«Se si volesse fare una diagnosi della situazione attuale circa il sacramento del matrimonio inserito nel tessuto ecclesiale, emergerebbero diversi centri di interesse che costituirebbero altrettanti "punti scottanti" propri di questo sacramento. Balzerebbero infatti in primo piano problemi di tipo pastorale, di identità, di significato, ecc., che, a nostro giudizio, rimarrebbero insoluti finché non si comprende cosa significhi "celebrare" il matrimonio cristiano». Forte della convinzione che il metodo liturgico possa dare risposta ai "problemi più scottanti" del matrimonio, D. Achille Maria Triacca iniziava nel 1979 le sue ricerche liturgico-sacramentali sul settimo sacramento. In effetti, la questione fondamentale per comprendere adeguatamente la famiglia cristiana, spesso dimenticata dalla teologia pastorale e da quella sacramentale sistematica, consiste nel domandarsi cosa significhi celebrare il matrimonio cristiano. È nell'evento liturgico che la coppia viene inserita nel mistero pasquale di Gesù, configurata in modo permanente secondo tale azione salvifica. Qui essa viene consacrata a una missione ecclesiale specifica, un vero e proprio ministero differenziato e da distinguere da altre forme ministeriali della Chiesa. In sostanza, la famiglia cristiana come chiesa domestica è comprensibile solo a partire dalla celebrazione del rito sacramentale che "eucaristizza" gli sposi. È nella sua celebrazione che troviamo il significato propriamente cristiano del Matrimonio.Questi sono solo alcuni elementi dell'importante contributo di Triacca alla teologia sacramentale e pastorale del matrimonio e della famiglia. Il contenuto di questo volume vorrebbe rispondere, insieme a Triacca, alla domanda sul significato della celebrazione liturgica del Matrimonio cristiano e ricondurre il lettore a orizzonti teologici più ampi di comprensione della realtà matrimoniale, a partire dalla nozione liturgica di sacramento come mistero-azione-vita.
Santiago de Compostela, insieme a Roma e Gerusalemme, costituiva nel Medioevo una delle tre peregrinationes maiores. La storia di questa importante meta e il suo coinvolgente Camino continuano ancora oggi a suscitare vivo interesse ed entusiasmo. Le pagine del presente lavoro, diviso in due sezioni, ripercorrono nella prima parte le principali tematiche della questione jacopea - legata alle origini del culto dell'apostolo Giacomo a Compostela, al suo sepolcro e alle fonti più rilevanti dell'intera vicenda - mentre, nella seconda, si concentrano sul pellegrinaggio medievale ad limina sancti Jacobi.
"Ancori salmi e inni e centici [...]. E musica e silenzio. Un piccolo poema. In quanto ai salmi e ai cantici, il meglio che la sacra scrittura tramanda [...]."
Il Magistero di papa Francesco sulla vita nascente è chiaro, diretto, inequivocabile, immerso nella forza della verità senza sconti, ma anche intriso di misericordia. Con il suo linguaggio capace di arrivare a tutti, il Papa non ha mai cessato di parlare dei bambini in viaggio verso la nascita, riservando anche una delicata e amorevole attenzione per le loro mamme. Qui presentiamo i tanti testi – discorsi, Angelus, messaggi, omelie, udienze, meditazioni, interviste, ma anche encicliche ed esortazioni apostoliche – in cui papa Francesco ha posto il suo sguardo sui bambini non nati, al fine di contrastare quella “cultura dello scarto” che oggi schiavizza i cuori e le intelligenze, per ribadire che «la nostra risposta è un deciso sì alla vita senza tentennamenti».
