunità ad operare responsabilmente nella storia piuttosto che attendere un destino predetto ed ineluttabile.
Il primo incontro con Gesù eucaristia, un momento speciale da trattenere nel cuore, grazie a parole semplici e immagini delicate. Età di lettura: da 7 anni.
Quando diciamo che l'essere umano è a immagine di Dio, a quale essere umano pensiamo? Una certa retorica antievangelica sul valore salvifico della sofferenza, quanto in realtà è violenta nei confronti delle persone con disabilità? In quest'opera a due voci, Simone Stifani, a partire dal proprio vissuto, offre chiavi di lettura che interrogano la comprensione della disabilità da parte di chi non la vive, mettendo in discussione un immaginario di Dio, della chiesa, dell'essere umano pensato e narrato sempre dai presunti "normali". Luciano Manicardi ricorda che ciò che chiamiamo "disabilità" è una possibilità dell'umano. Una possibilità indesiderata ma reale. La vulnerabilità è una dimensione antropologica costitutiva dell'umano, che anche i vangeli affrontano: lo sguardo di Gesù si pone in modo particolare su quelle persone malate nel corpo e nella psiche che noi oggi chiamiamo "disabili". Prefazione di Veronica Donatello.
La figura di Gesù è di grande attualità, Gesù è "di moda". La ricerca del Gesù storico è ormai ampiamente aperta e consente di focalizzarne alcuni aspetti. L'autore mette in evidenza due aspetti: la sua pratica di guarigione e la sua adesione al giudaismo. Quest'ultima è particolarmente importante in quanto mette in discussione le regole di purità: l'amore per l'altro, infatti, ha la precedenza su ogni altra considerazione legale. Pubblichiamo qui la traduzione dell'articolo "Écrire une Vie de Jésus aujourd'hui", apparso sulla rivista Études 4259 (2019).
Il Dio che si rivela è anche un Dio che si nasconde. Tuttavia, la sua presenza nascosta non è assenza, è appunto quella di un volto familiare che si nasconde, o di uno sguardo amorevole che si sottrae. La presenza elusiva di Dio è una metafora biblica della rivelazione. Il Dio di Israele è un Dio che si rivela e si nasconde, perché nel nascondimento mette alla prova la nostra speranza. La presenza di Dio è elusiva non perché egli sia abitualmente nascosto, ma perché la sua presenza intermittente è un segnale di libertà.