Compostela e il suo angelo, pubblicato inizialmente nel 1948, un affascinante itinerario tra passato e presente, che si dipana tra le ruas e i palazzi della città jacopea, è ormai un classico ad oggi insuperato sia per le notazioni inedite offerte che per la visione d'insieme che propone. Un'opera storica, che racconta l'arte, i costumi e la religione attraverso i secoli, ma soprattutto un'opera poetica, che in poche ma intense strofe svela il vero volto di una città altrimenti destinata a rimanere misteriosa e magica, senza che mai si giunga ad afferrarne il segreto, custodito nei secoli dentro le mura della sua cattedrale-fortezza. Gonzalo Torrente Ballester lo ha carpito grazie al suo amore sincero e disinteressato per l'Apostolo Giacomo e per la sua città, e ce lo trasmette con una ricca e gustosa narrazione, grazie anche al suo linguaggio vivido, che consente al lettore di rivivere tutto d'un fiato una storia millenaria in modo appassionato e partecipe.
Nino, giovane panettiere siciliano, viene catturato dopo l'8 settembre. Dell'armistizio non ha capito granché, credeva che i tedeschi lo rispedissero a casa dalla sua famiglia, nelle Madonie, invece quel treno lo ha portato in un campo di prigionia oltre le Alpi, a patire fame, freddo e paura. Nino è un IMI, un internato militare, senza nemmeno i diritti di un prigioniero. Qualche conforto gli viene dall'amicizia con Lorenzo, un giovane toscano spigliato, che con lui lavora nelle cucine governate dal Piemontese, un gigantesco macellaio. Insieme, i tre colgono l'occasione dello scompiglio per i festeggiamenti di capodanno del '44 per fuggire. Ma fuori il freddo, la fame e la paura non mordono meno: orientarsi non è semplice, trovare cibo e riparo è un'impresa, e la gente è terrorizzata e feroce. La Sicilia sembra irraggiungibile e Nino lascia sul terreno, chilometro dopo chilometro, innocenza e giovinezza. Eppure, a sorreggerlo nel suo interminabile viaggio attraverso i territori occupati dai nazisti, dove combattono le bande partigiane e continuano i bombardamenti, e poi nella devastazione di un Sud martoriato dall'avanzata degli Alleati, c'è il ricordo della bellezza, il calore degli affetti. Mentre si nutre con le lumache rosse che emergono dal terreno dopo la pioggia, emergono anche le sue memorie: la festa del Santo a Ferragosto, il profumo di burro e vaniglia dei biscotti preparati dal padre, il sapore dei babbaluci in umido, l'emozione della Targa Florio, la celebre corsa automobilistica. E il calore dei baci di Maria Assunta che, forse, lo sta ancora aspettando e che lui desidera riabbracciare a ogni costo. Ispirato a una storia familiare, "La strada giovane" è il primo romanzo di Antonio Albanese, che rivela un talento per la narrazione tesa, a tratti drammatica, venata di tenerezza. Nino è un protagonista struggente e vero, di cui è impossibile non innamorarsi.
Bambini e papà per crescere insieme una filastrocca, un momento indimenticabile che accompagna bambini e papà nel viaggio speciale per crescere insieme. La magia di un pomeriggio in bicicletta e della prima storia raccontata sotto le coperte, ma anche sfide difficili e lezioni imparate dopo molti tentativi. Essere genitori non è semplice: è un viaggio che inizia un giorno preciso, quasi come una magia, e non finisce mai. Ma anche essere piccoli ha le sue difficoltà. Paure, insicurezze, grandi gioie e prime volte. Perché non si smette mai di essere padri e non si smette mai di crescere. Alberto Pellai si rivolge a ogni papà e ogni bambino, celebra la tenerezza e l'amore, aiutando a comprendere i dubbi e le incertezze che ogni genitore può trovare sul proprio cammino. Questo libro diventerà un ricordo da rivivere insieme, un'occasione per rafforzare il legame, per scoprire come essere sempre più complici. «C'è molto Amore in queste pagine. Un Amore basato sulla tenerezza, sull'intimità condivisa, sulla consapevolezza emotiva che ci fa comprendere che un figlio chiede di essere nutrito affettivamente. Ma anche educato e sostenuto alla vita. Ha bisogno di radici e ali. Necessita di affetto e regole». (Alberto Pellai). Età di lettura: da 3 anni.
