Pregare è chiedere qualcosa per sé. Intercedere è chiedere qualcosa per qualcuno, per altri. Ma dire questo non basta.
Intercedere significa «intromettersi», o come ama affermare il cardinale C.M. Martini: «Fare un passo in mezzo». È questa la chiave ermeneutica con cui vengono affrontate alcune figure bibliche, intercessori:Abele,Abramo, Mosè, Salomone, l’orante del Sal 122, Amos, Geremia, Giobbe, Gesù.
Questo approfondimento biblico è significativo per comprendere il compito della «persona che intercede» nel suo vero contesto e per comprendere la storia della salvezza.
In questa visione, l’intercessione include la missione, perché l’intercessione comporta sempre l’apertura verso percorsi inesplorati, modalità inattese di rapportarsi con Dio, in cui si coniugano il ristabilirsi della giustizia e il riconoscimento che Dio è fedele alle sue promesse.
Chi ha compiuto il suo definitivo «passo in mezzo» tra Dio e gli umani e ha reso la comunità dei credenti capace di questa mediazione – intercessione e missione – è il Cristo. Nella sua vicenda storica, come pure nella sua posizione celeste, il ruolo di Cristo è quello di intercessore. L’idea di intercessione e missione maturata lungo la storia precedente si scontra con la novità operata da Cristo: tale novità permette di restituire il senso di queste due parole ai figli della risurrezione.
Punti forti
Il metodo: l’alternarsi continuo tra lettura esegetica e lettura sapienziale.
Il percorso: il filo rosso, quindi le tappe, della storia della salvezza sul tema, da Abele a Gesù.
Destinatari
Persone con conoscenza biblica e teologica di base.
Autore
Martino Signoretto, sacerdote di Verona, ha conseguito il dottorato in Teologia biblica presso la Pontifica Università Gregoriana a Roma con il volume Metafora e didattica in Proverbi 1-9 (Assisi 2002). Con l’associazione Luci nel mondo ha contribuito facendo da guida e il commento all’edizione di tre dvd: Dieci parole di libertà (Comandamenti, 2007), Otto parole di felicità (Beatitudini, 2008), Una parola di verità (Padre nostro, 2009). Ha curato il commento alle immagini e al testo de La Bibbia narrata ai bambini (Milano 2009). È docente di Antico Testamento presso lo Studio Teologico San Zeno e l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Verona. Inoltre, è guida di pellegrinaggi in Terra Santa ed è collaboratore per la formazione del clero.
Uomo e mondo secondo i capitoli iniziali della Genesi
Questo volume raccoglie saggi teologici scritti con la sensibilità e nell’ottica dello scritturista, e benché opera di un biblista non intendono essere un’invasione del campo altrui bensì soltanto l’espressione di una collaborazione iniziata nei giorni caldi del concilio Vaticano II e continuata e coltivata, nello stesso spirito del concilio, in tutta la vita di padre Luis Alonso Schökel. Si tratta quindi di studi che sono frutto di riflessione e di critica personale, i cui risultati vennero spesso esposti in conferenze pubbliche suscitando reazioni di sorpresa, di stupore, e anche di rifiuto. Molti sono i motivi sorprendenti sviluppati nelle pagine di questo biblista indimenticato, due in particolare: l’idea di una rivelazione che non si basa esclusivamente sulla parola e quella di una tradizione che non è soltanto rivolta verso il passato, nella convinzione che la tradizione è la realizzazione dell’essere storico della chiesa, che si riferisce sempre a un inizio e a un termine.
Una raccolta di quindici contributi su temi vari dell'Antico e Nuovo Testamento scritti in onore del biblista padre Tiziano Lorenzin.
Scrivere una lettera che non sia di carattere commerciale o burocratico risulta oggi sempre più inconsueto. Gli scambi di informazioni fra le persone sono sempre più frequenti e rapidi, ma una comunicazione di sentimenti e di valori che parli al cuore e alla mente degli esseri umani è sempre più rara, perlomeno per iscritto.
