Testi di: M. A. Crippa, M. Figura, M. V. Gatti, G. Reguzzoni, J. Ries, J. Servais, A. M. Sicari, N. Spineto.
DESCRIZIONE: Obbedendo al mandato di Gesù, la Chiesa si è sempre preoccupata di trasmettere il Vangelo a ogni creatura, mediante l’annuncio, la celebrazione dei sacramenti e la testimonianza della vita. Sono proprio questa stessa missione e le sue modalità di attuazione a dover essere ripensate nell’attuale congiuntura storica. Di più, seguendo la tradizione teologica, occorre formulare una domanda, posto che la fede, intesa come atto di risposta alla rivelazione, è già esperienza salvifica e non semplicemente condizione per la salvezza, talché la Chiesa, annunciando la parola della fede di cui essa vive, è solo lo strumento o l’"occasione" per la fede come lo è per la salvezza: non come si possa trasmettere, ma se la fede stessa possa essere trasmessa.
Alla luce di questi interrogativi di fondo, il Quaderno tenta di rispondere analiticamente toccando i nodi teologici della questione: dalla metafora della Chiesa madre, che fin dai primi secoli è servita a richiamare la mediazione della Chiesa nella generazione dei figli di Dio, si considera poi il problema specifico della possibilità di trasmissione della fede. D’altra parte, si rilevano forme diverse di trasmissione della fede, che variano col mutare delle circostanze e si possono osservare già nella tradizione ebraica, col passaggio dalla famiglia ai sacerdoti nel compito di trasmettere la Torah, e nell’importanza attribuita al "raccontare" quanto Dio ha compiuto per i Padri. Trasmettere la fede tocca temi quali il rapporto con l’ethos e la Tradizione, considerata da tre prospettive: quella del rapporto tra verità e apertura alle nuove situazioni (prendendo spunto dalla vicenda modernista e dalla proposta di M. Blondel); quella della autocapacità della Chiesa di autogenerarsi (spiegata da J.S. Drey); infine quella del teologo, ora Papa, J. Ratzinger nelle sue varie fasi di sviluppo. Accanto a ciò, posto di primo piano occupano nella trasmissione della fede la celebrazione liturgica e il magistero ecclesiale.
COMMENTO: Una riflessione a più voci sul senso della fede attraverso l'Antico e il Nuovo Testamento, con riferimento al dibattito teologico contemporaneo.
Il saggio analizza in modo puntuale e preciso i cambiamenti che si sono verificati nella nostra società nel trentennio che va dal 1976 al 2006. Viviamo infatti in una società globale caratterizzata da continui e rapidi fenomeni di cambiamento. La Chiesa in Italia ha cercato di rispondere a queste sfide nei convegni ecclesiali di Roma (1976), Loreto (1985), Palermo (1995) e soprattutto Verona (2006), con la progressiva presa di coscienza di essere entrati in un tempo di "nuova evangelizzazione". Ma non basta questa presa di coscienza: è urgente rivedere il concetto stesso di cristianità e soprattutto il rapporto Chiesa cattolica-società. In queste pagine l'autore, con solidità di contenuto e grande passione per il Vangelo, offre un aiuto alla lettura degli avvenimenti e all'individuazione di nuove vie di presenza e di testimonianza.
Risultato di una lunga e attenta ricerca sul significato specificamente “pubblico” della figura di Maria, l’opera svolge le linee di una mariologia sociale e muove alla scoperta del possibile significato di liberazione dei quattro dogmi mariani.
Un’opera innovativa nell’impostazione metodologica e nella ricca documentazione.
Dalla quarta di copertina:
L’opera rappresenta il risultato di una lunga e attenta ricerca sul significato specificamente sociale o pubblico della figura di Maria, e svolge le linee di una Mariologia sociale.
La trattazione si articola in sei parti. La prima parte discute la questione del metodo: come affrontare teoricamente la nuova problematica. La seconda parte presenta la posizione del Magistero sulla questione della Mariologia sociale. La terza parte offre una visione storica dell’influsso della pietà mariana su società differenti, ciò che ha richiesto molte ricerche ed è rifluito in un’esposizione abbastanza estesa. La quarta parte tratta delle basi bibliche della Mariologia sociale, con particolare riguardo al Magnificat, alla «Donna vestita di sole» di Apocalisse 12, e al «racconto dell’Annunciazione». La quinta parte svolge uno studio mai affrontato finora: scoprire il possibile significato di liberazione dei quattro dogmi mariani. La sesta parte infine affronta la questione della potenzialità socio-liberatrice della devozione popolare mariana.
