Di fronte alla crisi di senso del presente, di cui il Covid non è la sorgente, ma sta giocando un subdolo ruolo di acceleratore, Luigi Ceriani, psicologo e pedagogista milanese, mette a tema in questo libro la sfida educativa che attende i genitori, gli insegnanti e le altre figure di riferimento per le generazioni più giovani, confrontandosi a tutto campo su figli, scuola, società… con Fausto Bertinotti, Mario Calabresi, Paolo Crepet, Diego Fusaro, Umberto Galimberti, Mario Mauro, Alessandro Meluzzi, Franco Nembrini, Daniele Novara, Raffaela Paggi, Antonio Polito, Massimo Recalcati, Giorgio Vittadini… nella consapevolezza che dall’educazione presente dipenderà la comunità del futuro.
Questa nuova edizione del Codice Penale e di Procedura Penale con leggi complementari si rivolge a quanti per motivi di studio o per motivi professionali (avvocati, magistrati, forze di polizia e operatori del diritto a vario titolo) abbiano la necessità di consultare dei codici aggiornati in un formato pratico e maneggevole.
Il lavoro, corredato da una mirata selezione di normativa complementare(Archivio impronte genetiche (DNA), Armi, Cooperazione internazionale, Operazioni sotto copertura, Passaporto, Polizia di Stato, Pubblica sicurezza, Reddito di cittadinanza, Riciclaggio, Stalking che accanto alle tradizionali Collaboratori e Testimoni di giustizia, Contrabbando, Mafia, Ordine pubblico, Stranieri, Stupefacenti, Terrorismo) è stato integrato con le nuove disposizioni relative alla Sospensione dei termini durante l’emergenza Covid-19, offrendo così una panoramica completa ed aggiornata della più applicata normativa processual-penalistica.
Un dettagliato indice analitico-alfabetico accanto ad un puntuale indice cronologico completa il volume consentendo un immediato reperimento della norma.
Questa nuova edizione (XXXIII) del Codice Civile e di Procedura Civile nel tradizionale e pratico formato minor costituisce un utile strumento di consultazione per quanti abbiano la necessità di reperire con immediatezza le norme civilistiche.
Tra i provvedimenti più significativi che hanno interessato la materia processulcivilistica sono importanti da segnalare: il D.L. 16 luglio 2020, n. 76 per la semplificazione e l’innovazione digitale; la L. 17 luglio 2020, n. 77, di conversione del D.L. 34/2020 in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19; la L. 25 giugno 2020, n. 70, di conversione del D.L. 28/2020 in materia di giustizia civile; la L. 5 giugno 2020, n. 40, di conversione del D.L. 23/2020 in materia di accesso al credito e di adempimenti fiscali per le imprese, di poteri speciali nei settori strategici, nonché interventi in materia di salute e lavoro, di proroga di termini amministrativi e processuali.
Il volume, come di consueto, è caratterizzato da un corredo di norme complementari per una panoramica completa ed aggiornata sulla principale normativa processualcivilistica: Assicurazione (RCA e contratti); Consumatori; Diritto internazionale privato; Equa riparazione; Fallimento; Giudice di pace; Locazioni; Matrimonio e Divorzio; Mediazione; Notificazioni; Patrocinio a spese dello Stato; Persone giuridiche; Processo telematico; Responsabilità civile dei magistrati; Responsabilità sanitaria; Riforma della magistratura onoraria; Riforme processuali e sospensione dei termini; Riti semplificati; Spese di giustizia; Stato civile; Termini processuali; Testamento biologico; Tribunale delle imprese; Unioni civili e Convivenze.
Un dettagliato indice analitico-alfabetico, accanto ad un puntuale indice cronologico, arricchisce il volume e consente un immediato reperimento delle norme.
Il presente Codice del processo amministrativo MInor vede la stampa in un momento di crisi pandemica che non ha eguali e non può, pertanto, che registrarne taluni effetti.
