Quale panorama offre oggi la Chiesa riformata secondo le indicazioni del Vaticano II? A ben guardare, potrebbe esserci di che preoccuparsi: catechismo dimenticato, liturgia creativa, superficialità e approssimazione. Già in un libro denuncia del 2011 - "La Bella Addormentata. Perché dopo il Vaticano II la Chiesa è entrata in crisi. Perché si risveglierà" - gli autori, Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro, analizzavano con lucidità la situazione della Chiesa attuale, rivelando come la crisi di Fede avesse radici profonde nelle aperture spesso mal interpretate del Concilio Vaticano II. In questo saggio, Paolo Pasqualucci riprende gli assunti del libro di Gnocchi e Palmaro, sviscerandoli alla luce della dottrina immutata della Chiesa. Con piglio deciso l'autore individua gli errori dottrinali, le debolezze e le deviazioni dal retto Magistero e propone al lettore una via sicura per ritornare a essere profondamente cattolici, per ritrovare carità coraggiosa nel testimoniare la propria Fede nella Chiesa e di fronte al mondo.
È possibile conoscere Dio con la sola ragione? Quale tipo di ragione? E quale Dio ci fa conoscere? Sono le domande di fondo alle quali "Introduzione allo studio di Dio" si propone di rispondere, attraverso un percorso intellettuale che muove dall'attualità del problema-Dio, ne affronta le risposte negative o inadeguate, le illumina positivamente con la filosofia tomista tradizionale, per poi concludere all'effettivo rivelarsi di Dio nella storia della salvezza. Un libro agile e allo stesso tempo dettagliato, frutto della competenza e capacità di rilettura di p. Garrigou-Lagrange. Gli apporti presentati dal teologo domenicano rivelano ad oggi tutta la loro grandiosità;, nella misura in cui sono ancora in grado, dopo più di mezzo secolo, di guidare l'uomo sulle strade della ricerca di Dio.
Cosa significa Incarnazione? Qual è il rapporto tra la Fede e ragione? Chi sono i santi? In cosa consiste la paternità e la missione di un sacerdote? La fede cattolica è un incontro che modella la vita, il modo di vedere la realtà, il senso che si dà alle cose. Un incontro che non chiede di rinunciare all'intelligenza, ma al contrario, di rivolgerla non a se stessi e alla realizzazione del proprio successo personale, ma alla Verità che ci purifica, ci trascende, e ci guida. Nell' incontro tra Gesù e Pilato, quest'ultimo chiede: "Cosa è la verità?". Gesù, non risponde. Non perché non lo sappia fare; non perché la Verità non esista; non perché ognuno si può fare la sua, e Pilato ha quindi il diritto di scegliere per sé; non perché il discorso sarebbe stato troppo impegnativo. Semplicemente perché Pilato è accecato, dal potere, dalla volontà di ottenere plauso ed approvazione. Non è in grado di vederla, la Verità, anche se la ha davanti agli occhi, in carne ed ossa. Pensa ad altro, il suo cuore è distolto, sviato.
Uno studio di ricerca dedicato agli Scritti di san Francesco d’Assisi, con l’obiettivo di riconoscere la qualità cristiana delle relazioni di cui i testi danno testimonianza. Vengono scandagliati i documenti testuali che la tradizione francescana ascrive all’Assisiate, individuando le caratteristiche fondamentali che connotano il modo di rapportarsi con Dio e con l’altro da parte dei fratelli minori, al fine di approfondire sotto il profilo teologico i punti nevralgici dei diversi legami vissuti e propiziati da san Francesco.
Destinatari
Tutti, in particolare appassionati di francescanesimo.
Autore
ANTONIO RAMINA, minore conventuale, è docente di teologia spirituale e di spiritualità francescana presso la Facoltà Teologica del Triveneto. Laureato in lettere all’Università di Padova, ha conseguito il dottorato in teologia presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale (Milano). Attualmente vive nel Convento «Sant’Antonio Dottore» (Padova), dove svolge il compito di educatore accompagnando nella formazione iniziale i frati di professione temporanea appartenenti alla propria famiglia religiosa.
