Letto e studiato da generazioni di maestri e maestre, Giuseppe Lombardo-Radice (1879-1938) è tra i pedagogisti che hanno influenzato più profondamente l'educazione e l'istruzione degli italiani per gran parte del Novecento. Figura centrale nel dibattito pedagogico del secolo scorso, la sua convinta adesione alle ragioni del neoidealismo gentiliano non gli impedì di seguire con attenzione e curiosità il fiorire delle "scuole nuove" e il fenomeno dell'attivismo pedagogico, né lo portò a liquidare con sufficienza l'apporto della psicologia a una più equilibrata riflessione sull'arte di educare. Questa antologia essenziale del pensiero di Lombardo-Radice recupera soprattutto alcuni dei suoi testi meno noti, ma che contribuiscono a restituirci di lui l'immagine di un uomo libero, di un intellettuale onesto, di un autentico educatore, di un autore imprescindibile nella storia della pedagogia.
Meditazione sull’Esodo di don Divo Barsotti apparve la prima volta nel 1967 per i tipi della Queriniana di Brescia; da allora si sono succedute diverse edizioni; la sua forza sta nella convinzione di don Divo che questo libro fondamentale della Bibbia ha ancora e sempre un meraviglioso potere di parlare agli uomini d’oggi.
Lungi dall’essere un freddo e distaccato commento esegetico, il volume si trasforma in un vero e corposo nutrimento per lo spirito dei lettori, che con le parole e gli approfondimenti sapienti di don Barsotti sono guidati a interpretare il loro presente e il loro futuro.
Divo Barsotti (Palaia, 1914 - Firenze, 2006), pochi anni dopo l'ordinazione sacerdotale, per interessamento di Giorgio La Pira si trasferì a Firenze, dove iniziò la sua attività di predicatore e di scrittore. Ai nostri giorni è unanimemente riconosciuto come mistico, e come uno degli scrittori di spiritualità più importanti del secolo appena trascorso. La sua produzione letteraria è notevolissima: più di 150 libri, molti dei quali tradotti in lingue straniere, e diverse centinaia di articoli presso quotidiani e riviste di spiritualità. Ha scritto commenti alla Sacra Scrittura, studi su vite di santi, opere di spiritualità, diari e poesie. Tra i suoi testi più importanti: Il Mistero cristiano nell'anno liturgico, Il Signore è uno, Meditazione sull'Esodo, La teologia spirituale di San Giovanni della Croce, La religione di Giacomo Leopardi, La fuga immobile. Ha fondato la “Comunità dei figli di Dio”, famiglia religiosa di monaci, formata da laici consacrati che vivono nel mondo e religiosi che vivono in case di vita comune; in tutto, circa duemila persone. Vicino alla sensibilità del Cristianesimo orientale, Barsotti ha, tra gli altri, anche il merito di avere fatto conoscere in Italia figure di santi della Russia quali Sergio di Radonez, Serafino di Sarov, Silvano del Monte Athos, con il suo lavoro Cristianesimo russo. Ha insegnato teologia per più di trent'anni presso la Facoltà teologica di Firenze e ha vinto diversi premi letterari come scrittore religioso.
Titular esta obra "De los nombres de Cristo" no es una osadía comparativa con el gran fray Luis de Leon. El autor ha realizado una tarea de sabiduría bíblica y espiritual para adentrarnos en el ser de Cristo a través de los nombres con los que se denomina a si mismo en los evangelios, completando esta serie con los que, además, recoge el libro del Apocalipsis. Aunque el nombre en nuestra cultura es muchas veces mero apelativo de la persona, en el judaísmo implica la entrana y esencia de su portador. Cada una de las denominaciones de Cristo aquí recogidas nos encamina al "conocimiento interno de Cristo", del que hablaba san Ignacio de Loyola en el libro de Ejercicios espirituales.
El lector disfrutará del gran dominio que tiene el autor de la Palabra De Dios, de su elegante pluma y de su fino sentido del humor que se hace notar en muchas de sus páginas, que sirven para adentrarse en el Corazón de aquel cuyo "nombre está sobre todo nombre" (Flp 2,9).
«Ogni persona, indipendentemente dal proprio orientamento sessuale, va rispettata nella sua dignità e accolta con rispetto, con la cura di evitare "ogni marchio di ingiusta discriminazione" e particolarmente ogni forma di aggressione e di violenza». Amoris laetitia, n. 250 Le parole di papa Francesco sono bellissime e autentiche perché profondamente evangeliche, parlano di un bene che non si lascia ingabbiare dal gelo della legge, suonano come promessa e riscatto per ogni genitore con un figlio LGBT+. La fede tormentata, il desiderio di Dio, talvolta incerto e talvolta silenzioso, che trapela dai racconti delle madri e dei padri ospitati in questo libro, non nascondono sofferenze e delusioni. Ma quella dei genitori di figli LGBT+ è una pressante richiesta di ascolto e di dialogo alla società civile e alla Chiesa. Perché accogliere, accompagnare, discernere e integrare ogni persona, indipendentemente dall'orientamento sessuale, non sia più profezia sorprendente e per qualcuno ancora motivo di disorientamento, ma bella e "normale" abitudine capace di radicarsi tra fratelli e sorelle impegnati in un cammino solidale e condiviso. La prima edizione di questo libro, pubblicato anche in Spagna e negli Stati Uniti, è stata donata da La Tenda di Gionata a papa Francesco nel corso dell'udienza avuta con lui in Vaticano il 16 settembre 2020.
