Luisa Piccarreta (1865-1947) verso i tredici anni ebbe la visione di Gesù che, portando la Croce sulla via del Calvario e alzando gli occhi verso di lei, pronunziò: "Anima, aiutami". Da allora si accese in lei un desiderio insaziabile di patire con Gesù le sue sofferenze, per la salvezza delle anime. Iniziarono per lei quelle sofferenze fisiche, dovute alle stimmate invisibili e agli attacchi del demonio, che aggiunte a quelle spirituali e morali, la portarono a vivere con eroismo le virtù cristiane. Queste pagine sono una piccola biografia che introduce alla dottrina della mistica pugliese che sempre più attira fedeli che, singolarmente o in gruppo, desiderano conoscere gli elementi essenziali della spiritualità della "piccola figlia della Divina Volontà", come Gesù stesso la definisce. La biografia è completata da un'ampia scelta di brani e preghiere tratti dai 36 volumi del diario della Piccarreta che aveva poco più della prima elementare-oltre 5000 pagine-, con le rivelazioni che Gesù le ha fatto su come vivere nella Divina Volontà.
L'autore raccoglie in questo volume le sue riflessioni sul rapporto del cristianesimo con la letteratura e la cultura, sull'etica, sul soggettivismo, sul linguaggio della religione, la teologia. In queste pagine c'è tutta la vita di Lewis espressa in pensieri, dubbi, timori, speranze.
Secondo il filosofo Aristotele, la forma ha una priorità anche logica in quanto «di ogni cosa si può parlare in quanto ha una forma e non per il suo aspetto materiale in quanto tale» (Metafisica, Libro VII, 1035a). Il presente volume affronta il tema della forma della Chiesa a partire dalla complessa categoria di evento, quale luogo cristologico del dirsi e darsi di Dio Trinità nella storia, in un elaborato e "inedito" confronto con la filosofia, la liturgia eucaristica e l'arte, e persegue 'obiettivo di recuperare una possibile forma Ecclesiae, ossia la costante che caratterizza la Chiesa (e che dice la sua natura) nella variabilità delle espressioni storiche assunte lungo i secoli. In questo tragitto un posto di rilievo è occupato dall'actio liturgica, vista nel suo dinamismo di evento, che già dai primi secoli "tenta", nelle diverse celebrazioni, di ritradurre l'ineludibile struttura teandrica della comunità cristiana.
Salute, potenziamento dell'intelligenza e immortalità sono le principali mete da raggiungere secondo le nuove correnti di pensiero denominate Transumanesimo e Post-umano. I più recenti sviluppi della genetica, della nanotecnologia, della robotica, della neurofarmacologia, della bionica e delle scienze informatiche consentirebbero, infatti, di creare un homo novus in grado di raggiungere perfezione, resistenza e stabilità psico-fisica esercitando nel contempo un controllo totale sull'evoluzione. Gli interrogativi teologici suscitati da queste nuove correnti del pensiero si rivelano inquietanti e attualissimi e si sommano a quelli sollevati dagli inevitabili aspetti collaterali dell'eugenetica e della manipolazione biotecnologica. Si può sostituire l'amore con il perfezionismo e la tecnologia? E la salvezza cristiana con una versione secolare di immortalità prodotta dall'uomo? Si può concepire la redenzione limitandola al solo corpo? E sostituire il creatore con esseri che si ritengono a tutti gli effetti co-creanti e non più bisognosi di alcun Dio?
Il disegno infantile costituisce da molto tempo un oggetto estremamente attraente per tutti gli adulti che, a diverso titolo, si occupano di bambini. Questo volume fornisce sia a chi utilizza il disegno infantile come strumento di lavoro (educatori, clinici, studiosi, ecc.) sia a chi desidera conoscerlo meglio, per esempio studenti di discipline psicologiche o educative, una presentazione unitaria e aggiornata degli studi sul disegno infantile e delle diverse applicazioni che esso può trovare in ambito psicologico.
Le Perle di don Dolindo raccolgono un gran numero di brevi e folgoranti frasi del sacerdote e mistico napoletano. Sono perle attraversate da un unico «filo»: essere il nulla in Dio e portare Dio tra gli uomini.
Il castigo e il perdono dei peccati ed il battesimo dei bambini, Lo spirito e la lettera, La natura e la grazia, La perfezione della giustizia dell'uomo.
