Un mare chiuso, un mare di passaggio, una frontiera tra Oriente e Occidente; un mare che ad un tempo unisce e divide; nell’Adriatico si sono intrecciate e sovrapposte molteplici vicende di natura politica, culturale, religiosa, nazionale. Anche i mari hanno una storia, come ci ha insegnato Braudel con il suo grande Mediterraneo. Questo libro ci racconta la storia dell’Adriatico dall’antichità a oggi: storia dei popoli che vi si sono affacciati, che da sponda a sponda hanno commerciato e navigato, hanno imposto il loro dominio, come Bisanzio e poi Venezia e gli Ottomani; e volta a volta hanno convissuto o si sono scontrati, come l’Impero asburgico e l’Italia, il mondo occidentale e il mondo comunista, i paesi generati dalla ex Jugoslavia. Una storia millenaria di rotte e traffici, guerre e convivenze, che compone il ritratto di una civiltà che si è fatta sul mare, grazie al mare.
Un contributo storico sul V Concilio Lateranense che arricchisce gli studi dedicati a questo concilio fermi all'anno 1970. Il concilio indetto da Papa Giulio II è qui ripercorso ed esaminato sia attraverso il contesto politico internazionale - non proprio blando - del tempo sia mettendo in evidenza la rilevanza istituzionale e teologica del Concilio Lateranense V che, com'è noto, precedette la Riforma luterana.
Il pensiero democratico e le forme politico - istituzionali della democrazia nascono in un tempo e in contesti che non esistono più. Le moderne democrazie sono chiamate a confrontarsi teoricamente con tale distanza e a riorganizzarsi per rispondere al cambiamento. Con una certezza: non è più possibile impostare l'ordine sociale relegando le scelte culturali, etiche religiose alla vita privata dei cittadini. Al contrario serve dare alla democrazia sostanza dialogica e relazionale, informandola dai valori positivi del bene comune, dalla solidarietà e dalla pace. A questo processo la fondazione Gravissimum Educationis ciontribuisce con lo studio "La Democrazia, un urgenza educativa", come iniziativa internazionale strutturata in due fasi: preliminarmente, ripensare la democrazia in contesti pluriculturali plurireligiosi; in prospettiva, avviare percorsi formativi in grado di trasformare le classi demografiche. Il libro raccoglie le riflessioni sviluppate nella prima fase del progetto e, come un faro, illuminano questo percorso all'inizio del suo dipanarsi, laddove l'approfondimento delle diverse dimensioni teoriche pur non esaurendosi già consente di guardare più lontano.
La XLII edizione del volume conferma la storica impostazione incentrata su un'accurata selezione dei testi normativi fondamentali del diritto pubblico e costituzionale. L'opera segue l'intelaiatura di fondo delle materie ed è aggiornata alle ultime novità legislative intervenute fino a luglio 2018. In particolare a: D.P.C.M. n. 76/2018 in materia di opere sottoposte a dibattito pubblico; D.lgs. n. 36/2018, sulla violazione di domicilio commessa da un pubblico ufficiale; alle modifiche al Regolamento del Senato della Repubblica, apportate dalla Delibera del 20 dicembre 2017; L. n. 185/2017, nuova legge elettorale. Particolare attenzione è stata dedicata agli Indici sommario e analitico, necessari strumenti di consultazione di questa complessa realtà giuridica in movimento.
Come educare i giovani a quell'habitus mentale che consente l'agire deliberato e non abitudinario? Come stimolare la creatività, l'immaginazione e la passione per la conoscenza? In questo testo classico John Dewey, il grande filosofo americano, descrive in modo puntuale il funzionamento di un certo modo di pensare - il "pensare riflessivo" - da lui ritenuto quella forma di pensiero "intelligente" che consente di liberarsi dall'abitudine e dall'agire inconsapevole, sviluppando la curiosità, l'immaginazione, l'indagine. Una lettura importante per chi crede nella formazione mentale come finalità primaria dell'educazione e pensa alla scuola come "laboratorio" del pensiero e palestra per stimolare l'osservazione, l'amore per la ricerca e l'indagine che sono propri dell'atteggiamento scientifico. Un pensiero che coltivi il dubbio e riduca il rischio di accettare inconsapevolmente idee stereotipate e dogmatiche.
L'espansione del cristianesimo nell'Impero romano, tra II e VI secolo, è stata accompagnata da un processo multiforme di selezione, interpretazione e appropriazione del patrimonio culturale greco-latino da parte di coloro che si erano convertiti alla nuova religione o erano nati in essa. Tale processo ha provocato la reazione, spesso diffidente o ostile, delle persone comuni, delle autorità e degli intellettuali. Il libro si occupa delle ragioni per le quali, nel corso dell'età imperiale, un buon numero di filosofi di tradizione platonica ha preso posizione contro i cristiani e composto anche scritti destinati a confutarne la dottrina. Contro la pretesa dei cristiani di essere anch'essi filosofi, anzi, gli unici, i platonici loro avversari obiettavano che il cristianesimo è per sua natura una dottrina non filosofica, sia perché fondato sulla fede (quindi irrazionale), sia perché i suoi contenuti sono contraddittori e, in ciò che hanno di vero, non fanno che copiare insegnamenti provenienti da tradizioni più antiche e autorevoli, mentre, in ciò che hanno di originale, sono del tutto falsi e insensati.
Agli occhi dei moderni, quel che distingue Vermeer dai suoi contemporanei è l'aura enigmatica che promana dai suoi dipinti. Questa originalissima qualità poetica è esattamente il tema di questo libro, ma non è vista come una dimensione misteriosa e ineffabile, bensì come il risultato di una deliberata scelta dell'artista. Attraverso un'analisi puntuale delle opere del pittore olandese, della loro struttura e del loro contenuto, Daniel Arasse mostra quindi come la scena d'interno diventi in Vermeer pittura dell'intimità, di una sfera privata e inaccessibile. Ed è proprio questa intimità, nella sua impenetrabile visibilità, il soggetto dei dipinti della "sfinge di Delft".
