Può la vocazione nascere e crescere senza un punto di riferimento comunitario?
Tutti conosciamo la risposta a tale quesito per l’importanza che hanno la relazione interpersonale e il cammino condiviso nella crescita del singolo. In questa epoca ancora tendenzialmente egocentrata, nel lavoro di animazione e di formazione vocazionale si scopre palesemente l’importanza di uno studio approfondito delle leggi che regolano l’aggregazione, l’accoglienza, la crescita, la condivisione e l’interscambio. Il gruppo, strumento fondamentale nell’animazione e nella pastorale, è sempre e comunque una palestra vocazionale. Nei gruppi vocazionali, il reciproco aiuto psicologico, morale e spirituale, a certe condizioni, che sono studiate in questo volume, favorisce e riesce a garantire la crescita serena e matura di ognuno.
Quindi, la crescita del singolo individuo all’interno del gruppo non è scontata, anche quando la natura comunitaria della vocazione è una sua nota essenziale. Essa esige dialogo e conduzione pedagogica, aspetti che oggi sono approfonditi e offerti dagli studiosi del Counselling di Gruppo. L’abilitazione alla gestione dei principi e delle strategie proprie di questo settore, con i migliori contributi di ogni approccio teorico, aiuteranno educatori e pastori della vocazione nell’esperienza di orientare nel cammino vocazionale perché diventi stimolante ed efficace.
Il testo studia prima la natura e le forme di vita del gruppo e della sua evoluzione; riconosce, poi, i lineamenti teorici del Counselling Vocazionale di gruppo e conclude, in terzo luogo, con un’applicazione pedagogica al campo del Counselling nei gruppi vocazionali.
In appendice, l’autore propone una serie di tecniche di animazione facilitatrici del dialogo, della conoscenza reciproca e della maturazione personale e di gruppo. Il testo, in questo modo, rende esplicite e operative le ragioni che stanno a monte della sapienza popolare quando afferma: «L’unione fa la forza».
Partendo dalla considerazione della necessità di avere una linea-guida nella formazione, tenendo conto delle priorità istituzionali e dei soggetti che chiedono l’accompagnamento per la loro crescita, questo testo insiste sulla necessità di programmare con saggezza i cammini formativi, con l’uso di tutti i mezzi e di tutte le risorse che la pedagogia mette oggi a disposizione delle persone. Esso offre una riflessione ed elementi fondamentali sui concetti di “progetto formativo”, di “itinerario formativo”, di “programmazione”, di “realizzazione dell’itinerario formativo”, e di “valutazione dell’azione formativa”.
Il volume offre anche delle indicazioni su come programmare: determinare o meglio cercare di capire le finalità istituzionali (l’ideale d’uomo da formare); individuare gli obiettivi intermedi sulle varie tappe dell’itinerario e formularli correttamente; analizzare la situazione di partenza (il quadro di riferimento teorico e quello della situazione); selezionare i contenuti e le attività, i metodi, gli strumenti e le strategie da impiegare per raggiungere gli obiettivi educativi.
Il terreno di applicazione dei concetti qui esposti è la comunità formativa del seminario e di una casa di formazione consacrata. L’intenzione di questa riflessione e ricerca è di fornire alle case di formazione presbiterale e religiosa uno strumento pratico per l’elaborazione di progetti e la programmazione d’itinerari formativi realistici ed efficaci. Tuttavia, la proposta rimane valida per tutti i cammini possibili nel campo della formazione. La presentazione semplice degli argomenti, e lo schema pratico e chiaro delle proposte, vogliono rispondere a questa esigenza di strumento per la elaborazione dei piani formativi su vari livelli di formazione.
Cristina, eremita e poi badessa del monastero di Markyate, visse nell’Inghilterra del XII secolo. La sua vita la colloca sicuramente tra una delle più determinate e coraggiose donne della sua epoca se si prende in considerazione il concetto e il ruolo che la donna aveva nel Medioevo. Conoscerla fa ammirare la sua forza. Grazie alla sua determinazione riuscì a contraddire lo stile di vita che i suoi familiari le volevano imporre scegliendo, per volontà propria, il suo personale destino: vivere cioè una vita consacrata alla preghiera e all’ascesi nel monastero.
Nata a Huntingdon nell’anno 1100 ca., fatta sposare con inganno con Burtredo, malgrado l’ostilità dei suoi familiari porta a compimento il suo desiderio di diventare una sponsa Christi. Per ottenere questo fugge dalla casa paterna dove viveva anche dopo il suo non desiderato e mai compiuto matrimonio e dove subì moltissime persecuzioni e umiliazioni dalle persone a lei più care.
Dopo la fuga, per non essere ritrovata dal marito e dai parenti, che non smettevano di ricercarla, si nascose per diversi anni a Flamstead dall’anacoreta Alfwena, e poi a Markyate dall’eremita Ruggero. Soltanto dopo la morte del vescovo di Lincoln Roberto Bloet, che apparteneva al gruppo dei suoi detrattori, Cristina finalmente poté uscire dal suo nascondiglio e pronunciare i voti solenni nel 1131.
Il volume è diviso in due parti: la prima, che ha una funzione introduttiva, prende in esame i dati biografici di Cristina (Teodora) di Markyate. Sono analizzati i personaggi importanti che svolsero un ruolo determinante nella sua vita, tra i quali si trovano il vescovo di Durham, Ranulfo Flambard, il vescovo di Lincoln, Roberto Bloet, l’eremita Ruggero e l’abate Goffredo di St. Albans.
