Lessico delle Religioni, a cura del Comitato "Giornalismo & Tradizioni religiose" in collaborazione con la Pontificia Università della Santa Croce e l'Associazione ISCOM, offre nel suo primo volume una lettura di alcune categorie antropologiche legate all'esperienza religiosa, dal punto di vista della tradizione ebraica, cristiana, musulmana, induista, sulla base di sei parole ritenute cruciali per tutto il pensiero umano: Persona, Vita, Giustizia, Libertà, Amore, Mondo.
Progetto ideato da Claudia Caneva, coordinato da Manuel Sánchez e Marta Brancatisano, curato editorialmente da Antonio Piccione.
Contributi: Noemi Di Segni, Sira Fatucci, Roberto Della Rocca, Daria Carmi, Michael Ascoli, David Gianfranco Di Segni, Giorgio Faro, Pedro Gil, Gianfranco Longo, Vasco Fronzoni, Gabriele Tecchiato, Khalid Jamal, Karamy Singateh Queral, Svamini Hamsananda Ghiri, Svamini Shuddhananda Ghiri.
"La nostra mente è brillante. Peccato che a volte usi la sua brillantezza per crearci problemi. Al cervello non interessa molto che voi stiate bene o male, lui fa quello che è abituato a fare o quello che gli è più comodo fare, senza tenere conto degli effetti che ha su di voi. So che sembra un paradosso, ma è esattamente così: non fidiamoci mai del fatto che il cervello faccia quello che è meglio per noi. Fa quello che 'crede' essere il meglio per noi sulla base delle sue esperienze passate, delle sue convinzioni, dei suoi comodi (ove per 'comodi' intendiamo sinapsi nervose abituate a svolgere determinati compiti e a percorrere determinati e sempre uguali percorsi). Usare (bene) il cervello significa conoscere questi meccanismi e provvedere di conseguenza." Nel suo nuovo libro, Paolo Borzacchiello ci accompagna in un viaggio sorprendente nel mondo del cervello, da quando ci svegliamo al mattino a quando andiamo a letto la sera. Ogni piccola o grande sfida quotidiana diventa l'occasione per osservare come le diverse parti del nostro cervello e le sostanze chimiche che regolano le nostre reazioni si attivano e interagiscono tra di loro. Attraverso brevi dialoghi immaginari vedremo in azione la corteccia prefrontale (la regista razionale sempre pronta a pianificare), l'amigdala (la sentinella emotiva perennemente all'erta) o il nucleus accumbens (l'amante del piacere), ma anche ormoni e neurotrasmettitori come dopamina (il motivatore da palco), cortisolo (il project manager ansioso), serotonina (a.k.a. la "Queen") e ossitocina (l'abbracciatrice professionista). Solo imparando a riconoscere quali dinamiche mentali entrano in gioco in ogni momento della giornata potremo disattivare il pilota automatico e riprendere il controllo di percezioni, emozioni e comportamenti. Con esercizi ed esempi pratici, questo libro ci aiuterà a "usare il cervello" e a farlo funzionare al meglio, evitando trappole mentali e attivando la parte più lucida e creativa della nostra mente.
«Mi sono rinnamorato di mia moglie a ottantasei anni, ed è qualcosa che ha a che fare con l’ineffabile. O con la demenza senile.» Non c’è dubbio, la vecchiaia è la stagione più crudele della vita: il corpo ti tradisce, i ricordi ti tormentano, ogni giorno diventa un tiro di dadi con il Fato. Ma è proprio in questo tramonto che si ritorna all’essenza, delle cose e di sé, e tutto appare più prezioso. Così, può capitare di rinnamorarsi, magari della stessa donna che hai incontrato e scelto più di mezzo secolo fa sotto un portico di Bologna. E può succedere di provare tenerezza per il cinema, che vive una stagione così difficile e che meriterebbe nuove passioni. Di certo si ritrovano volti e voci ormai sfumati nel tempo, le ragazze che illuminavano le feste dell’adolescenza, un antico corteggiamento a suon di balli lenti e singolari regali, le anziane parenti che ti portavano a baciare i morti: tutto ciò che si credeva perduto torna, e lo scopriamo vivo, come vivi ancora siamo noi. Sul filo dei suoi giorni, in cui ricordi e affetti, successi e fallimenti coesistono in un eterno presente, Avati indaga i sentimenti alla base dell’esistenza umana, la saggezza che sta nel coltivarli e la difficoltà di conservarli di fronte alle minacce del mondo contemporaneo. Un racconto poetico e ironico, attraversato da una misteriosa e solida energia, che ha al cuore la dichiarazione d’amore verso una donna ma si allarga a includere la vita e l’arte tutte intere.
