Il libro propone gli elementi essenziali della Teologia della liberazione e narra le sue sorti sotto i colpi della restaurazione.
Lo studio della relazione fra teologia e diritto canonico ha attirato l’attenzione di molti canonisti a causa della crisi che aveva colpito il diritto canonico negli anni conciliari e post-conciliari. Tra questi risultano meritevoli di attenzione ed approfondimento Teodoro Ignacio Jiménez Urresti e Ladislas Örsy. Ciò che accomuna questi due autori è l’intuizione che solo l’epistemologia può fornire i mezzi corretti per ritrovare il giusto equilibrio fra teologia e diritto canonico: la crisi che aveva colpito il diritto canonico poteva essere superata solo con una risposta metodologicamente efficace.
Andrea Ponzone (Casale Monferrato 1978), dopo la laurea in giurisprudenza, con la presente tesi ha conseguito il dottorato in diritto canonico presso la Pontificia Università Lateranense. Ha inoltre conseguito un Diploma in diritto inglese presso la Coventry University (UK) e il Diploma da Postulatore presso la Congregazione delle Cause dei Santi. Attualmente collabora come difensore del vincolo presso il Tribunale Regionale Ecclesiastico Piemontese.
La bellezza nella prospettiva delle scienze umanistiche". Atti della Conferenza Internazionale dell'Università Ortodossa San Tichon di Mosca in collaborazione con l'Università Cattolica di Milano. "
Tra il 17 e il 19 aprile 2012 il tema della Bellezza ha convocato presso la prima università ortodossa di Mosca studiosi russi e italiani che si sono confrontati attorno all’esperienza che più di ogni altra rivela il desiderio di infinito impresso nel cuore di ogni uomo. In quei giorni è stato sorprendente – e lo è ancora leggendo le pagine di questo volume – scoprire la profonda unità che da secoli agisce nelle due più antiche tradizioni cristiane, quella orientale ortodossa e quella occidentale cattolica, nelle innumerevoli occasioni che hanno sollecitato la loro creatività espressiva e la loro riflessione critica, dalle origini fino ai nostri giorni. È una tenace testimonianza al mondo della pertinenza della fede alle urgenze della vita e della storia. L’iniziativa promossa dall’Università San Tichon di Mosca, in occasione del suo ventennale, è stata accolta dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano a seguito di una collaborazione che da alcuni anni favorisce scambi di docenti e studenti nell’ambito delle discipline umanistiche, in particolare filologiche, linguistiche e artistiche.
CURATORI
Alessandro Rovetta, docente di Storia della critica d’arte presso la Facoltà di Lettere e Filosofia, dell’Università Cattolica di Milano.
Marija Desjatova, docente di Filologia romanza all’Università San Tichon di Mosca.
Il de divisione naturae costituisce una grande epopea metafisica intorno al concetto di natura considerato come la totalità delle realtà esistenti e non esistenti. L'articolazione dell'opera in cinque libri ripercorre la suddivisione della natura nelle sue quattro principali divisioni: la natura creante e non creata, cioè Dio inteso come causa del tutto, la natura creante e creata, cioè il Verbo di Dio all'interno del quale si individuano i principi generali della creazione, la natura non creante e creata, costituita dalla processione della seconda natura all'interno del mondo creato, e infine la natura non creante e non creata cioè Dio considerato come fine ultimo cui tendono tutti gli esseri creati. Accanto a questa struttura, che ricalca le teorizzazioni dei filosofi neoplatonici, si trova un vasto commentario ai primi sei giorni della creazione secondo il racconto della Genesi, all'interno della quale l'uomo costituisce il centro di maggiore interesse in quanto, grazie alla sua funzione mediatrice, costituisce contemporaneamente la ragione della processione dalle cause negli effetti e il punto di partenza grazie al quale la molteplicità del mondo materiale potrà ricongiungersi con il suo principio originario, cioè Dio.
Definendosi ripetutamente “Vescovo di roma”, papa Francesco ha compiuto un gesto di grande importanza teologica. in questo volume di Severino Dianich, uno dei più noti teologi italiani, viene evidenziata la necessità di recuperare il ministero pastorale del papa nella chiesa di roma, facendone l’autorevole punto di riferimento per l’autenticità della fede e l’unità di tutte le chiese. Molte difficoltà nell’accettazione del papato sono derivate da una teologia che lo ha considerato esclusivamente come la fonte di un potere di giurisdizione per l’esercizio dell’autorità sulla chiesa universale, obliandone l’aspetto pastorale e sacramentale. L’esasperazione della difesa dell’autorità universale del Papa è anche derivata dalla pressione dei poteri politici, tendente ad assoggettare i vescovi allo stato e a ridurre la chiesa cattolica a una federazione di chiese nazionali.
