Questo libro sulla litoterapia, ovvero la cura con le pietre preziose, scritto da don Marcello Stanzione, divulgatore della terapeutica ildegardiana, e dalla naturopata e operatrice olistica Loredana Spinelli, insegnante di cristalloterapia, si propone, attraverso un'indagine accurata del pensiero di santa Ildegarda di Bingen e dei suoi metodi di cura naturali, di creare un collegamento tra la visione terapeutica riconducibile all'epoca medievale e le più attuali metodologie e proposte, soprattutto nel campo della cristalloterapia e medicina olistica.
Nella prima parte del testo, vengono elencate le pietre utilizzate dalla santa monaca benedettina per la cura di specifiche patologie e le relative ricette consigliate; nella seconda parte, il lettore si addentrerà in una visione più scientifica della terapia con il mondo minerale, per scoprire come quest'ultimo possa realmente influenzarci a livello energetico e agire sul nostro equilibrio psicofisico.
Santa Ildegarda di Bingen, con le sue intuizioni, con il suo messaggio taumaturgico e profetico, con il suo talento di guaritrice, ha precorso i tempi. Donna dal temperamento eclettico, ha spaziato dal campo dell'erboristeria e dell'alimentazione a quello della cristalloterapia, donandoci precise ricette e rimedi naturali confermati dalle più recenti scoperte scientifiche.
Sono passati quasi 50 anni dall’entrata in vigore in Italia della legge sull'aborto, la 194 del 1978. Questo libro ripercorre, fonti e testimonianze alla mano, la temperie in cui essa fu emanata e il dibattito che l'ha accompagnata fino a noi. Introdotte da Marco Invernizzi, la presidente del Movimento per la Vita Marina Casini e Chiara Mantovani, medico, perfezionata in bioetica, due donne che già nella realtà professionale di ogni giorno promuovono le ragioni per il riconoscimento della dignità di ogni persona dal concepimento fino alla morte naturale, delineano qui il quadro giuridico che disciplina la vita nascente in Italia, tracciando nuove linee operative nell'attuale contesto per un'affermazione piena della cultura della vita, della donna e della maternità.
Antonio Salieri (1750-1825) è stato un gigante della storia della musica. Nato in Veneto, sviluppò a Vienna le sue straordinarie doti di compositore riempiendo i teatri europei e divenendo maestro di Beethoven, Schubert, Liszt e tanti altri. Con il passo intrigante di un romanzo e con il conforto dei documenti, Monsalve delinea il ritratto di un uomo brillante, animato da una creatività poliedrica e da intuizioni innovatrici. Non gli ha giovato la leggenda della gelosia omicida nei confronti di W.A. Mozart. Qui, con abbondanza di prove, si restituiscono l'integrità e l’onore a un personaggio di cui l'Italia dovrebbe andare fiera.
I profeti di ogni tempo non guardano solo al futuro, ma raccontano ciò che deve essere ricordato, sostenuto e fatto in un dato momento. Così, i profeti forniscono un orientamento soprattutto per il presente. In questo senso, la teologia di Jürgen Moltmann è sempre stata una teologia profetica. Un discorso su Dio radicato nel presente e orientato all'azione per un fu-turo migliore: una teologia politica della speranza. La catastrofe causata dalla pandemia somiglia un po' alla valle oscura del Salmo 23. Dio non ci evita la valle della morte, ma ci accompagna nelle nostre paure, cammina con noi nell'oscurità, senza risparmiarci l'attraversamento di questa valle oscura. Dio soffre assieme a noi per le nostre paure, e tuttavia conosce la strada giusta per noi. Per questa ragione non temo alcuna sventura, perché la sua lealtà, nella mia sventura, mi accompagna. «È vicino e difficile da comprendere Dio», scrisse Hölderlin: Dio è più vicino a noi di quanto ci sia dato comprendere, e proprio per questo è così difficile da definire. Eppure, possiamo confidare nella sua vicinanza. La fiducia in Dio porta fiducia in se stessi, quando è sincera. Tutte le previsioni scientifiche sono diventate incerte, la certezza del futuro del mondo moderno è stata infranta, ora è tempo di sperare.
"Come faccio ad affrontare le situazioni difficili che mi si presentano?", "Come gestisco la rabbia?", "Dove posso trovare la vera gioia?", "Che obblighi ho nei confronti degli altri?", "Qual è il miglior modo di vivere?". Le risposte a queste e a molte altre domande si celano nel cuore della filosofia stoica. Per secoli, la combinazione unica di praticità e saggezza degli stoici ha ispirato le menti più brillanti, dagli imperatori romani ai leader contemporanei come Barack Obama. I pensieri di Seneca, Epitteto e Marco Aurelio si rivelano ancora oggi straordinariamente attuali, aiutandoci ad affrontare le sfide della vita, gestire i fallimenti e raggiungere i nostri obiettivi. Questo libro rende la saggezza stoica accessibile a tutti: ogni pagina offre una citazione dei grandi filosofi, arricchita da aneddoti storici e commenti illuminanti. Una riflessione al giorno per imparare a superare le difficoltà, raggiungere i propri traguardi e coltivare serenità, autoconsapevolezza e resilienza. "Diventare stoici" ci regala un rituale quotidiano capace di portare chiarezza, efficacia ed equilibrio, per affrontare ogni giornata con rinnovata consapevolezza e vivere la nostra vita al meglio.
