La nonviolenza: lo stile della politica per la pace.
Descrizione
Traduzione di Marcella Uberti-Bona
Intorno alla fine di Benito Mussolini e alle tante, contrastanti versioni che nel corso del tempo hanno tentato di ricostruire gli ultimi giorni del Duce, dalla disperata fuga sino all’esecuzione e alla macabra esposizione del cadavere a Milano, molto resta ancora da chiarire. Se già nell’immediato dopoguerra si erano levate le prime voci dissenzienti intorno alla vulgata ufficiale, a partire dagli anni Sessanta ha iniziato a diffondersi una vasta letteratura sull’argomento, ricca di spunti d’indagine e misteri irrisolti. Dalla sparizione del «tesoro di Dongo» all’ipotesi della «doppia esecuzione», dalla caccia ai «diari del Duce» sino all’inquietante ruolo (adombrato, tra gli altri, dall’ultimo De Felice) che potrebbero aver giocato i servizi segreti stranieri nella fine del dittatore, tutto è stato rimesso in discussione e sottoposto a inchiesta.
E, al di là del furore ideologico che in passato ha animato alcune ricerche, ciò si deve anche alla pubblicazione di documenti d’archivio prima indisponibili, e quindi all’emergere di nuove e credibili testimonianze che contraddicono molte delle precedenti. Pierre Milza, storico del fascismo e autore di una monumentale biografia su Mussolini, traccia oggi un bilancio (quasi) definitivo sulla questione, guidandoci con autorevolezza nell’appassionante labirinto delle interpretazioni.
L'Autore
Pierre Milza è un esperto di storia italiana e uno degli storici stranieri più tradotti in Italia. È professore emerito a Sciences-Po, l’Istituto di studi politici di Parigi, e autore di numerosi saggi, fra cui Storia d’Italia, Mussolini, Europa estrema, Italiani di Francia, Verdi e il suo tempo, Dizionario dei fascismi.
Chiara Luce Badano, morta di tumore alle ossa nel 1990 all’età di 18 anni e beatificata nel 2010, ci conduce sul suo cammino personale, immerso in una profonda esperienza comunitaria in seno al movimento dei Focolarini. La sua testimonianza di santità continua ad espandersi, soprattutto tra i giovani che vedono in lei una luce che li guida sul proprio cammino.
Vengono analizzati gli aspetti psicologici della qualità: da un lato le procedure organizzative che concorrono a "creare qualità" (Total Quality Management), dall' altro la valutazione che il cliente dà della qualità in termini sia di prodotto sia di servizio (Customer Satisfaction). Per ottenere l'eccellenza non è sufficiente proporsi di fare qualità ma è necessario maturare culture organizzative che portino a "essere qualità".
Il volume, frutto comune della riflessione e delle ricerche di cinque studiosi, si presenta come un manuale introduttivo alla cultura pedagogica e si propone di discutere alcune questioni centrali nello studio dei processi educativi. In che senso si può oggi parlare di educabilità dell'uomo dopo la "decostruzione del fondamento". Quali sono le finalità dell'educazione, nelle società ad alta complessità e nell'epoca della frammentazione e dell'individualismo. Quali possono essere le strategie più efficaci e più rispettose delle inclinazioni personali per promuovere la crescita del carattere dell'uomo. Quali sono le competenze richieste agli educatori. Quali sono, infine, le sfide che attendono l'educazione nel prossimo futuro, segnato da nuove prospettive legate alla circolazione di pedagogie non soltanto occidentali.
Francesco Salvador, architetto di successo, ha tutto: una bella moglie, due splendidi figli, un loft gigantesco, il Suv, un'amante giovane. Ma per avere tutto ha dovuto sacrificare qualcosa: i terreni sull'argine del fiume, che suo padre gli ha lasciato in punto di morte. Francesco li ha venduti alle persone sbagliate e adesso, nei luoghi dove giocava da bambino, i camion portano via quintali e quintali di ghiaia.
Una domenica in gita alle isole della laguna veneta, interrotta dagli squilli del cellulare e dall'affiorare dei ricordi, diventerà per Francesco l'occasione di sbrogliare i fili della sua vita. Sarà il suo ultimo giorno felice.
La dottrina dell'infanzia spirituale di santa Teresa di Gesù Bambino forma una sintesi di ciò che insegna lo Spirito Santo nella Bibbia: ne sottolinea l'essenziale. Il Venerabile Marcello della Vergine del Carmelo lo ha compreso e ne è stato conquistato leggendo Storia di un'anima. Questi nove giorni di meditazione accompagnano il lettore lungo la "piccola via" di santa Teresa di Gesù Bambino, portandolo a riflettere su ciò che è la cosa più importante per rispondere alla chiamata di santità e agire di conseguenza: la fiducia. È essa, infatti, che unisce più velocemente all'amore.
365 pensieri: tanti quanti sono i giorni dell'anno, per "donne che amano troppo". Un vademecum per le affezionate lettrici (e gli affezionati lettori) di Robin Norwood. L'autrice che parla alle donne attratte da uomini complicati e problematici, disposte per loro a trascurare il proprio benessere, i propri interessi e le proprie amicizie, incapaci di sottrarsi a relazioni tormentate per paura di solitudine e senso di vuoto, qui si cimenta nella saggezza pratica dei consigli quotidiani per una vita e un amore più equilibrati.
Un sussidio per riflettere sugli atteggiamenti più giusti da assumere per vivere un "hAPPy Christmas"... I ragazzi saranno guidati dalla Parola di Dio che da sempre, attraverso la narrazione delle vicende umane, ci illumina sui passi da compiere per riconoscere il Signore che viene incontro ad ogni uomo. I protagonisti della vicenda che ci guiderà saranno i Magi. Nella loro esperienza di sincera ricerca di Dio, rintracceremo molti dei comportamenti che oggi viviamo attraverso le app e ne coglieremo vantaggi e limiti, ricavando, dal loro percorso di fede che li ha condotti all'incontro con il bambino Gesù avvolto in fasce, le app necessarie dello smartphone del cuore.
Disorientati, ansiosi, qualcuno molto vicino a una crisi di nervi. Così sono apparsi i giornalisti televisivi italiani durante lo spoglio delle schede elettorali delle elezioni 2013, mentre appariva evidente l'affermarsi del Movimento 5 Stelle. Presi alla sprovvista dal successo dell'ex comico Beppe Grillo, il quale snobba proprio loro, negandosi alle interviste e rivolgendosi ai suoi seguaci nelle piazze o tramite il web, molti giornalisti appaiono come cantori del potere, aedi dei partiti e quindi poco credibili a una generazione che di giornali e talk show se ne infischia. Perché? La spiegazione va trovata nella storia del giornalismo italiano, da sempre avvinto come un'edera al potere: da Giuseppe Mazzini a Benito Mussolini, da Eugenio Scalfari a Giuliano Ferrara, passando per Michele Santoro, Lilli Gruber e Piero Marrazzo, professione giornalistica e carriere politiche s'intrecciano, dando vita a un modello tutto italiano di giornalismo schierato, ben lontano da quello liberale anglo-americano e quello democratico-corporativo dell'Europa continentale.