Questo è solo uno dei temi affrontati nella fitta conversazione tra Paolo De Benedetti e un interlocutore non credente, Maurizio Scordino, che ne raccoglie il pensiero attraverso i ricordi familiari, i ritratti di quanti hanno avuto a che fare con lui e la rilettura delle molte pubblicazioni teologiche dell’ex direttore editoriale di Bompiani e Garzanti.
Temi importanti, ma poco discussi, come possono esserlo quelli legati al concetto di sacrificio offerto a Dio, alla similitudine tra la sofferenza degli animali e la Shoah e al complesso rapporto tra fede e vegetarismo. In Paradiso ad attenderci è il resoconto di un lungo dialogo tra due amici, affettuoso ma non accondiscendente, che propone una nuova direzione per affrontare argomenti di solito visti con sufficienza o come estemporanei, nella benevola (quanto spesso involontariamente offensiva) percezione che l’ambiente, religioso o meno, a essi concede.
Editoriale (pag. 11)
(Luiz Carlos Susin, Diego Irarrázaval, Daniel Franklin Pilario)
I. PARTE MONOGRAFICA
1. “Sacrificio”: una nozione ambigua nel cristianesimo (pag. 19)
(Louis-Marie Chauvet)
2. La logica sacrificale disconosciuta del capitalismo neoliberale e la sua impossibile legittimazione teologica (pag. 33)
(Michel Beaudin)
3. Il sacrificio come fattore di sostituzione tra la reciprocità negativa e la reciprocità positiva. Una prospettiva antropologica (pag. 46)
(Simon Simonse)
4. Non siamo noi a inventare il sacrificio, è il sacrificio che ha inventato noi. Per sbrogliare il pensiero di Girard (pag. 64)
(James Alison)
5. L’allegra carneficina: il sacrificio e l’intrattenimento di successo (pag. 76)
(Michael L. Budde)
6. Sacrificio, paternità e potere: una prospettiva di genere (pag. 88)
(Christine E. Gudorf)
7. Rituali della passione, violenza e compassione (pag. 101)
(Luiz Carlos Susin, Diego Irarrázaval, Daniel Franklin Pilario)
8. Il Quarto carme del servo di Dio. Teologia del martirio versus teologia del sacrificio (pag. 118)
(César Carbullanca N.)
9. L’evento-Cristo trinitario: un sacrificio diverso (pag. 131)
(Robert J. Daly)
10. «Se aveste compreso che cosa significa: “Misericordia io voglio e non sacrificio”» (pag. 143)
(Enzo Bianchi)
II. FORUM TEOLOGICO
1. Economia verde: ultimo assalto alla natura? (pag. 157)
(Leonardo Boff)
2. Come intervenire, da una prospettiva di fede, nel dialogo etico mondiale? (pag. 167)
(Marciano Vidal)
3. Non senza una certa tragicità: papa Benedetto XVI e i divorziati risposati. Osservazioni teologico-pastorali in occasione di un dialogo tenutosi il 2 giugno 2012 (pag. 180)
(Rainer Bucher)
4. In memoriam: Seán Freyne (1935-2013) (pag. 189)
(Maureen Junker-Kenny)
"La storia è radicalmente segnata dall'evento Gesù Cristo. Da questo assunto, giustificato con numerose ricerche sul cristianesimo primitivo, si è sviluppato tutto il percorso esegetico-teologico dell'alsaziano Oscar Cullmann, uno dei più apprezzati studiosi del Nuovo Testamento anche in ambito cattolico, al punto di essere chiamato come osservatore al Concilio Vaticano II. A fronte delle tendenze di matrice bultmanniana e barthiana che rischiavano di dimenticare la dimensione storica della salvezza, egli con tenacia e acribia filologica ha sempre difeso l'agire storico di Dio, che fissa un punto di svolta e orienta al futuro escatologico temporalmente inteso. La fedeltà agli scritti del Nuovo Testamento determina anche il suo impegno ecumenico e la sua visione dell'unità delle diverse tradizioni cristiane, nessuna delle quali deve essere annullata, essendo suscitate dallo Spirito". (Giacomo Canobbio)
Nuova edizione rivista con Postfazione di Antonio Spadaro
«Con te voglio parlare»: un grande teologo si rivolge a Dio e con lui stabilisce un colloquio. Sono parole di fede accesa: non parole che denominano e distinguono, che descrivono e definiscono, che fissano e ordinano, come al solito. Le parole qui non sono un righello che squadra, ma un luogo di evocazione e di risonanza del mistero di Dio. «Siamo proprio davanti a una piccola teologia poetica che sa stare in ginocchio» (dalla Postfazione di Antonio Spadaro).
