Il volume tratta del periodo compreso tra il 30 e il 70 d.C., molto più esteso dei (probabili) tre anni della missione di Gesù. Questi due periodi e due argomenti - la missione di Gesù e la prima generazione del movimento che ebbe inizio con Gesù - sono probabilmente i periodi e gli argomenti più approfonditi di tutta la storia delle origini cristiane. In quest'opera James Dunn dà ancora una volta prova delle sue capacità di dominare pienamente sia le fonti primarie anche non cristiane sia la sterminata letteratura secondaria dedicata alle origini della chiesa, attento al particolare senza per questo perdere mai di vista l'insieme. Senza mai essere presi in uno stile pedantesco, in questo primo tomo si viene di pagina in pagina condotti attraverso gli episodi e le figure salienti delle origini cristiane: dalla pentecoste ai dodici, a Pietro, Giovanni e Giacomo, dalle credenze riguardo a Gesù agli ellenisti e a Stefano, fino alla comparsa di Paolo e alle basi della sua missione.
Come nessun altro libro, ci dice George Steiner, uno degli ultimi grandi spiriti europei, le Scritture ebraico-cristiane hanno plasmato la nostra concezione del mondo, di Dio, dell’uomo, della creazione. Capace di un singolare effetto generativo anche a livello linguistico generale, la Bibbia è il ‘grande codice’ che sta al cuore della cultura occidentale. In questa sua ‘introduzione’, Steiner ci invita a riflettere sul senso della Scrittura, ma anche sul senso della sua lettura, su cosa ci dice e come ci cambia l’incontro con il ‘libro dei libri’. Come scrive Gianfranco Ravasi nella sua Prefazione, la Bibbia è «una realtà vivente trasmessa nei secoli dalla selce al silicio e simile al “mormorio di una fonte lontana” echeggiante in un oceano di altre pagine. Un testo che è talmente oltre se stesso da essere causa degli effetti più disparati, dalla mistica alla guerra, generati dalla sua straordinaria energia performativa».
George Steiner, nato in Francia nel 1929 da genitori viennesi ed esiliato negli Stati Uniti durante l’occupazione nazista, è uno dei più grandi critici letterari, non assimilabile a scuole definite, attento alle connessioni tra testo, storia delle idee e coinvolgimento, anche etico, del critico e del lettore. Tra i suoi molti scritti, tradotti in italiano, ricordiamo soprattutto: Tolstoj o Dostoevskij, La morte della tragedia, Nel castello di Barbablù, Dopo Babele, Vere presenze, Nessuna passione spenta, Linguaggio e silenzio, l’autobiografia Errata e le opere di narrativa Anno Domini, Il processo di San Cristobal, Il correttore.
Franco Mosconi, monaco camaldolese, priore dell'Eremo di San Giorgio di Bardolino, legge e medita ad alta voce uno dei libri oggi meno frequentati della Bibbia, Tobia, che narra la storia di una famiglia ebrea (il padre Tobit, il figlio Tobia, e poi la giovane sposa del figlio, Sara) deportata in Assiria e nella quale Dio interviene per mezzo del suo angelo Raffaele; una storia segnata dalla fedeltà alla Legge, dalla disponibilità al mettersi in cammino, dalla serenità operosa e fiduciosa con cui viene affrontata la vita. Quello di Tobia è il libro della condizione terrestre dell'uomo: esule, in viaggio, che stringe continuamente rapporti umani, che se anche vive in esilio deve vivere come se fosse in patria, perché anche in esilio sono possibili e doverosi la vita di famiglia, il rapporto di fraternità con gli esuli, la compagnia degli angeli, l'invocazione a Dio. Il Libro di Tobia rende testimonianza dell'esperienza umana, e ricorda al cristiano il senso della sua vita terrestre: un cammino verso l'unità nell'amore di Dio, un cammino lungo il quale accogliere con amore il mondo, la storia e l'umanità, quelli che ci sono donati. Prefazione del vescovo di Treviso Gianfranco Agostino Gardin.
Il volume sviluppa innanzi tutto il tema del «discepolo», presente nei vangeli e negli Atti degli apostoli: è attestato 78 volte in Giovanni, 72 in Matteo, 65 nell’opera lucana e 46 in Marco. Quest’ultimo pone al centro del vangelo la sequela di Gesù verso la croce, Matteo l’ascolto della Parola, Luca la vita comune in prospettiva della missione, Giovanni la fede. Nell’analisi del discepolato spiccano quattro personaggi (Pietro, Nicodemo, Maria di Magdala, la samaritana).
L’autore riserva il terzo e ultimo capitolo, a Paolo, discepolo speciale come uomo nei vari tempi della sua vita e come scrittore delle sette lettere autentiche e più ampiamente della sua teologia, sintetizzata nella liberazione dal peccato per una vita secondo lo Spirito, in prospettiva del ritorno di Cristo, vissuto in una escatologia realizzata.
Questo testo si propone tre obiettivi: analizzare il termine discepolo neiVangeli e negli Atti degli apostoli; rivelare la ricchezza e la varietà di senso del termine stesso; presentare la realizzazione in quattro personaggi, fra i più incisivi del vangelo giovanneo.
Infine, l’autore presenta a sé la figura di Paolo, che si qualifica come maestro dei discepoli convertiti durante i viaggi missionari.
«Pietro e Nicodemo, la samaritana e Maria di Magdala e poi Paolo, uomo disposto a seguire la sua coscienza a rischio della vita, danno una chiara spiegazione di chi sia il “discepolo”
e di come possa diventarlo sempre più nella vita di ogni giorno».
(Benito Marconcini)
Destinatari
A giovani in formazione e gruppi biblici e pastorali. Altri.
