Cosa devo fare nella vita? Che via posso percorrere? Dove vado? Con chi vado? Come sarà il futuro? Quante domande ci pone la nostra esistenza, che vogliamo vivere nella pienezza e nell'amore. Amare è scegliere, perché se non scegliamo prima o poi saranno la vita, il tempo e le circostanze a scegliere per noi. Chi ama fa delle scelte concrete quotidiane e di vita. Chi ama discerne. Il discernimento è un'arte per tutti gli uomini e per tutti i cristiani. Compito di questo libro è dare ad ognuno di noi, che è come un «piccolo guerriero della Luce», gli strumenti per discernere nella quotidianità. La speranza è che il lettore possa utilizzarlo come «bussola» per navigare nella vita e nelle scelte piccole e grandi da fare ogni giorno.
Tutto nell'Eucaristia domenicale (parole, gesti, luogo, canti...) deve portare a vivere l'incontro con Gesù risorto. Tutti coloro che partecipano alla Messa debbono essere condotti, attraverso il rito", a vivere il mistero della comunione trinitaria. "
Dalla luce accecante delle coste tunisine alla penombra umida di uno scantinato nel carruggio di un paesino ligure: è lunga la strada che porta il ventenne Mohamed lontano dalla propria terra alla ricerca di un nuovo mattino, con un doloroso segreto custodito nel cuore. Il tempo è un lusso da dimenticare per chi è costretto a badare quotidianamente alla sopravvivenza, e Mohamed, dopo aver chiuso i ricordi in una giara senza fondo, si affida all'urgenza dei propri bisogni più essenziali. Ma la fortuna lo assiste quando una notte, sfinito dalla fatica, improvvisa un giaciglio e si addormenta fuori dal magazzino del vecchio Cristoforo, un carpentiere in pensione dai modi bruschi e un po' sgarbati. Vinta l'iniziale diffidenza, tra i due nasce un sentimento e fortissimo di vicinanza, come se l'età e le distanze non fossero nulla rispetto alla loro essenza comune: è il mare che con il suo linguaggio universale con i suoi gesti antichissimi -, anziché separarli, li unisce. I giorni trascorrono uno simile all'altro, sospesi in un tempo uguale che, ciascuno per le sue ragioni, né Mohamed né il vecchio vogliono misurare: piano piano, il ragazzo dimostra al "baccan" (padrone) come chiama il suo ospite di conoscere le parole e i gesti dell'arte navale: insieme si mettono all' opera per finire di costruire il gozzo che il vecchio da solo stentava a portare a termine
"Una risata festosa... nasconde sempre una lacrima dolorosa", oppure "La vita ci mette alla prova... E quando finisce ci riprova", sono solo due tra gli aforismi di Vincenzo Mollica, giornalista tra i più amati della nostra Tv. L'aforisma è un tipo di scrittura che vanta una storia lunga e molto importante. Dall'antichità fino ad oggi, infatti, è sempre stato il modello con cui filosofi e moralisti, poeti e giornalisti, hanno scritto le loro massime sulla vita, sui vizi e sulle virtù dell'uomo. In questo piccolo, prezioso libro anche Vincenzo Mollica si cimenta con il "genere" e ci racconta, con l'intelligenza e con il garbo che lo hanno fatto amare dal pubblico televisivo e dai lettori, i fiori e le spine della nostra vita quotidiana.
Alcuni pensieri riportati sono tratti dal suo Epistolario, che abbraccia un arco di tempo di oltre trent’anni (1864-1895), altri dalla sua predicazione e dalla sua direzione spirituale e sono giunti a noi attraverso le sue annotazioni e le trascrizioni di due sue penitenti. Scoprirai tra queste pagine l’esempio e la testimonianza di un santo più che mai attuale.
Un pensiero al giorno per ogni giorno dell’anno per conoscere gli insegnamenti che san Giuseppe Marello ci ha lasciato attraverso gli scritti e le parole.
