In questa raccolta di saggi gli autori intendono esaminare la dimensione cultuale espressa da diverse confessioni religiose durante le guerre in età contemporanea e si sofferma in particolare sulla relazione tra preghiera e guerra attraverso un approccio transnazionale e multi confessionale.
Come la ricerca teologica partecipa alla missione evangelizzatrice della Chiesa? Parlare dell'anima e delle sue virtù non è impresa facile, però l'interesse rimane vivo in un dibattito che non si lasci schiacciare sui presupposti tecno scientifici. La figura di Paolo VI offer una testimonianza limpida del travagliato e fecondo incontro tra la comunità Cristiana ed il pensiero moderno. Tanto più il suo pensiero offre un contributo prezioso ad una Chiesa che viene spronata a porsi "in uscita". Massimo Epis, La teologia serve alla Chiesa? Giacomo Canobbio, L'anima in discussione. Rileggere il pensiero classico per riscoprirne il senso. Antonio Montanari, Esperienza cristiana e virtù. Giuseppe Angelini, Paolo VI e il primato moderno della coscienza. Angelo Maffeis, In dialogo con il Concilio. La visione della chiesa nell'insegnamento di Paolo VI.
Tutti credono in qualcosa, a qualcuno, perché è impossibile vivere altrimenti. Eppure oggi sembra difficile proporre il «credere» oltre un superficiale ottimismo che non richiede autentiche adesioni o cambiamenti e un velato cinismo che riveste tutto di una nota di grigio. La fede del credente come la fede del non credente affrontano insieme questa nebbia, cercando una via che permetta la fiducia come assenso al mondo. Questi due modi di credere possono essere diversi sotto molti aspetti, ma accolgono e combattono la medesima sfida. Il monaco Enzo Bianchi e la filosofa Laura Boella non si sottraggono al confronto e cercano di mostrare come, al di là delle differenze, tutti possono e devono chiedersi quale fede, quale credito vogliono dare alla vita e all'amore. Introduzione di Andrea Decarli.
«Nel mio ministero episcopale sono più volte tornato sulla liturgia, nella convinzione che aiutare i battezzati e la comunità cristiana nel suo insieme a vivere una vita liturgica pienamente e consapevolmente partecipata vuol dire favorire l'impegno cristiano su tutti i fronti, dalla vita spirituale all'esercizio della carità, dalla missione evangelizzatrice al coinvolgimento sociale e politico»: così Bruno Forte descrive l'esperienza liturgica, rinnovata e riformata dal Concilio Vaticano ii. La liturgia introduce la comunità in una relazione unificante con il Padre: è il luogo in cui il singolo e la Chiesa sperimentano l'avvento sempre nuovo dell'amore, l'avvento di Cristo, dove sono raggiunti e trasformarti dalla presenza divina e si lasciano amare dal Padre. Il percorso si snoda attraverso i momenti della liturgia, dall'iniziazione cristiana all'eucaristia, dal sacramento del matrimonio fino alla domenica, giorno della Chiesa.
Il "nascondimento di Dio" è la molla che spinge i pensatori medievali a ricercarlo nella Scrittura, nel simbolismo della natura, nella forza speculativa della razionalità umana. L'autore, a partire dall'analisi di autori significativi (Tommaso d'Aquino, Bonaventura, Duns Scoto...) evidenzia come per l'elaborazione della teologia razionale del medioevo sia stato determinante il confronto critico con le categorie del pensiero filosofico greco, platonico e aristotelico. Il testo, uscito in prima edizione nel 1990, divenuto un classico come manuale di filosofia e teologia medievale, viene presentato in un'edizione completamente rivista e con una bibliografia aggiornata sino ai nostri giorni.
Presentare tutto il magistero di Giovanni Paolo II non è impresa facile. Nell'arco di quasi ventisette anni di pontificato questo grande Papa santo, infatti, ha lasciato ben quattordici Encicliche e tantissimi altri documenti, costituiti da Esortazioni apostoliche, Lettere, Motu proprio, catechesi e omelie... Questo volume, per la prima volta, propone una sintesi, chiara e completa, dell'insegnamento di Giovanni Paolo II. Lo fa essenzialmente a partire dalle Encicliche che l'autore, all'epoca uno dei collaboratori più vicini a Karol Wojty?a, rilegge da un'originale e interessante prospettiva. Come ben espresso in un verso, «dentro di me il tuo nome», di una delle sue ultime opere poetiche, Trittico romano, Giovanni Paolo II era convinto che nell'intimo di ognuno, credente o meno, ci sia una presenza familiare che suscita curiosità, desiderio, nostalgia... il nome di Dio. Per questo egli ha indicato sempre «Gesù quale via principale della Chiesa e di ciascun uomo», perché Cristo è l'uomo nuovo a cui guardare. Un volume che si pone come un prezioso contributo per ripercorrere le tappe salienti del lungo pontificato di Karol Wojty?a, in cui questo Papa santo ha saputo cogliere le grandi sfide, culturali e sociali, del mondo contemporaneo.
