«I testi cristiani antichi non sono di immediata lettura, ma la loro distanza pazientemente ci guida ad affrontare le tante distanze che ci separano dagli uomini e dalle donne di oggi. Se rispettati in questa dimensione, quegli scritti parlano ancora e permettono di entrare in qualche misura in dialogo con fratelli e sorelle che “ci hanno preceduto nel segno della fede”» (dall’Introduzione).
Nell’intento di confrontarsi con uomini e donne dei primi secoli cristiani, grandi figure abituate più di noi a misurarsi con ‘un mondo che cambia’, al veloce mutare degli scenari e alla presenza contemporanea di culture diverse, il volume propone alcuni brevi medaglioni, nati per le pagine di Evangelizzare, che interrogano l’esperienza antica a partire da domande, problemi, desideri attuali.
Sommario
Introduzione. I. Furono chiamati cristiani. 1. Il Vangelo di Tommaso. 2. Didachè. 3. Le Odi di Salomone. 4. Coraggio, Erma! 5. Tecla di Iconio. 6. Taziano il siro. 7. La passione di Perpetua. 8. Tertulliano: Alla moglie. 9. Origene. 10. Novaziano. II. Un secolo breve? 11. Ambrogio. 12. Pacomio. 13. Afraate. 14. Marcella dell’Aventino. 15. Cromazio di Aquileia. 16. Paolino e Terasia. 17. Santa Caterina e Ipazia. 18. Benedetto e il goto. 19. Raedegonda. 20. Nel nome di Dio clemente misericordioso. Bibliografia minima di riferimento.
Note sull'autrice
Cristina Simonelli (Firenze 1956) è docente di teologia patristica alla Facoltà teologica dell’Italia settentrionale, allo Studio teologico San Zeno di Verona, affiliato alla Pontificia Università Lateranense, e allo Studio teologico San Bernardino, sempre di Verona. È socia del Coordinamento delle teologhe italiane. Collabora da alcuni anni alla rivista Evangelizzare.
Volume antologico dedicato a Sant'Agostino; il tema conduttore che ha presieduto la scelta dei testi e costituito dall'esperienza mistica del grande Padre della Chiesa. Raccolta di testi che caratterizzano l'essere mistico di sant'Agostino. I brani sono tratti da Le Confessioni, I Soliloqui, La Trinita, dall'Epistolario e dal Commento alla I Epistola di Giovanni.
Anatomista della natura umana, della quale ha esplorato i «movimenti» interiori ed esteriori con la pazienza del botanico, la precisione dell’orologiaio e l’applicazione del medico, Francesco di Sales (1567-1622) può essere considerato un grande educatore del cuore umano. Dopo una formazione eccezionalmente lunga e accurata – nella sua famiglia in Savoia, al collegio dei gesuiti a Parigi e all’università di Padova – egli ha messo in pratica le proprie conoscenze con un numero incalcolabile di persone: protestanti del Chiablese, collaboratori della sua missione pastorale, fanciulli del catechismo e giovani dei collegi, gente del popolo e intellettuali, lettori dell’«Introduzione alla vita devota» e Figlie della Visitazione.
La formazione come lui la intende è posta sotto il segno dell’umanesimo integrale. Egli vuole formare tutto l’uomo: il corpo con tutti i suoi sensi, l’anima con tutte le sue passioni, lo spirito con tutte le sue facoltà, e soprattutto il cuore, simbolo della volontà, dell’amore e della libertà. Non dimentica l’educazione al femminile. Cosciente del valore dell’individuo, coltiva le grandi virtù sociali: l’amore nel matrimonio e nella famiglia, la «civiltà» nella vita sociale, il lavoro e la solidarietà, la giustizia e la «generosità» caratteristiche dell’ideale del «buon cittadino».
Quest’uomo, per essere fedele a se stesso, si apre alla trascendenza. Il Dio di Francesco di Sales è il «Dio del cuore umano». Così insegna la «devozione civile», una spiritualità del quotidiano, l’amore e la dolcezza verso il prossimo. Il suo metodo è semplice: «Chi conquista il cuore dell’uomo conquista tutto l’uomo».
Questo primo volume contiene i sermoni predicati da Isacco della Stella alla propria comunità monastica dalla Settuagesima alla Pentecoste, partendo dalla lezione scritturistica proposta dalla liturgia per quelle feste. Bouyer ha scritto di lui: "Ha il dono di uno stile agli antipodi rispetto a quello di san Bernardo, ma non meno splendido. Le sue visioni metafisiche o teologiche si esprimono in antitesi mirabilmente bilanciate, che hanno qualcosa di poetico. Oppure si lancia in vasti periodi armoniosamente punteggiati di immagini splendide, veri poemi in prosa. Attraverso tutto ciò appaiono impreviste espressioni di una umanità gustosa e di una familiarità inattesa".Il testo dei sermoni è preceduto da una Introduzione, piuttosto ampia, che situa Isacco nel suo contesto storico, ne fa emergere con puntuale analisi le caratteristiche, la sua sete di Dio e la grande intuizione spirituale, il suo essere radicale nelle esigenze della vita monastica e insieme ricco di dolcezza verso i suoi monaci.
La pratica della meditazione cristiana e la saggezza dei monaci del deserto
Le sfide e la semplicità del messaggio della saggezza del deserto
Il rapporto con il silenzio e la parola, con se stessi e la comunità
Per Rowan Williams - attuale Arcivescovo di Canterbury - nella spiritualità dei padri e delle madri del deserto risuonano con forza molteplici aspetti della ricerca spirituale moderna.