Nominare Dio è un'operazione impossibile, se non viene da Lui. Insistere è idolatrico. Una teologia autentica non può che essere kerygmatica. Ma ciò che la fede crede non rimane semplicemente accostato a ciò che la ragione sa, perché ciò che la fede biblica confessa come vero a proposito di "Dio" porta in sé una consistenza dell'umano riconoscibile all'intelligenza. È proprio il dispositivo di rivelazione che la Scrittura mette in opera a conferire all'esperienza umana una rilevanza teologica; si potrebbe dire anche "escatologica", in ragione della sua implicazione nell'iniziativa dell'assoluto di "Dio". La novità graziosa che Dio è per l'uomo non si consegna a lui al di fuori e a prescindere dall'autoconsegna dell'uomo istituito come altro da Dio. Completa il fascicolo una corposa presentazione dei principali orientamenti nel dibattito recente della teologia francese. Guido Benzi - Dinamismo, figura e teologia biblica in Paul Beauchamp Roberto Vignolo - La Bibbia come «racconto totale» Benoît Bourgine - Teologia biblica come teologia della Bibbia Giovanni Trabucco - Il "velo" del Libro. Antropologia biblica e autonominazione di Dio Vincent Holzer -La teologia nello spazio pubblico a prezzo di una deteologizzazione? Teologico-politico, teologia "confessionale" e istanza apofatica
Che aria «tira» tra i giovani, riguardo alla Chiesa? Come la sognano e la desidererebbero? Basta chiedere, e loro rispondono, prontamente: il cuore dei giovani è profondo, e loro stessi sono alla ricerca di esperienze che possano far trovare armonia, equilibrio e gioia nella loro esistenza... includendo Dio! Cosa cambiare, allora, nella Chiesa? Cari giovani, sarò felice nel vedervi correre più velocemente di chi è lento e timoroso. [...] La Chiesa ha bisogno del vostro slancio, delle vostre intuizioni, della vostra fede. Ne abbiamo bisogno! E quando arriverete dove noi non siamo ancora giunti, abbiate la pazienza di aspettarci. Papa Francesco (Christus vivit, n. 299). Introduzione Ermes Ronchi.
Mese dopo mese una meravigliosa galleria di immagini dedicate agli angeli offre la preziosa opportunità di vivere sotto lo sguardo di protezione degli spiriti celesti.
In occasione del quarto centenario della morte di san Francesco di Sales, papa Francesco gli dedica una lettera apostolica in cui ripercorre la sua vita e la sua missione. Il patrono dei giornalisti, festeggiato il 24 gennaio, è assunto dal papa come un «modello di dolcezza per i giovani», un esempio da seguire per la sua fede caratterizzata da umiltà e carità, una fede che è prima di tutto un atteggiamento del cuore.
«Il ragù vegano è il mio "punto zero". Essendo uno dei miei piatti preferiti - o, meglio, la lasagna alla bolognese è uno dei miei piatti preferiti -, è la prima ricetta che ho provato a veganizzare quando sono diventata vegana. Non volevo rinunciare a quel comfort food che mi accompagnava sin da bambina. Per me la lasagna voleva dire mia madre che il giorno prima di ogni festa preparava il ragù lasciandolo cuocere lentamente, voleva dire aiutarla e, un po' annoiata, stare a mescolare la besciamella sul fuoco per interminabili minuti, voleva dire l'intera tavola tappezzata di panni da cucina dove poggiare le sfoglie pronte sbollentate nell'acqua. E poi ancora voleva dire sedermi a tavola per pranzo, felice, sapendo che finalmente avrei riassaggiato quei sapori che amo così tanto, e che avrei potuto fare il bis la sera stessa, perché mia madre, sapendo quanto mi piacesse quel piatto, ne preparava due teglie. Così, nel lontano 2016, decisa a veganizzare il mondo, mi misi a cercare su internet un modo per cucinare il ragù vegetale e, con estrema felicità, scoprii non solo che era possibile, ma anche molto semplice.» Il cibo, attraverso le ricette, ci può portare in Paesi lontani, mai visitati, oppure ricondurci nei nostri luoghi del cuore, restituendoci profumi, sapori e colori che credevamo persi. Questo libro parla proprio di questo, di quei piatti che segnano la nostra vita, lasciando un marchio incancellabile nella memoria. Qui ogni ricetta, ogni "grande classico" italiano o internazionale, è anche un manifesto, il portavoce di una cucina vegetale cruelty free che ci dice che possiamo ritornare ai piatti delle nostre terre, dei nostri viaggi, della nostra memoria in un modo più etico, senza perdere sapori e profumi indimenticabili. Una rivisitazione che ad alcuni sembrerà un atto sovversivo. E invece è solo cucina vegetale che spacca.