Per chi segue costantemente l’attività normativa, appare davvero eccezionale, infatti, il percorso del legislatore in questo anno, posto che tutta la legislazione risulta tesa essenzialmente a contrastare gli effetti epidemiologici.
Interventi incidenti, va ribadito, anche sulla Giustizia amministrativa: basta qui il richiamo alla norma, in tema di udienza telematica, di cui all’art. 84, commi 5 e 6, del D.L. 17-3-2020, n. 18, conv. in L. 24-4-2020, n. 27, ormai costante rimando in tutti i provvedimenti edittati dal G.A.
Nell’ottica del distanziamento, si registra un notevole incentivo, dunque, alla tecnologia, il cui impatto sul lavoro delle Corti — sul sacro valore del contraddittorio de visu — sarà tutto da verificare.
Medio tempore, il presente Codice si presenta aggiornato ed attrezzato per il mondo processuale che cambia, con le principali novità intervenute, in un assetto complessivo, sistematico ed analitico, teso sempre più a facilitarne la consultazione.
Fra i provvedimenti inseriti, vale qui ricordare il D.L. 16-7-2020, n.76, conv. in L. 11-9-2020, n. 120 (Misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale) e il D.P.C.S. 22-5-2020 (Regole tecnico-operative per l’attuazione del processo amministrativo telematico).
Il volume trova origine in una precedente opera dei due autori, i Lineamenti di diritto dell'Unione europea, avviata nel 2008 e destinata a proseguire il suo autonomo percorso, sempre per i tipi della Giappichelli Editore.
Se i Lineamenti conservano l'originario intento di fornire uno strumento, a fini essenzialmente didattici, per lo studio dei principali profili del sistema giuridico-istituzionale dell'Unione europea (istituzioni, fonti, tutela giurisdizionale dei diritti), il presente e ben più corposo volume ha l'ambizione di rappresentare un'opera manualistica più ampia, destinata a consentire una lettura di quei profili anche alla luce delle competenze materiali dell'Unione e delle concrete realizzazioni in cui esse si sono tradotte. Nelle sei Parti in cui essa è suddivisa, vengono infatti illustrati tanto i diversi aspetti in cui si articola l'assetto istituzionale, normativo e giurisdizionale dell'Unione, quanto gli specifici ambiti di attività nei quali le sue istituzioni sono chiamate ad esercitare le loro competenze.
La ragione di questa ben più impegnativa impresa risiede essenzialmente nella convinzione dell'assoluta utilità di integrare l'offerta editoriale italiana, al pari di quanto avviene da tempo in altri Paesi, con una trattazione della dimensione giuridica del processo d'integrazione europea tendenzialmente completa, ma al tempo stesso omogenea perché condensata all'interno di un unico volume degli stessi autori. Scelta, questa, che ha ovviamente costretto gli autori a uno sforzo supplementare per contenere quanto più possibile le dimensioni dell'opera senza tuttavia compromettere la qualità e la completezza della trattazione e la comprensione del senso e della portata delle concrete realizzazioni del processo d'integrazione.
L'opera è ovviamente aggiornata fino ai più recenti sviluppi di questo processo, dando conto anche di quelli dovuti alla Brexit e al dilagare della pandemia del COVID-19.
Roberto Adam, già professore ordinario di Diritto dell'Unione europea presso l'Università di Roma "Tor Vergata" e Capo del Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri, è attualmente docente della Scuola Nazionale dell'Amministrazione.
Antonio Tizzano, già vicepresidente della Corte di giustizia dell'Unione europea, è professore emerito di Diritto dell'Unione europea presso l'Università "La Sapienza" di Roma.
In "Errata", Steiner traccia la propria autobiografia intellettuale, articolandola per grandi incontri ed episodi significativi. È un percorso ormai raro, se non unico, di studioso che si confronta con i grandi temi del dibattito attuale: il rapporto che intercorre tra cultura e democrazia, gli scopi dell'università e in generale dell'istruzione, la ricerca delle radici del linguaggio e del significato, il senso della dolorosa sopravvivenza degli ebrei, il significato - oggi - di parole come arte, cultura, scienza, ragione, ateismo, religione.