L'autore
Severino Dianich, nato a Fiume nel 1934, è stato docente ordinario di Ecclesiologia e Cristologia nella Facoltà di Teologia di Firenze. Nella diocesi di Pisa, dove è stato parroco per molti anni, è il responsabile della pastorale della cultura e dell’università. Ha pubblicato, fra l’altro, presso la San Paolo, Teologia del ministero ordinato. Un’interpretazione ecclesiologica (1984); assieme a G. Barbaglio e G. Bof, Teologia. Dizionari San Paolo, (2002); La Chiesa e le sue chiese. Teologia e architettura (2009).
"Le singolarità della specie umana" è uno degli ultimi testi di Teilhard de Chardin; si tratta di un testo "laico" perché è una riflessione sul passato e il presente dell'umanità che vuole aprirsi a una prospettiva per il futuro. Potremmo dire che si tratta di un testo "apocalittico" nel senso originale della parola come rivelazione aperta al futuro compiuta da uno scienziato, uno dei maggiori evoluzionisti del XX secolo. Teilhard è stato un importante geologo e paleontologo, uno dei precursori della moderna teoria della biosfera come strumento per comprendere le leggi generali dell'evoluzione. Lo strumento filosofico da lui sviluppato come chiave di lettura dell'evoluzione è il concetto di muovere verso: la materia muove verso la complessità e la vita, e la vita verso la complessità e la coscienza fino a giungere alla nascita del pensiero e quindi dell'essere pensante. Ma oggi l'uomo si trova solo nell'universo e isolato su un piccolo pianeta a risorse limitate e con equilibri fragili. Come sfuggire a un senso di frustrazione e alla sensazione di essere giunti al capolinea dell'avventura umana? Ecco che l'idea di Teilhard si rivolge al passato, a quelle leggi generali dell'evoluzione che in vario modo sono riconducibili al muovere verso, ma egli vede nella riflessione del passato la prospettiva che apre al futuro.
Contributi di: Armogathe, Bruguès, Cazzago, Coutagne, Crippa, Dalmasso, Lafforgue, Marion, Petrosino.
I dieci anni trascorsi dall'inizio del XXI secolo ci hanno invitato a voltarci indietro per guardare il Novecento e riflettere sulla presenza del mistero cristiano nella letteratura e nel cinema, attraverso lo studio delle opere di romanzieri, poeti, drammaturghi e sceneggiatori. Abbiamo evitato di soffermarci esclusivamente su scrittori "cristiani" o "cattolici", per considerare non solo il contributo di chi viene solitamente incluso in queste categorie, ma anche quello di tanti autori non esplicitamente credenti, nella cui opera si avverte comunque l'impronta del cristianesimo, per la frequenza e la modalità con cui ricorrono temi come il senso della sofferenza, l'amore, la coscienza, la grazia, il peccato e la redenzione, il problema del male, ecc. Questa era la premessa del V Convegno di Poetica & Cristianesimo, tenutosi a Roma, presso la Pontificia Università della Santa Croce, il 5 e 6 di maggio 2011, i cui atti, con le relazioni e una selezione delle comunicazioni presentate, abbiamo raccolto in questo volume.
Una mini-raccolta di saggi scelti di Karl Rahner su fede, razionalità ed emozione. Si tratta di contributi che il celeberrimo teologo di Friburgo ha offerto tra il 1972 e il 1975. Li riproponiamo, dopo molti anni dalla loro prima apparizione in lingua italiana, in tutta la loro ricchezza e profondità.
Non ha pretese apologetiche il Rahner di queste pagine. Il suo interesse principale non è dimostrare perché si debba credere, ma suggerirne in un certo senso il come. Si crede con tutti se stessi: razionalità, emozione, slancio esistenziale e razionalità. Le migliori pagine di Rahner, per tutti.
"'Vivere una doppia cittadinanza' è il titolo di un lavoro di dottorato discusso alla facoltà Teologica dell'Emilia Romagna sulla teologia della creazione nei quaderni de "La Civiltà Cattolica". L'autore, Federico Badiali, (...) segue con rigore le differenti acrobazie fra scienza, filosofia e teologia portate avanti in questi 150 anni dalla prestigiosa rivista dei padri gesuiti. (...) All'interno dell'arco di tempo preso in esame, dal 1850 al 2010, individua cinque svolte fortemente significative per quanto riguarda l'evoluzione storica della teologia della creazione. L'apprendimento sincronico, condotto di capitolo in capitolo, gli permette di prendere coscienza del fatto che le evoluzioni che hanno caratterizzato la teologia della creazione sono legate, in qualche modo, ai progressi o alle involuzioni che, di volta in volta, hanno riguardato la maniera in cui questa disciplina si è rapportata alla Scrittura, all'apologetica, alla scienza, all'evoluzionismo, all'ecologia. Dopo aver ricostruito, in maniera diacronica, gli sviluppi che la teologia della creazione ha conosciuto in ognuno di questi ambiti, Federico Badiali cerca, con successo, di mettere in luce il modo in cui la teologia della creazione si presenta oggi al confronto col pensiero postmoderno." (dalla Presentazione di Maurizio Tagliaferri)