Lettera apostolica di Giovanni Paolo II sulla dignità e vocazione della donna in occasione dell'Anno Mariano. Un approfondimento dei fondamenti antropologici e teologici necessari a risolvere i problemi relativi al significato e alla dignità dell'essere donna e dell'essere uomo. Si tratta di comprendere la ragione e le conseguenze della decisione del Creatore che l'essere umano esista sempre e solo come femmina e come maschio. Solo partendo da questi fondamenti, che consentono di cogliere la profondità della dignità e della vocazione della donna, è possibile parlare della sua presenza attiva nella Chiesa e nella società.
L'intima connessione tra liturgia e Sacra Scrittura appartiene al DNA della fede biblica ebraico-cristiana, poiché è caratteristica primaria del suo evento fondatore: la Pasqua.
Nella liturgia perciò "la Sacra Scrittura ha un'importanza estrema" e in essa il credente deve sperimentarne "il gusto saporoso e vivo". Dalla Sacrosanctum Concilium a Papa Francesco, la prassi pastorale registra la bellezza della liturgia unita alla proclamazione e comprensione della Sacra Scrittura. La riforma liturgica promossa dal concilio Vaticano II ha come pilastro la profonda osmosi tra azione liturgica e proclamazione della Parola di Dio.
Gli ultimi secoli testimoniano che è avvenuto qualcosa nel linguaggio artistico nelle nostre chiese: un linguaggio capace di rappresentare non sempre di manifestare.
La Sacrosanctum Concilium permette di riscoprire i criteri che hanno anticamente guidato il discernimento della Chiesa relativo al linguaggio artistico proprio all'arte liturgica.
La natura dell'arte che si estende dalla liturgia nello spazio liturgico è legata al mistero dell'incarnazione del Verbo di Dio che si fa uomo. Parola e Immagine non sono più disgiunte, ma manifestazione della stessa persona del Figlio di Dio.
L'arte è la traduzione della Parola vissuta liturgicamente.
Ridestare l'intera ragione è compito impellente per una riflessione filosofica credente in grado di farsi carico dell'analisi antropologica dell'esperienza, e capace di creare una maggiore omogeneità di pensiero nell'area ecclesiale, indispensabile per la stessa missione di evangelizzazione. Urge il recupero ad intra della razionalità della fede, nella consapevolezza critica che la fede non blocca le vie del pensiero, ma le apre, radicalizzando le domande, e con alcune sue risposte le porta alla loro vera profondità e drammaticità. Solo passando dal fenomeno al fondamento si potranno vincere le derive dell'individualismo, del pragmatismo, dell'utilitarismo, di una ragione incurvata su sé stessa e non aperta alla totalità del reale. Da qui la questione della figura della ragione, importante per il dialogo tra pensanti. Prefazione di Papa Francesco.
Che cosa porta di nuovo Amoris laetitia rispetto al magistero tradizionale della chiesa? In questo suo commento all'Esortazione apostolica di papa Francesco, Brambilla mostra che il documento getta uno sguardo nuovo sulla vita di coppia e della famiglia: introduce uno stile, un linguaggio e un'attenzione particolare all'esistenza concreta delle famiglie, alla fenomenologia della coppia e alla storia della trasmissione fra le generazioni.
Il dibattito suscitato dall’Esortazione papale sull’amore nella famiglia non tiene sufficientemente conto che ogni atto di magistero è una ripartenza dall'inizio, per fare un ulteriore passo avanti, no è la prima volta e non sarà neanche l'ultima. E' l'atto dell "traditia tradens"che non si limita a trasmettere dottrina e morale, ma cerca di interrogarle sempre da capo, ritornando alla freschezza della sorgente e al gesto di mettere il lievito del Vangelo nella pasta del vissuto umano. In cinque percorsi pastorali di introduzione al matrimonio cristiano, così ci viene dato di sperimentare che dono del Vangelo e vita della coppia possono rinascere e rinascere insieme.
Franco Giutio Brambilla, già ordinario di cristologia e di antropologia teologica alla Facoltà teologica dell'Iltalia settentrionale (e preside della stessa dal 2006 al 2012), nel 2012 è diventato vescovo dl Novara. Presso l'Editrice Queriniana ha pubblicato: Il Crocifisso risorto (2021); Antropologia teologica (2014); Liber pastoralis (2018); Praticare e raccontare i “santi segni” (2020).
In questo testo vengono raccolti i discorsi di Papa Francesco e le testimonianze rese da varie persone davanti al Santo Padre durante il Viaggio Apostolico nella Repubblica Democratica del Congo e in Sud Sudan (31 gennaio - 5 febbraio 2023). Un documento prezioso e importante, che unisce la voce profetica di Francesco a testimonianze ricche di sofferenza e di fede. Prefazione di Chimamanda Ngozi Adichie.
Quando oggi si parla di giovani e con i giovani s'impongono queste domande: è rimasto un terreno comune? Come preservarlo? Come farli entrare nella dimensione del patto per dare loro appieno la dignità che meritano e ricucire lo sfilacciato legame tra passato e futuro? Vittorio Robiati Bendaud prova qui ad abbozzare un meditato spunto di risposta. Perché i giovani ritrovino fiducia devono poter sentir parlare con autorevolezza, dignità e onestà del senso delle realtà concrete, che normalmente esperiscono, a cominciare dal loro corpo. Devono inoltre poter fare davvero affidamento su una scuola seria ed esigente, che permetta loro di districarsi nel mare nella complessità, come pure sul senso di famiglia e di responsabilità per loro nutrito dalle principali comunità religiose. Devono poter avvertire, infine, che c'è fiducia nel Dio della Bibbia e nelle Sue promesse.