1+1=2, che cosa c'è di più semplice? Si tratta della prima formula che tutti incontriamo a scuola, ma anche del primo paradosso della mente: quanto fa una pera più una mela? A che cosa è uguale? In una carrellata fantastica, tra gli antichi sistemi numerici e la logica della computer science, Barrow ci accompagna in una lezione di matematica, tra molti interrogativi e tante risposte, fino a riportarci all'apparente, irragionevole efficacia di questa «formula». Scoperta o invenzione? Rimane l'evidenza per cui modelli così semplici, come l'aritmetica, sono tanto ricchi e potenti da svelare la struttura dell'universo. Una struttura che, in un'ultima analisi, si fonda su 1+1 = 2.
Questo libro si dedica all’interpretazione dei gesti e dei modi di dire dei napoletani, nell’intento di contribuire a far riflettere sulla saggezza e la fantasia del popolo. In effetti, la lingua dei gesti assume a Napoli le forme più sorprendenti e curiose, con sfumature che caratterizzano i più avanzati profili della comunicazione non verbale. Il “non detto” parla con svariate modalità: si esprime con il volto, con qualche cenno della testa, con i movimenti delle mani, con la postura del corpo, con il tono della voce; le parole sono accompagnate da una gestualità enfatizzata, da portamenti specifici, da un uso modulato della voce che svela ogni volta contenuti simbolici. Per il napoletano il gesto va condito e arricchito spesso con un motto, un aforisma, un proverbio, un wellerismo. I modi di dire non sono però solo un’altra maniera di esprimersi, piuttosto sono un contributo al discorso, una tecnica per arricchirlo.
Così, gesti e modi di dire sono finiti nella letteratura, sono diventati oggetto di studi di sociologia, di antropologia, di dialettologia e di storia delle tradizioni popolari.
L’interpretazione dei gesti e dei modi di dire dei napoletani in un viaggio alla scoperta di un patrimonio di cultura popolare
Tra gli argomenti trattati:
La città, gli abitanti e il loro carattere
La famiglia, gli affetti e gli animali
Vivere, ammalarsi e morire
Mestieri, professioni e l’arte di arrangiarsi
Religiosità, fede e superstizione
Il formulario comunicativo dei delinquenti e della malavita
Il codice delle canzoni napoletane e la parlèsia
Tra tutti i sistemi politico-economici, il liberalismo è quello che più volte nella sua storia ha subito sconfitte epocali e rinascite inaspettate. Già «orfana» dell'Ottocento, secolo del trionfo della cultura e delle abolizioni di antichi privilegi, con l'affermarsi dei totalitarismi e di ambiziosi progetti di ingegneria sociale, l'idea di una rigida limitazione dei compiti e degli strumenti della politica apparve del tutto anacronistica, così come l'ambizione di fondare la pace fra nazioni attraverso il libero scambio di merci e persone. In questo contesto l'economista austriaco Friedrich von Hayek (1899-1992) fu tra i primi a comprendere la necessità di rifondare una teoria politica in cui non solo il mercato, ma anche il diritto e il suo linguaggio fossero considerati istituzioni in continua evoluzione, regolate dall'incontro fra domanda e offerta e non da governi o intellettuali. Dal trasferimento in Inghilterra durante la seconda guerra mondiale al premio Nobel, in questo ritratto a tutto tondo Alberto Mingardi prende spunto dalla biografia dell'autore della "Via della schiavitù" per raccontare il percorso del pensiero liberale dal secondo dopoguerra a oggi, in cui il riaffacciarsi di nuove forme di nazionalismo sembra mettere a repentaglio ancora una volta un modello di società aperto e plurale.