Un nuovo paradigma clinico si costituisce sullo sfondo dell'affermazione incontrastata del discorso del capitalista e della conseguente evaporazione della funzione normativa del Nome del padre: il desiderio inconscio viene cancellato da una spinta dissipatrice al godimento mortifero. In gioco vi è una metamorfosi decisiva: la mancanza da cui scaturisce il desiderio si trasfigura in un vuoto che anela compulsivamente al suo riempimento. È il mondo delle dipendenze patologiche. L'altra faccia della medaglia è rappresentata da una tendenza a sottrarsi all'imperativo del consumo, come accade nelle anoressie e nelle depressioni. In questa oscillazione tra un godimento incandescente e il suo drastico rifiuto, ciò che emerge è la sostituzione del partner umano con un partner inumano: cibo, droga, immagine del proprio corpo, bottiglia, psicofarmaco, ecc. Sostituzione che vorrebbe garantire al soggetto un rimedio definitivo alla propria angoscia ma che in realtà conduce la vita verso la morte. Ripubblicato in una forma completamente rinnovata, questo libro costituisce, insieme a L'uomo senza inconscio (2010) e a Nuove melanconie (2019), il primo fondamentale testo di una trilogia che Massimo Recalcati ha dedicato all'analisi del disagio contemporaneo della civiltà e alle sue più significative espressioni psicopatologiche.
Le macchine possono pensare, decidere, riprodursi? Possono comprendere che cosa sia il bene o il male? In un viaggio che ripercorre il cammino del sogno più antico dell'uomo, Lorenzo Perilli indaga le possibilità concrete di sviluppare una coscienza artificiale e che cosa questo significherebbe per l'umanità: un'opera che non solo affronta il futuro della tecnologia ma la natura stessa di ciò che siamo soliti chiamare realtà. Immaginare che i processi dell'intelligenza?- i processi mentali, i processi che portano al costituirsi della coscienza - siano riprodotti per via algoritmica è oggi qualcosa di plausibile. La rivoluzione tecnologica in corso è destinata a lasciare un segno indelebile su tutti gli aspetti della nostra vita individuale e associata, dallo sviluppo delle nostre capacità cognitive all'interazione tra individui, dalla democrazia al mondo del lavoro, dall'insegnamento alla comunicazione; ma a ridefinirsi è anche il rapporto tra vero e falso, il concetto di responsabilità e le definizioni stesse di umano e di macchina. Se le macchine algoritmiche sono ampiamente in grado di superare il test escogitato da Alan Turing nel 1950 per poterle dire «intelligenti», che senso ha allora parlare di una demarcazione tra artificiale e umano? A partire dalle riflessioni di Omero e Aristotele, Cartesio e Leibniz, Norbert Wiener e Douglas Hofstadter, Coscienza artificiale ci spinge a riflettere su tematiche che mai gli esseri umani si sono trovati ad affrontare prima che l'evoluzione delle macchine li costringesse a farlo. Un'opera profonda e innovativa, che ci rivela come la tecnologia di oggi non sia più stolida materia inerte o qualcosa che reagisce alle nostre sollecitazioni, ma un vero e proprio soggetto autonomo; e che ciò di fronte a cui potremmo infine trovarci è una nuova forma di esistenza.
Nel giugno del 1868, quando per la prima volta entra nella Villa Reale di Monza, Nina è una ragazza travolta dagli eventi. Lei, una semplice sguattera, dovrà occuparsi della camera della principessa Margherita, da pochi mesi moglie dell'erede al trono d'Italia. Per Nina non è un sogno, bensì un incubo, perché presto si rende conto di essere uno strumento nelle mani altrui, una pedina in un labirinto d'intrighi. L'incontro con un anziano maggiordomo di Casa Savoia, però, le cambia la vita. Nina imparerà a leggere e a scrivere, studierà, troverà l'amore e, nel corso degli anni, la sua strada si affiancherà a quella della donna più ammirata d'Italia, la regina Margherita. Fino al giorno in cui dovrà fare una scelta difficilissima... Nel giugno del 1868, quando per la prima volta fa il suo ingresso nella Villa Reale di Monza, a Margherita sembra di vivere in un tempo sospeso. La sua intera esistenza è stata dedicata a prepararsi per quel ruolo, essere la degna e impeccabile consorte di un principe di sangue reale. Ma per suo marito Umberto è come se lei non esistesse. Il matrimonio è una finzione, il suo unico compito è procreare un erede maschio e poi scomparire all'ombra di Umberto. Eppure Margherita non ha intenzione di sacrificarsi in nome della Corona. E così sarà lei a conquistare l'amore del popolo, sarà lei ad affascinare la riottosa aristocrazia romana, sarà lei a diventare un'icona del suo tempo: la Prima Regina d'Italia. Fino a quel fatidico giorno del luglio 1900, quando tutto il suo mondo sarà stravolto in un solo attimo... Con passione e un autentico talento nel ricreare le atmosfere di un periodo affascinante della nostra Storia, l'autrice dà vita a due protagoniste indimenticabili, Nina e Margherita, due donne agli estremi opposti della scala sociale unite dalla stessa determinazione a non farsi ingabbiare dalle regole di corte, due donne diversissime che avranno il coraggio di battersi per forgiare il proprio destino.