"Il 29 giugno 2022, nella celebrazione della solennità dei SS. Apostoli Pietro e Paolo, Papa Francesco ha promulgato la Lettera apostolica Desiderio desideravi sulla formazione liturgica del popolo di Dio. Questo documento costituisce un tratto significativo di una serie di interventi che il Pontefice ha dedicato al tema della liturgia della Chiesa; ciò attesta l'importanza non certo marginale che egli attribuisce alla celebrazione del mistero di Cristo, quale esperienza fondamentale di evangelizzazione e di cammino di vita cristiana plasmato dalla Parola, dal culto e dalla carità. Su questo versante la testimonianza della comunità cristiana degli inizi a Gerusalemme è sempre attuale (cfr. At 2,42). In riferimento all'interesse manifestato da Papa Francesco per la liturgia secondo l'autentica tradizione della Chiesa e la sapiente interpretazione rinnovata dal Concilio Ecumenico Vaticano II è necessario ricordare, anzitutto, l'approvazione della terza edizione italiana del Messale Romano 3 . Non sono meno significativi, inoltre, gli interventi omiletici nel contesto eucaristico tenuti da Papa Francesco a casa Santa Marta, commentando i testi biblici del Lezionario." (dalla presentazione di mons. Ovidio Vezzoli)
La gioia del Padre nel contemplare l'opera compiuta nella sapienza del Verbo per potenza di Spirito Santo è la benedizione che accompagna tutta la vicenda umana e tiene viva la speranza della beatitudine, anche nelle molte spaventose ombre che segnano la storia di tutti i tempi, del nostro tempo. La Pasqua di Gesù è la rivelazione della via che porta alla gloria: la via della vita donata, dell'amore fino alla fine. Non intendo limitarmi a presentare la "proposta pastorale per l'anno 2023/2024", ma suggerire attenzioni doverose e costanti che devono qualificare le proposte della comunità cristiana. Richiamo tutti alla vigilanza, alla lucidità, alla fortezza per evitare di essere reticenti, intimoriti o arroganti in un contesto caratterizzato da opinioni diffuse che confondono il pensiero, le parole, le proposte in ambito educativo e pastorale. Il punto di partenza irrinunciabile è la professione di fede che riconosce la vita come dono di Dio. In questo senso si deve intendere la vita come "vocazione ad amare". Per dare un contenuto a queste affermazioni ci riferiamo con pensosa disponibilità alla Parola di Dio, alle indicazioni di papa Francesco e del magistero della Chiesa per accompagnare tutti a vivere temi particolarmente complessi e problemi che non possiamo ignorare con la fiducia del credente e la sapienza che viene dall'alto. Nel contesto in cui viviamo, la proposta cristiana può essere considerata come una sorta di stranezza d'altri tempi, può essere disprezzata come ridicola, può essere intesa come la pretesa di giudicare, come una invadenza fastidiosa. Ma i cristiani non vogliono e non possono giudicare nessuno. Sperimentano però che, vivendo secondo lo Spirito di Dio e l'insegnamento della Chiesa, ricevono pienezza di vita, hanno buone ragioni per avere stima di sé e degli altri, affrontano anche le prove animati da invincibile speranza. Non ritengono di essere migliori di nessuno. Sentono però la responsabilità di essere originali e di avere una parola da dire a chi vuole ascoltare, un invito alla gioia. Con questo spirito incoraggio tutti a non rinunciare alla responsabilità della testimonianza, della proposta, dell'accompagnamento educativo sui temi che riguardano l'educazione affettiva, la preparazione al matrimonio religioso, l'accoglienza della vita, il lavoro, la pace, il tempo della terza età.
In occasione del quarto centenario della morte di san Francesco di Sales, papa Francesco gli dedica una lettera apostolica in cui ripercorre la sua vita e la sua missione. Il patrono dei giornalisti, festeggiato il 24 gennaio, è assunto dal papa come un «modello di dolcezza per i giovani», un esempio da seguire per la sua fede caratterizzata da umiltà e carità, una fede che è prima di tutto un atteggiamento del cuore.
Con questo libro Fulvia Sieni, monaca agostiniana, non vuole insegnare una teoria sul mistero eucaristico, ma condurre il lettore in un percorso che intende offrire alcune provocazioni capaci di mostrare che la santa Messa tocca le corde più intime del cuore e nutre la vita personale nella sua profondità. A volte partecipare all'Eucaristia può essere un'esperienza noiosa, il linguaggio con cui si parla non è di facile comprensione, il tempo scorre lento e le parole sembrano risuonare come distanti dai problemi e dalle questioni concrete della nostra esistenza. Eppure, scavando in profondità, offrendo fiducia a quanto accade, è possibile sperimentare, attraverso l'Eucaristia, la forza e l'efficacia della vita di Gesù.
Queste pagine esplorano le riforme dell'ufficio divino proposte dal concilio Vaticano II per rispondere al desiderio di Papa Francesco che i fedeli cristiani siano formati per la liturgia e siano formati dalla liturgia. Le riforme sono il frutto di una profonda riflessione teologica sulla natura della Chiesa, su ciò che significa essere un cristiano e, di conseguenza, sulla natura del culto liturgico come partecipazione attiva al sacerdozio di Cristo. Per la Liturgia delle ore queste riflessioni portarono i Padri conciliari a una riforma che avrebbe aperto i suoi tesori a tutta la Chiesa.