Un’opera nuova nella sua impostazione e nella ricca documentazione.
Recensioni:
Questo importante volume farà la felicità dei mariologi e rinnoverà la loro presentazione della figura di Maria e dei misteri che la riguardano e allo stesso tempo di tutto il popolo cristiano nella sua realtà socio-culturale. Le note bibliografiche abbondanti e precise attestano la cura con cui l'A. si è documentato e lasciano supporre una paziente ricerca. Che sia lodato per il suo lavoro!
J. Radermakers sj, in Nouvelle Revue Theologique 130 (2/2008) 460
Un trattato di Mariologia scritto da una prospettiva nuova e completamente originale: "Il significato della Vergine per la società". Si tratta di offrire un trattato che avvicina la mariologia alla società del nostro tempo. L'opera è il risultato di un'ampia e attenta indagine del significato specificamente sociale della figura di Maria, sviluppando in modo molto originale il filone che l'autore chiama Mariologia sociale.[...] Un nuovo modo di trattare la Mariologia che presenta molti aspetti positivi. Un'opera che merita di essere letta con attenzione.
In Actualidad Bibliografica n. 89 (1-2008) pp. 75-76
La Fondazione Remo Orseri per la collaborazione culturale fra i popoli promuove per Statuto occasioni di incontro e dialogo fra culture e tradizioni religiose diverse. Nel corso degli ultimi anni ha animato alcuni colloqui specifici sui temi del dialogo fra credenti - in modo diverso - e non credenti, alla comune ricerca di un valore universale comune e fondante: la pace. Questo libro raccoglie i contributi emersi in diverse occasioni pubbliche. "Laico" e "religioso" rappresentano due grandi universi difficilmente sintetizzabili, al loro interno frastagliati e disomogenei, che in queste iniziative hanno invitato ciascuno a tornare all'origine stessa del confronto. Infatti, chi è, e che vuoi dire, "laico"? Chi è, e che vuoi dire, "religioso"?
Si tratta del fedele resoconto di un affascinante viaggio, di un'esperienza durata quattro anni. Il libro nasce dagli incontri avvenuti due o tre volte l'anno, sui colli romani, per discutere della rilevanza del mistero trinitario.
Questo libro presenta l'avvio di un itinerario sulla questione di Dio nel pensiero filosofico in dialogo con autori della tradizione mistica e fenomenologica e nel libero confronto con la tradizione metafisica.
La varietà dei carismi è un dono, ma il suo armonioso inserimento nell’unità della Chiesa locale è anche un compito, che va continuamente attuato quale sintesi fra cattolicità e località, fra unità e varietà, evitando sia i particolarismi riduttivi, sia gli universalismi che conducono all’uniformismo.
Arturo Cattaneo, uno dei maggiori esperti in materia, offre in questo libro una sintesi delle sue riflessioni: nella prima parte – come prerequisito di una corretta impostazione del problema – i fondamenti ecclesiologici; nella seconda, l’inserimento delle diverse realtà di origine carismatica nella comunione ecclesiale.
Arturo Cattaneo è nato a Lugano (Svizzera) nel 1948, architetto e dal 1979 sacerdote della Prelatura dell’Opus Dei; dottore in Diritto canonico e in Teologia, docente di entrambe le discipline, a Pamplona, Lugano, Roma e dal 2003 all’Istituto di Diritto Canonico San Pio X di Venezia. È autore di numerose pubblicazioni nell’ambito canonistico, ecclesiologico e in quello della pastorale matrimoniale, tra cui: Questioni fondamentali della canonistica nel pensiero di Klaus Mörsdorf (Pamplona 1986); Il presbiterio della Chiesa particolare (Milano 1993); Matrimonio d’amore (Milano 1997); La Chiesa locale (Città del Vaticano 2003); Unità e varietà nella comunione della Chiesa locale (Venezia 2006).