In questo libro, ancora una volta, Gabriele Arcangelo ci spiega che cosa ci attende al termine della nostra vita sulla terra. Solo un angelo come lui in missione qui, nella nostra epoca, ci può far capire in termini semplici e chiari il profondo significato della nostra esistenza in relazione a ciò che affronteremo una volta oltrepassata la soglia della vita umana. Questo ci servirà oggi, intanto che siamo ancora in vita, per conoscere e comprendere chi siamo realmente e dove stiamo andando. È un grande aiuto che ci permetterà di avere una lucida visione delle realtà ultraterrene, di cosa ci attende e cosa affronteremo con serena consapevolezza grazie a queste sue rivelazioni concesse dalla misericordia di Dio.
L'attenzione - scrive Simone Weil - consiste nel sospendere il pensiero, nel lasciarlo disponibile, vuoto e permeabile all'oggetto, nel mantenere vicino al pensiero, ma a un livello inferiore e senza contatto con esso, le varie conoscenze acquisite che si è costretti a utilizzare. In un mondo che, nello studio, nella politica, persino negli spazi deputati all'istruzione, alla comunicazione e al pensiero, manca sempre più di attenzione, queste parole richiamano ognuno di noi a una doppia responsabilità: non confondere l'attenzione con la prestazione e comprendere pienamente che è sempre un'apertura, un'attesa - attesa dell'altro, attesa di sé, attesa dell'Altro da sé. L'attenzione è una disposizione del corpo, della mente e dello spirito: nella sua forma più pura è già preghiera.
Nelle società che finalizzano l'economia alla crescita della produzione di merci il consumismo non è un vizio privato, ma una pubblica virtù, perché se la domanda non crescesse di pari passo con l'offerta occorrerebbe ridurre la produzione e l'occupazione, innescando una crisi che si aggraverebbe progressivamente. In queste società l'atto di acquistare travalica la sua funzione utilitaristica e diventa un valore in sé. Non importa cosa si compra. Importa che si compri. Secondo uno slogan pubblicitario, non a caso in inglese, "Shopping is life". Ma gli acquisti possono soddisfare solo le esigenze materiali della sopravvivenza, non possono dare un senso alla vita. Nel 1968, in un discorso pubblico, Robert Kennedy affermò che «il Pil misura tutto, ma non ciò che rende la vita degna di essere vissuta». Solo la spiritualità, che è una dimensione costitutiva degli esseri umani (e non va confusa con la fede in qualcosa che non è dimostrabile razionalmente), consente di appagare le esigenze esistenziali più profonde e di vivere come una conquista la riduzione della dipendenza dal consumismo compulsivo, che è la causa principale della crisi ecologica. Valorizzare la spiritualità significa oggi promuovere una forma di disobbedienza civile.
Bruno Forte, in poche pagine, traccia le line fondamentali dell'eredità spirituale di Benedetto XVI, condividendo anche una lettera, intima e personale, che il Papa teologo gli aveva scritto per spiegargli le motivazioni che lo avevano portato a lasciare il ministero petrino e a ritirarsi nella meditazione e nella preghiera.
L'Autore consegna ai lettori un intenso profilo di Benedetto XVI che riprende il suo percorso teologico e il messaggio delle encicliche. Propone, poi, gli elementi fondamentali che lo caratterizzavano, lo stile, la fede e l'umanità, come le chiavi per coglierne il pensiero nel grande valore che conserva come eredità preziosa per la Chiesa e per la famiglia umana. Il testo si chiude con la bellissima preghiera che il Papa scrisse a un anno dalla Sua visita al Santuario del Volto Santo di Manoppello.
Mai come oggi il tema della fragilità ci è sembrato tanto attuale. Gli eventi che negli ultimi anni si sono susseguiti (dalla pandemia, ai violenti cambiamenti climatici, alle guerre in atto di cui non vediamo la fine) ci hanno risvegliato da un torpore per quale tutto ci sembrava procedere in maniera serena e quasi scontata. Così, sempre più spesso, sentiamo le nostre esistenze sotto assedio. Ma per il cristiano, la fragilità non è semplicemente un dramma: è anche una risorsa consapevole. Il cardinale Matteo Zuppi, che in questi mesi sta lavorando per la pace, incontrando i leader del mondo, ci consegna in questo libro riflessioni che aprono alla speranza nei giorni difficili.
Il libro è arricchito anche da meditazioni di padre Renato Colizzi sj.
