Diverse opere sono state prodotte sulle apparizioni e manifestazioni della Madre di Dio, ma questa è un «calendario». Con essa, giorno per giorno, si potrà sapere quando e dove la Madonna è apparsa, e a chi. In duemila anni, infatti, la Vergine si è manifestata migliaia di volte, e ancora si manifesta. Certe date, come l'8 settembre per esempio, sono più affollate, forse perché la Madonna ha voluto festeggiare così il suo compleanno. Ed è singolare, perché dovremmo essere noi a farle un regalo. Ma la Madre sa che le creature sono povere, ed è Lei la piena di grazia. Un'altra data molto «frequentata» è il 25 marzo, festa dell'Incarnazione di Gesù e dello «sposalizio» della Vergine con lo Spirito Santo. Un'altra scadenza privilegiata sono i sabati, tradizionalmente a Lei consacrati. Ma non c'è giorno che la Mamma lasci soli i suoi figli. Come dimostra questo libro da tenere aperto sul tavolo di lavoro, come, appunto, un calendario.
Maria rivive in quarantacinque canti la propria esperienza di Madre di Dio, dall’annuncio alla Passione del figlio alla morte e assunzione in cielo: poesia "rilkiana", essenziale, puro lirismo.
Note sull’autore
Giorgio Mazzanti, sacerdote, docente di Teologia sacramentaria presso la Pontificia Università Urbaniana e la Facoltà teologica dell’Italia centrale, ha insegnato Patrologia presso il Pontificio seminario marchigiano "Pio IX" di Fano (PS); ha elaborato la tesi dottorale sulla cristologia di Basilio Magno sotto la direzione del p. J. Gribomont osb presso l’Istituto patristico Augustinianum di Roma. Ha scritto saggi sulla poesia di Mario Luzi ed è egli stesso poeta. Tra le sue pubblicazioni: L’ombra del velo, Forlì 1985; Nella fiamma del dono, 1986; Ultimo avvento, Roma 1992; Da una terra devastata, Forlì 1993; Il canto della Madre, EDB, Bologna 22001. In ambito teologico ha pubblicato numerosi contributi in riviste e miscellanee, nonché i seguenti volumi: Testi cristologici di Basilio Magno, Borla, Roma 1991; I sacramenti simbolo e teologia. 1. Introduzione generale, EDB, Bologna 21999; I sacramenti simbolo e teologia. 2. Eucaristia, Battesimo e Confermazione, EDB, Bologna 22000.
«La Giornata Mondiale dei Poveri raggiunge il suo quinto anniversario. Non è molto, ma la scadenza permette di compiere una prima sintesi. Quando nel mese di novembre del 2016 papa Francesco, togliendo lo sguardo dal testo ufficiale della sua Omelia e guardando le migliaia di poveri che riempivano la Basilica di San Pietro per celebrare il loro Giubileo della misericordia annunciava che da quel momento la Chiesa avrebbe dovuto avere la sua Giornata Mondiale dei Poveri, pochi prevedevamo l'effetto che si sarebbe creato... Questo Sussidio pastorale viene messo nelle mani del popolo di Dio, perché la Giornata Mondiale possa rappresentare una permanente provocazione per le nostre comunità a essere attente e accoglienti verso quanti si presentano alla nostra porta. Come si sa, l'espressione di Gesù alla vigilia della sua passione era rivolta come un rimprovero verso i suoi discepoli perché non dovevano criticare la donna che aveva versato su di lui un costosissimo profumo. Si faceva in questo modo interprete e rappresentante di tutti i poveri nel ricevere la dovuta attenzione per le sue sofferenze. «Le persone più vulnerabili si trovano prive dei beni di prima necessità. Le lunghe file davanti alle mense per i poveri sono il segno tangibile di questo peggioramento». Papa Francesco descrive in questo modo le povertà che tutti i giorni sono davanti a nostri occhi perché nessuno abbia a voltare lo sguardo altrove per non assumersi le necessarie responsabilità. Avere sempre con noi i poveri non può creare fastidio, ma suscitare il dovuto senso di giustizia e solidarietà cristiana. Queste sono il preludio indispensabile perché la celebrazione dell'Eucaristia sia reale condivisione con il Corpo e Sangue di Cristo e sostegno della viva testimonianza dei cristiani come forma di credibilità della fede». Dalla Presentazione di Rino Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione.