Nell’antichità non era così. Gli autori delle lettere raccolte nel Nuovo Testamento hanno cercato di trasmettere ai loro destinatari concetti, esortazioni, opinioni, istruzioni e inviti per aiutarli a vivere in modo più bello e migliore. L’amore del Dio di Gesù Cristo è certamente il filo rosso e l’aspetto tematico centrale in questi ventuno scritti. Un amore che in queste lettere viene proposto e con intensità e determinazione anzitutto perché ha costituito la ragione di vita di coloro che tali testi hanno scritto e tramandato.
In questo libro Ernesto Borghi desidera condurre lettrici e lettori lungo un viaggio di analisi e di interpretazione, dalla lettera di Paolo di Tarso ai Romani alla terza lettera di Giovanni, contraddistinto da alcuni passaggi successivi. Infatti dopo aver ripercorso brevemente le caratteristiche del genere letterario “lettera” nel Nuovo Testamento, in queste pagine si delinea la biografia di Paolo di Tarso, si offre una serie di approfondite informazioni sui suoi testi e si leggono con accuratezza vari passi delle sue lettere più noti e meno noti, che permettano di cogliere i tratti salienti della teologia ed antropologia di questo gigante della spiritualità e della cultura di ogni tempo.
In terzo luogo si forniscono informazioni e indicazioni di metodo e di contenuto utili alla lettura delle singole lettere apostoliche, dalla lettera agli Ebrei alla terza di Giovanni, facendone emergere i caratteri peculiari.
Non è un testo pensato per scienziati della lettura neo-testamentaria, bensì per un vasto pubblico che popola le aule universitarie, gli ambienti ecclesiali più diversi, centri culturali di molteplice ispirazione e tanti altri luoghi in cui si cerca un rapporto con le origini cristiane intelligente ed appassionato. Anche per questo motivo è probabile che anche gli “addetti ai lavori” vi trovino elementi di interesse scientifico e opportunità di riflessione anche esistenziale.
Questo libro può essere un utile punto di partenza per tante persone, credenti cristiane o di altro orientamento culturale, che vogliano confrontarsi seriamente con scritti antichi che parlano al cuore dell’essere umano da molti secoli. Essi sono in grado di offrire a chiunque stimoli importanti per accrescere l’umanità di vita propria e altrui.
Scritto con linguaggio essenziale ma profondo, con incredibile capacità di andare al cuore delle vicende e delle persone, il volume è una raccolta di meditazioni e preghiere, sotto forma di dense omelie. Don Angelo scava nella miniera del Primo e Secondo Testamento, portando all'aria aperta dei nostri giorni qualche pagliuzza d'oro che vi riluce, col desiderio di riscattare nelle parole sacre l'entusiasmo degli inizi, con l'anelito a legare sempre più Parola e Storia, Racconto e Strada. Una strada a volte inquieta ma sempre sorprendente, che ci vede in cammino sulle tracce del Regno di Dio. Farsi accompagnare nel cammino di ogni giorno da parole di speranza, di aiuto, capaci di alleggerire dal pesante fardello quotidiano. Chiunque può essere interessato a lasciarsi coinvolgere dal "soffio dello Spirito". Mai come in questo caso un sacerdote propone percorsi senza limitazioni, adatti a tutti.
Le tre virtù teologali, fede, speranza e carità, sono esclusive del cristiano; altre, come le virtù cardinali, già note e anche praticate dagli antichi saggi pagani, completano la vita cristiana. Queste ultime, tuttavia, spesso sono state considerate soltanto in prospettiva filosofica, poco invece alla luce del Vangelo. Illuminarle con la parola di Dio, come fa Bruno Maggioni, dà ad esse un colore e un calore particolari, perché il fondamento non sta solo nella ragione.
E ancora, proprio dalle pagine evangeliche vengono poste in risalto altre virtù importanti per la formazione del cristiano: l’accoglienza, il dialogo, il discernimento, nonché l’attesa del ritorno del Signore. È questa infatti la grande novità del Nuovo Testamento. Qohelet diceva: «Nulla di nuovo sotto il sole», tutto è vecchio... Ma ora non è più così. Nel mondo c’è qualcosa di nuovo: Dio si è “incarnato” nel nostro mondo e ci insegna che la “novità” che non viene mai meno è l’Amore. La gioia di essere amati, la capacita a nostra volta di amare: ecco quello che dà senso alla vita e rende il cristiano veramente adulto.