Autore
Benito Marconcini, sacerdote, dottore in Teologia, licenziato in Sacra Scrittura, laureato in Lettere classiche, è docente di Profetismo presso la Facoltà Teologica dell’Italia Centra- le in Firenze, di cui è stato preside dal 1997 al 2003. Autore di pubblicazioni scientifiche e divulgative, si occupa soprattutto di profetismo: Profeti e Apocalittici (Leumann 20072); Il libro di Isaia (voll. I-II) (1996); Introduzione al Nuovo Testamento (Roma 2000); Atti degli Apostoli (Leumann 20023), M.A. Tabet - B. Marconcini - G. Boggio, Introducción Al Antiguo Testamento. II Libros Proféticos (Madrid 2009). Con Paoline ha pubblicato: Daniele. Nuova versione, introduzione e commento (Milano 2004); Gli amici di Dio. Nelle più belle pagine della Bibbia (Milano 2007); Alla sequela di Gesù. Il discepolo nel Nuovo Testamento (Milano 2012).
Se l'archeologo è colui che vive anche a contatto diretto con il terreno di scavo, attualmente si presentano due serie difficoltà per l'archeologo dedito al mondo biblico. Una è la difficile situazione socio-politica di Medio Oriente che ostacola le verifiche sul posto; l'altra è l'ampliarsi della comunicazione di massa, che sebbene espande la quantità e la facilità di conoscenze, rischia anche di appiattirle e livellarle verso il basso. L'abbozzo che ora presenta fr. Boschi vuole cogliere quanto l'archeologia è in grado di documentare e di distinguere, fin dove è possibile, l'ipotesi o l'indizio della prova.
Giuseppe, Ester, Tobia, Sara, Sansone, Caino, Abele sono solo alcuni dei giovani di cui parla l'Antico Testamento.
Le loro storie ci indicano una strada. Vissuti in epoche e luoghi diversi, i giovani della Bibbia non sono tutti modelli di vita a cui ispirarsi e da cui prendere esempio, eppure Dio li ama: proprio per questo la loro storia può essere spunto di riflessione per tanti adolescenti di oggi.
Una sezione centrata sul problema della individuazione della struttura dei testi dell'Antico Testamento: come sono costruiti, quale ne è l'intelaiatura, la suddivisione in sottosezioni ecc. Si tratta di un'analisi dei testi per vederne il disegno, elemento necessario per potere giungere a capire qual è il vero contenuto, qual è il loro senso principale, distinguendolo dal secondario per non perdersi in dettagli; certamente ogni parola della Scrittura ha un senso, ma non sono i dettagli la cosa più importante che il Signore vuole dirci in un testo;
Una sezione analoga in cui si analizza la struttura di alcuni testi del Nuovo Testamento;
Un'ultima parte in cui il lavoro di riconoscimento dell'impianto del testo diviene la base per una interpretazione e comprensione più profonde.
Un testo sulla ricchezza e la povertà nei Padri della Bibbia. Piano generale dell'opera: - Vendi quello che possiedi e dallo ai poveri! (S.A.Panimolle); - Ricchezza e povertà: Atanasio legge in Antonio le opere di Cristo (M.I.Danieli); - Ricchezza e povertà nei padri greci (M.G.Bianco); - Ricchezza e povertà nei Padri latini (R. Simini). "
Ogni attento lettore della Bibbia sa come le narrazioni sui patriarchi siano scandite dal riferimento ai vari luoghi ove Dio si rivela. Uno dopo l'altro questi luoghi arrivano a costituire una mappa della conoscenza di Dio e dell'identità credente. Su questo sfondo si comprende il percorso degli autori che parte dalla terra, dai luoghi e dagli eventi di rivelazione che l'hanno segnata, per introdurre alla comprensione di Gesù di Nazaret
Maria di Nazaret, Maria Maddalena, Pietro, Guida, Pilato... Quanti uomini e donne hanno incontrato Gesù, hanno avuto una parte nella vicenda della sua esistenza. Persone note, perché nei secoli la testimonianza dei Vangeli e la tradizione dei cristiani hanno elaborato e fissato le loro fisionomie, le loro caratteristiche. Proprio in rapporto a Gesù. Il libro raccoglie otto "interviste" con altrettanti personaggi del Vangelo che raccontano, dialogando con l'autore, qualcosa di Gesù, quello che hanno capito di quell'uomo conosciuto in Palestina e che, per ciascuno di loro, ha significato una svolta decisiva nella vita. Così come ha segnato il destino dell'intera umanità.
«L'originalità del libretto è nella cifra giornalistica misurata sulla curiosità del lettore d'oggi che si accosti ai Vangeli con intelletto d'amore. (...) Leggendo queste interviste abbiamo l'impressione di scorgere il nostro inviato nei Vangeli accostarsi con discrezione a uno di quei personaggi e attaccare bottone com'è giusto che faccia un giornalista» (dalla Prefazione di Luigi Accattoli).<br/
Sono tanti, oggi, gli spazi nei quali ci si incontra senza guardarsi, senza riconoscersi, in cui si cammina come estranei tra estranei (i non-luoghi, di cui parla Marc Augè). Ve ne sono altri invece, molto significativi: i luoghi del vivere, dell'abitare, del lavorare; i luoghi del desiderio, del tempo perduto, del credere.
Anche il Vangelo è disseminato di luoghi: la casa, la strada, la bottega, la sinagoga, il pozzo, il tempio, il giardino... spazi di accoglienza o di rifiuto, di sequela o di tradimenti nei confronti di quel Nazareno che li attraversava, annunciando una parola "altra".
Con testi di: Giuseppe Masiero, Antonio Mastantuono, Armando Matteo, Vito Piccinonna, Dino Pirri, Nicolò Tempesta, Domenico Sigalini, Ugo Ughi.