Saggio e generoso, sovrano capace di riunire alla sua Tavola Rotonda i cavalieri più valorosi; guerriero (quasi) invincibile con la sua spada Excalibur; uccisore di mostri; una vita dedicata alla ricerca del Santo Graal. Tutti quanti conosciamo a grandi linee la leggenda di re Artù e le sue avventure, ma cosa succede se la prendiamo sul serio e proviamo a raccontarla come la biografia di un uomo realmente esistito? Cosa ci racconta del Medioevo questo grande mito? A partire dal XII secolo le imprese del glorioso re dei Britanni hanno continuamente ispirato le letterature di tutta Europa, facendo diventare Artù, nell'immaginario collettivo, il sovrano medievale per eccellenza. Dal concepimento in Cornovaglia, favorito dalla magia di Merlino, fino alla sua scomparsa sull'isola di Avalon, lo seguiremo nelle stanze del suo palazzo reale e sui campi di battaglia per meglio comprenderne la statura epica e tragica e cercare così di accostarci al vero mistero che lo avvolge: quello, cioè, dell'immutato fascino della sua leggenda, che ancora oggi non cessa di essere fonte di ispirazione per scrittori e registi. Una fortuna costante, che ha effettivamente consacrato Artù 're in eterno'.
Cresciuto in un contesto culturale dove la politica era religione e la religione politica, formatosi in una Chiesa dove Dio, patria e popolo erano tutt'uno, Jorge Mario Bergoglio è sempre stato un politico, ha sempre fatto politica. 'Politica alta', spiega, mai politica di partito. Ma non c'è alta politica senza la politica concreta. Di entrambe si occupa questo libro, che di Bergoglio studia idee e azioni, affinità e ostilità, convinzioni e contraddizioni, successi e fallimenti. Alieno agli intenti apologetici delle sue biografie, estraneo alle diatribe che la sua figura ha generato in seno alla Chiesa, Loris Zanatta ne ripercorre con spirito critico la parabola, dagli inizi a Buenos Aires agli ultimi anni in Vaticano. Il profilo che ne esce è quello di un moderno erede della cristianità antica. Di una cristianità, quella ispanica, in trincea perenne contro i nemici che la erosero e sconfissero, la frammentarono e marginalizzarono: l'illuminismo e il razionalismo, il liberalismo e il capitalismo, Giovanni Calvino e John Locke, la secolarizzazione e la globalizzazione, i nemici eterni ora dichiarati ora occulti. Bergoglio parla oscuro ma ha idee chiare, dissimula gli obiettivi ma non li perde mai di vista, si adatta all'ambiente per meglio conquistarlo. Un gesuita allusivo e flessibile che ama confondere le tracce e mischiare le carte, compiacere tutti senza identificarsi con nessuno, governare con mano di ferro ma farsi piccolo e umile per sedurre e convertire.
Nada ha vent'anni, una bambina di due ed è sola. Il marito è partito volontario per la guerra in Africa. La sua famiglia è lontana e nella nuova città dove abita non conosce quasi nessuno. Hermann di anni ne ha quasi quaranta, una famiglia in Germania, è sottufficiale della Wehrmacht e odia Hitler. Si incontrano per caso in un pomeriggio d'inverno a Marina di Carrara e si innamorano. Insieme decidono di fuggire, lei da una famiglia sbagliata, lui da un esercito che da alleato è diventato occupante e invasore. Scappano sui monti e si uniscono ai partigiani. Rischieranno la vita, parteciperanno alla liberazione di Parma, convinti che il futuro sia dalla loro parte. Non sarà così. Giorgio van Straten ci porta sapientemente sulle tracce di Nada e di Hermann, inseguendo persone, documenti, oggetti, fotografie: riaffiora così una storia incredibile e ricca di colpi di scena. Una ricerca che ci fa 'inciampare' in domande e interrogativi che riguardano tutti: l'amore è una forza capace di travolgerci, anche di farci rischiare la vita stessa? I grandi sogni della giovinezza indirizzano tutta la nostra esistenza o sono destinati a diventare fonte inesauribile di nostalgia e frustrazione? Le cicatrici di esperienze così travolgenti possono essere nascoste e dimenticate?