Nel 1975/76 l'allora padre Carlo Maria Martini sj tenne due riflessioni mettendo a tema l'importanza degli Esercizi Spiritual ignaziani per la vita dei credenti.
Martini, che sarebbe pochi anni dopo diventato arcivescovo e poi cardinale di Milano, raccoglieva in queste riflessioni il frutto di decenni alla scuola di Ignazio
ricchezza per il lettore odierno, che torna a a poter leggere un testo a lungo scomparso dal panorama editoriale italiano. Il libro è è una vera e propria guida per il credente che vuole incontrare il mistero di Cristo che si fa uomo, domanda la nostra conversione si propone t no1 in maniera sorprendente come il Risorto che cambia le nostre esistenze.
In questo Messalino Quotidiano trovi il Santo del giorno, la Messa del giorno commentata con audio, alcune piccole preghiere e invocazioni all'interno del testo, le preghiere del buon cristiano, il Santo Rosario e le preghiere del periodo.
L'avventura con Dio è qualcosa che ti affascina e rimane colpita e scolpita per sempre dentro di te, anche perché Dio non chiama una volta sola, ti chiama tutti i momenti del giorno e mentre ti chiama ti rifà, ti ricostruisce nuovo. La tua tristezza la cambia in gioia, la tua debolezza la cambia in forza, il tuo peccato lo cambia in misericordia. Non puoi resistere a questo Dio che ti crea e ti ricrea, e guai a me se fossi la stessa di ieri. È nella sua fedeltà che noi camminiamo, nella sua grazia che noi cambiamo. Oggi, dopo questi anni, anch'io posso dire di essere cambiata, di essere più buona, di credere di più, di aver sperimentato in modo più vero l'amore di Dio. Sì, Dio esiste, noi lo abbiamo incontrato. È qui, è vivo, cammina con noi!»
In passato, si moriva meglio? La morte spaventa oggi più di un tempo? Questi i classici in-terrogativi dietro a una riflessione su un tema sconveniente e sospetto - la morte - riguardo a cui sembra essersi perso il coraggio di parlare. Nella società contemporanea infatti assistiamo alla rimozione della morte, non più accettata come fine del cammino dell'esistenza propria e altrui, come fatto della vita cui prepararsi. Partendo da questa constatazione, da teologo ed esegeta della Bibbia qual è, Marguerat af-fronta tre grandi letture cristiane di questo difficile momento dell'esistenza umana: la morte come insondabile decreto divino, come «salario del peccato» e, infine, come "passaggio" alla risurrezione.
Ef 6, 11-12: "Indossate l'armatura di Dio per poter resistere alle insidie del diavolo. La nostra battaglia infatti non è contro la carne e il sangue, ma contro i Principati e le Potenze, contro i dominatori di questo mondo tenebroso, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti".
Don Giuseppe Dossetti, nel fondare la sua comunità, la Piccola Famiglia dell'Annunziata, volle affidarla in modo particolare alla intercessione di quattro Santi, il cui insegnamento egli ritenne fondamentale per l'indirizzo spirituale della comunità stessa. Si tratta di sant'Ignazio di Antiochia (35ca.-107ca.), san Benedetto da Norcia (480-547), san Francesco d'Assisi (1181-1226), santa Teresa di Gesù Bambino (1873-1897). Abbiamo perciò pensato che fosse utile per noi, e per chi ci conosce o vuole conoscerci, presentare questa piccola raccolta di testi, che sono parti di discorsi pronunciati da don Giuseppe Dossetti nel corso degli anni, a partire dagli albori della sua comunità, quando cioè si stava formando nel 1955, fino ad arrivare agli anni '90.
La ricerca della conoscenza di sé connota oggi molte esperienze spirituali. Spesso però questa verte soltanto sul proprio io. Si ferma alla persona singola e al suo benessere interiore. Queste pagine, invece, rendendo accessibile alle donne e agli uomini del nostro tempo il tesoro spirituale dei primi monaci (III - VI secolo), hanno lo scopo di descrivere una spiritualità che non ignora l'individuo, ma anzi, nell'incontro sincero con la propria anima e il proprio corpo, lo aiuta ad aprirsi a Dio. Le voci di quei primi monaci continuano a essere attuali e a segnare le tappe per un cammino di profonda consapevolezza. L'agile testo è composto di otto capitoli distribuiti in tre parti.