Piccolo libretto contenente la storia e alcune preghiere che accompagneranno i fedeli a vivere il ricordo delle apparizioni della Madonna a Lourdes.
Una novena a san Carlo Acutis per conoscerlo meglio, imitarlo e pregarlo affinché interceda per noi presso Dio Padre e ci ottenga le grazie di cui abbiamo bisogno e, soprattutto, la grazia della santità, della gioia, dell'amore per tutti e per tutte le creature.
Il libro riporta le omelie tenute da don Carlo Molari nel periodo 2000-2010 sui Vangeli delle domeniche del ciclo pasquale (dalla Quaresima fino alla Pentecoste) e si affianca al precedente Quando Dio viene nasce un uomo con le omelie sui Vangeli del Natale. Entrambi sono parte del processo di diffusione del pensiero dell'autore che si è articolato in questi ultimi anni attraverso la pubblicazione di diverse opere curate da suoi discepoli. Anche questo volume, nei suoi riferimenti, si collega direttamente a Il cammino spirituale del cristiano, citato in nota, in quanto ne riprende, espande e radica i messaggi e i contenuti nella riflessione su Gesù di Nazaret. I due libri di questo ciclo, che portano il nostro sguardo agli eventi della nascita e poi della passione, morte e resurrezione di Gesù, mostrano come solamente attraverso i suoi commenti ai Vangeli si arrivi a comprendere in che misura il riferimento a Gesù abbia inciso nella vita di don Carlo Molari e cosa lui intendesse con il suo tanto frequente invito a immedesimarci nella figura di Gesù fino ad riviverne gli stati d'animo e il modo di porsi di fronte alle persone che incontrava e agli eventi della vita.
Per prepararci a vivere il Giubileo che si avvicina occorre una grande «sinfonia» di preghiera, perché prima di iniziare fisicamente il pellegrinaggio verso il luogo santo bisogna «recuperare il desiderio di stare alla presenza del Signore, di ascoltarlo e adorarlo». L'incontro personale e comunitario nella preghiera è il primo atteggiamento che ogni pellegrino deve sperimentare per poter ricevere le abbondanti grazie che l'anno giubilare porterà nella vita di ogni battezzato. Papa Francesco ha invitato tutti alla conversione e a divenire «Pellegrini di Speranza», testimoni di una rinnovata rinascita dello spirito di cui tutti sentiamo l'impellente necessità. Il pellegrino sarà guidato e sostenuto, lungo il percorso proposto, dai preziosi insegnamenti presenti nella quarta parte del Catechismo della Chiesa Cattolica e dalle profonde riflessioni e catechesi di papa Francesco, nelle udienze del mercoledì degli anni 2020 e 2021, dedicate alla preghiera. È la preghiera che tiene accesa la lampada del cuore. Specialmente quando sentiamo che l'entusiasmo si raffredda, la preghiera lo riaccende, perché ci riporta a Dio, al centro delle cose. Papa Francesco
L’estrema luminosità del Mistero eucaristico e la sua importanza per la vita della Chiesa, si manifesta nella celebrazione. Il presente volume si propone di indagare la celebrazione eucaristica sotto il profilo teologico-liturgico, prendendone in esame lo sviluppo storico ma anche, e sopratutto, la comprensione teologica delle diverse parti. Non manca uno studio, nella seconda parte del trattato, della concelebrazione e del culto eucaristico fuori della Messa.
La trattazione riguarda il Rito romano. Punto di riferimento continuo è pertanto il Missale Romanum nella sua ultima edizione tipica. L’oggetto di studio non è propriamente il libro in se stesso, ma la Messa in quanto viene celebrata, donde l’attenzione particolare al libro liturgico, ma sempre in vista della realtà della celebrazione.
Antonio Miralles, nato ad Alicante (Spagna) nel 1941, è stato ordinato Presbitero nel 1965, incardinato nella Prelatura della Santa Croce e Opus Dei. Già Direttore dell’Istituto di Liturgia della Pontificia Università della Santa Croce (Roma), è Professore emerito di Teologia dei sacramenti della medesima Università. È stato Consultore della Congregazione per la Dottrina della Fede e della Congregazione per il Clero. È autore di decine di articoli e contributi, e di diversi volumi.
Dalla penna agile e vivace di mons. Angelo Spina, Arcivescovo di Ancona-Osimo, vengono raccolti in un unico volumi i commenti dei Vangeli dell'anno liturgico ciclo C (festivi, feriali, solennità, feste e memorie).
Per i cerimonieri e per quanti sono chiamati a guidare i ministranti nel loro servizio, per vivere appieno quell'esperienza di comunione con il mistero di Dio che è il cuore di ogni celebrazione liturgica. Un volume che nasce per rispondere all'esigenza di formare al meglio adolescenti e giovanissimi che scelgono di esprimere nelle comunità di appartenenza un servizio come responsabili dei ministranti, collaboratori del gruppo liturgico, animatori delle celebrazioni, alla luce delle significative modifiche introdotte con la nuova edizione del Messale ambrosiano. Non solo preziose indicazioni rubricali e operative sul "come" celebrare ma approfondimenti sul senso dei riti: per educarsi e educare alla preghiera liturgica, ricordando che come «a pregare si impara pregando», così «a celebrare si impara celebrando».