Una profonda rilettura degli scritti dei maestri del deserto inframezzata da detti e insegnamenti.
Nel 384 d.C., alle soglie di un decennio fatale per le sorti del paganesimo, il prefetto di Roma Simmaco e il vescovo di Milano Ambrogio si affrontano in merito alla presenza dell'altare della Vittoria nel Senato. Simmaco, l'uomo della religione tradizionale, invoca pluralismo e tolleranza per gli dèi dell'antica Roma; Ambrogio, l'uomo della nuova fede, nega ogni possibilità di dialogo e di compromesso tra vecchia e nuova "religio", censurando come segreta volontà di dominio l'appello di Simmaco alla tolleranza. Una delle prime e più significative tappe di quel dibattito sulla tolleranza che impegnerà tanta parte del pensiero moderno e contemporaneo. Con introduzione di Ivano Dionigi e un saggio di Massimo Cacciari.
"Questa è l'autobiografia sanguinante di uno scrittore geniale, di un pensatore profetico, di un uomo che si espone senza sconti al giudizio della storia, ma soprattutto di un'anima che testimonia la necessità della relazione con Dio. Chi può non riconoscere in Sant'Agostino un suo fratello intimissimo? Chi non condivide con lui il desiderio essenziale di conoscere il mistero della creazione e il bisogno assoluto di essere amati?" (Christian Raimo)
Il celebre Diario di viaggio di Egeria (nobile vedova romana che nel IV secolo percorse i sentieri della Terra santa e lasciò il primo diario di pellegrinaggio nei luoghi di origine della cristianità), ci restituisce l'incanto dei primi pellegrinaggi in Terra Santa di una cristiana appartenente alle prime generazioni della Chiesa libera da persecuzioni e restrizioni. Dal Sinai a Gerusalemme, dalla Palestina all'Egitto fino a Costantinopoli, alla ricerca dei luoghi dove vissero i patriarchi e Gesù Cristo. Un itinerario di scoperta, di preghiera e di intense emozioni, vissuto con fede e partecipazione. Il volume si indirizza al grande pubblico, interessato ad accedere alle fonti della spiritualità cristiana e ad entrare "in dialogo" con una delle prime credenti in viaggio sulle tracce dei protagonisti dell'Antica e della Nuova Alleanza. Curatori del testo: E. Giannarelli (traduzione e note), A. Clerici (Introduzione).
II volume raccoglie sette opuscoli di Don Alberione, destinati ai membri delle Congregazioni da lui fondate. Si tratta di scritti risalenti ai primi anni ’50 quando l’Autore, ormai settantenne, inizia a tirare le fila delle sue fondazioni e fa un primo “bilancio” dei tanti doni e responsabilità ricevuti da Dio.
In questi opuscoli, più che in altri scritti, risaltano con evidenza due tratti. Il primo è quello della concretezza, maturata soprattutto nel lunghissimo e vario ministero che infonde uno spiccato senso pratico alle indicazioni di Don Alberione. Il secondo è quello della preoccupazione formativa che sgorga dalla coscienza di essere padre e formatore di tanti figli e discepoli, bisognosi di una guida attenta alla loro crescita «finché non fosse pienamente formato il Cristo in essi» (cfr. Gal 4,19).
I sette opuscoli portano questi titoli: Amerai il Signore con tutta la tua mente; Formazione umana; Per una coscienza sociale; Il lavoro; La Provvidenza; Portate Dio nel vostro corpo; Testimonium conscientiae nostrae. Il filo d’oro che li unisce è l’attenzione a una formazione solida, concreta, integrale, che parte dalla testa (stimolando la crescita di una mentalità cristiana, religiosa, apostolica e paolina) per arrivare al cuore (facendo scaturire in esso la passione e lo zelo per un’umanità ferita e bisognosa dell’acqua viva del Vangelo).
Bella, ricca, sensibile, di acuta intelligenza e vivace fantasia, Angela da Foligno (1248-1309), dopo una vita mondana nella quale ha assaporato tutti i piaceri della vita, a trentasette anni si sente irresistibilmente attratta da Dio e dà inizio ad una radicale svolta esistenziale.
Spinta dalla molla di un amore “bruciante”, compie un viaggio spirituale di straordinaria intensità, nel quale ha ineffabili e dolcissimi incontri con lo Spirito Santo, con il Padre, con il Figlio di Dio “umanato”, “passionato” e presente nell’eucaristia, con la Vergine Maria e i Santi, finché giunge alle più alte vette della mistica penetrando nelle insondabili profondità del Mistero Trinitario.
La sua sublime esperienza, raccontata e attualizzata in questo libro nelle sue linee essenziali, trasmette una dolce sensazione di infinito e di eterno.
Bernardo Commodi , nato a Gubbio (PG) nel 1945, è Ministro Provinciale dei Frati Minori Con ventuali dell’Umbria e da anni si dedica allo studio del francescanesimo. Tra le sue pubblicazioni, segnaliamo: Il Beato Andrea da Spello discepolo di S. Francesco (1994); L’Oratorio di San Bernardino presso la chiesa di S. Francesco al Prato in Perugia (1996); Itinerario storico francescano a Spoleto (1998); I Santi venerati nella chiesa dei Ss. Ansano e Antonio a Spoleto (2000); Francesco d’Assisi e Angela da Foligno (2001); Vita del Beato Egidio compagno di San Francesco (2003).