I «simboli» sono i grandi unificatori del creato. Anche per capire meglio Maria, la Madre di Dio, dobbiamo creare contatti, instaurare richiami tra parole etra immagini. Esiste allora un termine che esprima tutto di Maria? Che ce l'avvicina e ce la faccia conoscere a fondo? Finora l'attività simbolica si è giocata sull'emergenza di simboli per "rappresentare" Maria, la monografia, invece, parla della stessa Madre di Dio quale "simbolo" della creazione, quale "rappresentanza" piena della creazione. Come Gesù Cristo riassume nella sua natura umana tutta l'umanità e tutta la creazione (uomo universale,l'Adam incorrotto) restaurandone immagine e realtà, così Maria, la madre, rappresenta tutta l'umanità, la creazione intera (la chiesa) che mentre accoglie l'incarnazione del Verbo è la prima, colei che, come Cristo suo figlio, ricapitola in sé tutte le persone e tutte le creature. È un evento così radicale che da allora anche ciascuno di noi è, in realtà, chiamato a diventare come lei (cioè come il figlio): persone che, per mezzo della grazia e per il proprio impegno, vivono aperti su tutti e tutto, non più separati da nessuno e da niente. Così della creazione nei suoi momenti fondamentali: il nascere, crescere, morire, risorgere, ecc. tutto è "rappresentato" in Maria, il simbolo della creazione che tende a Dio.
Come vivere? Come vivere una vita più felice, più sensata, più libera? Questi e altri simili interrogativi sorgono spesso nelle persone, soprattutto nei momenti di difficoltà o di crisi riguardanti i vari settori dell'esistere - da quello fisico a quello emotivo, da quello sociale a quello spirituale - motivandole a chiedere aiuto. Il counseling pastorale è una delle modalità di risposta a tali richieste di aiuto che emergono nell'ambito della famiglia, del lavoro, delle istituzioni educative e sanitarie. Del counseling pastorale il presente volume offre una rapida presentazione, illustrandone le origini, l'identità, il processo nelle sue varie fasi, tenendo conto delle trasformazioni socio-culturali e religiose che hanno avuto luogo nell'età contemporanea e dell'affermarsi della psicologia. Attingendo in modo ordinato alle risorse della ricca tradizione cristiana e a quelle offerte dalle scienze umane del comportamento il counselor pastorale - presbitero, diacono, religioso/e e laico - è accompagnato in un cammino di apprendimento che gli consente di diventare efficace mediatore dell'amore del Signore che cura, sostiene, riconcilia e guida, offrendo in maniera competente a quanti sono vittime del "mal-de-vivre" nelle sue molteplici espressioni.
È necessario aver fede per sposarsi in Chiesa? Se questa domanda non è l'oggetto di un trattato articolato nell'opera di J. Ratzinger/ Benedetto XVI, pone comunque una questione che torna spesso nei suoi scritti, nei quali il tema della fede occupa un ruolo rilevante. Lo studio cronologico dell'opera di J. Ratzinger/Benedetto XVI sul matrimonio fa emergere un'evoluzione nel suo pensiero. È, infatti, a partire dalla fede che: 1) la riflessione si sposta dalla questione della "validità" a quella della "pienezza" del matrimonio; 2) è possibile cogliere una maturazione nel pensiero di Ratzinger riguardo la comprensione del concetto di "natura" e della "Comunione ai divorziati risposati". Il volume offre al lettore una raccolta di tutti i testi di J. Ratzinger/Benedetto XVI sul sacramento del Matrimonio, dai quali affiora in modo chiaro che per viverlo in pienezza il cammino di fede è indispensabile.
Maria non è una figura marginale che potrebbe essere lasciata da parte, quando si tratta di affrontare le questioni centrali di oggi, come quelle della fede in Dio o dell'ateismo. Al centro della teologia e della fede si trova Gesù Cristo. Egli è il Figlio del Padre sin dall'eternità ed è nato nel tempo "dalla Vergine Maria" (Simbolo apostolico). Come Madre di Cristo, «per la sua intima partecipazione alla storia della salvezza, Ella riunisce per cosi dire e riverbera le esigenze supreme della fede» (Vaticano II: Lumen gentium, 65). Maria riflette l'essere del Redentore, ma anche la sua opera: la redenzione non è soltanto una profezia del futuro, ma è già diventata piena realtà nell'Immacolata assunta in cielo. Ella è segno di sicura speranza per tutti coloro che si trovano in cammino, e allo stesso tempo un aiuto per raggiungere lo scopo del cammino.