Inoltre si presenta la complicata e, allo stesso tempo, affascinante storia del manoscritto, conosciuto oggi con il nome di Cotton Tiberius E1, custodito nella British Library di Londra, nel quale si trova la Vita de Sancta Theodora, que Christina dicitur. Si tratta anche della questione del committente e dell’autore dell’opuscolo.
La seconda parte, invece, contiene l’edizione critica con il testo italiano a fronte.
Attraverso queste pagine desidero condividere con amici che conosco e con molti che ancora non conosco la mia esperienza personale a proposito della fede in Gesù di Nazaret, che riconosco il Signore di ogni vita e di tutta la storia. Lo faccio con la pretesa – certo non piccola – di sollecitare altre persone verso questa stessa esperienza.
Spero che risulti subito evidente l’urgenza di fare tutto questo in un gioco, forte e impegnativo, di libertà: una esperienza di libertà che vuole suscitare nuove esperienze di libertà e di responsabilità. Non mi convince l’idea, che invece convince altre persone, di avere il diritto di dire certe cose solo perché sono vere… La convinzione può valere per le formule di matematica e per le leggi fisiche; ho qualche dubbio, invece, sulla possibilità di estenderla alla vita e al suo senso.
Questo piccolo libro è dedicato, dunque, alla fede in Gesù il Signore: al suo contenuto, al suo significato, alle esigenze che suscita e alle parole che la possono raccontare.
Quale influsso ha esercitato la Bibbia sulla letteratura mondiale? Nell’analisi di opere letterarie, anche a livello di studi accademici abitualmente teniamo poco conto dei riferimenti alla Bibbia. Forse perché la nostra familiarità con le Scritture ebraico-cristiane è sempre più scarsa.
In questo suo originale lavoro – una storia della ricezione letteraria della Bibbia – Karin Schöpflin espone il contenuto, la forma e il messaggio di singoli scritti biblici e, operando una scelta tra opere “classiche” della letteratura occidentale pubblicate fino alla metà del XX secolo, mostra come poeti e scrittori hanno recepito modelli narrativi, temi, motivi e personaggi tanto dell’Antico quanto del Nuovo Testamento. Contribuendo, lungo i secoli, a renderli ancor di più patrimonio culturale dell’intera umanità.
Questo libro si fa apprezzare per la sua spiccata valenza pluridisciplinare. Per chi si interessa di letteratura stimola a percepire molteplici collegamenti, riferimenti, rielaborazioni, riutilizzi, allusioni e tracce bibliche nelle opere qui prese in considerazione, e di conseguenza conduce ad apprezzare la rilevanza ininterrotta del “grande codice della cultura occidentale” per la letteratura. Per chi si interessa di teologia e di scienze bibliche mette retrospettivamente in nuova luce, attraverso le opere letterarie che li hanno recepiti, non pochi testi biblici.
Hans Joas propone una visione alternativa della secolarizzazione e tratta delle sfide sociali e intellettuali che il cristianesimo si trova oggi ad affrontare. Per Joas la fede deve poter essere sperimentata come un’articolazione convincente delle esperienze personali più intense e le chiese devono accettare il fatto che la fede è ormai diventata un’opzione.
Descrizione
La modernizzazione conduce necessariamente alla secolarizzazione? La secolarizzazione porta inevitabilmente alla decadenza morale? Anche se la situazione religiosa attuale è caratterizzata dalla contestazione di vecchie idee e da una crescita generale delle possibilità di scelta, parlare in modo sommario della modernità non aiuta a comprendere la fase storica che stiamo vivendo.
In questo libro Hans Joas propone una visione alternativa della secolarizzazione e parla delle sfide sociali e intellettuali di fronte alle quali si trova oggi il cristianesimo. Per aprirsi al futuro, da un lato la fede deve poter essere sperimentata come un’articolazione convincente delle esperienze personali più intense e, dall’altro, le chiese istituzionali devono accettare il fatto che, a causa della diffusione della incredulità, la fede è ormai diventata un’opzione.
L'Avvento è il periodo dell'attesa che prepara alla festa più amata dai piccoli: il Natale. Questo libro offre molti spunti e idee per vivere insieme ai bambini questo periodo liturgico, colmandolo di contenuti di fede, utili per la catechesi. Età di lettura: da 6 anni.
Un libro per prepararsi al Natale con racconti evangelici, consigli per la preghiera, piccole riflessioni che aiuteranno i bambini a vivere questo tempo di grazia e di gioia. Età di lettura: da 7 anni.
Il quarto Festival Francescano, il primo di Rimini, è un Festival al femminile: prendendo spunto dall'VIII centenario della consacrazione di Chiara d'Assisi si è parlato di donne e soprattutto hanno parlato le donne. Un Festival plurale: l'icona potrebbe essere costituita dalla tavola rotonda che vedeva per la prima volta sedute l'una accanto all'altra - e non, come sempre, l'una di fronte all'altra - Elsa Fornero e Susanna Camusso; oppure da un'altra tavola rotonda dove tre donne, una ebrea, una cristiana e una musulmana - le abbiamo chiamate Sara, Maria e Fatima - hanno parlato del loro Dio.
Un libro per iniziare la giornata affidandosi a Dio con gioia e fiducia.
Un libro di racconti speciali per andare al cuore della preghiera più bella: il Padre Nosttro, e per interiorizzarne il contenuto in modo allegro e leggero.
Frasi bibliche, testi tradizionali ma anche parole nuove per accompagnare la crescita spirituale dei bambini e dei ragazzi che si avvicinano ai sacramenti. Un libro per pregare per tutte le persone che amiamo.