Già nell'antica Grecia esistevano artiste donne, che hanno decorato palazzi e lasciato tracce del loro lavoro. Durante il Medioevo, per lo più considerato un periodo nel quale le donne non godevano di alcun rilievo nella società, molte opere sono nate grazie alla manualità femminile, che si poteva esprimere soprattutto nei conventi. L'esplosione dell'arte al femminile risale però al Rinascimento, quando alcune artiste sono arrivate a occupare posti di rilievo nelle corti più prestigiose d'Europa godendo di una fama pari ai propri colleghi uomini. Bisogna attendere la fine dell'Ottocento per vedere alcune artiste esporre nelle mostre accanto a pittori uomini: spesso si tratta di compagne di artisti famosi, altre volte di donne capaci di imporre la propria personalità oltre al proprio talento. Sono le apripista di un fenomeno che nel corso del XX secolo diventerà inarrestabile: le artiste firmeranno i manifesti delle avanguardie storiche e saranno sempre più protagoniste, finché nella seconda parte del secolo supereranno i propri colleghi in quanto a fama e quotazioni sul mercato. "Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori" è il titolo della celeberrima opera di Giorgio Vasari che, nel Rinascimento, ha costituito un vero e proprio canone. Oggi Costantino D'Orazio rende onore alle tante 'eccellenti artiste' di cui i canoni si sono troppo spesso dimenticati.
Il mondo, per chi lo sa guardare, rivela dimensioni del bello spesso impercettibili a occhio nudo. Il bello che, quando si accende, porta salvezza. Il bello a cui Philippe Daverio ha dedicato la vita. Una visione appassionata, un rigore pieno di ironia, una curiosità eclettica che ritroviamo in questo volume ispirato alla celebre trasmissione televisiva Passepartout. Si va dalla Venezia di Canaletto alla Roma di Caravaggio, dalla Siena del Medioevo alla Genova del "secolo d'oro", dalla Napoli dei Borbone alla Bologna dei Carracci e alla Mantova dei Gonzaga: un viaggio alla scoperta delle più importanti città italiane attraverso artisti, monumenti, antiche dimore e corti di mecenati. In compagnia della sua voce inconfondibile, visitiamo luoghi e conosciamo pittori, incrociamo biografie e scopriamo movimenti, ci soffermiamo su singole opere e componiamo grandi affreschi, scopriamo «l'allodola che salvò Brera» e i «piedi più sporchi della storia dell'arte». Seguendo le sue divagazioni, esploriamo il mondo senza paura di perderci, certi di arrivare sempre al cuore della questione. Un volume elegante, agile e veloce come lo sguardo di Daverio, così sapiente nel posarsi su ciò che è rilevante anche quando è solo un dettaglio, un segreto nascosto, un lampo che attraversa la scena. Il suo modo di narrare l'arte - e con l'arte la storia, la geografia, la filosofia, la musica, la letteratura - rende il passato presente e significativo. Ci trascina in un'avventura che supera i confini dello spazio e del tempo e, alla fine, ci riporta sempre a casa.
Nel 2025 si tiene il Giubileo ordinario, dedicato al tema «Pellegrini di speranza». In questo testo, riccamente illustrato con immagini artistiche provenienti da diversi Musei, viene raccontata la storia di come è sorto e si è sviluppata la pratica del Giubileo nella Chiesa come momento di rigenerazione spirituale a partire dalla prospettiva del perdono.
Ci parlano ancora, a distanza di quattro secoli, i quadri di Caravaggio? Possiamo ancora ritrovare indizi, misteri, curiosità e soprattutto luoghi che hanno segnato la sua vita? Vania Colasanti - dopo aver realizzato vari servizi giornalistici e un documentario per la Rai su Michelangelo Merisi, per la regia di Luca Verdone - va ora alla ricerca della sua casa romana, dei suoi personaggi che «scendono» dai quadri, animando il testo e le vie delle città. Un incontro visionario con l'artista che popola ancora le strade di Roma, Napoli, Malta, Siracusa e Porto Ercole, dove si spegne nel luglio del 1610, lasciando nelle tele una luce sempre accesa. Come sempre acceso è l'interesse del pubblico per le sue opere e la sua vita. Una caccia al tesoro, in forma di racconto, in grado di svelare i retroscena dei suoi celebri dipinti e della sua esistenza in fuga attraverso le sue Madonne scalze, i suoi santi, le ali dei suoi angeli. Michelangelo Merisi continua a far parlare di sé tra pieghe di documenti antichi che si affacciano dai vari archivi, smentendo, rinnovando, ribadendo notizie e nuove ipotesi che imbastiscono ogni volta una storia diversa e sempre uguale. Rumore Caravaggio che non si placa mai. Oltre che dalle immagini di alcune opere dell'artista, il testo è arricchito dagli scatti della fotografa Gina De Bellis.
Questo libro tratta di due diverse immagini di Cristo, entrate entrambe nella storia come acheropite, ovvero come non fatte da mano di uomo, ma da Dio stesso. Si tratta dunque di due capolavori divini nel vero senso del termine. Potremmo addirittura parlare di autoritratti che Dio ci ha lasciato in due momenti diversi della sua opera di redenzione. Sono per così dire due istantanee: il sudario della Veronica ci mostra il suo volto sofferente della via crucis, mentre il Volto Santo mostra quello radioso e glorioso della risurrezione.