La lingua è l'elemento primario della vita di una comunità: l'etnolinguistica lungi dall'essere una branca della linguistica (come per troppo tempo è stata considerata), è lo studio delle influenze reciproche tra lingua, pensiero e cultura. Una lingua infatti non è semplicemente un catalogo di segni e di significati da usare nelle varie situazioni: una lingua è un sistema compiuto altamente complesso e altamente contestualizzato, che dà la possibilità a ogni membro della comunità di parlanti di smuovere un intero universo culturale, fatto di relazioni con l'ambiente, con il sistema sociale, con le gerarchie dell'età, del sesso, della professione, della classe. Nell'ambito di questa prospettiva, l'etnolinguistica studia i sistemi di classificazione e di conoscenza della realtà per i modi in cui essi si mostrano nelle categorie linguistiche, mettendo in luce come le produzioni linguistiche di una comunità siano strettamente intrecciate alle rappresentazioni del mondo di quella stessa comunità. Pubblicato per la prima volta nel 1976, questo studio si dispiega attraverso un itinerario affascinante nelle lingue e nelle culture del mondo. Dagli antichi greci ai cinesi, dai musulmani ai Dogon dell'Africa subsahariana fino ai gruppi tagalog delle Filippine, l'autore offre aspetti inusuali di mondi più o meno sconosciuti: scopriamo così che parlare un'altra lingua non significa semplicemente dire in modo diverso le stesse cose, ma anche articolare diversamente il mondo di cui si parla e addirittura crearlo.
Tutta la nostra storia repubblicana può essere letta anche attraverso la chiave dei fatti di mafia perché molti dei nodi irrisolti dell'attualità italiana trovano lì la loro radice. I cento giorni raccontati in questo libro ne sono la prova. Pagina dopo pagina scorrono decenni di delitti e stragi in gran parte perpetrati in Sicilia, ma emergono intrecci che superano decisamente i confini regionali: dall'omicidio come strumento di pressione al traffico internazionale della droga, dalla corruzione elevata a sistema alle speculazioni urbanistiche, dal rapporto conflittuale tra magistratura e politica alle lotte intestine tra apparati dello Stato, dall'uso criminale dell'economia e della finanza al ruolo delle sette segrete, per arrivare al voto di scambio e all'uso spregiudicato dei media. Al centro del libro non ci sono solo cadaveri eccellenti e grandi processi, ma anche figure spesso trascurate, i romanzi, i film, il costume, il cibo, il gergo, gli avvenimenti politici, sociali e di 'colore' che, legati cronologicamente ai grandi fatti di criminalità organizzata, ne sono stati la cornice o hanno rappresentato la ricetta per il suo contrasto. La storia sanguinaria della mafia può essere infatti compresa solo in uno sguardo più ampio che comprenda l'intera vita politica, istituzionale e culturale italiana. Una rilettura che sollecita a riflettere ancora sui grandi misteri, sui segreti ben custoditi, sui gialli mai risolti che costellano la nostra storia recente.
Per spezzare la meccanica ripetitività del quotidiano e vincere l'inerzia di un riposo inteso come mera fuga ed evasione dalla fatica del vivere, la cultura umana ha accumulato nei secoli parole preziose, essenziali, cariche di poesia e saggezza, in grado di creare o allargare spazi di intima riflessione.
È da questo tesoro di inestimabile valore che Gianfranco Ravasi attinge ancora una volta, proponendo, nello spirito del precedente Breviario laico, accolto con grande favore dal pubblico, una scelta di citazioni letterarie, poetiche e filosofiche da cui trae lo spunto per brevi e appassionati commenti.
William Shakespeare, Lev Tolstoj, Catullo, Simone Weil, Confucio, Albert Einstein, ma anche Woody Allen, "Che" Guevara, Giorgio Gaber: pensieri, intuizioni che illuminano interiormente, aiutando ciascuno di noi a coltivare, ogni giorno dell'anno, un'"oasi di silenzio " nel fragoroso deserto di apatia morale e superficialità che ci circonda. Solo la contemplazione, vera e propria "fonte d'energia", può infatti restituire vitalità alla nostra anima. In una società come quella attuale, ciecamente votata alla produttività e all'azione, è la diga che tiene alto il livello dell'acqua dissetante e purificatrice nel bacino della coscienza, afferma l'autore, facendo propria l'immagine di uno scrittore agnostico e "indifferente" come Alberto Moravia.