Il presente volume affronta i limiti antropologici intrinseci alla visione della mente tipica della scienza cognitiva classica, sia nella sua versione funzionalista che in quella connessionista. Equiparare la mente umana ad un congegno di calcolo logico, infatti, non permette di cogliere il lavoro della mente umana nella sua complessità, poiché la mente viene sganciata sia dalla sua base biologico-corporea, sia dall'universo culturale in cui essa prende forma e si muove. Lo sforzo dell'autore è stato quello di liberare la visione della mente da questi limiti, per ritrovare - secondo l'esperienza che effettivamente ne abbiamo - una mente che vive di significati; una mente non solo cognitiva, ma anche emotiva e volitiva; una mente vincolata alla sua base neurologica; una mente incarnata in un corpo e collocata in un mondo; una mente cosciente delle proprie scelte libere. La conclusione radicale di questo percorso è quello di mettere da parte il concetto cosale di mente, di eredità cartesiana, per ritrovare il volume integrale del soggetto che viene fuori da questa critica, la persona umana.
Nella storia dell’Apparizione della Madonna a La Salette si era creato un vuoto che sembrava incolmabile: i segreti dei due pastorelli, Melania e Massimino, inviati dal vescovo di Grenoble a papa Pio IX nel 1851 e mai rivelati, erano scomparsi e sembravano irrimediabilmente perduti. Uno studioso francese, l’abbé Michel Corteville, impegnato a Roma in una ricerca per la sua tesi di laurea su La Salette, li ha provvidenzialmente scoperti nel 1999 nell’Archivio della Congregazione della dottrina per la fede. Su questo importante ritrovamento ha pubblicato in Francia uno studio in collaborazione con l’insigne mariologo René Laurentin. Ma era volontà della Vergine che questi messaggi fossero portati a conoscenza di tutti i popoli della terra e l’autore di questo volume, mons. Antonio Galli, ha ritenuto di dover obbedire diffondendo le parole, che furono da lei pronunciate tra le lacrime, anche in Italia, dove Melania trovò rifugio e conforto alla persecuzione di cui fu oggetto in patria. Oltre ad una dettagliata narrazione della scoperta, in questo libro è presente un’ampia analisi dei due messaggi, i cui vaticini apocalittici, sorprendentemente attuali, possono suscitare serie riflessioni e generosi propositi nell’animo del lettore. L’abbé Corteville così dichiara: “È la prima volta che un’Apparizione mariana fa scoprire i suoi segreti autenticati”.
L'antigiudaismo che esamina David Nirenberg in questo libro non è solo l'insieme dei pregiudizi e delle persecuzioni contro gli ebrei: è una delle modalità fondamentali con cui il pensiero occidentale ha definito se stesso e il proprio modo di interpretare il mondo in contrapposizione a una tradizione diversa. Come spiega l'autore, "L'antigiudaismo non va inteso come un anfratto arcaico e irrazionale nel vasto edificio del pensiero occidentale, ma come uno dei principali strumenti con cui tale edificio è stato costruito". Se l'antisemitismo prende di mira la concreta esistenza degli ebrei, le loro pratiche culturali e religiose, l'antigiudaismo si concentra su tratti e caratteri attribuiti all'influenza della tradizione ebraica ma rintracciabili anche al di fuori di essa, dal letteralismo religioso al materialismo. Già nel mondo antico si affaccia il motivo ricorrente di una "diversità ebraica" che anticipa, spesso con toni e caratteri simili, l'antigiudaismo cristiano e occidentale: è da qui che parte il viaggio di Nirenberg, per tracciare la storia del rapporto dell'Occidente (e del mondo islamico) con l'idea di giudaismo, in un percorso che da san Paolo arriva fino alla tormentata riflessione novecentesca sulle cause dell'antisemitismo e sul ruolo dell'ebraismo nell'Occidente contemporaneo.
In questo saggio Richard Hays mira a dar conto della rappresentazione narrativa di Gesù nei vangeli canonici, con particolare riguardo per i modi in cui gli evangelisti rileggono le Scritture ebraiche vedendovi prefigurata la figura di Cristo. Detto altrimenti, Hays illustra come nei vangeli l'interpretazione figurale - resa possibile da una lettura che procede a ritroso - serva a dare testimonianza del Dio che si è incarnato in Gesù, che è lo stesso Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe. L'unità letteraria figurale di Antico e Nuovo Testamento fa in tal modo emergere d'essere l'acme dell'azione con cui l'unico Dio si rivela. L'unico Signore confessato da Israele è lo stesso Dio attivamente all'opera nella morte e risurrezione di Gesù Cristo.