"Letteratura italiana" si propone come un'opera per gli studenti, che si accostano per la prima volta alla nostra storia letteraria; per gli insegnanti, che sono in cerca di aggiornamenti per la loro attività didattica; per i lettori, che consultandola possono trovarvi notizie precise sui grandi classici della nostra produzione letteraria e sui loro autori. Il taglio e l'esposizione non danno nulla per scontato e provvedono a una corretta storicizzazione delle correnti letterarie, delle poetiche, dei generi, degli autori e delle opere, con un giusto dosaggio delle informazioni e dei giudizi critici, formulati sempre con un linguaggio semplice. Nel primo volume sono trattati, fra gli altri, Dante, Petrarca, Boccaccio, Machiavelli, Ariosto, Tasso e Galileo; nel secondo, Foscolo, Leopardi, Manzoni, e il Novecento di Pirandello, Ungaretti, Montale, Calvino e Pasolini. Infine, l'opera contiene autori come Busi, Baricco, Saviano e Wu Ming.
«Chi non desidera essere felice? Chi non vuole che le persone che ama lo siano altrettanto? Chi non ha conosciuto almeno una volta nella vita anche un solo istante di felicità, magari, poi, passando gli anni coltivandone il ricordo e la nostalgia? «Perché la felicità appare, ci seduce, ci stordisce e poi se ne va. Per questo cerchiamo di afferrarla, scattando fotografie e girando filmini in ogni circostanza festosa, per condividere tutto con amici, parenti e persone a noi vicine. Questa è una felicità transitoria, sulla quale non abbiamo molte possibilità di controllo. Così rara, a volte, da farci pensare che sia solo una chimera, un intervallo più o meno lungo tra due momenti di non felicità. «In queste pagine, invece, parleremo di una felicità possibile e duratura. Una condizione di maggiore libertà e stabilità emozionale, di pace interiore e di compenetrazione totale con l'universo al quale apparteniamo. E lo faremo esplorando insieme quei meccanismi invisibili e spesso subdoli con i quali siamo proprio noi, e nessun altro, a renderci le cose difficili, allontanandoci da una condizione naturale che è quella di saper godere e gioire di tutto ciò che riempie e rende unica la nostra vita.»
Quando scorriamo un semplice calendario, notiamo che accanto alla data solitamente viene riportato il nome di un santo. In genere però il calendario non dà altre informazioni a suo riguardo. Questo volume offre la possibilità di conoscere sinteticamente qualcosa in più delle virtù, dei prodigi, delle opere di carità, degli scritti di questi individui eccezionali che hanno consacrato la loro vita a Dio. L'opera si compone infatti di schede, una per ogni giorno dell'anno, ciascuna relativa alle vicende e alle circostanze maggiormente significative del santo prescelto tra i tanti festeggiati in quella data.
Indro Montanelli che racconta l'alluvione di Firenze, Pasolini e gli scritti corsari sul "Corriere della Sera", Moravia e i reportage dall'Africa. Ci sono articoli che hanno superato la soglia della cronaca per essere consegnati alla storia del nostro Paese e del suo giornalismo. Il volume raccoglie oltre cento anni di grandi reportage, inchieste e rivelazioni firmate Montanelli, Biagi, Fallaci, Pasolini, Moravia, Barzini, Besozzi, Scalfari, Pansa, Brera, ma anche Mussolini, D'Annunzio, Gobetti.
Nel tracciare la storia del giornalismo italiano il libro prende le mosse dalla nascita delle prime gazzette secentesche; segue le vicende della stampa registrandone il ruolo via via crescente nella società; si chiude quando il giornalismo stampato, già affiancato da quello radiofonico e televisivo, entra in un futuro contrassegnato dai nuovi media elettronici. Criterio ispiratore è quello di coniugare le vicende salienti del giornalismo con gli eventi politici, sociali ed economici più rilevanti della storia italiana nell'arco degli ultimi quattro secoli. La nuova edizione, si arricchisce di un saggio dedicato alle profonde trasformazioni del giornalismo in atto negli ultimi anni. Con un saggio di Massimiliano Panari.
Dopo aver prediletto storie ambientate nel passato, Melania Mazzucco sceglie la Roma di oggi come scena per il suo romanzo. Il giorno perfetto - come nel titolo di una canzone di Lou Reed - è quello in cui Camilla compie sette anni, Zero fa esplodere la prima bomba in un McDonald's, Emma perde il lavoro, Kevin le mutande, Elio recita il discorso sbagliato al suo comizio elettorale, Valentina fa un piercing all'ombelico, Maja trova la casa dei suoi sogni, Sasha festeggia l'anniversario dei dieci anni con l'amante, Antonio vede la moglie per l'ultima volta e qualcuno carica con 7 colpi + 1 la sua pistola. Mentre le loro strade si incrociano sul grande palcoscenico di una Roma frenetica e sorprendente, e la tensione si accumula, le loro vite sembrano destinate a esplodere in mille pezzi. Romanzo corale, affresco sociale, foto di gruppo di una nazione, questa cronaca di un giorno apparentemente qualunque in una grande città di oggi è un'immersione totale nella realtà che ci circonda. Una storia d'amore e disincanto, di scuola e di lavoro, una notizia da prima pagina e uno straziante caso di nera. Ma soprattutto, l'anatomia di una famiglia: ragazze e bambini, uomini e donne, madri e padri, figli e figlie, scene da un matrimonio in cui ciascuno, nel bene e nel male, può riconoscersi.
Nel 1965 Paolo VI nominò arcivescovo di Torino Michele Pellegrino, un patrologo che, negli anni del suo episcopato, volle essere un padre per il gregge affidato alle sue cure. Pellegrino si sforzò di incarnare in profondità il modello pastorale dei padri della chiesa, in una stagione ecclesiale chiamata a tradurre in pratica le indicazioni del Vaticano II, aprendo la chiesa torinese alle istanze di rinnovamento sorte dal dibattito conciliare, in dialogo con la società e la realtà contemporanea, soprattutto nelle sue componenti più deboli (lavoratori, immigrati, poveri, drogati, prostitute, carcerati, malati, esclusi). La profezia di Pellegrino viene dal nostro passato, ma vorrebbe restare voce gravida di futuro, lasciando intravedere ciò che sarà, nel dono, nella comunione e nella speranza.
Raccontare il Vangelo significa adattare il linguaggio degli Evangelisti agli ascoltatori, passando attraverso la loro cultura e civiltà. Questo sforzo di interpretazione lo hanno sempre fatto gli artisti di ogni tempo, i predicatori, i missionari. Quest’opera editoriale si propone di raccontare il Vangelo ai bambini nel linguaggio a loro più consono dei “balloons”. “Il Vangelo a fu- metti” e “Storia di San Paolo a fumetti” narrano per immagini la vita di Gesù da Betlemme al Golgota e le vicende della prima Chiesa diretta da Pietro e animata da Paolo, il viaggiatore, che porterà la sua testimonianza fino a Roma, davanti al trono di Cesare.