Giubileo fa rima con indulgenze. O, meglio, faceva rima. Oggi comprendere le indulgenze non è affatto facile. Vuote apologie e semplificazioni riduttive sono all'ordine del giorno. L'oggetto stesso dell'indulgenza, ossia la "remissione della pena temporale", mette a dura prova la nostra intelligenza di cattolici, sicché spesso per toglierci d'impaccio ripieghiamo su qualche richiamo alla preghiera per i defunti o alla misericordia di un Dio che perdona senza misura. Di qui è nato il progetto di questo libro, che vuole parlare a tutti: ai dotti come ai curiosi. E lo fa mediante una struttura agile e diretta: i due curatori hanno rivolto domande a sei esperti, scelti sulla base delle loro diverse competenze. Le risposte, senza troppe citazioni in nota, aiutano a elaborare una comprensione critica della tradizione e soprattutto a rivedere oggi l'indulgenza, inserendoci nell'alveo di una riscoperta del "processo penitenziale". Un dibattito sereno e dialogato sulle indulgenze può e deve fare nuova luce: per evitare i tanti equivoci e per sciogliere i troppi enigmi.
Gli articoli raccolti in questo libro sono anzitutto apparsi ne l'Osservatore Romano, tra il 2013 e il 2018. L'uscita degli editoriali è avvenuta in concomitanza con le grandi feste dell'anno liturgico, ma ci sono stati anche interventi legati a eventi della vita ecclesiale, in modo speciale nel contesto delle Chiese orientali cattoliche.
Gli articoli qui raccolti sono dedicati, sempre nel ritmo delle grandi feste liturgiche, alla lettura di alcuni testi patristici che hanno come contenuto la teologia delle feste cristiane. I Padri della Chiesa nelle loro omelie, nelle catechesi e nei loro trattati, hanno commentato e approfondito anno liturgico all’interno delle loro tradizioni ecclesiali e ‘hanno fatto vivendolo proprio come quello che é, cioé un tempo, un Kaipoc, per offrire ai loro fedeli una mistagogia Sui misteri della vita cristiana.
I contributi prendono spunto da diversi autori e tradizioni ecclesiali orientali, proprio perché sgorgano dalla lettura di variegati testi patristici, liturgici e innografici; in questo modo possono aiutarci a vivere, a pregare, a contemplare la nostra fede cristiana lungo il ciclo festivo dell’anno liturgico.
Giuliano Zanchi, sacerdote, teologo ed esperto di estetica, crea qui una piccola ed intensa guida'per riscoprire, valorizzare e dare senso ai luoghi della liturgia cristiana, quegli ambiti in cui si dispiega il rito e che spesso vengono considerati come puri elementi di corredo. E invece essi sono spazi ricchi di senso, perché ospitano l'incontro della comunità dei credenti con Gesù: non semplici arredi funzionali (a volte francamente scadenti o malamente invecchiati), ma luoghi della presenza, espressioni materiali e concrete della grazia.
Ecco allora che predisporre un altare un ambone, disegnare soglie e luoghi di passaggio, dosare la luce e anche e soprattutto dare forma all'assemblea, riscoprire il corpo come primo logo della liturgia, sono gesti che già attivano la sostanza non puramente operativa dell'azione rituale.
Di questi spazi Zanchi disegna brevemente la storia, che si pone sempre come indice di evoluzione teologica e non solo artistica, come documento di ciò che cambia e testimonianza di ciò che perdura. E per ognuno traccia prospettive nuove di sguardo e di progettazione. Certo, l'incontro col Signore che si realizza nella liturgia è "vero" prescindere dalle architetture e dagli spazi.
I luoghi non sono la sostanza della liturgia, ma senza dubbio concorrono alla sua specifica qualità, e meritano per questo di essere guardati e presi sul serio. Vale la pena d assegnare loro pensiero e cura.
Il Triduo pasquale costituisce il cuore della fede cristiana. Nella passione, morte e risurrezione di Gesù la Chiesa impara uno stile: è lo stile del servizio, dell'umiltà e dell'accoglienza di ciò che il suo Signore le dona; è lo stile della testimonianza di una Chiesa che conserva la memoria della propria debolezza, santificata proprio nella sua condizione di serva dell'umanità alla quale essa stessa appartiene. Da ciò ne deriva anche uno "stile celebrativo2, che deve sfociare in un prendersi cura degli uomini e delle donne del nostro tempo. Il volume propone le riflessioni del card. Carlo Maria Martini, negli anni del suo episcopato a Milano.