Il cronista di un'importante emittente insiste con Dixie Leonard per l'apparizione in diretta nel corso della consegna a lei e ad Eddie Sparks di una onorificenza. Lei, che fin dal '42 è stata applaudita per le sue canzoni e le sue spregiudicate battute in pubblico, è ora una anziana, solitaria signora: lui, che di anni ne ha 92, era un cantante-ballerino di largo successo. Il duo era subito diventato notissimo, perchè durante la Seconda guerra mondiale si produceva sui vari fronti in spettacoli destinati alle truppe americane. A Sparks la biondissima Dixie era stata raccomandata dallo zio Art Silver, autore di testi e manager dell'artista: la giovane, che aveva il marito in Nord Africa e un bimbetto, al debutto aveva sfiorato la catastrofe per timidezza e incidenti di palcoscenico, ma la situazione si era poi risolta in un clamoroso successo. I due colleghi (non amanti) - un pò patinato, come di moda, e gigione Sparks, brusca e imprevedibile lei - costituiscono ben presto una coppia spassosa e acclamata ovunque. Insieme si esibiscono nei campi di azione della Corea e del Vietnam. Mortole in combattimento il marito, Dixie perde anche il figlio Denny (che Sparks amava moltissimo) appunto in Vietnam, nel corso di uno spettacolo interrotto da un furioso attacco nemico. Sempre e ancor più pacifista nell'animo, oltrechè contestatrice (anche durante l'epoca del maccartismo, quando Eddie nulla fece per impedire il licenziamento di Art, accusati di filocomunismo, come molti altri intellettuali del tempo), Dixie si era poi ritirata nel suo dolore a vita privata, mentre Eddie si esibiva in piccoli locali: per ben venti anni lei ed Eddie non seppero più nulla l'uno dell'altra. Il sodalizio era finito. Ma la concessione dell'onorificenza presidenziale per l'opera svolta fra i soldati era occasione importante per la televisione: 50 milioni di teleutenti avrebbero potuto applaudire i due vecchi idoli dei combattenti. Dixie Leonard dapprima rifiuta, poi cede alle lusinghe della memoria e dei riflettori. E il vegliardo collega se la vede infine comparire accanto sulla ribalta, sempre un pò beffarda e pronta alla "beccata", ma sorridente e simpatica come nei giorni lontani, infine con le lacrime agli occhi, perchè Eddie proclama davanti a tutti che quel ragazzo da lei perduto nel Vietnam egli lo ha amato come un figlio. Le parole ed il canto di Eddie, la commozione ed il sorriso della donna e qualche breve accenno di danza dell'impareggiabile coppia sono subissati da applausi riconoscenti.
Nato all'indomani della caduta del potere temporale e morto alla vigilia del Concilio Vaticano II, Luigi Sturzo è stato uno dei massimi protagonisti del cattolicesimo europeo del nostro secolo, così come della storia italiana. Questo libro ne ripresenta sinteticamente la vita e l'opera, muovendo dalla considerazione della loro vivissima attualità e dalla consapevolezza che Sturzo è ancora oggi tanto citato quanto poco davvero conosciuto.
Una storia della Bibbia e una preghiera per ogni giorno dell'anno
L'11 giugno 1940 Léon Werth si mette al volante della sua vecchia Bugatti per raggiungere, come ogni estate, Saint-Amour, nel Canton Giura. Di solito il viaggio dura nove ore. Ma si tratta di un anno diverso dagli altri: i tedeschi sono alle porte di Parigi; i suoi abitanti fuggono e si riversano sulle strade, insieme a milioni di altri francesi oltre che ai rifugiati. L'esodo è cominciato. In un viaggio lungo trentatré giorni, Léon vede timori e speranze di libertà di una nazione nel caos politico. Un libro "perduto" per decenni che ha una storia rocambolesca, salvato proprio da Antoine de Saint-Éxupery che lo portò negli Stati Uniti, dove però non trovò le stampe.
Progettato da Caproni stesso pochi anni prima della sua scomparsa, il libro offre una scelta delle sue traduzioni poetiche da autori francesi e spagnoli: Apollinaire, Char, Frenaud, Prevert, Verlaine, Cadou, Henry Thomas, De Vieu, Hugo, Baudleire, Garcìa Lorca e Machado. Il volume, introdotto da una presentazione di Pier Vincenzo Mengaldo, è accompagnato da una nota ai testi del curatore in cui si individuano le più importanti varianti di traduzioni e le scelte che le hanno motivate e si integrano le versioni con le notizie relative alla loro prima apparizione e alle sedi in cui furono pubblicate.
Il volume è un manuale di base per i grafici, per tutti coloro che lavorano intorno alla carta stampata e per chi, più in generale, si occupa di comunicazione scritta. Ma è anche una lettura ricca di informazioni per chi è "dall'altra parte" del libro, autore o semplice lettore. Gli aggiornamenti della seconda edizione riguardano principalmente le tecniche di produzione dello stampato e i momenti fondamentali della grafica moderna: in particolare, le procedure per un uso corretto del computer nella composizione del testo e nella riproduzione delle immagini.