Questo volume, che vede all'opera un nutrizionista noto a livello internazionale e un celebre psicoterapeuta, parte da questo punto: pensare bene, mangiare bene, per vivere bene! Non siamo di buonumore? Magari tristi e depressi? Tenderemo ad alimentarci in modo più "pesante" e disarmonico. Questo perché i nostri pensieri, e in particolare le emozioni, determinano la qualità e la quantità dei cibi. Siamo di buonumore? Magari allegri e gioiosi? Saremo portati verso un'alimentazione più "leggera" perché ci sentiremo in contatto con le parti più elevate della nostra coscienza, sospinti a ingerire cibo di qualità nella giusta quantità. Bisogna conoscersi e volersi bene in tutti i sensi, orientando la propria vita verso il bello così da poterlo cogliere in ogni aspetto della vita. Non è semplice e non basta da sola la volontà, ma dobbiamo cercare di trovare, per quanto possibile, il piacere, anche attraverso il cibo, e sapere che le emozioni ci nutrono e che lo stress può portare il bisogno incontrollato di cibo. Il cibo è relazione con la vita: per questo è importante nutrirsi bene per vivere bene, essere consapevoli di sé, del proprio corpo e liberarsi da parole tossiche e comportamenti disfunzionali.
Autobiografia di suor Azezet Kidane, missionaria comboniana eritrea che ha vissuto in diverse zone «calde» del mondo - Sudan, Etiopia, Eritrea, Israele e Palestina. Particolarmente importante la sua esperienza missionaria in Medioriente dove ha vissuto insieme alle popolazioni dei beduini e si è presa a cuore le vittime della tratta di esseri umani. Una vita avventurosa e piena di rischi, tra guerre e violenze, espulsioni, attentati scampati per un soffio e una carità vibrante a fianco delle persone più dimenticate e sofferenti.
Nelle nostre scuole, nei nostri licei, insegnanti e operatori terapeutici si confrontano quotidianamente con un disagio adolescenziale diffusissimo e in continua espansione. Questo malessere prende le forme più diverse: ansia, attacchi di panico, disturbi del comportamento alimentare, ritiro sociale, autolesionismo, personalità borderline, abuso di sostanze. Un segnale che non possiamo più ignorare o considerare limitato a casi isolati. Le parole con le quali i ragazzi raccontano il loro disagio mettono in evidenza l'ansia di fallire in un contesto genitoriale, scolastico e sociale che li vuole performativi, capaci, risolti, vincenti. Ascoltarli è necessario se vogliamo provare a dare un senso alla loro sofferenza.
Ogni giorno, in Italia, migliaia di cittadini - per lo più volontari - sono impegnati nella lotta allo spreco di cibo. Raccolgono le eccedenze da supermercati, mercati ortofrutticoli, aziende agricole e alimentari, piattaforme logistiche e negozi di vicinato, per poi ridistribuirle a chi ne ha bisogno. Come funziona questa filiera? Siamo sicuri che basti quest'importante azione svolta dal non profit per ridurre gli sprechi, contrastare la povertà alimentare e mitigare i cambiamenti climatici causati dall'iperproduzione?Con lo sguardo di chi è impegnato sul campo, il testo riflette sulle responsabilità degli sprechi e sul ruolo operativo, culturale e politico del non profit nella lotta allo spreco.
Per quasi cinque secoli si sono accumulate scoperte scientifiche che hanno suggerito che fosse possibile spiegare l'Universo senza la necessità di un Dio creatore. Inaspettatamente, il pendolo della scienza ha oscillato nella direzione opposta. Dopo aver definito cosa sia una prova nella scienza e le implicazioni delle due tesi opposte dell'esistenza o meno di un Dio creatore, il libro affronta le scoperte scientifiche degli ultimi 150 anni, che hanno portato a una vera rivoluzione concettuale. Solo 100 anni fa tutti gli scienziati pensavano che l'Universo fosse eterno e stabile, mentre oggi sappiamo che ha avuto un inizio, avrà una fine, è in espansione e proviene da un Big Bang. Questo punto solleva la questione di un Dio creatore. La scoperta della regolazione fine dell'Universo, che rende possibile l'esistenza degli atomi, delle stelle e della vita complessa, è un secondo punto chiave che solleva anche la questione della sua origine. In un linguaggio accessibile a tutti, gli autori offrono un'affascinante panoramica delle prove scientifiche dell'esistenza di Dio. Vengono così portate alla luce evidenze razionali convergenti, in campi indipendenti, che gettano una luce nuova sulla questione, forse, decisiva. Con i commenti finali di Vincenzo Balzani, Noemi Di Segni, Roberto Giovanni Timossi, John C. Lennox, Andrew Briggs, Denis Alexander, Luc Jaeger, Cardinale Robert Sarah, e Monsignor André Léonard.
Il testo indaga l'enigma della sessualità umana in chiave interdisciplinare, convocando le ricerche, gli autori e le scuole di pensiero più influenti in ambito neuroscientifico, psicologico, filosofico e teologico. La rassegna critica delle diverse posizioni offre la cornice entro cui indagare la condizione transgender e omosessuale, e dischiude il superamento del paradigma biologistico e culturalista, rispettando la complessità della sessualità umana, ma anche il suo irriducibile carattere personalistico.