Ecco allora scorrere, pagina dopo pagina, giorno dopo giorno, un universo di parole che, come l'acqua, sono veicolo di vita, e ci invitano a confrontarci personalmente con i temi fondamentali dell'umanità e dell'esistenza, con i doveri di amore, verità e giustizia che ognuno ha nei confronti di se stesso, della propria storia, dei propri simili e della casa comune che è il mondo.
Innervate da quel "grande codice" di riferimento della civiltà occidentale che è il cristianesimo delle Sacre Scritture, le frasi sapientemente selezionate sono tuttavia pervase dall'intenzione "laica" di dare voce alle culture e religioni più diverse, in una molteplicità di esperienze e testimonianze che si rivolge non solo ai credenti ma anche a coloro che non varcheranno mai la soglia di una chiesa. Un mosaico dai mille colori, quindi, nel quale però si intravvede un profilo: "quello dell'uomo che pensa e che ama e che quindi vive in modo vero e autentico". Il suo nutrimento spirituale è il seme fecondo della parola da cui germogliano consapevolezza e rigenerazione. Una parola che non muore quando è detta ma che, come ricorda Emily Dickinson, una delle figure poetiche predilette da Ravasi, "proprio allora, proprio quel giorno, comincia a vivere".
"Io sono un tipo, anzi un topo, intellettuale ma come tutti i roditori ho una grande passione: il calcio! Anch'io sono un tifoso... ma un tifoso gentiltopo: per me lo sport è coraggio, lealtà e amicizia!" (Geronimo Stilton) Età di lettura: da 7 anni.
È stato costretto a nascondersi tra le tribù ancora libere della Colchide. Costretto a diventare bandito per sfuggire a chi vuole la sua morte e quella di suo figlio. Costretto a combattere e razziare, un’ombra, un animale selvaggio, forse solo una leggenda. Valerio il medico, il gladiatore, l’uomo che sa come ridare la vita e come toglierla, ora è il ribelle che odia i romani e che Domiziano, il crudele figlio dell’imperatore, brama di vedere morto.
In quegli stessi anni, violenti e tormentati, suo fratello Antonio Primo è a Roma per sovrintendere i lavori della più grandiosa opera che l’impero abbia mai immaginato: l’Anfiteatro Flavio, il futuro Colosseo, un gigantesco cantiere che coinvolge migliaia di maestranze, materiali, macchine, impianti idraulici, la costruzione prodigio che richiama visitatori da ogni angolo d’Europa. Solo il carisma di Antonio, ha sentenziato Vespasiano, può guidare quell’esercito di uomini alla realizzazione di una simile impresa.
Poi verranno i giochi, le feste, i mortali combattimenti di uomini e fiere, i cento giorni memorabili della trionfale inaugurazione.
Imperatori si avvicenderanno. Eserciti si scontreranno. E due fratelli si ritroveranno: Valerio il ribelle e il comandante Antonio Primo, due soldati che credono nell’onore, impegnati su fronti opposti.
La prima parte di questo volume è dedicata al significato dell'educazione nell'opera di Jorge Mario Bergoglio sia come vescovo che come papa, mentre la seconda delinea il quadro di una possibile «pedagogia» di Francesco attraverso l'analisi del suo pensiero educativo e lo spazio che nei suoi discorsi viene riservato alla scuola e al mondo giovanile.I contributi sono stati elaborati in occasione della decima Giornata pedagogica svoltasi a Roma il 14 ottobre 2017 per iniziativa del Centro studi per la scuola cattolica, costituito all'interno dell'Ufficio nazionale per l'educazione, la scuola e l'università della Conferenza episcopale italiana.
Un testimone e protagonista di cinquant'anni di giornalismo italiano racconta la storia del giornale, il mestiere di chi lo fa e come, con l'arrivo del marketing, si siano trasformati il prodotto e l'autore. In questa nuova edizione, ampiamente riveduta e aggiornata, viene in particolare proposto un nuovo "diario" del lavoro settimanale di alcune testate nel corso del gennaio 2002, e sono esaminate le conseguenze della recente crisi degli introiti pubblicitari.