Grazie alle biografie laerziane, è stata conservata una incredibile quantità di notizie sulla storia della filosofia e della cultura antica, dai primi filosofi a Socrate, Platone e Aristotele, fino alle maggiori scuole dell'antichità, la stoica, la scettica, l'epicurea. In molti casi, infatti, solo grazie a Diogene Laerzio si sono potuti conoscere vita e pensiero di alcuni fra i maggiori pensatori dell'antichità. La curiosità per la notizia, il gusto per l'aneddoto, l'instancabile desiderio di ricostruire e tramandare per ogni fatto tutte le versioni conosciute, costituiscono motivo di piacevole lettura dell'opera laerziana, non solo per gli studiosi ma per tutti. La vita, le opere, le dottrine dei filosofi, spesso corredate da ampie citazioni dei testi originali, in un classico che resta un'autorevole via d'accesso alla lettura e alla conoscenza della filosofia greca.
Ottant'anni dopo la Liberazione dal fascismo, l'Italia è governata da un partito che di quella storia è erede. Cosa significa? Che effetti concreti ha sulle politiche del governo? E cosa ci dice del rapporto tra Fratelli d'Italia e la memoria di questo paese? Dall'autonomia differenziata al decreto sicurezza, dall'attacco ai magistrati alla torsione autoritaria su diritti e libertà, il governo Meloni si muove tra nazionalismo identitario e liberismo, repressione del dissenso e retorica populista. Il volume esplora le contraddizioni e i rischi di questa stagione politica, tracciando un bilancio - molto preoccupante - dell'Italia per come è e per come potrebbe diventare.
ANNO 2024 · VOLUME 38 · FASCICOLO 2
THEOLOGY, THE SCIENCES AND THE HUMAN QUEST FOR INTERDISCIPLINARITY. ESSAYS IN HONOR OF GIUSEPPE TANZELLA-NITTI
Paul Allen
A Fundamental Theology for Doctrine: Science and History
Javier Sánchez-Cañizares
Science-Mediated Natural Theology: Unraveling the Burden of Proof
Alberto Strumia
Aquinas’ Legacy in the Contemporary Dialogue Between Science and Faith
Giuseppina De Simone
Returning to Religious Experience: The Contemporary Challenge in the Dialogue Between Philosophy and Theology
Lluis Oviedo
How the New Scientific Studies of Religion Impact on Fundamental Theology
Paul O’Callaghan
The Perception of Logos ut ratio and Logos ut verbum in Creation. A Reflection in the Context of the 1700th Anniversary of the Council of Nicaea
Claudio Tagliapietra
The Humanistic Dimensions of Scientific Research
Giulio Maspero
Unity of Life, Unity of Knowledge: University and Scientific Knowledge Enlightened by Josemaría Escrivá’s Charism
Oskari Juurikkala
The Creative and Redemptive Word: Benedict XVI’s Theology of the Book of Nature
Guy Consolmagno
Science and Faith from the Viewpoint of the Scientist
Christopher T. Baglow
Beyond Conflict: Teaching Theology in the Light of Science
Lucio Florio
The Use of Experimental Sciences by Theology. Giuseppe Tanzella-Nitti’s Contributions in the Context of Fundamental Theology
Nella vita quotidiana, siamo costantemente alla ricerca di un senso, che sembra oggi più importante della stessa felicità. Questa ricerca, però, può diventare pericolosa, portando alla creazione di idoli. Secondo Chabot, il significato si costruisce continuamente attraverso ciò che sentiamo, comprendiamo e desideriamo, ed è simile all'amore. Tuttavia, l'onnipresenza del digitale ha alterato il nostro rapporto con il senso, causando fenomeni come burn-out, eco-ansia e rivalità con l'intelligenza artificiale. I cambiamenti tecnologici ci lasciano smarriti e senza orizzonti. L'autore propone una filosofia concreta per rispondere a come possiamo coltivare questa ricerca di senso in un mondo in rapido cambiamento, orientandola verso l'essenziale come terapia della civiltà.
Verso il monopolio del sapere. I prossimi capitoli della scienza saranno scritti a porte chiuse? Negli ultimi decenni, la ricerca scientifica, motore del progresso tecnologico, ha vissuto cambiamenti straordinari. Uno, tanto fondamentale quanto spesso trascurato o sottovalutato, riguarda gli attori coinvolti. Se in passato protagoniste erano le istituzioni pubbliche con la loro ricerca volta al bene comune, oggi sono comparse le Big Tech, che grazie a profitti ingenti investono in modo aggressivo nella ricerca, con obiettivi ambiziosi: computer quantistico, interfacce cervello-macchina, esplorazione spaziale, salute e, ovviamente, intelligenza artificiale. Se si considera, inoltre, il contributo della ricerca militare, segreta per definizione, emergono due volti assai diversi della scienza contemporanea: da un lato quella pubblica, aperta e trasparente; dall'altro, quella privata, riservata, inaccessibile. Possiamo ancora fidarci della scienza?