Per quanto possa apparire strano ai nostri occhi, non era affatto scontato che il cristianesimo diventasse la principale religione del mondo occidentale. Sarebbe potuta tranquillamente rimanere una setta giudaica fra le tante, come i sadducei o gli esseni, per esempio. In che modo allora una religione che all’inizio contava poche decine di fedeli illetterati, attivi per giunta in una parte remota dell’impero, è potuta diventare la religione ufficiale di Roma, capace di convertire circa trenta milioni di persone in soli 350 anni? Come ha fatto una religione perseguitata a soppiantare culti e pratiche rituali consolidati e a imporsi come la principale tradizione culturale dell’Occidente? Nel Trionfo del cristianesimo Bart D. Ehrman affronta questo “enigma storico” in un racconto appassionante e fondato su un’attenta analisi delle fonti antiche, mostrando come un gruppo ristretto di personaggi carismatici fu in grado di mettere a punto una brillante strategia sociale e di sfruttare la forza dirompente del messaggio cristiano per conquistare il cuore e la mente degli uomini e delle donne dell’epoca. Così facendo, Ehrman confuta una serie di convinzioni consolidate sulla trasformazione culturale più importante cui il nostro mondo occidentale ha assistito, una vera e propria rivoluzione che ha influenzato l’arte, la musica, la letteratura, la filosofia, l’etica, l’economia e il diritto.
Con una voce insieme tenera e piena di rabbia, "Il testamento di Maria" racconta la storia della Vergine, la storia di un evento sconvolgente che ha portato a un grande dolore. Per Maria, Gesù è un figlio perduto. E ora che, anziana, vive in esilio e nella paura, cerca di mettere insieme i ricordi dei fatti che hanno portato alla sua fine. Per lei Gesù era una persona vulnerabile, da proteggere, circondato da uomini che non le ispiravano alcuna fiducia. Da lontano ha assistito al suo "successo", fino al capovolgimento degli eventi: i giorni del processo e della passione. Quando la sua vita comincia ad acquisire la risonanza del mito, Maria decide di rompere il silenzio che circonda l'accaduto. Nel suo sforzo di dire la verità in tutta la sua complessità, emerge la sua statura morale, insieme a tutta la sua umanità di madre.
«Perché in Italia manca il lavoro? L'economia italiana tornerà mai a crescere? Le lauree sono tutte uguali perché ormai non contano niente? In Italia stanno peggio i pensionati o i giovani? Perché non si riesce mai a tagliare le spese inutili dal bilancio statale?»
Cosa c’è che non va nell’economia italiana? Le ipotesi e i dibattiti si sprecano: troppo debito pubblico, troppe tasse, poca innovazione, nessuna difesa dalla globalizzazione, troppi giovani che hanno lauree senza sbocchi professionali, troppi pensionati che pesano sul sistema del welfare. In tv, sui giornali e sui social network, si litiga, si chiacchiera, si pontifica, e non si arriva mai a una conclusione: le questioni fondamentali sembrano sempre scomparire tra polemiche politiche, complicate analisi tecniche, commenti sfumati fino all’insignificanza e teorie del complotto assortite. Stefano Feltri ha deciso di raccontare tutta la verità, solo la verità, nient’altro che la verità. E la verità fa male. Con una chiarezza implacabile e una pacata intransigenza, i luoghi comuni vengono sottoposti a verifica, le leggende vengono sfatate, le consolazioni di comodo spazzate via. E resta solo la verità: quella di un paese che non affronta i problemi, che si lamenta di condizioni che in realtà fanno comodo a tutti (o quasi), che ha un problema enorme di classe dirigente, ma in cui nessuno (o quasi) è una vittima innocente del sistema. Un’inchiesta nelle pieghe nascoste dell’economia italiana che non lascia alibi per nessuno e permette di capire finalmente qualcosa del nostro paese.
"I ponti di Madison County" è la storia di Robert Kincaid, fotografo di fama, e Francesca Johnson, moglie di un agricoltore. Kincaid, singolare, quasi mistico viaggiatore dei deserti asiatici, di fiumi lontani, di antiche città, è un uomo che quasi non appartiene al suo tempo. Francesca Johnson, un'italiana giunta in America come sposa di guerra, vive tra le colline dello Iowa meridionale e, di tanto in tanto, torna col pensiero ai suoi sogni di ragazza. Nessuno dei due ha mai cercato qualcosa di diverso da ciò che ha, ma quando Robert, in viaggio per un servizio, entra nel cortile di lei per chiedere un'informazione, il ritmo delle loro esistenze si spezza sotto la forza di un'emozione inesprimibile. L'incontro tra Robert e Francesca diventa rapidamente un legame profondo e ciò che accade durante pochi giorni di una torrida estate, presso i vecchi ponti coperti di Madison County, è per entrambi un'esperienza così intensa da trasfigurare i luoghi consueti e i gesti quotidiani. I momenti trascorsi insieme diventano un patrimonio raro e prezioso di sentimenti a cui attingere per il resto della vita e che sopravviverà a loro stessi.
Le notizie corrono sempre più sul filo della velocità e della tecnologia. Ma a fronte dei rischi dell’informazione della rete, la qualità delle notizie e la certezza delle fonti è la garanzia di successo di alcune realtà editoriali cartacee che ancora resistono, confermandosi ancora sulla cresta dell’onda. E’ il caso del Libro dei Fatti Adnkronos.