"Tu credi alla magia?" ha chiesto la mia amica. "Secondo me questo posto è magico". Un libro illustrato per bambini dai 5 anni. Un inno a tutte le librerie del mondo, luoghi magici di aggregazione e cultura. Un libro, illustrato a colori Pantone, capace di parlare al cuore di ogni lettore. Età di lettura: da 5 anni.
Virginia Roberts Giuffre è nota come la vittima di Jeffrey Epstein e Ghislaine Maxwell che dopo anni di ripetuti abusi ha deciso di parlare del suo passato e ha contribuito alla condanna di entrambi. È la ragazza ritratta con il principe Andrea in una foto che ha fatto il giro del mondo. Ma la sua storia finora non era mai stata raccontata tutta per intero, non con le sue parole. Nell'aprile 2025 Giuffre si è tolta la vita. Ha lasciato un memoir scritto nel corso degli ultimi anni di vita e la disposizione di pubblicarlo. "Nobody's girl" è il racconto potente e spietato della vita di una ragazza cresciuta fra straordinarie difficoltà, il resoconto del tempo passato con Epstein e Maxwell, che hanno ceduto lei e altre ragazze come merce a un gran numero di uomini potenti. Le molestie subìte da bambina, l'adolescenza complicata, e poi, a diciannove anni, la fuga dal controllo di Epstein e Maxwell e una nuova vita: questa la sua storia. Il peso di quel passato incancellabile ha indotto Giuffre a trovare il coraggio di accusare i due e di scendere in campo a favore di altre vittime. Un memoir feroce e intimo insieme, il ritratto di una donna tenace, la testimonianza del suo impegno e della forza di volontà che l'ha portata a uscire dalla condizione di vittima e a lottare per un mondo più giusto e più sicuro.
Ildegarda di Bingen, proclamata dottore della Chiesa da papa Benedetto XVI, è stata una figura di mistica colta e aperta ai problemi del mondo. Grande studiosa della natura e dell'uomo, Ildegarda ha maturato una profonda conoscenza in moltissimi ambiti, che la santa stessa ha affermato provenirle da Dio come dono particolare in grado di farle "comprendere i misteri che sono celati nell'essenza di ogni creatura". In queste pagine viene approfondito il tema del benessere fisico - strettamente legato a quello spirituale secondo gli studi della santa - oltre a un excursus delle abitudini in voga nel periodo in cui la mistica è vissuta e a numerosi rimedi e ricette per la rigenerazione di corpo e spirito.
Questo manuale, nel proporre una trattazione completa della parte generale del diritto penale, da un lato informa sugli orientamenti di fondo dell?attuale dibattito penalistico e, dall?altro, fa propria la tendenza a scomporre l?analisi del reato in tanti capitoli «autonomi», quanti sono i principali modelli criminosi: e cioè, commissivo doloso, commissivo colposo, omissivo proprio (doloso e colposo) e omissivo improprio (doloso e colposo). Da qui il tentativo di compendiare, e mettere a punto, i risultati cui sfocia la costruzione c.d. separata dei fondamentali tipi di illecito penale, nella convinzione che i tempi siano ormai maturi per trasformare in acquisizioni non solo degli studenti, ma anche degli operatori in genere, i meno caduchi esiti di un processo evolutivo che vede impegnata la dottrina penalistica europea da alcuni decenni. La scelta di premettere esemplificazioni «casistiche» all?analisi dei più importanti istituti obbedisce ad esigenze di efficacia didattica e mira a soddisfare la necessità ? sempre più avvertita specie dagli studenti ? di rendere meglio comprensibile il nesso tra elaborazione teorica e prassi applicativa. In questa nona edizione, si è proceduto ad un ampio e articolato aggiornamento della trattazione in varie direzioni, a cominciare dal richiamo nei vari capitoli della letteratura e della giurisprudenza, costituzionale e ordinaria, più recenti. Dove è apparso opportuno (ad esempio, in tema di omissione impropria o concorso apparente di norme), sono state inserite nuove esemplificazioni casistiche considerate rilevanti ai fini di una comprensione più aggiornata degli istituti trattati. Inoltre, sono poste nella dovuta evidenza le innovazioni più importanti apportate dalla recente «riforma Cartabia», con particolare riferimento alla disciplina delle pene sostitutive, della causa di non punibilità della particolare tenuità del fatto e alla previsione ? per la prima volta nell?ordinamento italiano ? di una regolamentazione organica della cosiddetta Giustizia riparativa, destinata a svolgere una funzione «complementare» rispetto al processo penale. L?ampia addenda di aggiornamento posta in calce all?opera (contenente i puntuali rimandi alle pagine emendate) dà conto dell?impatto prodotto dal Decreto Sicurezza sull?impianto del codice penale e ne evidenzia i numerosi profili di criticità, anche costituzionale. Gli autori si sono preoccupati, nel contempo, di procedere a ulteriori approfondimenti e integrazioni in una duplice direzione: per un verso, arricchendo la trattazione dei temi classici della parte generale anche con l?aggiunta di riferimenti alla giurisprudenza costituzionale e ordinaria; per altro verso, concedendo maggiore spazio ad argomenti che hanno assunto crescente importanza nella prassi applicativa degli ultimi anni. Anche per ovviare al rischio di un appesantimento della lettura, si è introdotto un doppio carattere grafico: più grande per le parti considerate essenziali, più piccolo per gli approfondimenti.