Destinatari
Religiosi, ma anche tutti i cristiani.
Autore
Bruno Maggioni, sacerdote della diocesi di Como, è docente di Esegesi del Nuovo Testamento presso la Facoltà Teologica dell’Italia settentrionale, e di Introduzione alla teologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.Autore di numerose pubblicazioni, tra i suoi libri ricordiamo: Un Dio fedele alla storia. L’esperienza spirituale nella Bibbia (edizioni San Paolo, 2009), Pregare in Spirito e verità. La preghiera secondo la Bibbia (edizioni San Paolo, 2009, con Raniero Cantalamessa), inoltre insieme a Mons. Gianfranco Ravasi ha curato la Bibbia Via Verità e Vita (San Paolo).
Un numero sempre maggiore di persone ritorna oggi ai grandi classici della spiritualità in cerca di nutrimento e conforto. Fra essi un posto a parte hanno i Vangeli, i testi che fondano la fede cristiana e sono una delle radici della nostra civiltà.
Questo piccolo volume ne propone 90 passi, seguiti da brevi riflessioni dedicate ai temi più diversi: la preghiera, la figura di Gesù, la solidarietà, il male, la famiglia, l’amore, il lavoro, l’ambizione, l’egoismo, il sesso, il perdono, la conversione, la speranza, la povertà… Sono brani da meditare in una pausa, mentre si va al lavoro, da soli o in compagnia, un gesto per il nostro benessere spirituale in mezzo allo stress quotidiano.
In un mondo in cui è sempre più difficile orientarsi e dove molti, se non tutti, sono alla disperata ricerca di modelli e obiettivi per la propria esistenza, il mosaico composto dall’autore ha la forza della semplicità e dell’immediatezza. I Vangeli parlano all’uomo di ogni tempo e la verità che Dio ha proposto ai contemporanei di Gesù è la stessa che ci serve oggi, anche se il modo di vivere è cambiato e le situazioni possono sembrare incomparabili.
Domenico Sigalini usa parole «al passo con i tempi e con il nostro stile di vita», ma tocca il cuore di chiunque – credente o no – avverta il bisogno di vivere in modo più profondo.
Nota sull'Autore: Domenico Sigalini è nato a Dello, provincia e diocesi di Brescia. Si è laureato in matematica all’Università degli Studi di Milano. Nel 1991 è stato chiamato a Roma come Responsabile del Servizio Nazionale per la pastorale giovanile della CEI e ha collaborato tra l’altro alla preparazione e celebrazione della Giornata Mondiale della Gioventù a Denver, Manila, Parigi, Toronto e soprattutto Roma. Dal marzo 2005 è Vescovo della Diocesi Suburbicaria di Palestrina, e dal 3 novembre 2007 anche Assistente Ecclesiastico Generale dell’Azione Cattolica Italiana. Nel settembre 2010 è stato nominato Presidente della Commissione Episcopale per il laicato. Autore di diverse pubblicazioni, collaboratore di riviste pastorali e giornali di ispirazione cattolica per ragazzi e giovani, è molto apprezzato e amato da questi ultimi anche per il suo stile spesso fuori dagli schemi e per la sua dialettica coinvolgente.
Vangelo, chiesa e politica: non è facile porre in corretta relazione questi tre termini. Si rischia di farne una lettura sbilanciata. Don Maggioni affronta il complesso argomento con la competenza del biblista, con l’esperienza di chi ha vissuto in prima persona le vicende della chiesa che è in Italia, con la sapienza e la libertà dell’uomo di fede. È un saggio quanto mai attuale che può aiutare i credenti a orientarsi tra silenzi pavidi, interventi interessati e grida settarie.
Bruno Maggioni, sacerdote della diocesi di Como, ha studiato teologia e scienze bibliche alla Pontificia Università Gregoriana e al Pontificio Istituto Biblico di Roma. Docente presso l’Università Cattolica di Milano, è direttore de «La rivista del clero italiano». Ha pubblicato con Àncora numerosi saggi di esegesi e teologia biblica, fra cui Era veramente uomo, La difficile fede, La speranza ritrovata, I personaggi della Natività, La cruna e il cammello, Al pozzo della Parola (Anni A-B-C), Alle radici della sequela e il libro-intervista La Parola che appassiona (con Saverio Xeres). Con Gregorio Vivaldelli ha curato La Bibbia Àncora.