"Come si può proporre di dedicare una strada o una targa a un condannato in via definitiva per numerosi reati, morto latitante all'estero?". Nell'anno del ventesimo anniversario della morte dell'ex presidente del Consiglio, un libro che dà pronte risposte a quesiti antichi, che dice le parole giuste a chi le ha scordate, che fa ritrovare la memoria a chi non accetti di farsi travolgere da una valanga di conformismo e smemoratezza Bettino Craxi, segretario del Partito socialista italiano dal 1976 al 1993 e presidente del Consiglio dei ministri dal 1983 al 1987, è morto ad Hammamet, in Tunisia, il 19 gennaio 2000. Dopo vent'anni è stato ricordato con un pellegrinaggio sulla sua tomba, alcuni libri agiografici, un film molto discusso e vari tentativi (per ora falliti) di dedicargli una via o addirittura una piazza a Milano, la sua città. Secondo i suoi sostenitori, Craxi sarebbe un politico di rango, che ha difeso l'autonomia internazionale dell'Italia e l'ha fatta diventare la quinta potenza del mondo. Un eroe che ha raccolto denaro soltanto per il partito e ha avuto il coraggio di ammettere il sistema dei finanziamenti illegali. Ma i fatti, le testimonianze e le verità ricostruite nei processi raccontano un'altra storia. Craxi è stato condannato con sentenze definitive a cinque anni e sei mesi per corruzione (nel processo Eni-Sai) e a quattro anni e sei mesi per finanziamento illecito (per le tangenti di Metropolitana milanese). L'inchiesta di Mani pulite non è stata un golpe giudiziario, una manovra politica o un complotto internazionale. La verità processuale dell'imperfetta giustizia degli uomini è l'unica a cui possiamo attenerci. Gianni Barbacetto, documenti alla mano, mette in chiaro le falsità che sono state dette e scritte, cercando di riportare la discussione su una base reale e ricostruendo, passo dopo passo, come in un drammatico e trascinante racconto giallo, un incredibile caso di negazionismo e di rimozione collettiva.
In quello che è ancor oggi ritenuto il testo fondativo dell'antropologia economica (o meglio, dell'economia antropologica), Sahlins rivoluziona le vecchie e sorpassate idee sull'economia delle società «primitive», svelando come in realtà esse fossero delle vere e proprie società dell'opulenza. E in effetti, come ci ricorda Roberto Marchionatti, indagare la natura dell'economia e del suo sguardo sul mondo necessita dello stesso tipo di sensibilità antropologica che noi applichiamo allo studio degli altri. Solo così si può comprendere come mai i popoli più «primitivi» del mondo abbiano sì pochi beni, ma non siano poveri. La povertà non coincide con una ridotta quantità di beni ma è prima di tutto uno status sociale e in quanto tale un'invenzione della civiltà. Se dunque Sahlins, in questo classico di sorprendente attualità, si rivolge al passato, attingendo alla sconfinata ricchezza della creatività e della sperimentazione umane che solo l'antropologia è in grado di svelare, lo fa solo per guardare al futuro, per liberarci dai nostri preconcetti e per instradarci verso idee nuove che ci permettano di ripensare questioni oggi vitali per la società umana.
L'Italia fascista mise a punto strategie precise per consolidare il dominio sulle recenti acquisizioni territoriali: le regioni nord-orientali del Paese e le colonie in Africa settentrionale. In che modo il regime si impegnò a formulare e imporre la sovranità italiana su territori e popolazioni molto diversi fra loro, ma ugualmente estranei alla nazione? Come mostra Roberta Pergher attraverso lo studio di quanto avvenne in Alto Adige e in Libia, la politica di insediamento in quelle regioni non fu ideata per risolvere un problema di sovrappopolazione, bensì per rafforzare il controllo su aree di fatto non italiane, quando già si era affermato il principio di autodeterminazione dei popoli e imposizioni di stampo imperialista erano viste con sospetto dall'opinione pubblica internazionale. Pergher esplora le caratteristiche della politica di insediamento fascista, ma anche il modo in cui gli italiani presero parte o si opposero agli sforzi del regime per italianizzare i territori in cui l'autorità era contestata.