Descrizione
«Con te voglio parlare»: un grande teologo si rivolge a Dio e stabilisce un colloquio con lui. Sicché ne nasce un testo di vibrante poesia e di alta spiritualità.
Queste dense pagine attestano innanzitutto una continua ricerca di Dio. Tale ricerca, che è risposta all’appello di Dio stesso, viene affrontata con grande onestà, con totale impegno esistenziale. E in tal modo vi confluiscono scienza teologica e conoscenza dell’uomo, della sua sofferenza, dei suoi limiti, della sua grandezza.
Questa «piccola teologia poetica che sa stare in ginocchio» (A. Spadaro), inoltre, pubblicata per la prima volta nel 1938 – negli anni in cui Rahner elaborava la sua prospettiva filosofica –, permette di gettare uno sguardo «nella profondità delle tendenze motrici dello spirito rahneriano e nella vigorosa capacità d’azione del suo pensiero teologico» (K. Lehmann).
Questo colloquio rahneriano con Dio è ora corredato da una Postfazione, dotta e ispirata, a firma di Antonio Spadaro, attuale direttore de La Civiltà Cattolica.
"In questo mondo è il denaro che vince le guerre, è il denaro che piega la politica: ma per trasmettere all'umanità la parola e la salvezza di Dio altri mezzi ha scelto il Signore; e la Chiesa, continuando l'opera del suo Fondatore e Sposo, porterà frutto solo se agirà in sintonia con Lui". Le parole del gesuita padre Adolfo Bachelet, economo della Compagnia di Gesù e poi presidente onorario del Centro nazionale economi di comunità, suonano come un invito forte per tutti i cristiani di oggi impegnati nel mondo e nell'amministrazione economica, nella Chiesa ma non solo. Il libro raccoglie gli articoli che padre Bachelet scrisse per il Bollettino del Cnec tra il 1974 e il 1980. Episodi della Bibbia, l'esempio dei santi, eventi di attualità sono l'occasione per affrontare in chiave spirituale temi di economia e amministrazione economica. Le riflessioni offerte, a tanti anni dalla stesura, risultano particolarmente - e sorprendentemente - attuali. Non manca una riflessione sull'esempio civile e cristiano di Vittorio Bachelet, fratello di padre Adolfo e storico presidente nazionale dell'Azione cattolica italiana, ucciso dalle Brigate Rosse nel 1980. Questa nuova edizione riprende il testo originale di "Economia e fede", edito dall'Ave nel 1980, con nuovi contributi e una nuova veste grafica.
In questo libro l'Autore riflette sulla relazione tgra il mistero della Chiesa e l'unione delle due nature nel Verbo incarnato, all'interno di un preciso arco storico-teologico: tra l'opera pionieristica del teologo J.A. Mohler (1796-1838) e la Costituzione dogmatica Lumen gentium del Concilio Vaticano II (1962-1965).
Cipriano Vagaggini ha dedicato un'intera opera al senso teologico della liturgia". L'Autrice ci offre in questo volume il frutto della sua ricerca sullo stesso Vagaggini, edito ed inedito, compreso e incompreso, accolto e rifiutato, assecondato e ostacolato, ascoltato e ignorato. "
Ogni sapere della verità rimarrebbe vuoto e senza vita, se non si collegasse con la convinzione personale. Ogni sapere rimarrebbe vuoto e vano, se non diventasse convinzione! Il sapere teologico deve imprimersi nella vita ed esprimersi nell'atteggiamento verso il mondo e verso il prossimo. L'intento principale di questo studio non è tanto dare un'abbondanza di informazioni nuove, ma piuttosto aiutare a capire in modo più profondo che cosa significhino "i carismi nella Chiesa e la grazia della vocazione" e sensibilizzare al mistero di Dio e della sua presenza tra di noi. La fede non è il risultato della sola riflessione teologica, ma è piuttosto il frutto del pregare insieme alla Chiesa; lo scopo della riflessione teologica è l'approfondimento della fede già vissuta e la sua correzione qualora ci si allontanasse dal Credo della Chiesa.