Elia oggi è vivo. Si rende presente nella nostra storia. Ognuno degli déi della mitologia è forse un simbolo, ma è morto senza aver vissuto. Elia, come Isaia o qualunque profeta della Scrittura, è una voce, vive per sempre, le sue parole risuonano dentro di noi oggi. Elia è una persona viva e non una semplice immagine. È "un uomo come noi" (Gc 5,17). Perciò ha una parola che trasmettiamo infondendola nell'intimo del nostro essere. Quando Dio decise di chiamare a sé il suo profeta, lo rapì in un turbine di fuoco. Eliseo e anche i giovani discepoli dei profeti sapevano che era giunto il giorno della dipartita di Elia. Ne parlavano tra loro con sussurri. Ma accadde improvvisamente; mentre Elia e il suo servo e discepolo camminavano, scambiando qualche parola tra una pausa di silenzio e l'altra, un carro di fuoco, con cavalli di fuoco, si interpose tra loro ed Elia scomparve. Era successo tutto in un batter d?occhi. Eliseo guardava e guardava e d'improvviso si vide solo. Il suo maestro lo aveva abbandonato, salendo in cielo tra fiamme. Dalla sua gola sgorgò, incontrollabile, un grido di dolore: "Padre mio! Padre mio!"...
Come dovrebbero leggere la Bibbia i cristiani in un tempo di disastri ecologici? Come raffigura la Bibbia il rapporto degli uomini con il resto del creato?
In questo libro ben argomentato e di cui si avvertiva l’esigenza, Bauckham esplora il rapporto tra gli uomini e il resto del creato. Egli sostiene che nella Bibbia si trova a tal proposito ben più del compito di dominare affidato agli uomini in Genesi 1, che troppo spesso è stato addotto a giustificazione del dominio e dello sfruttamento delle risorse del nostro pianeta. Egli critica inoltre il concetto di custodia, ritenendolo da un lato presuntuoso, e dall’altro troppo generico per poter rendere conto delle nostre responsabilità cruciali nei confronti della terra.
Secondo l’Autore vi sono altre importanti prospettive bibliche che vanno esplorate, come quelle offerte dal libro di Giobbe, dai Salmi e dai Vangeli. La nozione di più ampio respiro di «comunità di creazione» che egli propone rende maggiormente giustizia alla globalità del discorso biblico rispetto al concentrarsi sul solo concetto di «dominio». Con la sua analisi limpida e che fa riflettere, La Bibbia e l'ecologia è una lettura fondamentale per chiunque sia interessato ad un approccio all’ecologia fondato sulle Scritture.
Richard Bauckham è stato fino al 2007 Professore di Studi Neotestamentari e Bishop Wardlaw Professor presso l’Università di St Andrews (Scozia), dove è oggi un Professore Emerito. Si è recentemente ritirato dall’attività accademica per dedicarsi alla ricerca e alla scrittura, ed è Senior Scholar a Ridley Hall, Cambridge, e Visiting Professor al St Mellitus College di Londra.
Se nell'immaginario comune Gesù condivise il pasto dell'ultima cena con i discepoli, un'analisi accurata dei racconti dei quattro Vangeli lascerebbe intendere che, con tutta probabilità, Gesù si astenne dal mangiare quella stessa sera. Perché? E che senso poteva avere il suo digiuno? Il saggio di Silvio Barbaglia apre orizzonti nuovi su un tema tanto studiato quanto avvolto dal mistero. A partire da un conflitto di datazione apparentemente insanabile: fu una cena pasquale oppure - seguendo la cronologia giovannea - si tenne la sera precedente? L'autore prende posizione sostenendo l'infondatezza del conflitto tra la datazione sinottica e quella giovannea: un "atto di lettura canonico" conduce a un accordo pieno tra i quattro Vangeli e l'ultima cena di Gesù diventa una "cena di digiuno", nella sera di Pasqua, per stare in mezzo ai suoi discepoli come "colui che serve".