La voce di Chiara Frugoni torna a parlare, con la freschezza e l'entusiasmo che i suoi lettori conoscono bene, delle sue origini bresciane e del suo fare storia, che collega la ricerca delle fonti e l'analisi delle immagini e ci ha permesso di riscoprire figure (a partire da quella, da lei studiata a fondo, di san Francesco), relazioni, passioni, paure del Medioevo. Lo fa attraverso una serie di interviste, pubblicate dal 2013 al 2022, seguendo il ritmo scandito dall'uscita dei suoi libri e di quelli del padre Arsenio. Chiara Frugoni racconta se stessa e la sua professione di storica: le sue parole sono state qui raccolte con fedeltà assoluta e nel rispetto del "bell'italiano" che caratterizzava i suoi libri e le sue partecipatissime conferenze.
"Dar da mangiare agli affamati, dar da bere agli assetati, vestire gli ignudi". Ispirate dal Vangelo di Matteo (25,34-46), le sette opere di misericordia sono al centro della spiritualità cristiana. E anche gli artisti se ne sono impadroniti, con numerose variazioni sul tema: da Benedetto Antelami nel battistero di Parma al Caravaggio, da Bruegel il Giovane a Emilio Greco e a molti altri. Tra pietà popolare e storia della solidarietà, gli autori propongono una vasta rassegna da cui traspare il volto luminoso del cristianesimo, alle prese con le ingiustizie e le contraddizioni sociali. Perché la misericordia non è assistenzialismo, elemosina, dono del superfluo, bensì l'altro nome della giustizia. E il criterio con il quale, secondo le parole di Gesù, saremo giudicati. Prendendo le mosse dal polittico di un anonimo pittore fiammingo, il Maestro di Alkmaar, ora al Rijksmuseum di Amsterdam, gli autori ci guidano così in una cavalcata lungo i secoli, tra miserie e splendori, guerre, carestie, pestilenze e la nascita dei primi ospedali e di nuove forme di solidarietà.
In queste pagine, la ricostruzione dello scenario storico nel quale opera Michelangelo dopo il Giudizio Universale si accosta all'analisi minuziosa della sua produzione, così da permettere al lettore di entrare profondamente nell'opera del genio, comprendere appieno le sue emozioni e ancora più chiaramente, per le dettagliatissime indagini tecniche condotte dall'autore durante i suoi restauri, il suo prodigioso talento manuale. Dal Giudizio Universale al Mosè di San Pietro in Vincoli, dalla Cappella Paolina ai piccoli dipinti per Vittoria Colonna, la storia avvincente dell'ultima stagione creativa del genio del Rinascimento, tra profonde inquietudini religiose e nuove forme espressive.
Un affresco inconsueto. Il linguaggio silenzioso di un gesto dell'anima. Abbracci di madri, amanti, bambini, amici, peccatori e santi; a persone, animali, cose, figure dipinte o evocate in sogno; intimi e sociali, umani e divini, metaforici e reali. Gesti che accolgono, congedano, proteggono, consolano, aggrediscono, sostengono il corpo e l'anima. Questo volume li indaga nell'arte e nella letteratura del Medioevo, dove sono eloquenti ed eclatanti poiché in tale epoca, e ancor più nel suo immaginario, il linguaggio corporeo integrava fortemente, e spesso sostituiva, le parole. Pur messi in scena entro contesti apparentemente lontani, gli abbracci medievali sono una sorta di specchio entro cui osservarci, scoprendo che ci appartengono e parlano di noi.
Il libro racconta in maniera avvincente l'incredibile ma anche criticato viaggio della Pietà di Michelangelo dalla Basilica di San Pietro a New York per l'Esposizione Universale del 1964. Tutto inizia il 4 aprile, il giorno in cui la scultura, per la prima e unica volta, esce dal Vaticano e viene caricata su un camion alla volta di Napoli, dove arriverà dopo circa dodici ore di viaggio a marce ridotte. Ad attendere il prezioso carico lungo la banchina del porto la Cristoforo Colombo, sul cui ponte la cassa con la Pietà sarà collocata a cielo aperto e fissata in maniera tale da poter sopportare qualsiasi sollecitazione e guardata a vista per tutta la traversata. Dopo circa otto giorni di navigazione l'arrivo a New York, dove la Pietà viene collocata nel Padiglione della Santa Sede dell'Esposizione Universale del 1964, che fino all'ottobre successivo sarà visitato da oltre 27 milioni di persone letteralmente affascinate dall'opera michelangiolesca. Attraverso le voci dei testimoni di ieri e di oggi, Orazio La Rocca ci fa rivivere, con una certa trepidazione, i preparativi del viaggio, l'ardita traversata transatlantica, il clamore mediatico suscitato dall'iniziativa, la nostalgia per l'assenza da San Pietro di quell'amata scultura e finalmente, dopo diciannove mesi, il suo felice rientro in Vaticano.
Comprendere la storia culturale del gotico significa comprendere un fenomeno che ha segnato in profondità l'identità europea. Le cattedrali ne sono l'incarnazione più parlante. Il gotico ha sovvertito tutti i sistemi costruttivi che l'uomo fino ad allora aveva escogitato per innalzare edifici. Uno stile architettonico rivoluzionario, condannato come barbaro nel Rinascimento, riscoperto dal primo romanticismo e passato attraverso una lunga parabola di letture contrastanti: proprio per questo un segno veramente emblematico dell'identità europea e delle sue contraddizioni. L'itinerario si snoda tra le principali cattedrali gotiche dell'Europa medievale, seguendone gli sviluppi e raccontandone la storia. A cominciare dall'abbazia di Sainte Denis, il pantheon dei re di Francia, con Sens, Chartres e Notre Dame, per poi toccare Colonia, Strasburgo, Canterbury, Burgos, Leòn, fino a Praga e Milano.