È una sera di dicembre, è già buio. In una tana nel bosco, sulle colline a ridosso di una grande città, un piccolo lupo si sveglia prima del branco e si incanta a guardare scendere dal cielo qualcosa di bianco che non conosce. Quello per lui è un richiamo, un invito all’avventura: scappa dalla tana e corre verso un luogo dove non era mai andato prima, dove i prati diventano strade, i lampioni alberi e i cespugli case. Tutto intorno a lui è nuovo, alieno, ma subito lo conforta un incontro inaspettato: quello con una picciona, Livia, decisamente più adulta e disincantata di lui. Sarà Livia a guidarlo attraverso i vicoli, mentre la neve continua a cadere e la mezzanotte di Natale si avvicina, e gli incontri che faranno insieme saranno determinanti per capire cosa conta davvero, nella loro vita ma anche in quella degli umani. È l’amore che dovrebbe riempire le strade, i boschi, i palazzi e le tane, perché gli esseri viventi sono fatti per amare. Due autori di straordinaria sensibilità firmano una favola senza tempo e per tutti. Un viaggio imprevedibile, che tra un vecchio orologiaio e una giovane fioraia, una melodia orecchiata sotto un portico e l’incontro con un bambino molto speciale, ci accompagna in una passeggiata nelle sorprese dell’animo umano. Un libro che riscalda, che rinnova la speranza di un mondo dove si può stare bene insieme e dove ciascuno trova il suo posto, la sua ragione di esistere e la sua felicità.
«Le parole sono il mezzo espressivo nel quale devo tradurre la realtà. Io vivo di parole, immagini, metafore, sillabe, rime. È più forte di me» scrive il giovane Oliver Sacks in una lettera che lascia presagire, oltre alla nascita imminente dello scrittore, una divorante passione epistolare che coltiverà per tutta la vita, riversandola su familiari, amici, amanti, colleghi, poeti e scienziati come Auden e Lurija - i suoi «buoni padri» - e comuni lettori. Un «immane diluvio di parole», attraverso il quale oggi ci è dato ripercorrere l’esistenza di Sacks e osservarne da una prospettiva inedita le «tortuosità emotive», l’oscillare fra depressione paralizzante e creatività maniacale, gli entusiasmi, le inquietudini e la battaglia contro il mondo della medicina che tendeva a osteggiarlo. Quasi in tempo reale assistiamo, negli anni di Risvegli, al radicarsi in lui della convinzione che non ci sia approccio clinico valido senza «comprensione empatica e compassionevole» del paziente. E che ogni malattia sia in fondo, come diceva Novalis, «un problema musicale», così come ogni cura è «una soluzione musicale». Ma, soprattutto, queste lettere - che per Sacks sono a un tempo estensione della pratica medica, pagine di diario e strumento di autoanalisi - celano un giacimento inestimabile di umanità e di acume, di insaziabile curiosità e stupore infantile, con il quale questo singolare, debordante «astronomo del mondo interiore» torna ancora una volta a incantarci.
I testi qui raccolti ci offrono il privilegio raro di penetrare nel laboratorio di Cioran e di assistere, per così dire in presa diretta, al distillarsi del suo pensiero. Scopriamo così come il Cioran degli inizi, più lirico, più «scarmigliato», «più apertamente provocatorio», arrivi alla folgorante condensazione del frammento. «Gli Esercizi negativi mostrano l’"esplosione" vissuta e il lento lavoro di rifinitura dello stile» osserva Ingrid Astier, e basterà scorrere anche solo i titoli di alcuni capitoli - «L’assoluto e le sue caricature», «L’improbabile come salvezza», «Il suicidio come strumento di conoscenza», «Tra Dio e il verme», «Del solo modo di sopportare gli uomini» - per cogliere la forza dirompente di un libro dal quale non si esce indenni. Perché «un libro deve frugare nelle ferite, anzi deve provocarle. Un libro deve essere un pericolo», affermerà molti anni più tardi lo stesso Cioran, svelando l’intento profondo di queste pagine, che alla minaccia dell’accecamento preferiscono la lucidità dell’insonnia.
Età di lettura: da 3 anni.