Nella Lettera Apostolica Desiderio Desideravi, promulgata il 29 giugno 2022, Papa Francesco esprime l'«ardente desiderio» che la liturgia non rimanga relegata agli esperti e a pochi addetti ai lavori, ma possa essere sempre più conosciuta, amata e vissuta da tutto il popolo di Dio. Sollecitati da questo testo, ci si è proposti di andare alla radice della questione e ci si è chiesti: ha ancora senso oggi, in un contesto sempre più segnato dalla secolarizzazione e dallo svuotamento delle chiese, parlare di liturgia? È ancora, il nostro, un tempo per celebrare? Sollecitati da queste domande provocatorie ma quanto mai pertinenti, un biblista che studia da anni tale ambito specifico e uno dei teologi e compositori più noti e apprezzati mettono a fuoco quelle che sono le componenti fondamentali del culto ebraico e cristiano, per rimarcare come oggi più che mai la dimensione liturgica non si collochi al di fuori della nostra vita, ma ne costituisca per tanti versi la parte migliore e più autentica.
La prospettiva di partenza del teso è il dinamismo interiore dell’uomo che, consapevole del suo errore e pervaso da un vero senso di contrizione, non fugge di fronte all’accusa dei propri peccati e ricerca incessantemente di lenire le ferite inferte dalle proprie colpe a Dio e ai fratelli con le lacrime del suo dolore. Ecco il vero senso del sacramento che in questo lavoro viene sovente chiamato “sacramento della riconciliazione” e non “sacramento della penitenza”. Mentre il secondo termine mostra in pieno l’atto giudiziale e l’espiazione della colpa, il primo, invece, riesce a mostrare l’intrinseco movimento che l’essere umano compie, nel riconoscimento del proprio peccato, verso coloro che sa di amare e che ha ferito. Esso esprime molto bene anche il valore dell’atto sacramentale che, mentre cura la
ferita inferta al rapporto con Dio, ricuce la scissione e quindi “riconcilia” con i fratelli (cfr. Mt 18). La parola latina “reconciliatio” significa originariamente il ristabilimento di amicizia, una rappacificazione. Con tale termine s’intende dunque porre l’accento sul fatto che Cristo, mediante la sua morte in croce, ha ricondotto gli esseri umani all’amicizia con Dio, dalla quale si erano allontanati. Molte persone non hanno una relazione né con Dio né con se stesse.
“Riconciliazione” significa che esse, finalmente, riescono a prendere contatto con se stesse e solo allora diventano capaci anche di entrare in relazione con gli altri e con Dio.
Il mondo digitale è il nuovo continente della missione. Come un tempo i grandi evangelizzatori solcavano mari e attraversavano terre sconosciute, oggi i missionari digitali navigano tra social network, blog e piattaforme multimediali per annunciare il Vangelo. Ma chi è il missionario digitale? Quali strumenti deve usare? Come può comunicare la fede in modo efficace e autentico? Questo libro offre una guida pratica e ispirazionale per tutti coloro che desiderano portare la Parola di Dio nel mondo online, con suggerimenti concreti, strategie comunicative e riferimenti biblici che illuminano il cammino. Un vademecum indispensabile per chi vuole trasformare il web in un luogo di incontro, speranza e testimonianza.
I Vangeli raccontano di incontri trasformanti, di sguardi che cambiano la vita. Lo sguardo di Gesù non è solo un dettaglio narrativo, ma un ponte tra il divino e l'umano, capace di interrogare, guarire, liberare e chiamare. Questo libro raccoglie sei riflessioni ispirate alla Scuola della Parola, offrendo un percorso di meditazione attraverso episodi evangelici in cui lo sguardo di Cristo si posa su uomini e donne, risvegliando domande profonde e aprendo nuove strade. Con una struttura che unisce Lectio divina, meditazioni, preghiere e spunti per la riflessione personale e comunitaria, questo testo è un invito a lasciarsi incontrare dallo sguardo di Gesù e a riscoprire la sua presenza nella propria vita.
Questo libro nasce come risposta alla grande sfida che Benedetto XVI lanciò al nostro mondo, stanco e smemorato di Dio: vivere come se Dio esistesse. È una sfida per sentire con i cinque sensi i tempi di Dio, per avvicinarsi con i nostri sensi a Dio stesso. È un libro che desidera, mediante la pratica concreta, condurre le persone, giorno dopo giorno, anno dopo anno, ad acquisire il senso di Dio e la memoria di Dio, esercitando i propri sensi a sentire l'odore della Domenica, i colori del Natale, il gusto della Pasqua.