I quattro amori che l'autore distingue nell'animo umano sono l'affetto, l'amicizia, l'eros, la carità. Ognuno di essi, preso singolarmente, è stato trattato piuttosto spesso: da san Bernardo a san Paolo, da Ovidio a Stendhal. Più difficile, invece, è trovare chi li abbia considerati insieme. Lewis l'ha fatto. Egli vede ciascuno dei "quattro amori" emergere nell'altro, ci mostra come uno possa anche trasformarsi nell'altro, ma non perde mai di vista la reale e necessaria differenziazione tra loro. L'autore delle "Cronache di Narnia" sa essere lucido e vigoroso nell'incidere queste fondamentali linee dell'animo umano e il risultato è un ritratto parlante dell'unico e profondo desiderio di felicità, in cui ciascuno sarà indotto a ritrovare familiari somiglianze.
L'attualità del conflitto israelo-palestinese e la relativa attenzione mediatica rendono di estremo interesse un testo che raccoglie storie attuali di pace e speranza dalla viva voce dei protagonisti. Testimonianze raccolte da un'autrice estremamente autorevole: Chiara Zappa infatti si occupa da anni di Medio Oriente.
"Andrebbe incoraggiata un'educazione al dolore, perché fin troppo spesso del dolore si ha un'unica idea, quella di una condanna ineliminabile." Umberto Eco percorre un affascinante itinerario - tra filosofia, poesia, arte, letteratura e spiritualità - che segue il tema del dolore dalle origini ai giorni nostri. Esperienza insopprimibile della natura umana, passione del corpo e dell'anima, il dolore non è stato vissuto nei secoli soltanto come un male da sconfiggere ma anche, ad esempio, come salvifica prova di redenzione. Il dolore ha caratterizzato ogni epoca e tradizione, ma è il suo rapporto intimo e ambivalente con la conoscenza e il pensiero a interessare la riflessione di Eco, in un libro che è un'intensa testimonianza di sensibilità, ma anche un invito forte a coltivare l'educazione alla conoscenza, formidabile antidoto alla sofferenza dell'uomo.
Pagine coraggiose che affrontano, con onestà intellettuale e parresia, questioni centrali: «Parliamo di politica da cattolici», affermano gli autori, «non scriviamo per offrire soluzioni, ma per raccontare che cosa intendiamo per vita cristiana, per combattere le menzogne che la deturpano, menzogne che a volte ci fanno ridere». Il cattolicesimo non può essere strumentalizzato né da un "ordine civile" né da un "ordine morale", né quando si tratta di far valere le «radici cristiane» né quando ci sono «valori da difendere». La vita cristiana, vita incarnata da Cristo, è fatta di gesti e di parole che rendono possibile la comunione. Non la comunità, sempre capace di inglobare e amalgamare, ma la comunione come articolazione reale e possibile dell'eterogeneo, del diverso. Prefazione di Andrea Grillo.
Fare una storia del mare vuol dire sì parlare della nostra storia e delle nostre avventure, ma vuole anche ricordarci che siamo solo una specie tra altre specie. E che lo spazio blu che abitiamo e che sfruttiamo ci appartiene profondamente. Siamo parte del mare ed è questa forse la cosa che più conta in questa storia millenaria. Una storia del mare che racconta la geologia, gli uomini delle coste, le scoperte, le navi, le guerre, i miti. Ma anche e soprattutto i pesci e gli altri esseri marini. Un viaggio che restituisce un po’ dello stupore che il mare da sempre genera.
Intorno alle stragi del 1993, nonostante i trent'anni trascorsi e le numerose sentenze giunte all'ultimo grado di giudizio, permangono ancora molti misteri e opacità. Tanto che sono tuttora in corso inchieste sui "concorrenti esterni" per la collocazione delle bombe esplose a Firenze, Milano e Roma che causarono dieci morti e centosei feriti. A ricostruire le inchieste nei particolari ed evidenziarne il rilievo è ora questo libro che segue il filo rosso che porta agli assassini di Falcone e Borsellino ma anche a quello di don Pino Puglisi. Nella cornice storica e investigativa si stagliano gli indiscussi strateghi mafiosi di quei fatti drammatici. Innanzitutto Matteo Messina Denaro, a lungo latitante, simbolo di una mafia in evoluzione che di lì a poco si trasformerà in una "Cosa nuova", fatta di legami con i "salotti buoni" dell'imprenditoria, di infiltrazioni nel mondo dell’alta finanza, di proiezioni e interessi internazionali. Oltre a lui emergono figure come i fratelli Filippo e Giuseppe Graviano, i boss di Brancaccio. Il primo regista di complesse operazioni finanziarie. Il secondo vero e proprio "gemello diverso" del trapanese Messina Denaro. Tutti e tre irriducibili uomini di fiducia del boss Totò Riina. E depositari di indicibili segreti.